Riprende il mio viaggio in camper alle Canarie: i contrasti

Riprende il mio viaggio in camper alle Canarie: i contrasti

Dopo l’esperienza a Tenerife con puntate a La Gomera e El Hierro, ritorno alle isole Canarie. Ormai sono rimasto affascinato e voglio continuare il mio viaggio-studio scoprendo altre bellezze e contrasti: da Gran Canaria, a Lanzarote, a Fuerteventura. Ringrazio OneTv per l’intervista di Sara Zambon che mi ha concesso in avvicinamento alla partenza. Per saperne di più…

L’intervista a One Tv

Ringrazio subito Sara Zambon e Franco, il proprietario di One Tv, che in occasione della mia visita ai loro nuovi studi mi hanno proposto di anticipare il racconto…
In quella intervista, ho rafforzato alcuni concetti. (intervista di Sara Zambon- Vai al minuto 6:15)
Il viaggio per me è “SCOPERTA”. Scoperta di luoghi, ma soprattutto scoperta di me e poi scoperta degli “altri”. Senza spoilerare troppo, è la terza volta che vengo ale isole Canarie e qui mi ritrovo. Ritrovo i miei tempi, alcuni luoghi dei quali ne ho già parlato, come Il vulcano Teide,  l’ecoparco di Anaga, Le Piramidi di Guimar ma soprattutto il mare…l’Oceano Atlantico che un giorno è calmo ed il giorno dopo fa onde di sei metri…E poi la gente… Le diverse culture, le diverse lingue. E poi i contrasti

Gran Canaria

Anche nota come il “continente in miniatura”, Gran Canaria si caratterizza per i suoi forti contrasti. Nell’arco di una giornata, si possono osservare le meravigliose spiagge circondate da DUNE, e salire sulle vette ricoperte da boschi di pino canario, il cui verde risalta sullo scuro substrato vulcanico. E questo i !attira” e non vedo l’ora di raggiungerla (chiaramente in traghetto da Tenerife…dove comunque mi fermerò a salutare amici, salutare i luoghi, salutare il “mio” mare.

Come il resto delle Isole Canarie, gode di un clima invidiabile, un’eterna primavera che invita a vivere appieno la sua ricca natura e la diversità paesaggistica, le sue incantevoli località marinare e dell’entroterra, le sue tradizioni, cultura e storia. Sono curioso di visitare Las Palmas, il capoluogo-capitale, con la sua modernità..e storia…

Lanzarote

E poi l’isola più conosciuta da noi legnanesi: Lanzarote. Lanzarote è sinonimo di vulcani, campi di lava, rocce dalle forme impossibili, terre nere e rossastre che contrastano con le caratteristiche case bianche, l’azzurro del mare e il celeste del cielo.

Il paesaggio della più orientale delle Isole Canarie è completato da austere montagne dai dolci rilievi, splendide spiagge di sabbia bianca e dorata, frondosi palmeti… e il silenzio, che è anch’esso parte dell’enigmatico paesaggio di Lanzarote.

Su quest’isola Riserva della Biosfera coesistono vivaci centri turistici e piccole località in cui si respira tranquillità, cosi hanno detto chi ci è già stato.
Provare per credere…

Fuerteventura

E poi l’altra isola supernota ai più: Fuerteventura.

E come dicevo prima, la diversità naturale delle Isole Canarie è incredibile.

Continuano i contrasti e  Che contrasti!

Qualcosa di simile accade quando si va al Parco Naturale di Corralejo.

A poco a poco, ti lasci alle spalle le montagne rossastre per addentrarti in un mare di sabbia bianca incommensurabile: le Dune di Corrajejo.

