Il Ricetto di Candelo a due passi dalle grandi città

Il Ricetto di Candelo a due passi dalle grandi città

Ho visitato ripetutamente il Ricetto di Candelo, a due passi dalla mia casa di San Giuseppe di Casto. La struttura fortificata dell’anno Mille, è un esempio di solidarietà civile nel senso che qui venivano raccolti beni dei cittadini per evitare attacchi dall’esterno. La rocca composta da circa 200 abitazioni storiche, dista solo 85 km da Legnano (110 da Milano e da Torino)…

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Il Ricetto di Candelo
A due passi dalla mia casa di San Giuseppe di Casto a pochi km da Biella, esiste il Ricetto di Candelo. Nel mio ruolo di “Ambassador” mi piace proporlo per una gita “fuori porta”( 85 km da Legnano (110 da Milano…)). Il Ricetto è uno dei “Borghi più belli d’Italia”. A livello architettonico è un borgo con mura imponenti dove sono racchiuse circa 200 case/abitazioni storiche tipiche (dai tetti, alcuni dei quali con la pietra “scura” tipica del biellese alle mura di pietra a vista, nonché le “volte” a vista delle cantine. Mi affascinano le Mura risalenti, come tutta la struttura, al 998 d.c.. Passeggiare in questo borgo è come fare un viaggio/tuffo nel passato. A volte, quando lo visito/tiamo fuori da eventi affollati, sembra di sentire il mormorio degli abitanti, che qui hanno capito la solidarietà. Qui infatti venivano conservate le derrate alimentari di tutta la comunità per evitare, ed era tipico, che venissero “rubate” dalle popolazioni esterne. Qui c’era la cappella dove i cattolici pregavano, una struttura dove si “educava” la popolazione, qui c’era uno spazio per la sicurezza dei contradaioli ed il controllo da parte del delegato. Insomma una piccola comunità…Un esempio da prendere a modello per il “bene” comune

Architettura

Ricetto di Candelo è un complesso architettonico di epoca medievale situato a Candelo, in Piemonte.

Il ricetto è in genere una struttura fortificata protetta all’interno di un paese dove si accumulavano i beni (foraggi, vini, etc.) del signore locale o della popolazione e dove, occasionalmente, si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall’esterno. Quello di Candelo è uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di struttura medievale presente in diverse località del Piemonte ed in alcune zone dell’Europa centrale. Sorge nel comune di Candelo, in provincia di Biella.

Al pari di altri ricetti, quello di Candelo non risulta essere mai stato destinato a uso di abitazione stabile. Tuttavia, al pari di altri – per le sue origini economiche, storiche, collettive e democratiche ante-litteram – è stato oggetto di approfonditi studi storici ed architettonici. In virtù della sua posizione, da esso si gode una vista panoramica sull’intero comprensorio delle Prealpi biellesi, a nord, e verso il Baraggione (vedi Riserva naturale orientata delle Baragge) in direzione sud.

La storia

La data di avvio della sua edificazione non è determinabile con esattezza, anche se la prima citazione conosciuta di Candelo, nella sua antica denominazione Canderium, risale all’anno 988, in un documento in cui Ottone III ne conferma il possesso al feudatario Manfredo, salvo poi, l’anno successivo, conferire il borgo al feudo facente capo alla Chiesa vercellese . Il Ricetto fu costruito, su terreni concessi dei Vialardi di Villanova, tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, mentre ne è certa l’esistenza nell’anno 1374, quando la comunità di Candelo fece atto di dedizione spontanea a casa Savoia. La struttura è quasi interamente cinta da mura, con torri cilindriche agli angoli, a esclusione del lato meridionale, dove nel 1819 è stato costruito il palazzo comunale, in uno stile neoclassico decisamente stridente con tutta la parte più antica. L’unica possibilità di accesso era data da una massiccia torre di forma parallelepipeda in massi squadrati nella parte inferiore e in mattoni nella parte superiore, con due aperture verso l’esterno, una più grande per i carri e una più piccola per i pedoni, chiuse da altrettanti ponti levatoi.

Ai primi del XVI secolo, modificando e sopraelevando le cellule preesistenti, Sebastiano Ferrero, feudatario del luogo dal 1496, su investitura del duca Filippo II di Savoia Senzaterra, fece costruire la propria abitazione, di fatto una torre fortificata, che costituisce l’edificio più elevato del ricetto ed è comunemente nota come casa del Principe. Nel 1499 Ferrero, che in virtù del suo ruolo di feudatario poteva vantare diritti, redditi e giurisdizioni, reputando inadeguata la misura del focatico corrispostogli dai candelesi, accampò pretese sul ricetto. Tuttavia, la sua richiesta fu ricusata dai giudici chiamati a esprimersi sulla disputa.

Cosa si conserva?

Il Torchio
La matrice contadina del complesso di Candelo – e la testimonianza diretta del fatto come esso fosse stato destinato nell’antichità a deposito collettivo di prodotti agricoli, in particolare vinicoli (stante la particolare vocazione della zona), quasi sorta di cantina sociale ante litteram – è data dalla presenza, in una delle cantine, di un enorme torchio per la pigiatura delle uve. Le dimensioni di tale torchio suggeriscono chiaramente trattarsi di uno strumento utilizzato da tutta la comunità per far fronte a necessità evidentemente anche lunghe nel corso del tempo.

I caratteristici tetti rossi del Ricetto
Il ricetto è composto da circa duecento edifici con i caratteristici tetti rossi, denominati cellule che occupano un’area di circa 13.000 m2 dalla forma pentagonale e con un perimetro di circa 470 metri. Misura circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza. Il complesso è attraversato da strade, definite con evidente francesismo rue: si tratta in particolare di cinque rue in direzione estovest, intersecate da due ortogonali.

