Il mio viaggio in camper: Orleans la città di Giovanna d’Arco (tappa 4)

Il mio viaggio in camper: Orleans la città di Giovanna d’Arco (tappa 4)

Prima di visitare Orleans, la città regina della Valle della Loira e la città di Giovanna d’Arco, ho fatto una tappa a Olivet. Si tratta di un piccolo borgo molto carino dove sono stato accolto da una bella famiglia proprietari del campeggio “Olivet Camping“. Il campeggio è strategico per visitare Orleans, ed è situato in un’oasi verde con il fiume Loiret che scorre all’interno rendendo la posizione ottima. Chiaramente l’obiettivo è la visita a Orleans: una bomboniera dove riecheggia Giovanna d’Arco.

Nella nostra visita “veloce” di una giornata, abbiamo visitato la Cattedrale Croix in stile, ovviamente, prima romanica e poi nel 1300 gotica, la casa nativa di Giovanna d’Arco e la città vecchia, senza non aver fatto una passeggiata sulla Loira (il fiume lungo ben 1100 mt , il più lungo della Francia), gustando un gelato super…

Cattedrale di Orleans

La cattedrale a Croix de Orleans

La cattedrale è caratterizzata da ben Cinque Navate, lo sapevi?

Un’altra curiosità: all’interno della Cattedrale ci sono i drappi delle famiglie che hanno aiutato-appoggiato Giovanna D’Arco a sconfiggere gli Inglesi durante la guerra dei cento anni ( ne ho visto almeno dieci). Quello di Giovanna d’Arco è lo stendardo-drappo “Re del Cielo” con i colori giallo ed rosso che inglobano il papato ed il potere (lei ebbe la nomina da Carlo VII a Chinon).

La Casa natale di Giovanna D’Arco

E poi la visita alla casa dev’è nata Giovanna D’Arco famosa perchè grazie a Lei, i Francesi, appunto in questa città, “schiacciarono” gli inglesi nella famosa battaglia dei Cent Ans a Orléans.

All’interno della casa, purtroppo non visitabile, un video nell’area multimediale ha raccontato le imprese della “pulzella” di Orleans (come viene soprannominata).

Perchè è riconosciuta eroe? è stata ed è un modello per i francesi e non solo. Grazie a Lei i francesi sconfissero gli inglesi e da li in poi gli inglesi “ridimensionarono” le loro mire sull’Europa.

Infine, la battaglia fu una vittoria determinante per l’esito finale della Guerra dei cent’anni e questo sentiment si percepisce in città, tributando alla “condottiera” tanti ristoranti, strade in onore di questa “eroina” che , alla sua morte, venne venerata anche dalla Chiesa Cattolica….

Un’ultima curiosità: alla pulzella i francesi oltre a deputare tante commemorazioni, hanno scolpito pietre d’inciampo ad ogni angolo delle strade di Orleans e vi assicuro che non puoi non fare un pensiero a questa eroina…

Comunque Orleans è stata una piacevole e bella sorpresa.

Casa natale di Giovanna d'Arco a Orleans
anatra ristorante

A tutto Food…

A fine giro una tappa nei locali della città “vecchia” dove padroneggia l’Anatra”, le “terrine” patè di fegato di vitello, accompagnato da buon vino di Orleans ( non è a livello del Bordeaux o dei vini della Borgogna, ma si gusta che è un plasir…).

Comunque per chi non vuole immergersi nella tradizione, si puo’ ricorrere sempre ad un Hamburger di pollo oppure chips and fish…(abbiamo avuto il piacere di assaggiare il tutto chez “Au Buillon” in Place de Chatelet… consiglio (buon rapporto qualità-prezzo).

Olivet borgo strategico per visitare Orleans

Prima di visitare Orleans, ho fatto una tappa a Olivet, un borgo molto carino dove sono stato accolto da una bella famiglia proprietari del campeggio “Olivet Camping” del circuito Night&Day . In questa oasi di verde e acqua mi/ci siamo “rinfrescati” (passa il fiume Loiret) dopo la “calura” di Auxerre ed è stato salutare sia per me/noi, sia per Aramis…

Ma torniamo a Orleans, la città regina della Valle della Loira e la citta di Giovanna d’Arc, una bomboniera (pulita, curata e signorile), snodo per la visita dei tantissimi castelli della Loira (qui vicino ne ho visti a “volo” tanti senza fermarmi come quello di Chauteau de Maintentenon, Chateau Royale de Blois son et Lumiere, chateau Chenonceau

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Ma ne segnalo uno in particolare non incluso nel nostro percorso: il Castello di Close Lucè con il Parco Leonardo da Vinci ad Amboise dove è stato creato un Museo “Immersivo” su tutte le opere pittoriche di Leonardo e i progetti tra i quali spiccano “le chiuse” per superare li dislivelli che anche qui, come sui navigli milanesi, erano un problema!

