Il Giappone a Parabiago con Bonsai & Suiseki – Crespi Cup 2023.

Il Giappone a Parabiago con Bonsai & Suiseki – Crespi Cup 2023.

 La settimana scorsa ho assistito, durante il weekend, alla Bonsai & SuisekiCrespi Cup 2023, ovvero un festival evento che ha richiamato centinaia di ospiti a Parabiago, a 20 km da Milano, per gli amanti del Bonsai e della filosofia Giapponese. Erano presenti anche il Console giapponese, maestri di bonsai e suiseki di fama mondiale, il sindaco Raffaele Cucchi accolti da Luigi Crespi, dai figli Susanna e Luca e dai nipoti Matteo e Nicole.
Ma io vorrei concentrarmi su altro. Vorrei concentrarmi sui temi a me cari…Seguitemi

Generational change

In primis il passaggio generazionale di questa azienda che ha creduto, rischiato ed investito. Più volte ho intervistato Luigi, il capostipite, uomo attento e riservato che mi ha trasmesso “vision” e rispetto. E per continuare il progetto, iniziato oltre 60 anni fa, ha trasmesso ai Figli, Luca e Susanna, ai rispettivi consorti Luigi e Agnes, ed ora ai nipoti Matteo e Nicole, la filosofia orientale e quella giapponese in particolare . L’altro aspetto della “family” Crespi che mi “intriga” è che si può fare business nel rispetto, senza alzare “toni” e senza esasperazioni commerciali ma utilizzando “canali” giusti ( Crespi bonsai fa parte de I Grandi Giardini Italiani, per citarne qualcuno, .

Gli ospiti e che ospiti…

Non sottovaluto l’altro aspetto a me caro: la quantità di ospiti, a loro volta attratti dai grandi nomi del Bonsai e Suiseki (arte di comporre i bonsai nel modo più naturale possibile ed in spazi “ridotti”)  giunti a Parabiago nel rispetto dell’azienda , del patron Luigi e dell’accoglienza che ricevono. Sto parlando di eminenze a livello mondiale come Kunio KOBAYASHI: proprietario del famosissimo Shunka-en Museum di Tokyo; Minoru AKIYAMA: discepolo di Kobayashi e vincitore a soli 29 anni del Premio Sakufu-ten; Nobuyuki KAJIWARA: docente dell’Università del Bonsai e curatore del Crespi Bonsai Museum; ma anche Massimo BANDERA, Igor CARINO, Rafat KLIMCZEWSKI, Edoardo ROSSI, Gaetano SETTEMBRINI: che hanno curato conferenze, dimostrazioni e corsi . (segnalo che a Parabiago c’è la Crespi Bonsai University…insieme a Crespi Museum due eccellenze a due passi da Milano!).

i viaggi di enzo - sala crespi cup 2023

Indotto e comunicazione

E qui tornano i miei argomenti. Questi ospiti creano indotto: hanno affollato gli alberghi del territorio, fra tutti il “dirimpettaio “Hotel Milan, il Poli Hotel, per citare quelli vicino. Ma hanno anche “consumato” e portati a casa Cadeaux: insomma per questi eventi si mettono in moto varie ricadute.

Un altro aspetto: la comunicazione. Qui Susanna è maestra. E’ riuscita a coinvolgere tantissime persone, addette ai lavori e non. Con l’aiuto di Luca e del marito Luigi, hanno “lavorato” su strumenti tradizionali (brochure), ma anche tanto sui social con Alessandra, i nipoti Matteo e Nicole. E sull’innovazione, come non apprezzare gli stand molto accoglienti, coordinati da Luigi Junior, Degustazione di tè, con la maestra Yoko Takada, e dolcetti giapponesi, con Yukiko Okabayashi, Mercatino di gioielli, kimono, hobbies, oggettistica orientale e libri a tema di cultura giapponese.

La cultura musicale a Parabiago
A tal proposito, non sono mancati momenti musicali e di intrattenimento.
Susanna con la cognata Agnes, coinvolge da qualche anno, la “cerrese” di adozione Yoko Tamada, ed insieme al percussionista è Giacomo Micheli del gruppo Musubi Daiko hanno coinvolto tutti con una performance sulla musica, balli e suoni della tradizione giapponese. Apprezzatissima e applaudita, anche la versione “contaminata” rielaborata di un brano di Michael Jackson.

Il Bonsai Suiseki -Crespi Cup ci fa viaggiare...

