Iniziato, con Eugenio Finardi, il “viaggio” d’autore di Eventi in Jazz

13 Ott 2024

Partita la settima edizione di “Eventi in jazz” dell’era del direttore artistico Mario Caccia che, con l’amministrazione comunale di Busto e Manuela Maffioli, portano grandi nomi della musica italiana ed internazionale a Busto Arsizio in un viaggio tra ricerca, emozioni atmosfere. E a proposito di atmosfere, Eugenio oltre al Sold-out del Teatro Cajelli, ha incantato per “Euphonia suit”. Ma poi ci saranno…

Eventi in jazz

Ho seguito da oltre 10 anni Eventi in Jazz e tutte le edizioni dell’era Mario Caccia il direttore artistico che oltre ad essere musicista (folgorato da Eugenio Finardi a 13 anni), è il responsabile della ebeatrecord.

Grazie a questi due valori/plus, ha portato ad Eventi in jazz grandi musicisti di livello nazionale ed internazionale facendo della rassegna un riferimento per tutta la Lombardia.

Altro valore che esprime la rassegna è la Rete. Grazie al Comune capofila, ovvero Busto Arsizio, ora sono due i comuni in Rete-gemellati, ma in passato molto di piu includendo Gallarate (lapsus del sindaco di Antonelli durante il saluto…), Olgiate fino a Legnano (mi auspico per il futuro una estensione territoriale). Comunque, come dichiarato nella intervista esclusiva del direttore artistico, “quest’anno ci saranno cinque serate con riferimento alla musica d’autore, ma anche contaminazioni locali, come un esperimento con i “Mandolinisti bustesi”.

Euphonia Suite

Il progetto “Euphonia Suite” come dichiarato da un affabile e “carico” Eugenio Finardi, è stato concepito durante il Lock-down e subito dopo portato in giro grazie alla collaborazione con due virtuosi del jazz, ovvero il pianista Mirko Signorile e il clarinettista Raffaele Casarano. Un progetto, la suite, che non si interrompe tra un brano e l’altro, ma diventa un “unicum”, un viaggo tra i temi attuali, come la Guerra, l’amore (la ragazza di osaka) , la musica come riscatto e ribellione al sistema (La Radio, Musica Ribelle). E la platea è stata in silenzio, nella prima parte, anche su richiesta di Eugenio, che ha esortato a non applaudire tra un brano e l’altro. Ieri Finard & Co, ci hanno deliziato con atmosfere, evoluzioni, ricerca con un viaggio musicale lungo 50 anni.  Un pezzo di storia a Busto.

La serata Sul palco con Finardi, il pianista Mirko Signorile e il clarinettista Raffaele Casarano. “Euphonia Suite” è un flusso di musica, come se fosse un unico pezzo, che unisce alcuni dei brani più celebri, rivisitati, di 50 anni di carriera di Eugenio Finardi, in un crescendo voluto. Ci sono “Dolce Italia“, “La radio“, “Le ragazze di Osaka” e “Vil coyote“, oltre alla celebre “Extraterrestre“, che chiude la suite. Il grande cantautore è salito sul palco in modo brillante, ricordando che aveva già suonato a Busto Arsizio – «ma, data l’età, non ricordo quando» – e con qualche battuta che ha scaldato la platea («Fidarsi è bene, non Finardi è meglio»). E con un invito: «Vi chiedo di non applaudire finché non ne avete bisogno – prima di iniziare a cantare – noi qui sul palco cerchiamo di produrre un ciclotrone di energia, quando vi arriva vi accorgerete che dovete applaudire». E il pubblico non ci ha messo molto ad accorgersene, e ha dedicato ai musicisti un applauso scrosciante subito dopo il primo brano, “Voglio”. Applausi che si sono

La nuova stagione

Ad introdurre la serata sul palco il sindaco Emanuele Antonelli, che ha accolto il sold out del Sociale sostenendo che «col risultato di stasera ci date sempre più voglia di riproporre la rassegna del jazz», e l’assessore alla cultura Manuela Maffioli, che ha visto la conferma di Busto Arsizio come «grande palcoscenico musicale, teatrale, lirico e molto altro». Eventi in Jazz, le parole dell’assessore, è «uno dei 12 festival culturali di una città che crede nella potenza della cultura come strumento di crescita, con un livello qualitativo che non fa invidia a nessuna città cosiddetta grande, perché anche noi ci consideriamo tali». Il direttore artistico di Eventi in Jazz Mario Caccia ha presentato il programma come «cinque serate veramente speciali», prima di concedersi ad una confessione: «Devo in parte il fatto di essere musicista anche all’emozione forte provata sentendo a 13 anni la “Musica ribelle” di Finardi».
Prossimo appuntamento sabato 19 ottobre sempre al Sociale: in scena Giovanni Falzone, trombettista e compositore tra i più noti e apprezzati della scena jazzistica nazionale. Alla guida del quartetto Young Spirits (con Diego Albini al pianoforte, Enrico Palmieri al contrabbasso e Alfonso Donadio alla batteria), il musicista siciliano condividerà il palco con due affermati solisti quali il sassofonista Tino Tracanna e il trombonista Andrea Andreoli. (per il programma completo clicca qui)

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