Legnano: un grave lutto mi ha colpito. Mio suocero Luciano non c’è più

Legnano: un grave lutto mi ha colpito. Mio suocero Luciano non c’è più

Un grave lutto mi ha colpito. Mio suocero Luciano Bernardi non c’è più…Purtroppo la malattia è peggiorata nell’arco di un mese e mezzo e si è portato via Luciano. Sono rientrato a “volo” da Tenerife, per stare vicino alla famiglia ovvero alle figlie Donatella e mia cognata Mariangela…Un doveroso omaggio all’uomo, padre e suocero…

L’evento…
La malattia brutta diagnosticata quattro anni fa…ma poi “ripresa” …fino ad ottobre scorso…

E dopo un mese e mezzo di lotte, trasferimenti tra pronto soccorso, casa, ospedale di Legnano e poi Cuggiono, mio suocero Luciano Bernardi, per tutti il “Sig. Luciano”, non c’è l’ha fatta.


L’impegno di Donatella e poi della sorella Mariangela, non sono stati sufficienti.

Ora riposa in pace.

Per chi volesse dare l’ultimo saluto, i funerali si terranno martedi 28 novembre alle ore 15
Santuario Madonna delle Grazie
Corso Magenta- Legnano (Mi)

Chi era: l’uomo
Luciano, classe 1934, avrebbe compiuto 90 anni tra poco. Un uomo semplice ma di grandi visioni.
Orfano del padre, partito da Roma per Milano, dopo aver frequentato le scuole tecniche di saldatore, si è trasferito  a Milano per inserirsi con successo , nel settore edile. Dapprima saldatore delle fondazioni nei cantieri edili, poi  gruista.
Ha lavorato per circa 36 anni alla CMB. Ha seguito e collaborato per molti insediamenti edili  a Milano e poi in provincia. Divenendo ben presto un riferimento per la cooperativa C.M. B. ora CMB Building di Carpi. Luciano ha dato un contributo alla realizzazione della prima metropolitana milanese, la linea Rossa MM1, il primo centro commerciale a Milano, il “Bonola”. E poi grandi residence e condomini in tutta la provincia di Milano, ed il destino, lo ha fatto operare anche a Legnano.

I percorsi


In C.M.B. si è formato ed è cresciuto. Ha imparato attraverso l’osservazione ed il “buttarsi” anche a fare l’idraulico, l’elettricista che ha poi utilizzato nell’attività autonoma.

Il lungo lavoro per C.M.B. gli è valso l’attestazione di “lavoratore fedele” con una cerimonia di consegna con festeggiamenti, prima della agognata pensione.
Pensione che godrà con Carla, sua moglie nella loro casa a Milano.

Poi subito dopo la pensione si trasferisce/ono a Biella. Qui sarà apprezzato anche dai “piemontesi”. Perché Luciano è di compagnia e non nega il saluto a nessuno!

Purtroppo a Biella, Carla viene a mancare. E dopo qualche riflessione, decidiamo, insieme a tutta la famiglia il trasferimento a Legnano in via Guerciotti, nella casa che fu dei miei genitori (Alfredo e Cecilia legatissimi a mio suocero, e viceversa).

La socialità e il papà

Uomo affabile, e anche a Legnano, Luciano diventa amico di tutti. Soprannominato “il Sig. Luciano” era stimato e amato, in primis dai miei collaboratori di allora, i colleghi di Assesempione e poi di Sempione News.(la casa era adiacente all’ufficio di via Guerciotti) .
E poi da tutto il condominio de “I Bardi” nonché dai negozianti delle vie adiacenti a partire da Guzzetti , l’alimentare che lo aveva preso nelle sue grazie, poi dal Bar Bianchi, dove era sovente soffermarsi la mattina per fare colazione ed assaggiare le buone focacce!  

E’ diventato il nonno di tutti in pochissimo tempo.
E la gioia più grande arriva da mio figlio Federico, che con Ilenia, a luglio gli/ci hanno donato Ricky diventando “Nonno bis”.

