Consegnato il 30° Premio Merlo alla Fondazione Bianca Ballabio. Un viaggio nella solidarietà

Consegnato il 30° Premio Merlo alla Fondazione Bianca Ballabio. Un viaggio nella solidarietà

Sono mortificato ed ho avvisato Michela e Massimo Ballabio per la mia assenza alla cerimonia di consegna del 30° Premio Merlo alla Fondazione da loro creata nel ricordo “operativo” di Bianca. perché partecipante ad un corso “intensivo” a Milano. La mia vicinanza agli amici che hanno ricevuto il “Premio Merlo” alla trentesima edizione, mi riempie di gioia. Perché la visione dei coniugi Ballabio, l’attenzione della famiglia Merlo e l’attenzione della Famiglia Legnanese porta a lavorare per il bene comune e del “dare” attraverso le iniziative che la fondazione realizza. L’occasione è stata anche per la consegna dei riconoscimenti ai soci storici della famiglia Legnanese. (ringrazio Mara Costa per le foto). Grazie!

La famiglia e la Fondazione Ballabio
Ho seguito molto, molto da vicino la vicenda di Bianca Ballabio fin dall’inizio come direttore di Sempionenews. Michela e Massimo, superato il momento della emozione iniziale con razionalità e “vision” hanno guardato avanti e si sono fatti forza, con il sostegno di tanti amici e non solo, per immaginare progetti in modo da far “vivere” ancora Bianca.

Le iniziative con gli Ospedali di Legnano, con l’Università Insubria e della Sardegna, la collaborazione con il Lions Club, con la Fondazione Gatta Trincheri hanno visto la realizzazione di diversi “Services” fornendo strumenti e servizi per la ricerca universitaria ed ospedaliera dei quali Bianca era “innamorata” , come lo era anche della vita. Vedi la sua passione per i Muse. (che aveva “contaggiato” anche mamma Michela).

Tutto questo ha “indotto” La Famiglia Legnanese a concedere a Massimo e Michela il 30° Premio “Merlo” in una “festa-conviviale” di inizio estate alla terrazza della Famiglia.

30° Premio Teresa Merlo e Motivazione: “Una vita, un’attività per il prossimo

Su indicazione della Famiglia Merlo e come da ratifica dal Consiglio della Famiglia Legnanese quest’anno il Premio viene assegnato alla Fondazione Bianca Ballabio. La “Fondazione Bianca Ballabio” – nata nel febbraio 2021 per volontà di mamma Michela e papà Massimo per ricordare la loro amatissima figlia Bianca, studentessa in medicina prematuramente scomparsa in seguito ad un incidente stradale – con la seguente     motivazione:

“Per aver scelto di far vivere, attraverso la Fondazione a lei intitolata, il sogno di Bianca di diventare un medico appassionato ed entusiasta, dedito all’approfondimento e allo sviluppo della Medicina e alla cura del prossimo e della comunità. Per aver connotato la Fondazione come luogo di scambio interculturale di studi e approfondimenti e di sostegno sia alla ricerca medica che alla formazione di giovani medici, specializzandi e ricercatori. Il Premio conferito, viene consegnato dal Presidente Gianfranco Bononi e dal Ragiù della Famiglia Legnanese Giuseppe Colombo alla presenza del  Sindaco Lorenzo Radice, la signora Marialuisa Merlo e Massimo e Michela Ballabio (visibilmente emozionati entrambi).

I premi/riconoscimenti ai soci storici
L’occasione è stata anche la Consegna riconoscimenti ai Soci Storici da parte della Famiglia Legnanese

Il Presidente Bononi e il Ragiù Colombo hanno proceduto alla consegna della benemerenza ai soci storici. Prima il Presidente ha voluto ricordare la prematura dipartita di Chicco Clerici, salutato con un applauso convinto (e qualche occhietto “lucido”) . Ecco i riconoscimenti:  

  • Giorgio Brun         iscritto dal 1984  
  • Giorgio Brusatori        iscritto dal 1983
  • Aurelio e Giovanni Caironi   iscritti dal 1983 
  • Enrico Ceriani      iscritto dal 1985
  • Roseo Torretta    iscritto dal 1980
  • Giuseppe Trani        iscritto dal 1973

Successivamente, si è proceduti alla Spillatura dei nuovi soci, come deliberato dall’attuale consiglio:

