Oggi ho ri-visitato con il fido Aramis, il Ricetto di Candelo in provincia di Biella. A due passi dalla mia casa ad Andorno Micca, ma anche a meno di 100km da Legnano e/o Milano e/o Novara…la sua bellezza resta intatta nel tempo e con il bel tempo…è…straordinario…Lo conoscete? Seguitemi…
Il Ricetto di Candelo a due passi da casa
Da casa mia di Andorno Micca dista circa 10 km, da Legnano 85km e circa 105 da Milano. Oggi non voglio fare il “geografo”, ma ci tengo a rilevare come abbiamo sotto casa delle eccellenze raggiungibili in men che non si dica. In tutti i casi, con Aramis e Donatella, approfittando del bel tempo e della permanenza in montagna, abbiamo fatto un salto al Ricetto di Candelo. A dire il vero, ci torno spesso, specialmente d’estate. Oggi con il sole era straordinario. E’ una struttura fortificata sorta per volontà della popolazione candelese intorno al XIII-XIV secolo, allo scopo di conservare e difendere i beni più preziosi della comunità a seguito delle numerose guerre tra spagnoli e francesi. Gli abitanti non vi abitavano in pianta stabile, ma solo per conservare i beni e per “rifugiarsi” durante le calamità e le guerre. Grazie a cio’, ha mantenuto nel tempo questa sua matrice rurale di custode della comunità contadina e fa parte dei Borghi d’Italia…(Vedi link)
Il Ricetto di Candelo Borgo d’Italia La conoscete la trasmissione “Il Kilimangiaro” con il concorso “I borghi più belli d’Italia” in onda su Rai3 con Philippe Daverio? . Ebbene nel 2018, proprio quella trasmissione ha fatto conoscere il Borgo a Tutta l’Italia ( la classifica finale vide il Ricetto in 18 ^ Posizione) . In varie occasioni il Ricetto, è stato oggetto di “dirette”, registrazioni anche da parte di televisioni straniere. Di tutto cio’ sono orgogliosi i Candelesi ed ancor di più lo sono io. Ho provato un Orgoglio “indiretto” stamani a passeggiare tra le viuzze del borgo, a scoprire i negozietti, le cantine (alcune chiuse per le festività Natalizie). in compenso oggi era l’ultimo giorno della mostra-mercato del “Mercato della Terra” di Slow Food. Emozione amplificata a passeggiare sulle mura “interne”, ma ancor di più su quelle “esterne”. Infatti stamani con Aramis, abbiamo fatto il perimetro “esterno” e con lo splendore della giornata è stato magnifico…(vedi le foto…). Tappa per un aperipranzo in piazza Castello al Bar “La Torre”…Ve lo consiglio per la simpatia e la bontà. A proposito della Torre di ingresso, la mente è volata al “mio” Castello Visconteo Lampugnani di Legnano…(ultima foto giù)
La Storia del Ricetto
Nel 988 è la prima volta che compare il nome di Candelo in un documento ufficiale; Canderium viene confermata possesso feudale di Manfredo da Ottone III. Verso la fine del XIII e l’inizio del XIVsecolo gli abitanti di Candelo costruiscono il Ricetto su un terreno di signori locali, per il quale all’inizio pagano un censo annuo e che poi riscattano. Nel 1360 si contano nel Borgo 157 casupole (oggi sono circa 200). Dal 1374 al 1517 il paese passa sotto il controllo di varie famiglie tra cui i Savoia, i Fontana, ed infine i Ferrero – Fieschi, all’epoca conti di Masserano. Tra il 1554 ed il 1632 Candelo è coinvolto in una serie di spiacevoli eventi tra cui le lotte tra Francesi e Spagnoli e la decimazione della popolazione a causa della peste; l’elevazione del feudo a contea rimane uno dei pochi lati positivi di questo periodo. Dal 1644 al ‘49 nuove occupazioni spagnole provocano incendi e distruzioni. 1785: Carlo Sebastiano Ferrero Fieschi è l’ultimo feudatario di Candelo; con l’occupazione napoleonica si modifica la struttura politico-amministrativa del borgo. 1819: inizia la costruzione dell’attuale Palazzo comunale sulle antiche mura del Ricetto; sempre nello stesso anno viene realizzata piazza Castello.
