I viaggi di Enzo in camper. Il Teide il “gigante” buono. La mia esperienza in moto

I viaggi di Enzo in camper. Il Teide il “gigante” buono. La mia esperienza in moto

Sono stato al Teide, giovedi 23 novembre. Il Teide, Patrimonio Unesco dal 2007, è la montagna, vulcano, più alta della Spagna, e delle isole canarie con il suoi 3.718 metri di altezza. Io ho fatto l’esperienza in scooter, con il mio “D’Artagnan” e mi sono fermato a “soli” 2.500 metri perché il vento, sebbene la giornata fosse bellissima, mi ha “bloccato”. Vi racconto…

Il Teide

Sono stato sulla montagna, vulcano, riferimento delle isole Canarie e “attrattore” turistico e naturalistico di tutta la Spagna. Alto 3.718 metri  rappresenta una meta per molti turisti che arrivano da ogni parte del mondo.

Ma anche di studiosi e ricercatori grazie all’Osservatorio situato a circa 2500 metri che ho visitato dall’esterno.

Ci sono molti scienziati italiani nella stazione. Sempre a questa altezza ci sono il Centro visite-accoglienza, i ristoranti e negozi di souvenir, la biglietteria della Funivia dove si raggiungono i 3.200 metri.

Perché per raggiungere la sommità, ovvero gli ultimi 500 metri, c’’è bisogno di un visto che viene rilasciato dalle autorità del parco del Teide almeno due mesi dalla richiesta…

Qui mi son fermato perché è iniziato a soffiare un vento forte e gelido…

Il Parco del Teide….

Il Parco nazionale del Teide è il più grande delle Canarie e una tappa d’obbligo per tutti i visitatori di Tenerife. Questo parco naturale è un vero tesoro geologico in cui vulcani, crateri, camini e colate laviche danno vita a un’impressionante gamma di colori e forme. Ospita paesaggi unici che circondano l’impressionante sagoma del vulcano, che si erge maestoso a 3718 metri di altezza. Il Parco nazionale del Teide è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2007. A seconda del periodo dell’anno e persino dell’ora del giorno, ha un aspetto molto diverso. Ai suoi piedi si trova un mare di rocce vulcaniche così recenti che l’erosione non ha avuto ancora il tempo di trasformare, e che forma un ampio catalogo di forme e materiali vulcanici contenuti nel grande anfiteatro definito dalla parete di Las Cañadas. Mi ha proprio impressionato perché la parete si estende per 25 chilometri e raggiunge un’altezza di 600 metri nella zona conosciuta come Guajara, il punto più alto.

L’accoglienza: l’Osservatorio Astronomico

Dopo aver osservato le pareti di Las Cañadas, mi sono trasferito nelle strutture di accoglienza. Un po’ perché, ho fatto la strada della Esperanza, dove mi sono “infilato” da La laguna, nei boschi che salivano pian piano verso il “Gigante” buono. Qui abeti, pini si sono presentati alla mia vista e mi sono trovato avvolto nella foresta del Parco Nazionale grazie alla bellissima strada. . E’ straordinario perché avevo lasciato il caldo di Bajamar, per “abbarbicarmi” con il mio “D’Artagnan” e , sebbene ben coperto, raggiunto i 2200/2500 , altezza Osservatorio Astronomico, il vento è aumentato e mi sono riparato sotto le sue strutture. Qui, è  vietato l’ingresso senza prenotazioni. Ma il mio orgoglio è cresciuto leggendo dopo, che all’Osservatorio “Sono state osservate le comete più importanti degli ultimi anni, compresa la collisione della cometa P/Shoemaker-Levy con Giove, ed è stata ricavata la mappa a grande scala del centro della Via Lattea”.

Accoglienza:  Centro visitatori El Portillo

Ho raggiunto il Centro dopo la sosta all’Osservatorio.

Qui bella accoglienza e visita alla mostra sul “Teide” con attraversamento del corridoio “lavico” ti porta tra diversi pannelli, visione del film in italiano,

Il Gigante non sempre buono Guayota, il malvagio abitante delle viscere di Echeyde (il nome con il quale i Guanci chiamavano il Vulcano che vuol dire malvagio a causa del fuoco che eruttava nelle varie eruzioni) . 

Una delle caratteristiche del Centro visitatori di El Portillo è che si integra perfettamente con il paesaggio vulcanico.

Il centro ospita anche un giardino botanico in cui è possibile osservare oltre il 75% delle specie vegetali del parco, tra cui i famosi “tajinastes”.