Ed anche questo, è l’aspetto che mi ha fatto innamorare di questo territorio e degli uomini e donne che ci vivono: l’apertura mentale. Lo scambio culturale. In questa manifestazione si evidenzia tantissimo dove “veramente” la cultura avvicina e tutti, “viaggiamo” con la mente in Giappone…
Un selfie me lo porto nel cuore e chissa’…per ora…sognare non costa niente!…

Gallery . Ringrazio Beppe Fierro di Asse Focale per alcune foto concesse…

Un viaggio lungo 100 anni: anniversario Ceriani Gruppo. Quattro generazioni a comando

Un viaggio lungo 100 anni: anniversario Ceriani Gruppo. Quattro generazioni a comando

La cosa che mi è piaciuta di più per i festeggiamenti del Centenario del Gruppo Ceriani in Famiglia Legnanese alla presenza di imprenditori, collaboratori, amici , soci dei Rotary club del territorio e mondo del Palio, è stato il passaggio generazionale. Lo sapevate che da Santino a Tommaso, il nipote più giovane, si sono alternate al comando quattro generazioni di imprenditori?..

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Il cambiamento

Una festa nel segno del cambiamento con Santino Ceriani che si “inserisce” nella sua Parabiago: nel 1923, il fondatore passa dalle bici (dopo l’esperienza Wolsit – Officine Legnanesi Automobili fonda la Excelsior), alle automobili. Era l’anno di Libero Ferrario, campione del mondo a Zurigo, parabiaghese, ma Santino ci vuol provare ed inizia la nuova scommessa. Cosi inizia l’avventura di uno dei marchi più longevi del territorio.
Qui, insisto, ci sono i valori che mi stanno a cuore e che ascoltiamo quando andiamo per convegni: la “volontà” di rischiare. Questo Humus è nel DNA della famiglia Ceriani.

Dopo Santino, Walter, poi i figli ed ora i nipoti…Il viaggio continua…

La storia, in allegato, l’ho presa dal sito ufficiale e vi invito a leggerla: è veramente un lungo viaggio nella nuova Italia: quella prima della seconda guerra mondiale con Santino “capitano” e quella dopo con Walter che subentra fino al 2000.

E qui il passaggio generazionale si realizza attraverso i figli, il genero e Amministratore Delegato, Vittorio Borsani e poi tramite i nipoti.

Il più piccolo Tommaso, già annusa il profumo e la responsabilità aziendale grazie al fatto che è supportato dagli altri cugini e dalla “chioccia” Federica , la più grande dei nipoti è già operativa in azienda. Chiaramente con il supporto dei figli di Walter nonché genitori dei ragazzi.

viaggi di enzo Walter ceriani 100 front
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Il viaggio ed i valori di Walter Ceriani

Walter ci racconta nell’intervista dei tre motivi per il successo, resi pubblici durante la serata: la Famiglia, i collaboratori e l’identità. Le realtà che sono cresciute sul nostro territorio devono a questi valori la crescita. Si inizia in “famiglia” da piccoli, vedi un altro esempio, sempre parabiaghese, la Rancilio. Qui tra qualche errore, “richiamo-cazziata” al momento giusto, come un buon padre, si governa il timone. Proprio come Walter. Poi i collaboratori, la risorsa umana, dicono quelli che ne sanno, oggi è imprescindibile per il successo in ogni settore.

Il cliente/partner al centro

Poi l’identità, la specializzazione. E Il gruppo Ceriani l’ha capito fin dal 1923 diventando concessionario Fiat.
La storia continua con Vittorio Borsani, L’amministratore delegato “riservato” che aggiunge ai valori di Walter la “cura” dei clienti, e questo valore, l’ha trasmesso a tutti. Quando vai da Ceriani, ti senti a casa…e anche la porta di Vittorio…è sempre aperta. Ed io l’ho sperimentato personalmente!

viaggi di enzo Ceriani 100 Vittorio Borsani
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La continuità…

Infine i ragazzi, i nipoti di Walter, consci della responsabilità che li attende, hanno accettato la sfida. Con altre novità sul sociale e attenzione al territorio. che già nonno Walter, prima e poi con “papà” Vittorio, hanno deciso di sostenere.

Chiaramente c’è chi protende per Il Rugby Parabiago 1948, come Federica, mentre Tommaso è più vicino al Legnano Knight Basket, oppure la Coppa Bernocchi , fan papà Vittorio e tante realtà….