Il “Principe” Sebastiano Ferrero
Sebastiano Ferrero fu uno degli uomini più importanti del suo tempo in questo territorio, consigliere e tesoriere delle finanze prima per il Ducato di Savoia e poi per quello di Milano. A lui si collegano tantissime testimonianze nel Biellese, come la bellissima Chiesa di San Sebastiano a Biella. Nel 1489, gran parte di Candelo era in possesso di Sebastiano Ferrero ma il rapporto con i Candelesi non fu semplice. Il nuovo Signore aveva molte pretese: versamento annuo ed in perpetuo di un ducato per famiglia, il mulino di Candelo; diritti sul Ricetto ed anche un censo annuale di 21 ducati; Riunione del Consiglio solo in sua presenza, la chiave del Ricetto, la riscossione delle multe e dei bandi campestri La popolazione ritenne assurde le pretese del Signore: la comunità aveva acquistato il terreno e costruito col proprio denaro il Ricetto e lo riteneva una proprietà collettiva del paese. La causa fu quindi portata davanti ad un arbitrato e il cosiddetto “lodo” si concluse a favore della Comunità di Candelo, Sebastiano Ferrero edificò, comunque, una casa all’interno del borgo del Ricetto, la cosiddetta “torre del principe” e realizzò anche interventi di ampliamento dei canali d’acqua esistenti e ne creò di nuovi per irrigare i fondi agricoli.
E’ qui La Mostra? Mutuando una frase celebre, ecco alcuni spunti-suggerimenti per questo ponte delle festività in attesa dell’anno nuovo. Da Milano passando per Legnano, Gallarate fino a Varese tante mostre in corso per le festività. La bellezza ci circonda. (fonti arte.it e Yes Milano) …
MILANO – Mudec – NEWSHA TAVAKOLIAN
Partiamo da Milano, la capitale anche della cultura, oltre che economica del paese e della Regione. Al Mudec NEWSHA TAVAKOLIAN. AND THEY LAUGHED AT ME. Fino al 28 gennaio 2024
Fino al 28 gennaio Denis Curti, cura questa personale organizzata dalla Fondazione Deloitte e Deloitte Italia in collaborazione con 24 ORE Cultura presentano al Mudec Photo. Il lavoro di Newsha Tavakolian viene presentato – attraverso un allestimento immersivo – negli spazi esclusivi di Mudec Photo, che dal 2018 ospitano ininterrottamente le mostre dei più grandi fotografi del Novecento e della nostra epoca contemporanea. http://mudec.it
Moroni – Il ritratto del suo tempo. Gallerie d’Italia
Alle Gallerie d’Italia- Milano – MORONI (1521 – 1580). IL RITRATTO DEL SUO TEMPO, La mostra partita il 06 Dicembre 2023 al 01 Aprile 2024, a pagamento, è curata da Simone Facchinetti e Arturo Galansino. E’ inserita nel programma Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 ed è realizzata in partnership con Accademia Carrara di Bergamo e Fondazione Brescia Musei. L’esposizione, la prima dedicata alla carriera di Giovan Battista Moroni, presenta oltre 100 opere tra disegni, libri, medaglie, armature, ma soprattutto dipinti provenienti da prestigiosi musei internazionali quali la National Gallery di Londra, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, Gemäldegalerie – Staatliche Museen di Berlino, il Musée du Louvre, il Museo Nacional del Prado, la National Gallery of Art di Washington e il Philadelphia Museum of Art. Alle opere di Moroni si affiancano importanti testimonianze figurative di Lotto, Moretto, Savoldo, Anthonis Mor, Tiziano, Veronese e Tintoretto. https://gallerieditalia.com/it
Milano- Mussa , Palazzo Reale di Milano
Dal 06 Dicembre 2023 al 04 Febbraio 2024, inaugurata con la apertura della Scala, la mostra curata da Antonio Calbi è a ingresso gratuito ed è promossa dall’Ufficio Cultura del Comune di Milano.