Il campeggio a Olivet

Un giro nel centro di Orleans

La Cattedrale di Orleans Croix

Il mio viaggio in camper: 5 cose da vedere ad Auxerre (tappa 3)

Il mio viaggio in camper: 5 cose da vedere ad Auxerre (tappa 3)

Oggi, dopo il trasferimento da Lione, ho visitato con il fido Aramis, Auxerre. Un città medievale di circa 30 mila abitanti adagiata sul fiume Yonne,  che ha fatto della bellezza la sua attrazione. Sapevi che in meno di 500 metri ci sono quattro chiese monumento nazionale Francese? E poi l’orologio…fino ai vigneti. Ecco cinque cosa da non perdere!

auxerre-1 san germano

Abbazia San Germano e Cattedrale

La grande cattedrale gotica con la sua imponente facciata e la sua torre in stile fiammeggiante e l’antica abbazia Saint-Germain, romanica e gotica, famosa per la sua cripta ricoperta di affreschi d’epoca carolingia (IX secolo), tra i più antichi conservati in Europa. San Germano fu sepolto qui sebbene fosse vissuto per tanti anni a Ravenna. L’abbazia era ed è meta di tanti pellegrini al punto che tanti bar, alberghi e ristoranti si riferiscono al pellegrinaggio.

Stamani , eravamo in tanti a visitare queste due eccellenze ad Auxerre, perché alle prime ore del mattino aveva piovuto e qualcuno ha preferito rinunciare alle passeggiate lungo lo Yonne per farsi un giro “culturale”.

San Eusebio e San Pierre

Poi il giro per le chiese ha previsto altre due tappe: la Eglise de St Eusebio e l’ultima, la chiesa di San Pierre.

Entrambe gotiche, caratterizzate dal campanile a forma quadrata, svettano per le loro caratteristiche. St Etienne per il mosaici dei “rosoni”, San Pierre per l’architettura minimale.

Lo sapevate che i mosaici, se visti in modo approfondito, narrano storie importanti?  A sant’Eusebio si racconta la storia di Cristo, la resurrezione: una sintesi di Via Crucis fatta dalle mani abili degli artisti Yonnesi.  Mentre a San Pierre fa bella mostra l’abside irregolare: una architettura innovativi per quei secoli…

vie di auxerre

Le vie del Centro storico

Poi un passaggio per le viuzze strette del borgo dove si respira aria “Alsaziana” frutto della domuniazione e influenze carolingie. Tanti negozi tipici aperti sebbene l’imminenza del ferragosto. Nelle vetrine la fanno da padrona giochi di legno, gargoilles con chiaro riferimento alle chiese disseminate qui al borgo e poi specialità di vino tra le quali il Bougogne (siamo vicini a Chalis i distretto vinicolo tra i piu’ importanti della Francia)

e poi la piazza dedicata all’Orologio.

La cultura del vino…

Ora però passiamo a qualcosa di piu’ “intrigante”: la viticoltura che è valsa a Auxerre, ma tutta la zona del Bourgogne, il riconoscimento di Patrimonio Unesco…Abbiamo fatto un giro uscendo dalla città e assicuro che l’occhio non è stato deluso, compreso il palato. Oltre ad essere rimasti affascinati dai monumenti, la posizione a pochi chilometri dai vigneti di Chablis, uno dei più antichi vigneti francesi, la rende anche una destinazione enoturistica da visitare in un fine settimana.

Il mio viaggio in camper: Lione (tappa 2)

Il mio viaggio in camper: Lione (tappa 2)

Uno dei miei chiodi fissi sono valorizzare le città, segnalare monumenti legati al riconoscimento del Patrimonio Unesco. E Lione era da non perdere perché contiene diversi periodi storici, riconosciuti a livello mondiale da questa prestigiosa istituzione. Visitandola in due giorni si ha una visione globale, anche se superficiale…
Ecco cosa son riuscito a visitare nel mio viaggio in camper a Lione!