E alla fine, una spiaggia particolarmente indicata per gli amanti del kitesurf e del windsurf. Che ho voglia di visitare….Stay Tuned…

Il mio viaggio in camper Tenerife: prima escursione a la Montagna Roja

Il mio viaggio in camper Tenerife: prima escursione a la Montagna Roja

Dopo le operazioni di sbarco della Traversata Huelva- Tenerife (vedi articolo) , non vedevo l’ora di “tuffarmi” nelle dolci e non sempre calde acque dele isole canarie e di Tenerife in particolare. Da Santa Cruz, in men di mezz’ora sono arrivato al Camping La Montagna Roja , un’oasi naturale di biodiversità sorta su un vulcano. Vi racconto

Arrivo a El Medano – La montagna Roja

La voglia di rivedere i miei luoghi preferiti, era tanta. tra questi, El-Medano, una parte di Tenerife non urbanizzatissima e con agganciata la Montagna Roja.
Dal mio ultimo viaggio di un anno fa, era una delle mie mete preferite e dal planning, avevo prenotato al camping adiacente, che si chiama proprio “Camping la Montana Roja” (sulla n la cetiglia…che faccio fatica a trovare sulla tastiera!)

La Montaña Roja

Si tratta di un’area di 166 ettari ricco di sabbia inorganica e di zone umide dove è possibile osservare uccelli protetti come il curioso fratino. Ieri, sebbene un po’ afoso, ho sentito l’aria fresca del mare mentre ammiri il vulcano di Montaña Roja, che con i suoi 171 metri di altezza è il risultato di un’eruzione litoranea, che rimase irrimediabilmente unito all’isola tramite una lingua di materiali vulcanici.

Non mi sono trattenuto dalla sensazione della prima escursione, pucciando i piedi in mare, fare un “bagno” beneaugurante, e salire il primo pezzo della Montaña . Da qui ho osservato il tramonto e poi relax al restaurant de la Montaña. Dove ho iniziato a mangiare “canario” lasciandomi andare ad una insalaja de la Montaña Roja.

Seguitemi per altre escursioni

I viaggi di Enzo in Spagna in Camper. Barcellona. Ospitalità, socialità e creatività

I viaggi di Enzo in Spagna in Camper. Barcellona. Ospitalità, socialità e creatività

Sono/siamo ritornati a Barcellona come anticipato. Barcellona ha il fascino di sempre e l’impressione è che nonostante siamo ad ottobre, resta una meta sempre super gettonata: sempre piena di Turisti da ogni parte del mondo. Perché? Seguimi…

Accoglienza dei Catalani

Siamo stati accolti a Barcellona con il mio nuovo amico a 4Zampe, martin, il Golden retrieval di Antonietta. In ogni parte dove siamo andati, il cane è stato accettato. Inoltre nei luoghi dove non era disponibile, ti portavano loro dell’acqua per lui. Questo fa la differenza. Inoltre noi abbiamo avuto, sia nel Camping Barcelona, sia nei bus di linea e sulla metro, un’accoglienza straordinaria. Tutti ci hanno accolto con il sorriso sulle labbra. E vero anche che è bello, ed io ed i miei soci, essendo di origine campana, attacchiamo subito “bottone”…

UN TOUR ALL’INSEGNA DI GAUDI
E da qui l’altro elemento la socialità, o socializzazione degli spagnoli, ma anche degli stranieri. Come anticipato, Barcellona è zeppa di Turisti di ogni parte dei continenti. Ebbene, sarà stata l’atmosfera, sarà l’accoglienza dei catalani, anche con i “nuovi” viaggiatori, siamo entrati subito in sintonia. Sia nei luoghi di “cultura” a partire da Casa Batllo’, Casa Milà, sia alla Sagrada Famiglia, nel segno di Antoni Gaudi, le “sue” bellezze che siamo riusciti a visitare in un giorno, abbiamo fraternizzato” e socializzato, Martin compreso che ha trovato la sua “fiamma” Candra…

Per quanto riguarda i beni culturali, nel poco tempo a disposizione, abbiamo coniugato la parte moderna “relativa”, con la storia dell’arte e dell’architettura: UN TOUR all’insegna di ANTONI GAUDI.

Immagino che voi sappiate a cosa mi riferisco?

In primis Casa Batllo’. Come non lasciarsi affascinare della creatività di Gaudi. Un pensiero “divergente”, la sinusoidaità (si puo’ dire?), la cura dei particolare, la tecnica dell’elaborazione pittorica, la ricerca partendo dall’arte dei mosaici e poi …cosa non ha tirato fuori. Ricordiamoci che siamo ai primi del novecento! Siamo in piena era del fascismo di Franco e la “censura” era dietro l’angolo. In tutti i sensi!