Accoglienza : Il Centro visitatori Funivia Teide(Teide legend)

Con il passare del tempo, e pensando ai visitatori interessati a conoscere le peculiarità del Parco nazionale del Teide, gli impianti della stazione base della Funivia sono migliorati, incorporando servizi sempre più interessanti, fino a diventare un vero e proprio Centro visitatori ai piedi del vulcano e una tappa d’obbligo in qualsiasi giorno dell’anno: il Centro visitatori della Funivia.

Oltre al negozio di souvenir già presente, con interessanti articoli di artigianato canario, e ai servizi di ristorazione, con ottime viste panoramiche sul Parco nazionale e prodotti locali dal sapore tipicamente isolano, si aggiunge la mostra “Scienza e leggenda” di Teide Legend; un’esposizione che ruota attorno alla leggenda di Guayota, l’abitante delle viscere di Echeyde (il Teide), in cui viene raccontata la più importante eruzione vulcanica di Tenerife, avvenuta oltre mille anni fa, dal punto di vista della leggenda guanche e della scienza.

La mia esperienza

Certamente per motivi di praticità lo scooter o la moto, sono perfetti per salire al Teide.
Aspetti positivi: facilità di manovra, stop-and-go per le osservazioni, “costo contenuto” carburanti, possibilità di fare cammini e sentieri per i diversi “Mirador “(Belvedere della Piana di Ucanca, Belvedere di Los Roques de García, Belvedere di Tabonal Negro e Las Cañadas).
Aspetti negativi:
forse è ancora meglio “salire” in macchina perché alle variazioni metereologiche repentine, si è piu’ protetti. Altro aspetto: Il prezzo alto della Funivia…
Ma su tutto vince l’aria tersa, che ti ripaga ampiamente degli sforzi.

Poi la soddisfazione maggiore è aver assaggiato le bontà Canarie ed internazionali, al Papillon dove dei bravi camerieri/e, mi hanno “rifocillato” e “riscaldato” in tutti i “sensi”…

Tra i nuovi siti Patrimonio Unesco anche i “Gessi Emiliano-Romagnoli”

Tra i nuovi siti Patrimonio Unesco anche i “Gessi Emiliano-Romagnoli”

Tanti di voi che mi seguono, hanno “intuito” quanto io tenga ai siti Patrimoni Unesco e oggi, 20 settembre 2023, è stato pubblicato il nuovo elenco a livello mondiale. L’Italia porta a casa “I Gessi Emiliano-Romagnoli” e cosi salgono a 59 i nuovi siti riconosciuti. In Europa, non male la Francia con due, poi Spagna ed i paesi dell’Est. Poi il resto negli altri continenti…(Fonte Ansa, Emilia Romagna notizie e sito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura
Ve li segnalo…

Il nuovo sito Unesco i “Gessi emiliano-romagnoli

C’è anche un sito italiano nella lista dei nuovi Patrimoni Mondiali dell’Unesco. Si trova in Emilia-Romagna e si tratta dei Gessi emiliano-romagnoli, un sito composto da sette diverse aree che si trovano nelle province di Reggio-Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna. In particolare la Bassa collina reggiana, i Gessi di Zola Predosa, i Gessi bolognesi nel Parco regionale dei Gessi bolognesi e calanchi dell’Abbadessa, la Vena del Gesso romagnola, gli Evaporiti di San Leo, i Gessi della Romagna orientale nella Riserva naturale regionale di Onferno.

La Grotta Epigenica più lunga al mondo

Nei gessi dell’Emilia-Romagna si trovano la grotta epigenica più lunga al mondo (oltre 11 chilometri), quella più profonda (265 metri), la più grande sorgente salata d’Europa e una grande varietà di minerali e forme carsiche studiate già a partire dal XVI secolo. Lo sapevi?
Si tratta del sesto sito naturale italiano riconosciuto dall’Unesco e, con questa nuova nomina, si arriva a ben 59 siti Unesco in Italia, il Paese che ne vanta più di ogni altro, La Lombardia il maggior numero in Italia con 11 su 59! Il sito è stato “nominato” per il 2022-23 a Dubai su 256 candidature!

E…Intorno a noi…
Buoni piazzamenti nella classifica per la Francia (son tornato da poco e loro sanno vendersi bene), che ne piazza ben due: Maison Carrée, un meraviglioso tempio romano che si trova a Nîmes, nel Sud del Paese e i Vulcani e foreste del monte Pelée e dei pitons della Martinica settentrionale.
Poi seguono Spagna con i “Siti preistorici di Minorca talaiotica che sono la testimonianza dell’occupazione di questa eccezionale isola da parte di comunità preistoriche.
Segue poi la Germania, La Lettonia e Lituania , La Repubblica ceca e la Danimarca con uno!