Fino al 4 febbraio 2024, nelle dieci sale dell’Appartamento dei Principi, la mostra di Patrizia Mussa presenta un percorso di analisi della teatralità in architettura attraverso 60 fotografie di grande formato dove l’atto fotografico si unisce al gesto pittorico attraverso raffinati interventi di coloritura a mano.http://www.palazzorealemilano.it
Milano – Altro
Oltre a quelle presentate a Milano sono in corso anche Da Perugino a Palazzo Marino al Beato Angelico al Museo Diocesano. A Palazzo Reale e Triennale Gabriele Basilico. Le mie città
Sempre a Palazzo Reale si può visitare, dal 31 ottobre al 3 marzo 2024, Francisco Goya il mondo stava cambiando. E per concludere sempre a Palazzo Reale Giorgio Morandi con le sue nature morte, fiori epaesaggi, sarà in mostra a Palazzo Realefino al 4 febbraio 2024. Per ulteriori info vai su Yes Milano il portale delle Mostre Milanesi. www.yesmilano.it
Legnano – Helidon Xhixda riflette con la luce e La necropoli dell’Età del bronzo a Canegrate
Due mostre cosi diverse tra loro che vale la pena visitare. Una è Open Air ovvero “Legnano, sublimi distorsioni riflesse” di Helidon Xhixda una riflessione sulla luce, ma soprattutto sulla situazione attuale sociale, climatologica e culturale con cinque installazioni in ben cinque punti della città(vedi post) La seconda al Leone da Perego , La necropoli dell’Età del bronzo a Canegrate, si riferisce ai recenti e precedenti ritrovamenti per la cosidetta “Cultura di Canegrate” . In mostra a Legnano la necropoli dell’età del Bronzo di Canegrate, la più estesa del Nord Italia resterà aperta fino al 17 marzo. Un’occasione per conoscere la storia, o meglio la preistoria del nostro territorio. Orari di apertura: sabato, domenica e festivi – 10:00-12:30 | 15:00-19:00. Chiusura 25 dicembre , 1 gennaio 2024
GALLARATE: Dadamaino
Da Dadamaino ad oggi, al Maga di Gallarate è possibile tre nuove mostre- retrospettive alla scoperta dell’arte contemporanea. Fino al 4 aprile 2024, allestiti tre diversi percorsi, partendo dall’artista d’avanguardia “allieva” di Fontana fino ad arrivare a più recenti ricerche di Michele Ciacciofera e Giovanni Campus. La mostra ripercorre le tappe principali della carriera Dadamaino (Emilia Maino), dal 1959 alla morte, presentata attraverso 80 opere distribuite lungo tutto il percorso del Museo. Il piano superiore è occupato dagli esordi, con la potente invenzione dei Volumi, e tutta la fase di sperimentazione giovanile, messi a confronto e in dialogo con opere degli artisti coevi, da Piero Manzoni a Gianni Colombo. http://www.museomaga.it
VARESE: Musei Civici e Castello di Masnago
Musei Civici di Varese, le mostre da vedere nel periodo natalizio. Dai viaggi e scoperte archeologiche dei fratelli Castiglioni in mostra a Villa Mirabello, alle opere di Guttuso, Baj, Tavernari in esposizione al Castello di Masnago, fino alla mostra dedicata a Bassanini, tra architettura, ingegneria, design e imprenditoria edile…
Al Castello di Masnago è stata da poco inaugurata la mostra “Dal Cinquecento al Novecento. Opere sconosciute dalla collezione dei Musei Civici di Varese”, che consente al pubblico di riscoprire opere da tempo custodite nei depositi comunali e finalmente riportate alla luce grazie alle ricerche per il nuovo catalogo generale. Alcuni artisti in mostra: Bertini, con “La siesta o Riposo campestre” del 1870, Bazzaro e Mosé Bianchi, ma anche De Bernardi, con una “Veduta del Sacro Monte di Varese” del 1934. Insomma per queste festività a circa 30 minuti da casa, è possibile scoprire la bellezza che ci circonda…
Sull’Altomilanese, zona che ritengo circondata da bellezza in tutti i sensi, nella settimana del Natale si sono moltiplicati ”I Concerti di Natale”. Ne ho seguiti alcuni in ordine cronologico come “Il Gran Concerto di Natale a Parabiago”, “Il Concerto Gospel di Natale” al Teatro Galleria, La corale sinfonica dell’Orchestra Amadeus al Leone da Perego…Una gioia nell’attesa… Ecco le mie esperienze…
Il Gran Concerto di Natale a Parabiago
Ieri, 23 dicembre è andato in scena Il Gran Concerto di Natale a Parabiago” organizzato dall’amministrazione Comunale di Parabiago presso la Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso per lo scambio degli auguri. Si è trattato di un concerto di musica “Tradizionale” natalizia che ha proposto le grandi hit di Natale e per l’attesa della natività. Lo si capisce dal repertorio: come, ricordando alcuni brani, “A Great Christmas”, Las Christmas”, un’eccellente esibizione di “We are the World”, la toccante”Ave Maria”, .una coinvolgente “Tu scendi dalle Stelle”, una profonda Adeste Fideles, fino alla emozionante “White Christmas” eseguita da una stupenda strumentista e vocalist Martina Santoro.