  • Alberto Fedeli (presentato da Franco Bononi
  • Bruna Ferraùto presentata da S. Cannalire
  • Piercarlo Erpoli presentatoda Piermarco Locati
  • Nadia Olgiati – Giorgio Rancilio e Yoko Takada presentati da Claudia Minesi
  • Fulvia Abati e Federico Urbani presentati da Luca Vezzaro
E’ scoppiata la Bomba con i Subsonica per l’apertura del Rugby Sound Festival

E’ scoppiata la Bomba con i Subsonica per l’apertura del Rugby Sound Festival

Buona la prima al 23° Rugby Sound Festival con circa 5000 spettatori per l’apertura dei Subsonica con un viaggio in 30 anni di storia di musica italiana, con partenza da Torino. In anteprima i norvegesi i Royksopp che da Tromso si sono catapultati fino all’Isola del Castello “aprendo” le Danze. Nel Pre-show “Gli Omini”…

Intervista a Cristiano Bienati per novità23^ edizione

Il “mio” Rugby Sound Festival
Forse sono mancato solo alla prima edizione del Rugby Sound Festival partito dal campo sportivo “L.Ferrario” di Parabiago per spostarsi negli anni al Marazzini-Venegoni ed approdare all’Isola del Castello di Legnano.  Ho seguito da sempre l’entusiasmo con il quale i circa 200 volontari che gravitano (d’inverno) intorno al Rugby Parabiago 1948 si attivano per questi 20 giorni di festa e di Musica. Come accennato da Cristiano Bienati “20 giorni di musica con tante novità, a partire dall’area Food più grande con nuovi Trucks, per passare poi al Waikiki after show che permette di “tirar tardi” dopo il Concerto. E poi l’ampliamento dell’area Hospitality (in collaborazione con Jameson) più estesa che accoglie uno spazio per ragazzi “speciali”. Ed a questi organizzatori-sportivi-visionari compreso il presidente Marco Marazzini, faccio i miei complimenti anche per l’impegno versus questi ragazzi “speciali” come riconosciuto, proprio l’altra sera, dal Rotary Parchi Altomilanese che ha consegnato il Premio “del Servire”. Bravi ragazzi!

Intervista a Cristiano Bienati per Premio Al Servire del Rotary Parchi Altomilanese

Il concerto dei Subsonica

Ieri in circa 5000 hanno “calcato” l’erba dell’Isola per il Concerto di Apertura ed apprezzare “Bolla Tour” della band torinese che da circa 30 anni ha scritto la storia della musica Italiana.

Max Casacci, leader storico ha trascinato il pubblico in uno show partendo dai primi brani fino all’ultimo Lp  “Realtà Aumentata”.

Da Cani Umani a “Istrice”, “Tutti i miei sbagli”, ad “Aspettando il sole”, ma in realtà il gruppo ha sfornato circa 20 brani “storici” per tuffarsi nell’ultimo Lp e nelle contaminazioni, compresa quella con Ensi.

Il rapper che collabora ormai a “tempo” pieno con Max, dopo il brano “Scoppia la bomba”, Ensi ha espresso anche il suo pensiero su questo “Governo” che sta affossando conquiste e trattando in modo superficiale, se non di parte, la questione Immigrati, le guerre, l’isolamento forzato, false apparenze. Il tutto come “denuncia” rappata!
Buona la prima, dunque. Da stasera si entra nel vivo del festival con “A cartoon live experience più grande d’ItaliaMai dire Goku”.

Il prew show

Ad aprire il concerto dei Subsonica, ed a riscaldare l’Isola, ci hanno pensato Bel Canto e Biosphere ovvero i Royksopp che da Tromso in Norvegia hanno conquistato il pubblico internazionale e quello del  Rugby Sound.
Tra i loro brani più celebri si ricordano “Royksopp’s Night Out”, “She’s so” di contaminazione jazz “Eple” e “Remind Me” fino al suggestivo trip-hop di “Sparks”.

Prima , alle 19.45 “intrattenimento” con “Gli Omini”. Il rock generazionale degli “Omini” passa da “Go catch ‘em”, brano scritto dalla band insieme a Willie Peyote e arriva a “Generazione Allucinazione”, dedicato alla generazione zeta.  Dal palco di Legnano lanciano anche il loro ultimo singolo uscito proprio in contemporanea con la data legnanese, “666” scritta da Julian Loggia, basso e voce della band completata dal fratello Zak alla chitarra e Mattia Fratucelli alla batteria compone la band. Il loro set si è chiuso con l’epico brano dei Who “My generation”.