Casa Milà-Pedrera

Continuando sulla Rambla di via Gracias, a due passi, l’altra opera che richiama turisti da tutto il mondo: Casa Milà Pedrera Nota come La Pedrera (“cava” in catalano), è l’ultima opera civile di Antoni Gaudí, iniziata nel 1906 e completata nel 1912. Sebbene Antoni Gaudí sia noto soprattutto per il suo periodo modernista, quest’opera è considerata “moderna”. Inserita nell’elenco del patrimonio mondiale nel 1984, quest’opera è stata, insieme a Park Güell e Palau Güell, uno dei primi siti dell’era industriale a essere inserito nella lista dei luoghi più eccezionali a livello mondiale. Il soprannome “La Pedrera” deriva dal suo aspetto esterno, che vede un grande utilizzo della pietra, prevalentemente per la progettazione della facciata e dei balconi.

La Sagrada Famiglia
Infine La sagrada Famiglia. Straordinaria opera gotica, in quel di Spagna. Io sono sempre attratto dal Gotico. Hai avete visto le recensioni del mio viaggio in Francia? Sono letteralmente innamorato. Qui si è superato.
Il tempio espiatorio della Sagrada Familia, la cui costruzione iniziò nel 1882, è oggi uno dei tratti distintivi dell’identità di Barcellona, riconosciuto in tutto il mondo e visitato da milioni di persone. La parte costruita da Gaudí è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2005. La Commissione di costruzione spera di completare i lavori nel 2026, quando ricorrerà il centenario della morte di Gaudí…E proprio questo, mi ha creato qualche problema: oggi ci sono delle “integrazioni” che mi hanno messo in crisi. Vedere la Sagrada con gru a tutto spiano, mi ha dato una brutta impressione. Mi sembra di intervenire sul Botticelli, o su Michelangelo o su Da Vinci. Forse sono un purista, ma…Voi cosa ne pensate?

L’arte culinaria Catalana

E con questo dubbio vi lascio dopo aver segnalato ristorantini e “paellerie” su tutte le Ramble. Noi ci siamo fermati da “Paellas e Tapas”, una bontà, abbiamo preso una buona Paella, le “mie” Cozze sempre in ogni parte vada, ed il famoso dolce catalano ai fichi: Tarta-Tartin.
E poi in serata un bagno “digerente” al tramonto a la Playa de Matarò prima di una cena “all’Italiana”.
Seguitemi nelle prossime tappe…

Bilancio sul viaggio in Francia 2023: toujours belle 

Bilancio sul viaggio in Francia 2023: toujours belle 

Abbiamo fatto parecchi viaggi in camper in Francia, forse il decimo, ma quello di quest’anno, è stato il più soddisfacente…perché? Perché la Francia è toujours belle…ma non solo… 

Potrebbe essere facile dare una risposta, visto che alcuni di voi ci hanno seguito sui social nelle varie tappe pubblicate su “i viaggi di Enzo.blog” (ben 15 tappe e tutte impegnative…), ma è stata un’avventura che è andata oltre…

Il viaggio in Francia…Perchè?

Prima di tutto, la ri-scoperta di tanti Siti Patrimonio Unesco. Come dico in qualche riflessione lungo le tappe, la Francia ne ha di siti culturali, al pari dell’Italia, ma sa “venderli” bene!. Io/noi sono/siamo andati su alcuni “mirati”, come ad esempio Le Mont Saint Michel. Altri siti però, sono arrivati attraverso ricerche web, oppure indicazioni stradali. Ebbene si…I vecchi (poverini!) e “superati” cartelloni stradali funzionano ancora! Almeno per me…per Noi, Donatella ed Aramis incluso. 
Sull’autostrata (autoroute) ma soprattutto sulle provinciali e statali, le indicazioni e le “enfatizzazione” ci hanno spinto a “deviare”. E poi il detto: “dai siamo già qui…che ci costa…chissà quando ri-torneremo…” vince sempre.