E facendo un passo indietro, dal racconto di Donatella e Mariangela, emerge che era un papà “instancabile” ed era disposto a giocare anche al ritorno dal pesante lavoro(a cavalluccio con le bimbe in groppa…)

Il mio rapporto con Luciano

Con lui ho avuto in rapporto sempre diretto. Ho sempre apprezzato il suo “ingegno” che ha messo a disposizione aiutandomi nel lavori per la casa in montagna a Biella e poi qui a Legnano. Ma anche nei lavori legati agli impianti elettrici nei precedenti uffici di Via Guerciotti e poi in quello di Corso Italia.

Mi mancherà.

Come manca a tutti noi. Ma sono sereno perché grazie alla mia famiglia, sebbene fossi a 3500 di distanza nell’ultimo periodo, l’ho sentito sempre vicino. Grazie a Donatella, a Federico e Ilenia, a Rebecca e Giulia e poi Mariangela ed Essam che mi hanno permesso di vivere con serenità questa esperienza, interessandosi loro di Luciano.

Io l’ho amato in vita coinvolgendolo in ogni evento, in ogni momento della “mia” famiglia, ferie comprese.
La mia serenità cresce ancor di più con l’arrivo di Ricky, al quale, inevitabilmente si è legato in vita. Ora lo porterà con se, in qualche luogo lassù e lo presenterà a Nonna Carla e sarà anche lei, Nonna bis!

Ciao Luciano 

Oggi è nato il nuovo blog. “I Viaggi di Enzo”

Oggi è nato il nuovo blog. “I Viaggi di Enzo”

Oggi, 1 agosto 2023, due gioie per la mia vita e per il mio futuro: la nascita di Riccardo, mio nipote, e la pubblicazione di “I Viaggi di Enzo” , il mio “nuovo” progetto.

riccardo e mani di enzo

Mutuando Eleanor Roosevelt:  Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.

E proprio a questi due sogni, collegati tra loro, mi riferisco .
In primis la nascita di Riccardo(nato domenica 30 luglio 2023) , e di un bambino in generale, rappresentano la “continuità” della specie, continuità di valori che riguardano la famiglia, in questo caso il neo papà Federico e la neo mamma Ilenia. ma non solo. La nascita di una nuova vita riguarda Tutti noi. Una nuova vita coinvolge la famiglia ristretta ma anche l’intera comunità. Basti pensare al processo di crescita, al processo formativo, al processo produttivo ed alle interrelazioni che vengono a crearsi in un contesto di “intrecci affettivi”. Il tutto con una buona dose di coraggio.

E devo osservare che in questo periodo di “ragazzi” trentenni coraggiosi ne ho visto molti, compresi Fede ed Ilenia ai quali faccio i migliori auguri
(vedi articolo dedicato!).

Tornando al progetto del mio blog, in questo spazio voglio guardare al futuro. Fare e raccontare nuove esperienze che partendo dal passato, possano dare un valore in più per chi mi segue già e chi mi seguirà. (vedi art Perchè i viaggi di Enzo)

il progetto racconta dei miei viaggi, delle mie esperienze vicine e remote. Voglio soffermarmi anche sui “viaggi” “domestici”, ovvero narrare delle eccellenze e bellezze che ci sono a due passi da noi. Tanti sono i castelli, i musei, gli aneddoti , le peculiarità di questo stupendo territorio, l’Altomilanese crocevia di raccordi internazionali che ti fanno sentire “ciittadino europeo.

E poi il viaggio come “ scoperta” delle iniziative, degli eventi che accadono vicini e lontani da noi. Basti pensare ad  appuntamenti  come il Palio di Legnano, Il Rugby Sound, la Cinquemulini, Il Campaccio, La Coppa Bernocchi, le Olimpiadi invernali del 2026  Milano-Cortina,  per citarne qualcuno. Senza dimenticare le trasformazioni culturali vicino a noi: Mind, Bergamo-Brescia capitali della cultura 2023-24. Non posso non raccontare questi eventi che fanno socialità e comunità e rappresentano  “Bellezza”.