Premiato a Roma Matteo Beretta e Simona Lauri per ”I Colori dell’Anima tra Arte e Diplomazia”

Premiato a Roma Matteo Beretta e Simona Lauri per ”I Colori dell’Anima tra Arte e Diplomazia”

L’Ambasciatore della Bulgaria a Roma, S.E. Todor Stoyanov, all’interno del progetto Doc Italy I Colori dell’Anima tra Arte e Diplomazia” ha premiato, Matteo Beretta e Simona Lauri de “Il Pasticcione” di San Vittore Olona per Il Pane Rosa Mon Amour, il pane che “avvicina” i popoli. Premiato anche il Miele Varesino dell’apicoltore Gervasini. Due eccellenze che valorizzano il nostro territorio. Ecco il racconto…

Il mio rapporto con Matteo Beretta de il Pasticcione

Ho conosciuto Matteo Beretta, durante la mia esperienza a San Vittore Olona, circa 15 anni fa prima come direttore del quotidiano on line www.Assesempione.info e poi come direttore di www.Sempionenews.it.
Grazie all’associazione dei commercianti di San Vittore Olona, ho scoperto la sua voglia di “crescere” di “fare” e di “intraprendere”. Con il gruppo capitanato da Luigini Poli del Gruppo Poli, Dunia dell’agenzia viaggi  “I cinque Mulini” e di Alessandro Lattuada dell’omonima boutique, ne abbiamo fatte… per rendere “Attrattivo” il paese. Con Matteo in particolare abbiamo collaborato per Arte Panettone, realizzato video per valorizzare la sua attività e le bontà che “produceva”. E poi eventi come partner della corsa “Cinquemulini”, “Summer Night”, la “Fiera di Settembre” e tanto altro.
Sapere che è stato “premiato” con un riconoscimento dall’Ambasciata della Bulgaria con “Il Pane Rosa Mon Amour” inventato e realizzato insieme al Maestro panettiere Simona Lauri, mi riempie il cuore e rafforza la mia tesi, ovvero “fare” per passione e sono convinto, come Matteo ci dimostra, che i risultati verranno (il mio monito versus le nuove generazioni!)

Il Progetto”I Colori dell’Anima tra Arte e Diplomazia”

I Colori dell’Anima TRA ARTE E DIPLOMAZIA, progetto a cura della Pres. Doc Italy Tiziana Sirna, il Presidente dei Cavalieri di San Silvestro Mons. Luigi Casolini di Sersale, dell’Avv. Domenico Naccari Pres. Della Fondazione CRE, del Maestro Marco Orlandi e del Cons. Fabrizio Santori, Vice Presidente della Commissione Roma Capitale, nasce dalla consapevolezza della centralità di Roma in ambito internazionale e dall’esigenza di dare un messaggio chiaro di unione, condivisione e collaborazione tra le Nazioni in un momento drammatico segnato da inaccettabili guerre che stanno cambiando il quadro socio politico mondiale.  La manifestazione si è svolta il 17 giugno 2024 nella meravigliosa cornice dell’Ambasciata della Bulgaria a Roma; grazie alla collaborazione tra DOC Italy e l’Ambasciata di Bulgaria a Roma, l’ambasciatore S.E. Todor Stoyanov ha aperto le porte dell’Ambasciata e ha ospitato l’Italia e le sue Eccellenze.

Il Legame-rete tra Italia e Bulgaria

DOC Italy ha omaggiato l’Ambasciatore e tutti i suoi ospiti  con un tour tra i loro “Sapori e Saperi” con piatti della tradizione bulgara sapientemente eseguiti dagli Ambasciatori  del Gusto DOC Italy con prodotti di nicchia e unici.

