La bellezza di Ivrea con il Carnevale e la battaglia delle arance

17 Feb 2025

Sono/siamo stati di nuovo a Ivrea per visitare il Castello Savoia per la “prima” apertura al pubblico. Oltre a questa bellezza, ne avevo già parlato nel post precedente (vedi articolo), abbiamo avuto occasione di ri-visitare la città. Dappertutto c’è fermento. Il motivo: ci si prepara al Carnevale di Ivrea che tra le diverse manifestazioni ingloba anche la “Battaglia delle arance”. Questa battaglia, unica in Italia, è organizzata dal Comune con i nove rioni della città. E il mio pensiero va al Palio di Legnano…

Il ri-torno a Ivrea

Dopo la visita alla città di Ivrea (vedi articolo) adagiata sulla Dora Baltea e Patrimonio Unesco come Città Industriale, abbiamo ri-visitato la città. L’appuntamento era per la visita al Castello dei Savoia, appollaiato, come tutti i castelli difensivi, sullo sperone della città industriale voluta da Adriano Olivetti. Qui abbiamo scoperto che il castello fatto costruire da Amedeo VI di Savoaia, dal 1800 è diventato una prigione che è rimasta attiva fino ai giorni nostri. In ogni camera/cella venivano rinchiusi 4 “ospiti”. A pensarci bene, fatto i dovuti riferimenti, erano meno affollati di quelli di oggi!!!. Una battuta verosimile, che fa riflettere!.
Ma la sorpresa è stata che eravamo/siamo nel periodo caldo del Carnevale di Ivrea. Infatti siamo stati fortunati che appena finita la visita in piazza c’era la prima cerimonia in avvicinamento al Carnevale ovvero “la Prise du Drapeau” ovvero la consegna/presa del Drappo che sarà donato al vincitore della battaglia che si terrà il 2 marzo 2025. Un po’ come il Palio di Legnano, la città è divisa in nove rioni (da noi 8 contrade) che si sfidano
Ecco un po’ di storia…

La storia del Carnevale di Ivrea e della Battaglia delle arance

Il Carnevale di Ivrea è una festa folkloristica dall’allure internazionale, trovandosi peraltro in una regione – il Piemonte – facilmente raggiungibile dal resto d’Europa. Sebbene le sue origini risalgano al periodo medioevale, le prime testimonianze di questo evento si attestano all’anno 1808. In questa manifestazione, che ha però avuto successo solo a partire dal Secondo Dopoguerra, si ripetono le scene della lotta degli abitanti di Ivrea che riuscirono ad avere la meglio ai danni del tiranno locale. In queste schermaglie goliardiche, i partecipanti tiravano dai balconi dapprima lupini, fagioli ed ortaggi. Si trattava di un gesto di elemosina che i nobili dell’Ottocento erano soliti praticare. Il popolo, però, non voleva alcun regalo dai feudatari e, considerando ridicola questa elemosina, reagiva lanciando fuori dalla finestra e con disprezzo tutto ciò che era stato offerto. Poi, all’inizio del Novecento, si passò al lancio delle arance.

Una battaglia (simulata) contro i potenti e i soprusi

La battaglia delle arance dura tre giorni, dalla domenica al Martedì grasso. Per l’edizione di quest’anno, le date saranno quelle del 2, 3 e 4 marzo 2025. Protagonisti sono gli aranceri, ossia i combattenti che a piedi o sui carri tirano le arance: illo tempore, rappresentavano le bande popolane in rivolta contro un tiranno che si faceva proteggere dai suoi sgherri. Poi vi è la Vezzosa Mugnaia che simboleggia la libertà e la ribellione contro il potere. Viene considerata l’eroina di questa festa, in quanto fulcro di un’epopea romantica. Grazie al suo coraggio e alla sua volontà di non opporsi a un destino avverso, la Vezzosa Mugnaia indica quella sete libertaria che contraddistingue gli oppressi. Nel giorno del suo matrimonio, l’eroina venne trascinata dal tiranno nel Castellazzo. Quest’ultimo, infatti, voleva usufruire, come di tradizione, dello ius primae noctis. Secondo la leggenda, Violetta (questo il nome della Vezzosa Mugnaia) si oppose e non si sottomise ai capricci dell’arrogante barone e alla fine, lo uccise con la sua spada. A quel punto, il popolo si ribellò contro il Marchese del Monferrato che, da anni, vessava la popolazione. La battaglia delle arance, di fatto, rappresenta un’affermazione di nobili ideali come giustizia e libertà. Altre figure storiche di questo evento in grado di regalare uno spettacolo a dir poco unico sono poi il Podestà, che ha il ruolo di garante della libertà cittadina, il Generale, il Sostituto Gran Cancelliere e lo Stato Maggiore Napoleonico.

Come si svolge la battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea?

Sono ben nove le squadre/rioni che si affrontano in uno scontro che rievoca la ribellione popolare contro l’opprimente tirannia: Asso di piccheCredendariDiavoliMercenariMortePantera NeraScacchiScorpioni d’Arduino e Tuchini del Borghetto. Costoro si dispongono nelle varie aree di Ivrea: ogni batteria ha la sua postazione fissa. La squadra Asso di Picche è la prima ed è nata nel 1947. Condivide con la formazione Morte la Piazza di Città. Piazza Orinetti, invece, è la trincea dove scendono in campo le formazioni degli Scorpioni d’Arduino e quella degli Scacchi. Le tre compagini che si schierano in piazza del Rondolino sono Pantera Nera, Mercenari e Diavoli. I Credendari presidiano Piazza Freguglia. Infine, i Tuchini del Borghetto sono l’unico team che agisce sulla riva destra della Dora Baltea. Nella battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea si scontrano gli aranceri a piedi, in rappresentanza del popolo oppresso e, in quanto poveri, sprovvisti di ogni sorta di protezione, contro quelli sui carri trainati da due cavalli (pariglie) e da quattro cavalli (quadriglie). Questi ultimi, baldanzosi, rappresentano gli sgherri al soldo del tiranno che, equipaggiati da armature, maschere e protezioni, provano in ogni modo a soffocare la rivolta popolare.
Allora non resta altro che invitarVi a visitare il sito e se riuscite fate un salto in questa Unicità per visitare anche la bella città (Duomo, Castello, Lungo Dora, Centro Storico, Ponte vecchio ecc)

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