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Importanza del riconoscimento

Per chi mi sta seguendo, i Riconoscimenti Unesco, per me rappresentano un valore aggiunto per un territorio.
Valore: un territorio aumenta la sua visibilità entrando in questo circuito Mondiale.
Iter. A proposito di valore, il nuovo sito e anche gli altri, attraverso la Regione Emilia Romagna, ha seguito un iter lungo, certificato, con sopralluoghi da parte dei commissari Onu e dello Stato Italiano. Inutile dire che per il territorio diventa uno strumento di valorizzazione che “genera” inevitabilmente “indotto”. A questo punto le attività economiche, saranno i primi a beneficiarne, alberghi in primis, ma anche le associazioni che da anni si sono attivate, avranno visibilità e “ritorno” anche economico attraverso pacchetti Turistici.
Infine il discorso formativo: Si creerà un progetto didattico che coinvolge la comunità nel suo insieme.

Bergamo-Brescia capitale della Cultura 2023: strameritata!

Bergamo-Brescia capitale della Cultura 2023: strameritata!

Ho avuto il piacere di visitare Bergamo per l’anno della Capitale della Cultura 2023, insieme a Brescia. Mi/ci impegniamo a visitare anche la “Leonessa” prossimamente. I motivi? E’ vicina a Milano, è Patrimonio Unesco per le Mura Venete nella città Alta e …chiudeva la mostra di Vivian Suter e l’installazione di Whiteread, consigliatami da mia figlia Rebecca. Poi ho “scoperto” nuovi termini e tanto altro…Seguitemi, vi racconto…

Bergamo-Brescia capitale della cultura 2023

La visita a Bergamo è stato un piacevole ri-torno alla città del Tiepolo, che si è fatta ancora più bella per l’occasione della capitale della cultura insieme a Brescia. anno 2023.

Oltre alla distanza breve, al riconoscimento di città Patrimonio Unesco per le Mura veneziane, dell’arte diffusa, non mi/ci è dispiaciuta anche la logistica: da Legnano si raggiunge comodamente in 45 minuti, utilizzando l’autostrada, circonvallazione e parcheggi (tanti) nell’area dello sport della città ovvero zona Stadio-Palazzetto-Lazzaretto.

Da qui, ho diviso la visita giornaliera, potete seguire questa strutturazione se vi va: dedicare mezza giornata all’arte museale e poi nel pomeriggio visita alla città Alta, ovvero visita Open Air ed alla spiritualità…


La zona dei Musei per Bergamo- Brescia La mostra di Vivian Suter
I Musei son concentrati in via San Tommaso ( e da li’ a dx si sale dalla scalinata Boca per raggiungere la Città Alta seconda tappa della giornata) .  Prima visita il GAMeC (museo d’arte moderna) per visitare la Mostra, che chiude oggi, 17 settembre) HOME di Vivian Suter(Buenos Aires, 1949) e Rachel Whiteread (Londra, 1963). Due artiste agli antipodi, tanto per le origini quanto per le soluzioni formali adottate: se la prima propone un immaginario complesso, un’indagine tra immaginari del sud del mondo. Qui Suter espone decine di tele dalle cromie sgargianti che affollano la sala espositiva, sovrapponendosi, scontrandosi, esplorandosi a vicenda; al centro, anch’essa travolta dall’impetuosità del colore, l’elementare struttura di una casa, quella che Vivian Suter ha scelto come propria abitazione e studio, sulle sponde del lago Atitlán in Guatemala .

L’Installazione di Whiteread

Discorso opposto il minimalismo marmoreo della seconda , Whiteread , che disarma lo spettatore con l’installazione al palazzo della Ragione in centro Città Alta contornata da “strappi” delle varie chiese bergamasche afferenti il 1200 fino al 1500. L’elemento della sedia, archetipo del design e dell’arte concettuale, viene manipolato dall’artista: le sedute in marmo disseminate nell’ambiente medievale non sono altro, in realtà, che la materializzazione dello spazio racchiuso fra le quattro gambe di due diversi modelli di sedie. Ciò che è vuoto diventa pieno e viceversa, come spesso accade nella pratica artistica di Whiteread. Poi il Tour prosegue nelle nuove sale della “Impermanente”, sempre al GameC, altra mostra “irriverente” con alcuni grandi a partire da Fontana e poi nell’ultima con Balla, Chagall e Kandisky.