Fino a qui potremmo dire tanto coinvolgimento di tutti i partecipanti che hanno gremito la prepositurale di SS. Gervasio & Protasio. La cosa che mi è piaciuta che sul palco si sono alternati due giovani direttori: Simone Clementi e Giovanni Savastio.
Inoltre sull’Altare c’erano ben quattro Corali ovvero la Santa cecilia, la Laudar Cantando, la corale SS Lorenzo e Sebastiano e “In letitia”. Questo è un bell’esempio: tanti giovani, circa 180, che hanno portato gioia e felicità alla comunità
ConcertoGospel di Natale al Teatro Galleria
Altro genere di musica andato in scena mercoledi 21 al teatro Galleria “Il Gospel di Natale”. Qui il gruppo statunitense capitanato da Vincent Bohanan & Sound of Victory si sono esibiti proponendo brani gospel della tradizione catapultano il pubblico , sold-out per l’0ccasione, in un’atmosfera capace di unire spiritualità e ritmo, sentimento religioso e gioia di vivere.
Vincent & co, hanno proposto brani come “Oh Holy Night”, “Joy To The World”, il coro ha ballato anche “JoyFul, JoyFul”, celebre pezzo tratto dal film Sister Act 2. Ma se il ritmo non era ancora abbastanza, al grido di “stand up” (tutti in piedi n.d.r.), la sala ha ballato “Jerusalema”, fino al bis di “Oh Happy Day”.
Anche qui la riflessione è d’obbligo: a pochi giorni dal Natale, serate come queste, con queste musiche che arrivano dritte al nostro cuore ci scuotono dal nostro “quotidiano”. Sono momenti come questi invece, da cui bisogna prendere linfa nuova per tornare ad ascoltare il nostro cuore. La musica riporta la gioia di vivere.
Concerto “Christmas is…” al Leone da Perego
Qui al Leone da Perego”, il luogo inadatto per accogliere la Corale sinfonica e orchestra Amadeus, è stato superato dalla bravura del direttore Marco Raimondi e dei suoi orchestrali e coristi/e. Il gruppo musicale, si è esibito in un concerto solidale a favore dell’Associazione “La Sequia”, proponendo brani della tradizione corale classica esibiti e cantati con abilità. Il direttore, l’amico Maestro Marco Raimondi, a fine esibizione ha dichiarato:“far conoscere ed appassionare il pubblico alla buona musica insieme al nostro sostegno rivolto a coloro che spendono tempo e passione per aiutare chi è meno fortunato di noi. Per Amadeus si è trattato di un concerto, insieme agli altri due grandi concerti da incorniciare, conclusi con l’ormai consueta standing ovation da parte del pubblico e non può esserci per noi soddisfazione più grande. Io mi associo alla dichiarazione ed aggiungo grazie ancora a questo territorio che ci coccola, ci dona serate come queste che ci fanno sentire parte di questa comunità. Tanta serenità e gioia. Buon Natale a Tutti
Ho avuto il piacere di conoscere le opere dello scultore Helidon Xhixda a Orta San Giulio nel progetto “diffuso” sul verbano: “SoS Humanity”. Ri-trovarlo a Legnano, per la mostra “Legnano, sublimi distorsioni riflesse”, mi ha dato gioia e luce, carica…
SOS Humanity “diffusa” a Orta
Ero in vacanza a Orta San Giulio ed ho apprezzato le opere “diffuse” della colletiva di cinque grandi artisti di fama internazionale, tra questi Xhixda, Simone Benedetto, Silvia Della Rocca, Sergio Floriani, Omar Hassan che con la loro personale sensibilità e visione del mondo hanno interpretato, a modo loro, un aspetto di questa e di altre “emergenza”, (link Mostra SOS HUMANITY a Orta) Allora il maestro dell’Albania, mi aveva colpito per le rifrazioni verso la natura. Mi viene in mente l’Installazione alla Madonna del Sasso, anziché l’installazione sull’isola San Giulio ove il riflesso è sulle acque del Lago d’Orta, o sulle montagne della Madonna del Sasso con la Basilica riflessa.