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Lione città Patrimonio Unesco

Dopo i patrimoni Unesco del Nord Italia, (narrazione del SacroMonte di Varese, del Sacromonte di San Francesco ad Orta, del Sacromonte di Oropa,  il mio viaggio in Francia non poteva non tener conto di questo prestigioso riconoscimento. Ecco allora, sulla via di Etretat, una deviazione con tappa nella  città del Dio Lugus  “fortezza del dio Lugus” cosi veniva chiamata ai tempi dei Romani, è d’obbligo.
Lo sapevate? Sebbene in città ci sono molti simboli con l’effigie del temuto felino.
Nel mio giro ne ho incontrati tanti ed anche il nome di alcuni locali è legato al leone.

Città vecchia

La prima tappa , è la città vecchia, un gioiello che le è valso il famoso riconoscimento. La prima tappa è stata la cattedrale di San Giovanni Battista, Saint Jean,  dove l’occhio attento sbircia subito il monumento dedicato al profeta-asceta di Cristo nella piazza antistante. La cattedrale romanica costruita tra il 1100 e 1480 in stile gotico, appare scarna, ma osservandola in profondità si notano particolari interessanti. La prima: la presenza di rosoni con la vita dell’asceta Giovanni.
Poi in pompa magna l’orologio Astronomico che suscita interesse per la sua fattezza e visione. Infine, gli organi a fare da attrazione inseriti in epoche successive , fino al Rinascimento.
Lo sapevi che Lione si è sviluppata grazie ai ricchi commercianti fiorentini che commerciavano in seta? (Lione era la città che possedeva , già nel medioevo quattro fiere all’anno del settore!)

Ritornando alla mia esperienza, ho girato la città dividendomi per zone.

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Lungo il percorso per raggiungere un’altra eccellenza lionnese, ovvero la Basilique Notre-Dame de Fourvière, ci siamo imbattuti nella “graziosa” funicolare per raggiungere la basilica adagiata sulla collina. La basilica è in stile neogotica e neoromantica costruita a fine secolo scorso che “stupisce” per i suoi mosaici. La chiesa-santuario è dedicata a Maria e sulla sommità ha una statua in ricordo che svetta sulla collina ed è diventato, tutto il Santuario, simbolo della “ville”.
Adiacente ai giardini un ristorante “fresco” gestito da “ragazzi”: ci ha catturato per la “merenda” pomeridiana a base di dolci con Mirtilli e pesche

Girovagando tra i borghi della città vecchia di possono apprezzare “i Bouchon”, ovvero delle trattorie dove si possono assaggiare le bontà tradizionali della cucina lionnese: una cucina “semplice” , e “quotata” (in tutti i sensi…ovvero che sono alquanti cari!) .
Noi non siamo stati molto fortunati perchè sia da Daniele e Denise, molto conosciuti nella zona, che da altri famosi “trattorie-bouchon”, bisognava prenotare con tanto anticipo e ci siamo accontentati del “Les Lionnais“) (vi segnaliamo anche Cafe Comptor Abel o il Caffe du Peintre…ma ci vorrebbero giorni solo per fare questi Tour!)

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La città “nuova”

E poi a piedi si ritorna “giu’” attraverso la città vecchia e poi nella parte commerciale attraversando il ponte Bonaparte, sul fiume Soana, che in un baleno ci ha catapultato nelle piazze dei Giacobini, le Terraux, piazza della Repubblica con lo sfondo dell’Opera (stupenda struttura di uno dei teatri più rinomati della Francia), con i negozi di moda “internazionali” a far da vetrina…(sinceramente troppo costosi e poi ne abbiamo anche a Milano nel “quadrilatero della Moda!”).

Piu’ sobria, invece, la parte a destra del fiume Soana(Arval) ovvero la parte attraversata dal Rodano , uno dei fiumi più lunghi ed importante della Francia che “sbuca” in Camargue (abbiamo avuto il piacere di fare diversi tour qualche anno fa con Federico, Rebecca ed allora i miei vecchi amici a 4zampe: in ordine Max, Mila, Lilli e l’attuale Aramis (il ns capo!).

Mi sto dilungando troppo…e allora mi fermo qui…

Il consiglio: Lione merita e Vi aspetta!

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Santuario Notre Dame de Fourvière

La cattedrale de Lion San Giovanni Battista Saint jean

Il mio viaggio in camper: Monte Bianco e Chamonix (tappa 1)

Il mio viaggio in camper: Monte Bianco e Chamonix (tappa 1)

Ho impiegato, in camper da Courmayer (venivo da Legnano), circa un’ora e mezza di attesa per attraversare il Traforo del Monte Bianco…ma dopo aver attraversato il traforo, la vista ti appaga: giunto sul versante francese la catena che ti appare davanti, la catena delle Aiguilles, con il Midi e lo stesso Monte Bianco, è straordinaria.