Un evento incontro con due grandi protagoniste, Bulgaria e Italia con una storia che si intreccia sin dall’epoca dei Romani che oltre ai colori della bandiera condividono 144 anni di relazioni diplomatiche, di amicizia, di rapporti commerciali di tutela del Patrimonio Culturale ed artistico; di legami creatisi nel corso della seconda metà dell’800 che costituiscono ancora oggi un simbolo delle relazioni fra i due Stati. Doc Italy ha fatto vivere ai Diplomatici ospiti dell’esclusivo evento la Terra di Bulgaria, la Storia Bulgara, i Profumi Bulgari attraverso i suoi piatti e i suoi rappresentanti

La collaborazione tra Matteo e Laura

A rappresentare l’Eccellenza della panificazione italiana con il “Pane di Tipo 1 con latte fermentato”, denominato  “Rosa Mon Amour” c’era Simona Lauri di Varese,  nonché Maestra Lievitista Ambasciatore del Gusto DOC Italy, panificatore artigiano e nipote d’arte, laurea in Scienze e Tecnologie  Alimentari, docente, giudice in campionati nazionali e mondiali di pane, grandi lievitati e pizza,  vanto della panificazione italiana e varesina, vincitrice di premi e riconoscimenti sia nazionali sia internazionali. 

Simona Lauri ha omaggiato l’Ambasciatore con una composizione  di pane Rosa Mon Amour , pensato e creato appositamente per l’occasione da lei e da Matteo Beretta de “Il Pasticcione” di S. Vittore Olona (MI) in segno di condivisione di arte, tradizioni, cultura, scienza, passione e anima  tra i due popoli. Matteo, ha mosso i primi passi con papà Pietro frequentando corsi formativi e realizzando il passaggio generazionale finalizzato, tra l’altro, a creare continuità ed identità tra le generazioni.

Il Pane Rosa Mon Amour

Il Pane italo-bulgaro Rosa Mon Amour nasce dalla necessità di coniugare sia il colore e la forma della Rosa Bulgara o Rosa Damascena sia l’aroma estratto proprio dai petali della preziosissima varietà, tipica della Valle della Rose in Bulgaria, (la cui fioritura è proprio tra metà maggio e giugno!), con il L. bulgaricus, tanto conosciuto per le sue proprietà probiotiche nel settore caseario (yogurt, latti fermentati, ecc.) quanto sconosciuto proprio per la sua origine bulgara, ma soprattutto con l’arte tradizionale millenaria  della panificazione italiana, attraverso le mani sapienti di due grandi eccellenze artigianali  di Varese e di S. Olona (MI). Tale intensità sensoriale non poteva non trovare un abbinamento per contrasto, sapientemente calibrato, con un’altra specialità di Varese, anch’essa presente in Ambasciata Bulgara; il miele millefiori dell’Apicoltura Gervasini.  Il profilo sensoriale di quel particolare miele millefiori di Velate, dalla nota vegetale, floreale, canforata, lievemente legnosa e amara del tiglio/castagno era in perfetta armonia con le note dolci, acidule, floreali del pane Rosa Mon Amour.

Il Museo Gianni Rodari: “fantastica storia” dello scrittore di Omegna

Il Museo Gianni Rodari: “fantastica storia” dello scrittore di Omegna

Ho visitato il Museo Gianni Rodari in occasione del mio viaggio/soggiorno/vacanza sul Lago d’Orta e complice il brutto tempo di questa estate, ho approfittato per “scoprire”, la “fantastica storia” dello scrittore di Omegna. Ebbene si: questo museo racconta le storie del territorio, storie per adulti e piccini, scritte con passione dal giornalista e per me uno dei pedagogisti più illuminati del secolo scorso…

La mia esperienza

Come accennato ho visitato il Museo Gianni Rodari in occasione del mio viaggio/soggiorno/vacanza sul Lago d’Orta e complice il brutto tempo di questa estate del 2024, ho approfittato per “scoprire”,la “fantastica storia” dello scrittore di Omegna. La scoperta è stata al di sopra delle aspettative. Qui in uno spazio contenuto, mi sono addentrato nelle opere dello scrittore-giornalista, nelle sue intuizioni ,a anche nelle sue teorie che stanno dietro la moderna pedagogia. Ho scoperto la temporalità, la cadenza, la creatività anche attraverso il collegamento a questi luoghi, alle sue ispirazioni “fantastiche” conseguenti.
Straordinarie poi le “macchine intelligenti” poste al primo piano. Qui in un moderno data base, ovvero magazzini delle storie, magazzini delle conoscenze, si possono creare storie seguendo percosri differenziati, scambiando i protagonisti (ora il lupo, ora il gatto, ora personaggi da inventare, per avere il fine che più ci piace…E scusate se è poco! (per un uomo vissuto il secolo scorso!)