Opere dove da un lato c’era il “gioco” di luce, per riflettersi, e dall’altro per riflettere sulle situazioni attuali. Ad esempio la sensibilità dell’artista/i verso i cambiamenti climatici, le epidemie globali, le guerre, degrado sociale, morale e antropologico, inquinamento delle menti.. Temi Più che mai attuali!
“Legnano, sublimi distorsioni riflesse” La mostra a Legnano è un museo Open Air ubicata in cinque location della città. All’inaugurazione, assente il Maestro, l’assessore alla cultura GuidoBragato ha espresso soddisfazione: “è un onore poter ospitare un artista del calibro internazionale di Xhixha soprattutto in vista del centenario dalla proclamzione di Legnano Città nel 2024.” Il curatore Vincenzo Scandriglio ha aggiunto : Per l’artista il senso di fare arte monumentale oggi significa riportare l’arte fuori dai musei per renderla pubblica, per avvicinarla al pubblico e celebrare il momento sociale che viviamo! (Foto di Dario Croci di Sempionenews) Mi associo totalmente alle dichiarazioni.
La Mostra La mostra dislocata nei diversi punti della città, ha l’obiettivo di far fermare, far riflettere i cittadini sulla situazione attuale.
Ad esempio l’Opera “La Clessidra” è una denuncia contro i tempi frenetici delle città…(foto di Anna Maria Macchi).
Ma non solo, nelle altre quattro installazioni, “attraverso il perpetuo movimento delle superfici, i confini sembrano dissolversi nello spazio in una continua creazione ed evoluzione”.Questo mi piace dell’artista: l’osservazione profonda della nostra società, delle criticità e che grazie alla lavorazione dell’acciaio inox, lui riesce a “plasmare” creando emozioni ed effetti. La “luce” diventa poi l’elemento di rifrazione, riflessione. Ma anche un elemento di stimolo per cercare la luce e per me la luce in questo momento ha un solo nome: LA PACE!
Segnalo infine che avevo avuto occasione di incontrare l’artista la prima volta nel 2010 perché aveva realizzato il “peso” del palio di Legnano. ( Il peso è una scultura di 1176 gr coincidente con l’anno della battaglia, che viene donata alla Contrada vincitrice del palio di Legnano). In quell’anno vinse La Flora).
La Clessidra (Via Luini)
Nell’opera “Clessidra”, attraverso l’astrazione, l’artista eleva l’esperienza dallo stato sensibile a quello spirituale. La sua forma ogivale, come intersezione di due circonferenze perfette, diviene rappresentazione visiva dell’unione di due dimensioni dell’essere.
Una depressione corre lungo l’intera opera, come quel sottile filo di sabbia che scorre all’interno di due vasi comunicanti ed è misura del fluire del tempo.
Qui però la linea non ha un limite, non si esaurirà con il passare degli attimi ma è un infinito propagarsi dalla terra al cielo in uno slancio, in un moto ascensionale verso il metafisico. L’opera acquisisce un senso mistico e un’espansione spirituale. La complessità della bellezza che Xhixha cerca e insegue è l’insieme di fugacità ed eternità. (Foto di Dario Croci – Sempione News)
Elliptical reflection (Palazzo Leone da Perego)
Le opere di Xhixha sono pervase da una costante energia che dà ritmo alle superfici creando un inarrestabile processo dinamico, dato dai riflessi racchiusi e riproiettati all’esterno.
La natura stessa del materiale, grazie alla capacità di assorbire e riflettere il gesto dell’artista, perde la durezza e diventa viva materia scultorea.