Le mura
La struttura è quasi interamente cinta da mura, con torri cilindriche agli angoli, a esclusione del lato meridionale, dove nel 1819 è stato costruito il palazzo comunale, in uno stile neoclassico decisamente stridente con tutta la parte più antica.

Info:
dove bere/mangiare/parcheggio
Bere: Per un ottimo caffe e/o colazione Bar Caffetteria del Ricetto – Piazza Castello (buoni prezzi e ottimi “Torcetti”)

Mangiare: Bar La Torre – Piazza Castello – Panini tipici con prodotti Biellesi – Vino e aperitivi- Da provare
Parcheggi no problem. Se di giorni feriali il parcheggio in piazza offre un 100 posti circa, mentre nei festivi meglio parcheggio in centro oppure presso chiesa – Via Mulini area camper (io lo trovo sempre li) oppure Via Sebastiano – Centro-Centro)(mappa)

Il Ricetto di Candelo: un borgo Medioevale a due passi da casa

Il Ricetto di Candelo: a medieval village a stone's throw from home

Today I re-visited the Ricetto di Candelo in the province of Biella with my trusty Aramis. A stone's throw from my home in Andorno Micca, but also less than 100km from Legnano and/or Milan and/or Novara... its beauty remains intact over time and in good weather... it is... extraordinary …Do you know him? Follow me…

The Ricetto di Candelo a stone's throw from home

From my home in Andorno Micca it is about 10 km, from Legnano 85km and around 105 from Milan. Today I don't want to be a"geographer", but I want to point out that we have excellence right under our doorstep that can be reached in no time. In any case, with Aramis and Donatella, taking advantage of the good weather and the stay in the mountains, we stopped by the Ricetto di Candelo. To tell the truth, I'll be back often, especially in summer. Today with the sun it was extraordinary. It is a fortified structure built by the will of the Candela population around the 13th-14th century, with the aim of conserving and defending the most precious assets of the community following the numerous wars between the Spanish and the French. The inhabitants did not live there permanently, but only to conserve their goods and to "take refuge" during disasters and wars. Thanks to this, it has maintained over time this rural matrix of guardian of the peasant community and is part of the Borghi d'Italia…(See link)

Il Ricetto di Candelo Borgo d'Italia
You know the program “Il Kilimanjaro” with the competition “The most beautiful villages in Italy” strong>broadcast on Rai3 with Philippe Daverio? . Well in 2018, that very broadcast made the Borgo known to all of Italy (the final ranking saw Ricetto in 18th position) . On various occasions the Ricetto has been the subject of "live" broadcasts, including recordings by foreign television stations. The Candelesi are proud of all this and I am even more so. I felt an "indirect" Pride this morning walking through the streets of the village, discovering the little shops, the cellars (some closed for the Christmas holidays).
on the other hand, today was the last day of the Slow Food "Earth Market" exhibition-market. Emotion amplified when walking on the "internal" walls, but even more so on the "external" ones. In fact, this morning with Aramis, we did the "external" perimeter and with the splendor of the day it was magnificent... (see the photos...). Stop for an aperitif in Piazza Castello at the Bar “La Torre”…I recommend it for its friendliness and goodness. Speaking of the entrance tower, my mind flew to "my" Castello Visconteo Lampugnani in Legnano...(last photo below)

The History of Ricetto

In988it is the first time that Candelo's name appears in an official document; Canderium is confirmed as feudal possession of Manfred by Otto III.
Towards the end of the 13th and beginning of the 14th century, the inhabitants of Candelo built the Ricetto on land owned by local lords, for which they initially paid an annual census and which they then redeem.
In 1360there were 157 huts in the village (today there are around 200).
From 1374to 1517the town passed under the control of various families including the Savoias, the Fontanas, and finally the Ferrero – Fieschis, at the time counts of Masserano.
Between 1554 and 1632 Candelo was involved in a series of unpleasant events including the fights between the French and the Spanish and the decimation of the population due to the plague; the elevation of the fiefdom to county remains one of the few positive sides of this period.
From 1644 to 1649, new Spanish occupations caused fires and destruction.
1785: Carlo Sebastiano Ferrero Fieschi is the last feudal lord of Candelo; with the Napoleonic occupation the political-administrative structure of the village changed.
1819: construction of the current town hall begins on the ancient walls of the Ricetto; always in the same year Piazza Castello was built.

Il “Principe” Sebastiano Ferrero

Sebastiano Ferrero was one of the most important men of his time in this territory, advisor and treasurer of finances first for the Duchy of Savoy and then for that of Milan. Many testimonies in the Biella area are linked to him, such as the beautiful Church of San Sebastiano in Biella.
In 1489, a large part of Candelo was in the possession of Sebastiano Ferrero but the relationship with the Candelesi was not simple. The new Lord had many demands: annual and perpetual payment of a ducat per family, the mill of Candelo; rights on the Ricetto and also an annual census of 21 ducats; Meeting of the Council only in his presence, the key to the Ricetto, the collection of fines and rural notices
The population considered the Lord's claims absurd: the community had purchased the land and built the Ricettowith his own money and considered it a collective property of the town. The case was then brought to arbitration and the so-called "award" was concluded in favor of the Community of Candelo. However, Sebastiano Ferrero built a house inside the village of Ricetto, the so-called " prince's tower" and also carried out interventions to widen the existing water channels and created new ones to irrigate the agricultural lands.

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