I castelli della Loria: Chateaux de Blois

E cosi abbiamo scoperto qualche castello meno blasonato, come Blois (di solito tutti vanno alla reggia-Chateaux  di Versailles, ecc), ma qui ho ritrovato le orme dei Borboni..

In questo Castello ci sono stati/passati  almeno 8 regine e tanti Re. Tra questi i Re anche la dinastia dei Borboni. Ricordo, che da buon campano quale sono io, i Borboni hanno dominato il regno delle due Sicilie per secoli, dando splendore all’allora capitale Napoli. Non posso non citare Ferdinando di Borbone, che prima della dominazione dei subentrati Francesi, diede per circa 400 anni splendore a Napoli ed al Sud, (è ritornato il “campanilismo “campano…!)

Investire in cultura (sempre…toujour…)

E poi, la corsa e la promozione a far visitare luoghi Patrimonio Unesco materiali ed “immateriali”. Ad esempio per quanto riguarda gli “immateriali” le “deviazioni” ti spingono a visitare le zone vicino ad Auxerre, dove c’è la produzione dei Vini Bourgogne. Ma anche luoghi di arti e mestieri (i francesi sono molto bravi ad enfatizzare le “arti manuali”).
E poi la quantità (industriale) di Gallerie d’arte. Da noi ce ne sono e concentrati nelle città grandi/medie, ma vedere tante Gallerie ad Auxerre, Honfleur, Clermont Ferrand, che sono piccole cittadine, mai me lo sarei aspettato…

Le considerazioni a questa prima osservazione: LA CULTURA IN FRANCIA “VALE”, SI FANNO TANTI INVESTIMENTI E NON ESISTE GRANDE DIFFERENZA TRA LA GRANDE CITTA’ E LA CITTADINA “SPERDUTA.
Abbiamo ancora tanto da lavorare (ed imparare!)…Ma ce la faremo…

Piccolo è bello (sempre…toujour…)

E poi i luoghi che abbiamo visitato…Abbiamo escluso le grandi città, Parigi, Bourdeaux, Marsiglia per concentrarci sulle middle-city: Lione (una scoperta Tappa 2), la stessa Clermont Ferrand (Tappa 14) per non parlare di Orleans(tappa 4) e per finire alle “perle” di Honfleur (tappa 5 e 6)…Tutti luoghi Patrimonio Unesco per questa o quell’opera, dove il riconoscimento mondiale diventa “attrattore”…

Chiaramente portiamo a casa, ricchezza e consolidamento culturale, in questo caso, ma anche ricchezza naturale e benessere fisico.

E parlando di natura, mi ri-tornano in mente e nel cuore, le serate ad Etretat, ad Antifer a Tours (passeggiate sulla Loira o il Chen)  oppure le giornate “terse” e abbaglianti ad Honfleur o agli stessi Chateaux (Chateaux di Blois, Chateaux di Amboise)…

Le falesie de la Normandie

E poi la “sosta” alle falesie, una settimana circa, che era il mio/nostro obiettivo dichiarato del viaggio!.


Qui è stato come immergersi nella natura e nel rispetto di essa.

A piedi, ripeto a piedi, abbiamo scoperte le “falesie” da nord a Sud di Etretat. (tappe dalla 7 alla tappa 11).

Un luogo magico che “sprigiona” bellezza pura e che ha ispirato i grandi Monet e Guy de Montpassant!

Da li sopra  è tutta magia…

Non ci sono limiti…e ti rendi conto di quanto siamo piccoli, rispetto all’immenso…

Stessa sensazione provata alle Porte La Manne e Port de la Courtine dove ad Antifer partendo dal faro, raggiuto in bici, e da qui a piedi, abbiamo percorso il sentiero che ci ha portato a La Plage e poi al Pertuiset…Altra esperienza toccante.


Insomma tutta la cotè de Arbatre (Costa d’Alabastro) ce la porteremo sempre dentro di noi!…Aramis compreso.