Nel caso di “Elliptical Reflection” la superficie metallica sembra contrarsi in conseguenza a un’espansione di energia. La potenza che pervade l’opera è sprigionata a sua volta verso l’esterno in un continuo scambio di forze. (Fot di Dario Croci S/N)
Conoscenza (piazza IV Novembre)
Sei raggi luminosi da un punto focale si propagano verso l’Infinito. “Conoscenza”, lucente come uno specchio, dalla terra si sviluppa verso l’alto, abbracciando l’orizzonte. La luce sfiorando le superfici, riflettendo, ci illumina. La Conoscenza è la forma massima del sapere, dove l’intelletto attivo è dotato di consapevolezza e libertà ed è proprio da questa libertà che Xhixha realizza trasformazioni con le sue opere. È ciò cui la ragione umana tende come liberazione dall’inconsapevolezza intellettuale, spirituale e morale. . Xhixha con la sua “Conoscenza” offre modi di interagire in grado di svelare, far sentire, potenziare, portare alla luce proprietà del nostro sapere che senza questa intensificazione estetica resterebbero opache. (Foto di Anna Maria Macchi)
Ionic column (piazzale antistante il Castello)
Una colonna lucente, un monolite di acciaio si erge all’infinito, magnifico nella sua presenza, in uno slancio spirituale teso verso il Trascendente. Lo sguardo, correndo sulle superfici che paiono elevarsi senza fine, si perde fra i netti profili angolari e le modulazioni concave e convesse. La materia, forte e possente, è pervasa da costante energia ed è ridefinita dinamicamente tramite la vitalità della pulsazione ritmica. L’artista, forte del legame con la tradizione e la classicità, ci presenta una contemporanea colonna ionica in acciaio: una presenza simbolica, uno slancio spirituale, una luminosa libertà. L’opera diviene rappresentazione ottica del mondo; come riflesso dello spazio e del tempo è un’inaspettata e sempre imprevedibile visione che ha il dono di saper accogliere e di poter riflettere. Si viene così a creare un dialogo tra artista e osservatore, in un continuo scambio di introspezione e l’opera si riconnette al momento stesso in cui la realtà si svela.
Italia (cortile Palazzo Malinverni)
“Italia” celebra il legame e l’amicizia tra Albania e Italia e vuole essere un omaggio dell’artista al Paese che lo ha accolto. L’opera si collega direttamente all’esperienza di vita dell’artista, che nel 1991 ha raggiunto la Puglia sulla nave Vlora proveniente da Durazzo, per divenire oggi il maggior testimone della cultura albanese in Italia. L’opera nobilita il dialogo interculturale in uno slancio di autentica umanità facendosi messaggio di libertà. L’arte, e in particolare la scultura monumentale, riveste un valore fondamentale nella memoria collettiva in quanto diviene testimonianza immortale del tempo in cui viviamo, raccontando la storia e la creatività umana. Una dicotomia con un significato estremamente profondo che non trascura gli aspetti squisitamente estetici e percettivi. La rappresentazione topografica è resa grazie al suadente e perpetuo movimento che l’artista dona all’acciaio ed è proprio il materiale che va a manifestare la solidità e la forza dei valori che la stessa bandiera rappresenta. Un emblema che riempie i cuori di tutti gli italiani, ma che allo stesso tempo suscita sentimenti e rievoca valori universali.
Bibliografia dell’Artista
Helidon Xhixha è nato a Durazzo nel 1970 in una famiglia di artisti dove cresce con rispetto innato per le arti scoprendo in giovane età la sua passione per la scultura, ereditata dal padre. Durante la sua carriera ha sviluppato uno stile iconico di scultura, attraverso la manipolazione di acciaio inox riflettente, un materiale che si configura quale elemento chiave dell’artista, trasformandolo in una serie di sculture astratte che rivelano la loro imponente maestosità e bellezza. Con il successo degli ultimi anni, prima alla Biennale di Venezia 2015 e in seguito alla London Design Biennale 2016, e una mostra personale alle Gallerie degli Uffizi, Xhixha si è assicurato una posizione ai vertici del mondo dell’arte, rendendo le sue sculture immediatamente riconoscibili dal pubblico contemporaneo. Attraverso un intervento altamente qualificato sull’acciaio, il materiale passa dall’essere ininterrottamente lineare al divenire distorto, intricato e frammentario, ottenendo come risultato una personale interpretazione visiva dell’influenza tra metallo e luce, tra il concreto e l’etereo. Attualmente vive e lavora tra Milano e Dubai. Le sue installazioni in acciaio inox sono esposte in collezioni pubbliche e private.