L’Edificio

Il Museo Rodari sorge nel cuore del centro storico di Omegna e si raggiunge percorrendo una piccola via in salita; in salita come la Nigoglia, il torrente che attraversa il paese e costituisce uno dei simboli identitari del Cusio. Non a caso, la prima sala del Museo è concepita per accogliere il pubblico e contestualizzare il territorio: il visitatore si trova davanti ad un portale ad archi che richiama i portici omegnesi e ad una proiezione della Nigoglia che si sviluppa in altezza e ci ricorda il famoso motto rodariano:
“La Nigoia la va in su 
e la legg la fouma nu.”

L’ edificio di proprietà comunale, è a pochi passi dal Municipio e dalla casa natale dello scrittore per favorire un percorso che dal Museo conduca il visitatore alla scoperta di Omegna.

Il fabbricato , originariamente dei primi anni del sec XXIX°, è stato interamente ristrutturato nel 2022 utilizzando in modo massiciio la Multimedialità e per favorire la creazione di ambienti senza ostacoli adatti alla destinazione museale. Lo consiglio a grandi e piccini.

Il Museo – le stanze

Il Museo è piccolo ed è incastonato nelle viuzze della città.  Mutuando il detto: botte piccola, vino buono…Si sviluppa su due piani ed in ogni piano ci sono due sale. All’ingresso accoglienza perfetta di…che ci introduce. Ma il bello del Museo è l’interattività. Fin da subito, nella prima sala spazio ai “luoghi” rodariani, ovvero una mappa interattiva dove si presentano in modalità multimediale, le eccellenze del lago d’Orta, con Isola San Giulio, Pettenasco, Omegna, luoghi a me cari. E parlando di Omegna sempre giu, cè un’attenzione a questa città-località tra l’industriale e turismo. Ci sono, sempre in modo interattivo, le industrie dei “casalinghi”. Lo sapevate che la prima Moka è stata “inventata qui? E’ la Bialetti che la produce, oppure le rubinetterie, oppure casalinghi…
Al secondo piano spazio alle opere di “Gianni”, mi viene da chiamarlo cosi per i miei past ruoli di docente e ora di giornalista. Qui , sfogliando una libreria elettro-multimediale, è possibile “sfogliare” i suoi racconti. Infine la stanza del “fare”. Qui ho visto attive tre/quattro “macchine” intelligenti. Altro che A.I.? Qui i ragazzi, ma anche gli adulti possono “creare” storie utilizzando data base manuali. Ne ho provate tre. E cosa dire del “telefono” racconta storie in diverse lingue con codice? Altro che Podcast!

In giro per Omegna
Il monumento più rappresentativo, oltre il Museo Rodari è la Collegiata di Sant’Ambrogio. La costruzione della chiesa risale al Medioevo e presenta una sovrapposizione di più stili all’originario impianto romanico. Bello il campanile. L’interno è a tre navate, con diverse cappelle, la più importante delle quali contiene il Polittico di Fermo Stella da Caravaggio. Da segnalare anche la Cappella del Carmine, con la statua della Madonna ed ai suoi lati le statue di Sant’Ambrogio e Sant’Antonio. Nella chiesa sono conservate anche le reliquie di San Vito Martire, trasportate da Roma ad Omegna nel 1611 dal Vescovo Bescapè.. Di epoca medievale, fu costruita intorno all’XI secolo ed è quanto resta delle cinque porte che si aprivano sulle mura di Omegna in età medioevale: la porta Maggiore, la Salera, la Segnara, la Castello e la Valle, oggi detta “Romana”. Chiaramente il Museo Rodari e poi il centro storico tutto da “assaporare a piedi. Fuori città segnalo, a due passi il Centro Sportivo a Bagnera con una bella Oasi e a due passi Il paese dei gatti a Brolo (vedi link). Noi abbiamo pranzato al Matisse e sia l’accoglienza, sia la vista mozzafiato sul lago, insieme all’ accoglianza del personale, ci hanno ripagati!