E la bellezza emergerà dalla mie esperienze internazionali. Ora ho in programma un “viaggio” in Francia ed uno un po’ più lungo a Tenerife…ma non posso “spoilerare” troppo e poi…il ruolo del nonno mi chiama e mi catturerà.

Buona visione…Seguitemi!

Enzo

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Milano Nascosta: “il segreto” di San Satiro

Milano Nascosta: “il segreto” di San Satiro

Lo sapevi che a Milano esiste un segreto “prospettico” realizzato dall’architetto e pittore Donato Bramante? L’opera è stata ideata dal noto artista rinascimentale e che ha realizzato tante opere sul nostro territorio.

enzo san satiro

In via Torino a Milano, a due passi dal Duomo all’interno della Chiesa di Santa Maria presso San Satiro, esiste un’opera “ultramoderna”, se ci riferiamo al 1500,  realizzata da Donato Bramante:  l’Abside Prospettico.

E’ in realtà un’illusione ottica, una prospettiva illusoria perché l’abside non esiste. Questo inganno è opera di Donato Bramante, uno dei più grandi architetti italiani, che ha fatto fronte allo spazio ridotto della chiesa per creare la finta abside che misura 97 centimetri invece di 9 metri e 70 previsti in quello che era il progetto originale. Quello che nacque come un impedimento alla diocesi che non aveva i permessi per costruire una chiesa di più ampie dimensioni si è evoluto poi in un risultato inaspettato, vero e proprio capolavoro artistico.

Il Bramante, sfidando le limitazioni, ha infatti creato l’illusione perfetta e la finta fuga prospettica di San Satiro è considerata l’antesignana di tutti gli esempi di trompe l’oeil che vennero successivamente: nella sua perfezione l’opera evidenzia anche l’influenza delle ricerche di Piero della Francesca e Donatello nel campo della rappresentazione illusionistica. Se si pensa che in origine tutto l’edificio era decorato in bianco, azzurro ed oro, ci si rende conto che l’impressione ottica, all’epoca, era davvero ricchissima.

Le altre opere a Milano di Donato Bramante, della scuola milanese

  • Presbiterio. Chiesa di Santa Maria presso San Satiro.
  • Battistero. Chiesa di Santa Maria presso San Satiro.
  • Tiburio. Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
  • Chiostro. Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
  • Cristo alla colonna che risiede presso l’Accademia di Brera.

E poi tante opere sul territorio della provincia milanese come la realizzazione della pianta della Basilica di San Magno a Legnano (attribuita) oppure la stessa al santuario di Saronno.

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Note su Donato Bramate (architetto e pittore)

Donato Bramante fu architetto e pittore italiano fra i maggiori del periodo Rinascimentale famoso, fra l’altro, perché gli fu affidata da Papa Giulio II la progettazione della Basilica San Pietro a Roma.

Nacque ad Urbino dove, con molta probabilità, si formò venendo a contatto con grandi artisti dell’epoca come Piero della Francesca, Melozzo da Forlì, il Perugino ed il Pinturicchio.

Su Bramante le fonti storiche sono piuttosto scarse e controverse come controverse sono le opinioni sulla attribuzione della paternità dell’artista di molte opere.

Più concordi, invece, le opinioni secondo le quali l’opera ed il genio di Bramante influenzarono buona parte della produzione artistica ed architettonica in Italia e a Milano.

Fu, insieme a Leonardo da Vinci, suo contemporaneo, un grande innovatore, stimato architetto e punto di riferimento in un periodo di grande ascesa e fermento culturale ed artistico.

Bramante giunse a Milano nel 1476 (secondo il Geymüller) o il 1480 (secondo il Malaguzzi-Valeri) per trovare fortuna e dove, presto, venne accolto nella corte di Ludovico il Moro per cui svolse diversi lavori.