Non solo Mercatini a Natale, ma anche Spiritualità per fare comunità per la solidarietà. Questa la mia esperienza al “Concerto di Natale” in Basilica San Magno, organizzato dalla Fondazione Palio di Legnano, Confcommercio e il sostegno della Scuola Musicale Paganini per il restauro conservativo della Chiesa di Sant’Ambrogio…Seguitemi…
Artisti e Musica
Domenica 17 è andato in scena “Il Concerto di Natale”, organizzato dalle Scuole Musicali Nicolò .Paganini del direttore Fabio Poretti.
Le scuole che contano oltre 1200 iscritti e partecipano attivamente alla diffusione della musica sul territorio dell’Altomilanese, ha “portato” sul territorio grandi artisti di livello.
In particolare il Maestro Marco Colombo, che ha “introdotto” con dolcezza e umanità i vari testi ed accompagnato e diretto i vari artisti. La violinista Daniela Zanoletti, la soprano Tiziana Ravetti, il tenore Vitaliy Kovalchuck e l’organista Barbara Berlusconi. Artisti di fama Nazionale che hanno “donato” e fatto apprezzare sia la musica colta sia le musiche natalizie popolari. ( vedi programma in fondo insieme al servizio fotografico a cura di Sergio Banfi)
La serata
La motivazione, ribadita dal vice presidente della Fondazione Palio di Legnano, Luca Roveda è: “ quella di creare comunità attraverso iniziative in città legate al mondo del palio, ma non solo”. Grazie alla Fondazione il mio messaggio per questo Natale è “l’intraprendenza”e grazie alla flessibilità della Fondazione questo è possibile non solo per questo evento, ma anche per il mondo associativo ed imprenditoriale” ha aggiunto il Sindaco Lorenzo Radice. Il prevosto Don Angelo Cairati ha invitato “a donare per il restauro della chiesa di Sant’Ambrogio, la più antica della città”.
L’Intervento di restauro
Come precedentemente detto, le offerte raccolte saranno devolute a sostegno dell’intervento di restauro della Chiesa di Sant’Ambrogio, già oggetto di importanti interventi sostenuti dalla Fondazione Gatta Trincheri di Milano, presieduta dal past Gran Maestro Norberto Albertalli e su iniziativa del past Cavaliere Riccardo Ciapparelli.
“Questa serata vuole testimoniare il costante impegno di Fondazione Palio, non solo per una sempre più affinata organizzazione della manifestazione del maggio legnanese, ma anche in favore della cultura e del consolidamento della storia del Palio e dei beni architettonici storici ad esso correlato.” Ha dichiarato il Vicepresidente Luca Roveda.
I presenti
Il monito degli organizzatori è stato raccolto da tutta la comunità, mondo del palio compreso. A partire da Confcommercio Legnano presente il presidente Paolo Ferrè, il Cavaliere del Carroccio Andrea Monaci, dal Gran Maestro del Collegio dei Capitani Raffaele Bonito, dal presidente della famiglia Legnanese Gianfranco Bononi, ai presidenti dei diversi Lions Club e Rotary Club del territorio tutti si sono prodigati per “donare” per realizzare questa toccante serata. A loro un grazie di cuore!
La mia esperienza Il concerto è stato un viaggio musicale nella liriche, opere e middle della tradizione musicale mondiale che ha toccato le corde dei presenti, me compreso. “I Soli” del violino di Daniela Zanoletti, come gli acuti della soprano Tiziana Ravetti, nonche i passaggi del tenore Vitaliy Kovalchuck, con le belle parole del maestro Marco Colombo, ti toccano dentro.
E a dar una mano il contesto. Nella basilica di San Magno tutto si amplifica e le note arrivano direttamente al cuore. Osservando le “grottesche” di Gian Giacomo Lampugnani, sembra di salire in alto, innalzando lo spirito. Infine, coinvolgenti le letture sul primo presepe realizzato da Francesco a Greggio su un’idea di Ornella Ferrario
Cosa dire…il Natale è anche questo…Grazie a tutti!