Se poi a questo si aggiunge la “scoperta” di Chamonix allora ringrazi il cielo per tanta bellezza.

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Ho impiegato, in camper da Courmayer (venivo da Legnano), circa un’ora e mezza di attesa per attraversare il Traforo del Monte Bianco, fatto code, con la velocità media di 50 km all’ora, il camper in salita…ma alla fine di tutto, sono stato soddisfatto. Il traforo con le vedute “sbirciate” qui e là (c’era una sola carreggiata per le auto ed una dedicata ai camion (enormi!…) e non potevo distrarmi), con le “guglie” del Monte Bianco e la sottostante Chamonix, hanno appagato dello sforzo…

Andiamo in ordine

Dopo la partenza da Legnano, il traforo del Monte Bianco era uno dei miei obiettivi. In primis non passavo qui da circa 33 anni, dal viaggio a Eurodisney con Rebecca e Federico come prima esperienza in camper. In secondo luogo volevo rivedere le Guglie dopo questi maledetti cambiamenti climatici ( e volevo vedere con i miei /nostri occhi…) Ebbene dopo il passaggio, devo dire che non sono stato deluso…Le guglie ri-appaiono imponenti e anche da Chamonix i ghiacciai hanno “tenuto”…e questo mi fa ben sperare per me, Donatella, Federico ed il nuovo arrivato Riccardo…(e il fido Aramis…)

La sosta a Chamonix

Devo dire che è stata una “scoperta”. E’ una borgo bellissimo, incastonato tra le alpi Aiguilles e il fiume Arve.

Tra l’altro ho avuto la fortuna di parcheggiare a lato del fiume e subito ho notato le mille attività che questi “astuti” villegiani si sono “inventati”: dal rafting, alle tour in mountain bike, al Tour della cittadina per osservare le cose passate, come le belle stazioni con passaggio a livello a “suoneria”….



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salamini di chamonix

E poi un giro tra le viuzze, almeno tre, che si snodano per la cittadina…E qui in modo meno “sfarzoso” di altre località simili, Courmayer, Cervinia, Zermatt si notano i negozi storici, dove la bellezza ti invita ad entrare e ad assaggiare. Il mio riferimento voluto è di assaggiare le bonta di Le Refuge Payot, oppure le crepes di Amorillo e cosi fino al Casino oppure il vecchio ristorante-storico su l’Arve…

Mi fermo qui, ma assicuro è Chamonix è stata una scoperta nella scoperta…

La consiglio!

Il mio viaggio in camper: destinazione Etretat

Il mio viaggio in camper: destinazione Etretat

Pressione ruote, controllo bombola del gas e batterie dei pannelli solari: tutto a posto! E allora si parte… la Francia ci attende. Tappa finale Etretat in Normandie!

La nuova avventura in Francia in Camper

Inizia cosi il mio/ nostro viaggio in camper per la Francia, direzione Etretat in Normandie (le falesie di cui ne ho sentito tante parlare!). 

Chiaramente essendo un viaggio, io, Donatella ed il Fido Aramis lo faremo a tappe.

Primo giorno tappa a Chamonix, appena superato il Traforo del Monte Bianco (preferisco fare una tappa vicina perché con il Traforo non si sa mai il traffico “reale” che si trova, anche se ora con le previsioni in real time si sbaglia di poco…ma la premura non è mai tanta…e mutuando l’apostolo Luca, “meglio vedere con i propri occhi”.

Cenni all’Itinerario

L’itinerario che abbiamo scelto prevede una tappa a Lione città che ingloba l’età romana, il medioevo ed il rinascimento: tre epoche a me vicine…ma anche attenta all’arte contemporanea…

Uno che ama il vino come me, non poteva prevedere una tappa a Auxerre, cittadina della Borgogna capitale del vino conosciuta in tutto il mondo…

Salendo per raggiungere Etretat, il progetto prevede alcune tappe intermedie, ma quella alla quale sia io, sia Donatella, ci teniamo tanto è la Reggia di Versailles, anche perché Parigi l’abbiamo visitata tante volte…

Qui lo sfarzo è percepibile ed io vorrei approfondire anche la famiglia-dinastia dei Borboni di Francia che per anni hanno dominato nel regno delle due Sicilie tenendo il loro head quartier a Napoli e offrendo alla città benessere e bellezza…

E poi arrivo a Le Havre e finalmente Etretat.

Ma mi fermo qui: non posso “spoilerare” troppo…

Seguiteci!

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