Un successo il viaggio “Suoni nelle Fabbriche”: la rete, il territorio, i virtuosismi

Un successo il viaggio “Suoni nelle Fabbriche”: la rete, il territorio, i virtuosismi

Dopo il lancio , le attese sono state rispettate al primo concerto: “Uno stradivari per la Gente – Suoni nelle Fabbriche” e rispettati anche i “valori” sottesi. Rete tra pubblico/privato(Wiz Chemicals), rete tra orchestre, la valorizzazione delle periferie con un concerto in una fabbrica a Dairago, e poi i virtuosismi della nostra eccellenza territoriale che ci riempie di orgoglio, il Sanvittorese Lorenzo Meraviglia diretto magistralmente dal maestro Mauro Benaglia dell’Accademia Concertante d’Archi di Milano. Il Maestro, altra eccellenza, che ha donato ai circa 490 intervenuti, emozioni Stra-ordinarie( link alla diretta streaming di Wiz Chemicals)…E poi servizi su TG3 Lombardia ore 14 e tg24. Ma andiamo con ordine…

Esecuzione di Ciaikowsky op 35 per violino del Maestro Lorenzo Meraviglia

La mia emozione al concerto

Ho avuto il piacere di aver ascoltato anche in altre occasioni, il Coro e Orchestra dell’Accademia Concertante d’Archi di Milano, eccellenza che ha suonato in mezza Europa e non solo, Ma ieri il Maestro Mauro Benaglia con i suoi 36 orchestrali ed il Best-collaboratore-amico, Lorenzo Meraviglia, si è/sono superato/i. E l’emozione, il coinvolgimento è arrivato a me ed agli 489 invitati. Invitati istituzionali e, per la maggior parte, dipendenti della Wiz Chemicals ed i loro familiari, che hanno seguito con passione, coinvolgimento fino ad alzarsi e battere le mani diretti dal Maestro nel brano di chiusura(Inno d’Italia). Già dal primo brano, si è capito subito che era una serata straordinaria a partire dal programma scelto per emozionare e arrivare a Tutti. Da Mozart, a Rossini, Verdi, Ciaikowsky il fine: avvicinare tutti alla musica “colta”. Ma poi le emozioni sono cresciute quando ad affiancare l’Accademia è arrivato il Coro Ars Nova di Cerro Maggiore.
Per non parlare dell’esecuzione del Maestro Meraviglia che  mi ha costretto a “registrare” la sua esecuzione durata 20 MINUTI da SOLISTA, con il violino OMOBONO-STRADIVARI del 1730 (uno dei 13 esistenti al mondo!!! E per finire i bis, tris da Gugliemo Tell, all’Inno d’Italia(vi lascio all’esecuzione).

La Musica-I suoni nella Fabbrica

Tra le righe ho già trasmesso le emozioni ed il coinvolgimento non solo mio. A partire dalla scelta dei brani e dalle esecuzioni. Ha aperto la serata il Maestro Mauro Benaglia con una bravissima “narratrice” che ci ha introdotto dei vari brani. La prima esecuzione, impeccabile, dell’Orchestra Accademia Concertante d’Archi di Milano con Wolfang Amadeus Mozart opera n. 40 per “arrivare” a Tutti e “rompere” il ghiaccio. Uno straordinario Giacomo Puccini nel Gugliemo Tell, Overture erroneamente definito “la cavalleria Rusticana”.
Verdi l’ho apprezzato per due motivi: per la scelta di “O Signore dal Tetto natio” e “Va pensiero” ma soprattutto per il coinvolgimento del Coro Ars Nova di Cerro Maggiore. Questa è vera Rete! E parlando di rete, cosa dire della STRA-ORDINARIA esecuzione del maestro collaboratore amico di Mauro Benaglia ( ed anche mio. Lo seguo da quando era giovanissimo ed alle prime esecuzioni-esibizioni), Lorenzo Meraviglia? Lorenzo, è stato al “di sopra”. Ha suonato per ben 19, 45 minuti! Vi assicuro che non volevo smettere di fermare la videocamera e ho registrato tutto (sui social non si puo’ superare un minuto, ma ho desistito ugualmente!)
(per chi volesse seguire la diretta clicca qui) Mentre servizio di TG3 Lombardia ore 14 clicca qui e tg24 )

Esecuzione Accademia Concertante d’Archi di Milano – Mozart Sinfonia n. 40 –
Esecuzione “Va pensiero” di G. Verdi – Accademia Concertante d’Archi di Milano

Il Concerto perché?