Chiesa di Santa Maria in San Satiro

La Chiesa di Santa Maria presso San Satiro, che ingloba il sacello di San Satiro di epoca medievale,  costituisce una delle attrazioni  milanesi tutta da scoprire. Oltre all’Abside prospettica del Bramante, contiene la facciata in stile neorinascimentale, con la sezione centrale suddivisa in due fasce orizzontali sovrapposte da un cornicione a loro volta separate in tre settori da lesene corinzie, il rosone, le due nicchie, la torre campanaria del IX secolo in stile romanico o la cupola con rosoni circolari ciechi a destare particolare stupore.

Bisogna varcare la soglia per poter ammirare, dietro l’altare, il grande spazio formato da un’abside regolare e ben completata da colonne e decorazioni: procedendo infatti verso l’altare, quasi a toccare con mano, ci si accorge che non si può passare, poiché c’è poco meno di un metro di spazio.

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San Maurizio al Monastero Maggiore: la Cappella Sistina della Lombardia

San Maurizio al Monastero Maggiore: la Cappella Sistina della Lombardia

Lo sapevi che anche a Milano esiste una Chiesa che è considerata “La Cappella Sistina della Lombardia“? Sto parlando della Chiesa a due passi dal cenacolo in corso magenta: San Maurizio al Monastero. Io l’ho visitata e te la presento.

San Maurizio al Monastero Maggiore

La Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, conosciuta anche come la Cappella Sistina di Milano. In corso Magenta è incastonata e nascosta tra palazzi maestosi e appariscenti, c’è la chiesa apparentemente anonima, tanto che la sua sobria e grigia facciata quasi sfugge ad un occhio un po’ distratto… ma quanta bellezza e splendore racchiude al suo interno! Entrate con noi, e lasciatevi incantare dai mille colori che ne ricoprono interamente le pareti, narrandoci storie sconosciute, da scoprire una dopo l’altra…

lo sapevi che tra gli artisti ad affrescarla ci sono stati i piemontesi Bernardino e Aurelio Luini. Bernardino ha affrescato anche la Basilica di San Magno a Legnano e realizzato opere anche al santuario di Saronno a due passi da noi.

San Maurizio al Monastero Maggiore: uno scrigno del Rinascimento lombardo

Questa è quella che si dice una visita guidata da non perdere, perché il piccolo gioiello che ammireremo in questa occasione è tra i più sconosciuti di Milano, ma non per questo meno ricco di fascino o magia.

Storie bibliche, affascinanti vicende e personaggi misteriosi: questo e molto altro ci racconteranno i preziosi affreschi della Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore. Qui, dove un tempo si riunivano le monache per la preghiera, i milanesi e i turisti rimangono ora affascinati di fronte alla ricca presenza delle opere d’arte di Bernardino Luini e di altri importanti maestri del Rinascimento lombardo.

Il capolavoro di Bernardino Luini a San Maurizio

La Chiesa di  San Maurizio è un gioiello incastonato fra i palazzi di corso Magenta appartenente al complesso architettonico del Monastero di San Maurizio, ossia il Monastero Maggiore delle Benedettine, un tempo il più importante convento femminile di Milano.
La Chiesa di San Maurizio nasconde infatti diversi capolavori della storia dell’arte italiana, opera dei più famosi pittori lombardi del XVI secolo. Il più importante è senza dubbio quello di Bernardo Luini (noto come Bernardino) che, seguace di Leonardo da Vinci, tra il 1522 e il 1529 affrescò la cappella Besozzi in cui si trova il celebre ciclo di Santa Caterina d’Alessandria: leggenda vuole che il maestro, dipingendo la scena della decapitazione della Santa, le abbia dato il volto della Contessa di Challant, famosa “vedova allegra” della Milano del XVI secolo.

Curiosando per la Chiesa, la guida ha raccontato anche dell’Arca di Noè di Aurelio Luini: un dipinto sorprendente, un vero e proprio trattato zoologico ricco di dettagli, che raffigura con splendida attenzione giraffe, tigri e unicorni, tutti in fila per imbarcarsi sull’Arca.

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