Il viaggio di ritorno, è iniziato e la terza tappa è stata Tours che ci ha regalato tanto ed anche qualche sorpresa….
Tours è adagiata sulle rive dei fiumi Loira e Cher, ed è classificata Città d’arte e di storia ed inserita nell’elenco delle città Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 2000. E noi che stiamo “inseguendo” le location Patrimonio Unesco, proprio non potevamo perdercela!…
Tour a Tours
Di buon ora, come è nelle nostre tabelle di marcia, dal campeggio Les Acacias, adagiato, fuori città, sul lungo Loira, ci accingiamo a visitare la città di Tours. Chiaramente immancabili le nostre tappe ai monumenti e poi alla parte “viva” della città. In questa città abbiamo dato spazio alla cultura, alla storia anche moderna: qui ci sono , ad ogni angolo, negozi d’arte, Musei ed Atelier, Negozi vintage, che “invitano” ad entrare…e noi il nostro “obolo” turistico, lo diamo con piacere. Ma questa volta abbiamo voluto indagare di più, sulla parte ludica…
Ecco che ci siamo orientati, utilizzando il bus (n. 50!) verso questo obiettivo. Scesi a Jean Jaures, siamo entrati subito nel cuore della città. Dalla piazza, che ha anche un ottimo Teatro per spettacoli di grandi artisti, ci siamo “imbucati” nel centro “d’ars e couture” che è valso alla “ città porta dei Castelli”, il riconoscimento di Patrimonio Unesco. Subito un tuffo nel passato a Rue Colbert per vedere le case in “graticcio” più antiche di Tours. Poi un’altra piazzetta deliziosa è Place de Châteauneuf , insieme a Rue Briçonnet, dove abbiamo potuto osservare i vari stili architettonici della città.
Rimanendo sul discorso piazze, andando diritto si arriva alla Piazza del “Mostro”, ovvero “Monster Square“, a causa di una “mostruosa” scultura di arte moderna esposta al centro della piazza. Qui tanti ristorantini a “bon marchee” ci hanno invogliato ad una petite dejeuner (colazione). (selfie obbligatorio!)
Continuando a destra, eccoci giunti al “mercato coperto” di Des Halles, ricco di prodotti regionali, tra i quali spiccano rillettes e rillons, il formaggio di capra di Sainte-Maure-de-Touraine e le fouaces, i pani cotti nel forno a legna. ( sembrano i “pani” di Altamura…in dimensioni ridotte)
E poi eccoci giunti a Place Plumereau1, il salotto buono della città, una piazza pedonale ricca di fascino e sempre molto vivace, riconoscibile per le sue case a graticcio. Chiaramente un caffè per “osservare e pettegolare” i comignoli, le terrazze, e i passanti di tutte le razze e di tutte le lingue!
La Basilica di San Martino
E potevamo non fare il “nostro” tour culturale-storico?
Ecco che tra una piazza ed un’altra abbiamo visitato, prima la Basilica di San Martino, con l’intera area pedonale dedicata dove convivono la Basilica, monumento nazionale costruito tra il 1886 e il 1902 dall’architetto Victor Laloux ed alcuni monumenti straordinari. Si tratta di un edificio in stile romano-bizantino composto da diversi materiali: calcare, granito, marmo e ardesia. La cripta ospita la tomba di San Martino, il più famoso dei vescovi di Tours. La Basilica di San Martino nasce sulle vestigia di un’ex collegiata, uno dei santuari più importanti della cristianità, di cui oggi restano solo due torri: la torre Carlo Magno e la torre dell’orologio, classificati, anche questi ultimi, monumenti storici nazionali francesi.
Infine, ma non ultimo, la visita alla Cattedrale Saint Gatien ed al bellissimo Chiostro.
Dedicata a Saint Gatien, primo vescovo di Tours, si nota subito per le due torri alte 68 e 69 metri di altezza, che svettano sul centro di Tours. Costruita a partire dal XIII secolo e completata nel XVI secolo, la Cattedrale di Saint-Gatien ha attraversato diverse epoche storiche, il che spiega la convivenza di diversi stili architettonici: gotico, rinascimentale e romanico. All’interno della cattedrale si può ammirare il coro, capolavoro del XIII secolo, che rievoca la Sainte-Chapelle di Parigi. È inoltre possibile visitare la tomba dei figli di Carlo VIII (noi non siamo riusciti) o ammirare la famosa collezione di abbaglianti vetrate colorate che adornano la cappella e le finestre.
Una curiosità: le nuove vetrate sono state realizzate da artisti moderni e “raccontano” l’attualità. Un esempio di “contaminazione” tra sacro e profano in quanto siamo abituati a vedere di solito, mosaici che raccontano , nelle chiese, il nuovo o vecchio Testamento, la vita di quel o questo Santo (vedi san Michele a Saint Michel, oppure della Madonna ecc).
Infine una menzione speciale per il chiostro, un piccolo gioiello architettonico dell’Umanesimo, dove si possono ancora ammirare i locali in cui lavoravano gli “amanuensi”, in una delle biblioteche più belle di Francia. ( E qui c’è molto da imparare!).
La macchina per la pizza???
Tornati in campeggio una sorpresa: nel ristorante fa bella mostra “la macchina” per “fare” la pizza ovvero “Pizzas fait Maison”. A me/noi è sembrata una bestemmia!. Considerato che io sono un “campano”. Considerato che l’Italia nel 2017 “l’arte del pizzaiolo napoletano”, di cui la pizza napoletana è il prodotto tangibile, è stata dichiarata dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.!, Considerando le mie partecipazioni a Fiere Nazionali e Mondiali del Food(Tutto Food Fiera Rho Pero) e che tra le mie conoscenze ci sono anche i campioni nazionali e mondiali della Pizza ( come Leoni di Gavirate di qualche anno fa) , questa “visione” mi ha “allarmato” e non poco!.
Ma di questo ne parleremo in un altro momento! Dopo averla “provata”! (Cit. San Tommaso”) ..
Ora Vi/ci lasciamo per risentirci dopo il ritorno in Italia attraverso, questa volta, il traforo del Frejus.
Stay Tuned!