Il concerto aveva tanti obiettivi e conteneva in se’ tante novità. Come ho accennato nel lancio sempre su questo blog. Uno dei primi: portare la musica nelle fabbriche per far incontrare due realtà che magari non avrebbero altro modo di confrontarsi. Si è partiti con la Wiz Chemicals di Dairago. E questo è un altro valore a me caro: aver portato la musica “colta” a Dairago. In questo caso si coinvolge il territorio e le istituzioni come affermato dall’Intervento del Sindaco Rolfi. Altro elemento : fare rete. Si evince dall’incipit: la Fondazione Ticino Olona ideatrice dell’iniziativa, insieme alle fabbriche coinvolte(falegnameria di Matteo Magugliani, CMG, Costruzioni Meccaniche Giani, Ex-Industrie Elettriche e Wiz Chemicals) , ai comuni coinvolti (Dairago, Castano, Legnano, Marcallo con Casone), mira ad AVVICINARE il mondo del lavoro, il mondo “del fare”. Un valore “forte”, espresso in serata più volte da Salvatore Forte, presidente della Fondazione Ticino Olona, da Marcello Mazzoleni, presidente della Fondazione x Leggere e il padrone di casa, Guido Azario di Wiz Chemicals con la sindaca Paola Rolfi.

I racconti
I racconti della serata sono stati realizzati in anteprima del Concerto. (vi invito a vedere sul mio canale Youtube de “I viaggi di Enzo” altri video).
In anteprima Guido Azario, visibilmente distrutto per il grave lutto della perdita della suocera-mamma, ed ha affermato: “Quando Salvatore mi ha coinvolto, ho accettato subito senza pensarci su due volte. L’iniziativa di portare la Musica nelle Fabbriche ha convinto sia me sia i miei tre figli coinvolti nell’azienda per i valori che l’iniziativa contiene anche e soprattutto per i nostri dipendenti”. Sulla stessa linea Salvatore Forte, presidente della Fondazione Ticino Olona: “Quando ho presentato l’iniziativa a Guido non ha esitato ad approvare, sapendo a cosa andava incontro. In men che non si dica ha trasformato la sua fabbrica con i suoi cestelli a fare da “scenografia” , che a detta del maestro Benaglia, ha un’acustica adeguata e che renderà la serata Stra-Ordinaria, proprio nell’Etmologia della parola!. ( E cosi è stato!). Parole di supporto all’iniziativa sono giunte dalla sindaca di Dairago, Paola Rolfi che ha dichiarato : “anche i nostri territori vengono valorizzati”. Ha chiuso il “racconto introduttivo, il presidente di Fondazione x Leggere di Abbiategrasso Marcello Mazzoleni che ha chiosato ” A Forte non si puo’ dire di no. Appena pronto il progetto ci siamo attivati subito per diffondere  e creare cultura sul nostro territorio”. Ed ora la parola alla musica!

Gli ospiti

Non mi capita spesso , nel mio nuovo ruolo di Giornalista-Blogger di citare Ospiti o Istituzioni. Ma per l’evento “Uno Stradivari tra le gente – Suoni nelle Fabbriche” mi permetto, anche per rafforzare l’autorevolezza della manifestazione e del lavoro svolto tra la Fondazione e la Wiz ( il pres Forte l’ha dichiarato in apertura serata). I politici presenti sono stati i sindaci ed assessori del territorio. A partire dal Sindaco di Dairago, Paola Rolfi, dal suo vice, Gatti, dai sindaci dei Comuni coinvolti per gli altri concerti ovvero Castano, Marcallo e Legnano(presente l’Assessore alla Cultura Guido-Bragato). Poi il mondo delle Associazioni di Volontariato a partire dai Rotary Club del territorio (presenti i presidenti del Castellanza, Bu.Ga.le, del Rotary Parchi Alto Milanese), nonché alcuni rappresentati dei Lions Club del territorio. E poi le associazioni di Categoria. A partire da Confcommercio, Confartigianato, Confindustria. In questo caso presente il presidente Maurizio Carminati e signora, Giuseppe Scarpa past presidente, il presidente Fondazione Famiglia Legnanese Giuseppe Colombo Claudia Minesi e tanti altri (ricordo che Guido è stato presidente del Rotary Castellanza-Bu.Ga.le e attivo in Confindustria con ruoli di rappresentanza nel settore della chimica).
Infine un ringraziamento va fatto a Tutto lo staff della Fondazione Ticino Olona con particolar riferimento alla segretaria Anna Poretti.

Esecuzione Inno di Mameli – Accademia Concertante d’Archi con coinvolgimento pubblico
en_GB