Sono/siamo ri-tornato/i a Vienna con piacere. La “sua” bellezza, la “sua” cultura, la “sua” raffinatezza sono valori che ti porti dentro. In pochi giorni non siamo riusciti a vedere tanto: ma con piacere abbiamo ri-visitato “il Museo del Belvedere” con la bella mostra di Gustav Klimt, quella di Franz Xaver Messerschmidt, ma anche opere moderne nelle sale della “Oberes” e nella parte “Unteres” del Belvedere fino alla parte barocca-fastosa del settecento austriaco. E poi non puoi non fare una salto alla cattedrale Gotica di Santo Stefano ed alla KarlChirk dedicata a San Carlo Borromeo. E poi visita volante allo “Schombrun” il palazzo reale residenza del kaiser Francesco Giuseppe e Sissi, in continuità con la visita a Bad ishl della residenza di caccia. Seguitemi…
Gustav Klimt, e non solo, al Belvedere superiore
Per chi mi conosce sa che l’Impressionismo è la forma espressiva che mi affascina e mi interessa. Ed a Vienna, non potevo perdermi la permanente dedicata a Gustav Klimt dove c’è Il cuore della collezione del Belvedere, composto dai 24 dipinti con le sue rappresentazioni dorate de “Il bacio” e “Giuditta”.
Soprattutto “Il bacio” di Klimt è famoso in tutto il mondo. Il dipinto (180 x 180 cm) risale agli anni 1908/09 e ritrae Klimt e la sua musa Emilie Flöge come una coppia di amanti.
Il “Bacio” è senza dubbio l’opera d’arte più famosa di tutta l’Austria. Di sorprendente bellezza sono tuttavia anche i ritratti di donna di Klimt, della sua Musa ispiratrice.
E poi un artista di “rottura” Egon Schiele con i tratti decisi ma anche contraddittori e Oskar Kokoschka.
IL MUSEO DEL Belvedere
Il principe Eugenio di Savoia (1663-1736), grande condottiero e amante dell’arte, fece costruire da Johann Lukas von Hildebrandt una residenza estiva. Fu così che sorse il palazzo di Belvedere con giardino annesso, a quei tempi ancora fuori le porte della città. Quest’opera d’arte totale in stile barocco è composta da due castelli: il Belvedere Superiore e il Belvedere Inferiore. Oggi vi si trova una raccolta di opere d’arte austriache dal Medioevo ai nostri giorni. La mostra permanente è stata completamente riorganizzata all’inizio del 2023: “Schau! Die Sammlung Belvedere von Cranach bis Export” (“Guarda! La collezione Belvedere da Cranach fino agli export”) si estende per l’intero palazzo in un magnifico ambiente barocco e mostra i punti salienti della collezione insieme a nuove acquisizioni e opere provenienti dal deposito. L’arte austriaca viene presentata nel contesto del lavoro di artisti internazionali del proprio tempo. Tra questi, i gioielli austriaci del Medioevo e del Barocco, le icone del Modernismo viennese incontrano grandi artisti come Claude Monet, Vincent van Gogh e Auguste Rodin. Circa 400 opere raccontano 800 anni di storia dell’arte. La collezione espositiva è inoltre dedicata in modo approfondito alle interazioni tra arte e società.
Belvedere inferiore e giardino barocco
Mentre il Belvedere superiore serviva alla rappresentanza, il Belvedere inferiore era adibito a residenza del principe Eugenio di Savoia. Lo splendore feudale del proprietario dell’edificio si riflette nella Sala delle Grottesche, nella Galleria dei Marmi e nella Sala degli Ori. Nel Belvedere inferiore e nell’Orangerie hanno luogo mostre speciali. Nella Prunkstall, dove una volta sostavano i cavalli del corpo del principe, è oggi possibile ammirare l’arte medievale.
Il giardino del Belvedere è il punto forte dell’architettura del paesaggio barocco. Di fronte al castello è stato collocato un cosiddetto stagno di riflessione, che riflette la facciata dell’edificio. Tre ampie terrazze con bacini d’acqua collegano il Belvedere superiore con l’inferiore. Il Kammergarten, giardino privato, era originariamente riservato al padrone di casa e ai suoi compagni più stretti. Il Giardino alpino nel parco del castello è il più vecchio d’Europa.
La cattedrale di Santo Stefano
La cattedrale di Santo Stefano, è il riferimento cittadino. Realizzata su una antica chiesa e forse un santuario pagano, venne eretta in diversi momenti. A partire dal 1100 fu eretta una nuova su ordine di Enrico II di Bamberga. Si racconta che il margravio, ovvero Enrico II avesse commissionato l’opera ad un architetto visto in sogno. La leggenda vuole che fosse proprio il Cristo! . La posa della prima pietra ebbe luogo nel 1137 e fu consacrata a Santo Stefano. Visitando la chiesa-cattedrale si evincono le opere, la sua vita e le virtu. .La navata di sinistra, Nostra Signora, è dedicata a Maria. La navata di destra è dedicata agli Apostoli e lungo la stessa c’è un “Ecce Homo” gotico chiamato il Cristo del “mal di denti” di epoca gotica attribuita ad una leggenda dove alcuni “paesani” alticci si erano fatti scherno del Cristo e che punirli aaveva causato il “mal di denti”. Per togliere il maleficio, la leggenda vuole, che dovessero ritornare davanti al Cristo. Mentre la navata centrale, altare maggiore, costruita dai fratelli Pock è dedicata a Santo Stefano. All’esterno fanno da bella mostra le gargolle a protezione, in stile gotico, della cattedrale. Il magnifico tetto in tegole policrome smaltate ottenuto con 650 quintali di acciaio rappresenta un tappeto saraceno. Sullo stesso, lo stemma della casa imperiale d’Austria a sud con il monogramma di Francesco 1 mentre sul lato nord le insegne della città di Vienna e della seconda repubblica.
La chiesa di San Carlo Borromeo
Sulla Karlsplatz viennese troneggia l’imponente cupola verde della splendente Chiesa di San Carlo. Si tratta di uno degli edifici sacri più importanti dell’Europa centrale, un autentico simbolo di Vienna.
La Chiesa di San Carlo è l’ultima grande costruzione del famoso architetto barocco Johann Bernhard Fischer von Erlach.
Terminata nel 1739, la costruzione fu realizzata a seguito di un voto fatto dall’Imperatore Carlo VI durante un’epidemia di peste.
La Chiesa è dedicata al Patrono dell’Imperatore degli Asburgo, San Carlo Borromeo. La sua vita e il suo operato sono rappresentati sulle due enormi colonne (47 metri) che affiancano il portone d’ingresso. Gli opulenti affreschi della cupola di Johannes Michael Rottmayr ricoprono 1.250 m² di sfarzosi colori.