Academia di Carrara

Un salto alla “dirimpettaia Accademia di Carrara con la mostra permanente “rinnovata” per l’occasione della Capitale della Cultura, presenta oltre trecento opere con capolavori di Pisanello, Mantegna, Bellini, Botticelli, Raffaello, Tiziano, Lotto, Moroni e altri maestri della pittura italiana. La visita è un vero viaggio nella storia dell’arte che si snoda lungo un arco cronologico di cinque secoli, dall’inizio del Quattrocento alla fine dell’Ottocento. L’Accademia Carrara, fondata nel 1796 da Giacomo Carrara, è considerata il museo del collezionismo italiano e una raccolta a livello europeo. Il nuovo percorso espositivo, rinnovato nel 2023, presenta oltre trecento opere con capolavori di Pisanello, Mantegna, Bellini, Botticelli, Raffaello, Tiziano, Lotto, Moroni e altri maestri della pittura italiana. La visita è un vero viaggio nella storia dell’arte che si snoda lungo un arco cronologico di cinque secoli, dall’inizio del Quattrocento alla fine dell’Ottocento.

Tappa culinaria

Finito il “giro” culturale al chiuso , anche perché a Legnano, abbiamo lasciato la pioggia, ci siamo meritato il pranzo.

La scelta non casuale, è caduta su “La bottega del Gusto” gestito da due “simpatiche ed “invogliatrici” Ostesse, che ci hanno proposto i “casoncelli” bergamaschi ; una bontà fatta in casa con carne, amaretti e bacon…e ottimo vino delle valli, e non solo.

Essendo lo spazio un “bazar” del gusto come si fa a non acquistare prodotti locali a “ricordo” come la birra dell’Accademia Carrara, “Arlecchino” che è la maschera per eccellenza bergamasca nelle opere di Goldoni?…

La corsarola e lo Scorlazzino

E poi, a piedi” per “smaltire, su per la salita de la boca ( a Bergamo la chiamano “Lo Scorlazzino”), siamo sbucati alle Mura venete, riconosciute Patrimonio Unesco dal 2017, ed in particolare alla “Porta San Giacomo” con il bel Convento dal quale c’è un panorama particolare delle Valli bergamasche. Da li’, continuando la salita, si entra nel borgo. Da qui alcune fontane, scorci mozzafiato, stradine ci hanno condotto prima alla piazza del mercato, attraversando il lavatorio (molto fotografato), alla Torre del Gombito (attuale sede dell’Ufficio del Turismo), per raggiungere la “Corsarola” la stradina piena di botteghe e negozi storici (primeggiamo quelli del cibo), e arrivare in Piazza Vecchia, il salotto buono di Bergamo, reso ancora più bello con l’installazione verde-verticale.

Li conoscevi questi termini? Scorlazzino o Scorlazzone (scalinata per raggiungere Città Alta), Corsarola (viuzze –caruggi in genovese), i Casoncelli di Bergamo .

Piazza Vecchia il salotto buono della città

Nel salotto, ovvero Piazza Vecchia, dovunque ti giri, c’è bellezza, un’emozione unica che è valsa la “salita” a piedi.

Su Piazza Vecchia si affacciano:

  • la Biblioteca Angelo Maj dalla bianca facciata
  • il vecchio Palazzo del Podestà
  • il Campanone, la torre che ogni sera alle 22 batte i 100 rintocchi che segnalavano in passato la chiusura delle porte della città
  • il Palazzo della Ragione

Noi ci siamo fermati, dopo la visita al Palazzo della Ragione e vista l’installazione di Witheread, gustato un ottimo gelato, ci siamo “crogiolati” al sole, prima di fare il Tour Spirituale.

La spiritualità a Bergamo

Ci siamo poi spostati sui luoghi della spiritualita, partendo da:

  • il “retro” di Palazzo della Ragione (un tempo era la facciata principale)
  • la Cattedrale di Bergamo (o Duomo),  con la sua facciata bianca ed elegante
  • il piccolo Battistero in marmi policromi (un tempo si trovava all’interno della Basilica)
  • la Basilica di Santa Maria Maggiore con l’interno straordinario, composto da arazzi e stucchi pregevoli, anche se la facciata vera e propria non emerge:
  • la splendida Cappella Colleoni: con la cupola affrescata dal Tiepolo, riposano le spoglie del famoso condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni. Personaggio controverso e dall’ego molto sviluppato, verso la fine del XV secolo decise di occupare la sacrestia della Basilica di Santa Maria Maggiore per realizzare la propria cappella mortuaria. Dappertutto il simbolo della famiglia tre paia di testicoli! Lo sapevi?

Insomma una giornata ricca ed intensa che ci ha proprio soddisfatti. Mi auguro di avervi trasmesso la passione per questa città, in passato forse “trascurata” e che il riconoscimento ha ri-portato alla giusta dignità.
Bergamo, vi aspetta, l’evento si chiude a dicembre 2023!

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