La cuisene Francaises

E poi la cuisine e le bontà del Nord, Normandie e Bretagne, ma anche della Loira, dove spiccano le Ostriche (bisogna assaggiarle nelle loro piccole boutique)!),  le cozze (Mules)  in tutte le salse…è il caso di dire. Noi le abbiamo mangiate al Camembert, alle cipolle, alla marinara, al sidro. (per i francesi Cidro).

Ed a proposito di bibite il Sidro (bevanda-vino emblema della Normandie estratta dalle mele) è stato il nostro fil rouge, insieme al Calvados (acquavite di cidro diffuso in questa zona e non solo) …mentre nel Centro della Francia a Chalis (Loira, Lione) ci siamo “imbattuti” nel Bourgogne…molto più intenso ed alcoolico del Sidro (provare per credere!).

E poi i Formaggi ( quelli francesi sono morbidi e buonissimi)…

Ma …Io “tifo” per quelli italiani…più stagionati…

Qualche criticità…ma…

Chiaramente non tutto è stato sempre bello: qualche incomprensione con i “cugini” c’è stata…Si è acuita al ritorno quando, vedi tappa 15 dovevamo ritornare il Italia. Qui la comunicazione è stata insufficiente e grazie a “ Luciano”, mio suocero che era in Italia, abbiamo saputo della deviazione per il Mont-Blanc rispetto al Traforo del Frejus previsto (avevano comunicato che le auto ed i camper potevano passare dal Frejus, invece non era cosi per i camper oltre i sei metri…e il mio/nostro camper è di 6,75 metri!).

E poi i prezzi. La Francia non è allineata con l’Italia sul valore dell’Euro!. I prezzi sono “mediamente”  più alti di circa il 40%! Per non parlare del caffè, la bevanda più umile, che si attesta sui 2 euro e 50 cent! E per noi italiani…fa male alla pancia ed…alla tasca!

In sintesi, è stato un bel viaggio che consiglio a tutti!( anche al mio peggior nemico! Cit.) 
Perché la Francia offre ancora molto, e al di là di qualche incomprensione, è un gran paese…ed è toujours belle. Au Revoir 

Perchè “I viaggi di Enzo”?

Perchè “I viaggi di Enzo”?

La passione per il viaggio, per il turismo, l’amore per il territorio sono stati i miei compagni di vita (viaggio). Ecco perchè nasce il blog I viaggi di Enzo.


Nelle mie esperienze lavorative ho prediletto la passione per il territorio nelle sue diverse declinazioni dove raccontare cio’ che vivevo per avvicinarmi anche agli altri. Nel “mestiere” di Docente, prima, di consulente dopo, di giornalista e direttore della testata Sempione News ho inserito la bellezza, l’ambiente, le eccellenze del territorio trasferendole in opportunità.

Questa è l’idea del viaggio e il progetto “I Viaggi di Enzo” rappresentano l’applicazione di tutto cio’ e di tutta una vita.

Il viaggio è la metafora della libertà mentale: si puo’ anche viaggiare stando nella propria stanza. Ma è anche la vicinanza con gli altri Ovunque tu vada, vacci con tutto il tuo cuore” Confucio

Il progetto prevede la narrazione della mie esperienze sia a due passi da casa, sia in luoghi piu’ lontani con un unico denominatore: la valorizzazione di questo o quel territorio.

Abbiamo, ahimè realtà molto vicine a noi, come monumenti, chiese non sempre disponibili alla comunità!. Un esempio la Chiesetta di Santo Stefano a San Vittore Olona. Un gioiello del rinascimento monumento nazionale. In ben pochi la conoscono!

Allora “I viaggi di Enzo” vuole raccontare questa ed altre storie. ma vuole raccontare anche la vivibilità del territorio per fare comunità. Ad esempio i tanti eventi culturali, spettacoli musicali, teatrali che rendono il territorio attrattivo e vivibile e ci fanno affermare: “sono felice di vivere qui”.

Ci sarà sempre un momento di conoscenza, analisi basato sull’esperienza.

Il blog utilizza altri strumenti social come Facebook e Instagram per “arrivare” a Tutti e vivere insieme questa nuova e stimolante esperienza.

Seguitemi!

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