Ho visitato il Museo Canario dopo la visita alla Catedral de Santa Anna, a soli due isolati tra loro. Ebbene, ne sono uscito arricchito e riconoscente. Ecco perchè…
Il Museo Canario
Il Museo Canario, ma sarebbe meglio dire delle Canarie, è un “concentrato” di storia delle Isole Canarie . In due piani sono racchiuse le news “giuste” per capire e far capire la storia e per avere “rispetto” del posto che ci ospita.
L’idea che mi sono fatto è che a volte non ci rendiamo conto di quanto c’è intorno a noi. Di quanta bellezza, fascino possiamo trovare in luoghi anche lontano da noi.
Non fa eccezione questo museo costruito da un gruppo di intellettuali guidati dal dottor Gregorio Chil y Naranjo, nel 1879 come incentivo per lo sviluppo scientifico e culturale di Las Palmas de Gran Canaria, rappresentando a sua volta una delle prime attrazioni turistiche della città.
Ringrazio il personale per l’accoglienza ed in particolare Laura ed Edwin, per la disponibilità. Grazie…(web site: https://www.elmuseocanario.com/en/home-2/)
Due piani di bellezza e ricerca
E devo dire che il risultato è entusiasmante. In due piani, ho attraversato secoli partendo dai primi insediamenti avvenuti a Gran Canaria, Tenerife ma anche a Lanzarote, dagli aborigeni locali detti “Guanci”.
Nelle sale a pian terreno, si da’ ampio spazio alla vita preistorica e della sua evoluzione. Ecco che le continue eruzioni dei Vulcani su tutte le canarie, creano rifugio a questi “primitivi” che si insediarono in caverne frutto del fenomeno magmatico.
Questo fatto mi ha fatto molto piacere, anche perchè per “indole” preferisco sempre “rifugiarmi” in anfratti/cavernette anche quando sono qui al mare (vedi Playa Fanabe a Tenerife o a Playa Papagajo a Lanzarote, oppure a Morro Jable a Fuerteventura…)
Un po’ mi sono ritrovato!
I piani superiori rappresentano le evoluzioni: l’uomo canario sociale, l’uomo canario “tecnico” per migliorare le sue condizioni di vita. Si parte dal giunco per proteggersi, poi per coprirsi e per vestirsi. Qui, al museo, si vedono anche le evoluzioni “tecnologiche ” di allora: la lavorazione del giunco, che poi diventerà palma (ricordiamo sempre l’utilizzo di “prodotti” autoctoni), ed a come manipolarli. I primi telai per la lavorazione di queste fibre, fino alla pelle. E anche qui, i diversi modi di “ordire” attraverso ossa che fungono da “aghi” per unire…
E poi la parte antropologica di ricerca con gli studi “affascinanti” sulle mummie e sarcofagi ritrovati sulle varie parti dell’isole. Interessante anche la colonizzazione degli Europei su queste terre a partire dal 1404 a Lanzarote. Insomma da vedere!!!
Un po’ di Storia
Per iniziativa di un gruppo di intellettuali guidati dal dottor Gregorio Chil y Naranjo, il Museo delle Canarie nacque nel 1879 come incentivo per lo sviluppo scientifico e culturale di Las Palmas de Gran Canaria, rappresentando a sua volta una delle prime attrazioni .turistico della città.
La nascita dell’idea di fondare un’istituzione come questa fu dovuta fondamentalmente a due circostanze: da un lato, l’interesse che le cosiddette “antichità canarie” avevano suscitato a metà del secolo tra la borghesia locale, che si appassionò a collezionare vestigia della vita e della cultura aborigena durante spedizioni ed esplorazioni informali; dall’altro, lo sviluppo della ricerca antropologica francese, poiché molti dei fondatori del Museo Canario mantennero stretti rapporti scientifici con alcuni dei pionieri di questa disciplina, come Verneau, Broca, Quatrefages, Hamy o Berthelot. A questa situazione favorevole si aggiungeva la scoperta dell’uomo di Cro-Magnon, che accrebbe l’interesse per il passato delle popolazioni insulari, poiché alcune caratteristiche fisiche portavano a credere, erroneamente, ad una stretta relazione tra gli antichi Canari e gli Europei del paleolitico.
Tuttavia, la preistoria e l’antropologia non erano gli unici interessi originari del Museo Canario.