E poi che la festa abbia inizio con la presentazione in giardino della nuova 600. Anche questa è una sfida…Ed il viaggio continua…Auguri!

Gallery (Ringrazio Dario Croci per la concessione di alcuni “scatti”)

Tra i nuovi siti Patrimonio Unesco anche i “Gessi Emiliano-Romagnoli”

Tra i nuovi siti Patrimonio Unesco anche i “Gessi Emiliano-Romagnoli”

Tanti di voi che mi seguono, hanno “intuito” quanto io tenga ai siti Patrimoni Unesco e oggi, 20 settembre 2023, è stato pubblicato il nuovo elenco a livello mondiale. L’Italia porta a casa “I Gessi Emiliano-Romagnoli” e cosi salgono a 59 i nuovi siti riconosciuti. In Europa, non male la Francia con due, poi Spagna ed i paesi dell’Est. Poi il resto negli altri continenti…(Fonte Ansa, Emilia Romagna notizie e sito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura
Ve li segnalo…

Il nuovo sito Unesco i “Gessi emiliano-romagnoli

C’è anche un sito italiano nella lista dei nuovi Patrimoni Mondiali dell’Unesco. Si trova in Emilia-Romagna e si tratta dei Gessi emiliano-romagnoli, un sito composto da sette diverse aree che si trovano nelle province di Reggio-Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna. In particolare la Bassa collina reggiana, i Gessi di Zola Predosa, i Gessi bolognesi nel Parco regionale dei Gessi bolognesi e calanchi dell’Abbadessa, la Vena del Gesso romagnola, gli Evaporiti di San Leo, i Gessi della Romagna orientale nella Riserva naturale regionale di Onferno.

La Grotta Epigenica più lunga al mondo

Nei gessi dell’Emilia-Romagna si trovano la grotta epigenica più lunga al mondo (oltre 11 chilometri), quella più profonda (265 metri), la più grande sorgente salata d’Europa e una grande varietà di minerali e forme carsiche studiate già a partire dal XVI secolo. Lo sapevi?
Si tratta del sesto sito naturale italiano riconosciuto dall’Unesco e, con questa nuova nomina, si arriva a ben 59 siti Unesco in Italia, il Paese che ne vanta più di ogni altro, La Lombardia il maggior numero in Italia con 11 su 59! Il sito è stato “nominato” per il 2022-23 a Dubai su 256 candidature!

E…Intorno a noi…
Buoni piazzamenti nella classifica per la Francia (son tornato da poco e loro sanno vendersi bene), che ne piazza ben due: Maison Carrée, un meraviglioso tempio romano che si trova a Nîmes, nel Sud del Paese e i Vulcani e foreste del monte Pelée e dei pitons della Martinica settentrionale.
Poi seguono Spagna con i “Siti preistorici di Minorca talaiotica che sono la testimonianza dell’occupazione di questa eccezionale isola da parte di comunità preistoriche.
Segue poi la Germania, La Lettonia e Lituania , La Repubblica ceca e la Danimarca con uno!

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Importanza del riconoscimento

Per chi mi sta seguendo, i Riconoscimenti Unesco, per me rappresentano un valore aggiunto per un territorio.
Valore: un territorio aumenta la sua visibilità entrando in questo circuito Mondiale.
Iter. A proposito di valore, il nuovo sito e anche gli altri, attraverso la Regione Emilia Romagna, ha seguito un iter lungo, certificato, con sopralluoghi da parte dei commissari Onu e dello Stato Italiano. Inutile dire che per il territorio diventa uno strumento di valorizzazione che “genera” inevitabilmente “indotto”. A questo punto le attività economiche, saranno i primi a beneficiarne, alberghi in primis, ma anche le associazioni che da anni si sono attivate, avranno visibilità e “ritorno” anche economico attraverso pacchetti Turistici.
Infine il discorso formativo: Si creerà un progetto didattico che coinvolge la comunità nel suo insieme.

“Dalla Vigna al Calice” dell’Enoteca Longo: un viaggio “Glocal” alla scoperta dei territori

“Dalla Vigna al Calice” dell’Enoteca Longo: un viaggio “Glocal” alla scoperta dei territori

Ho avuto l’occasione, all’interno della presentazione del corso di degustazione “Dalla Vigna al Calice” organizzato dall’Enoteca Longo presso Radio Delta International di partecipare all’intervista di Rudy Neri all’amica Paola Longo. Un’esperienza interessante che rappresenta un “viaggio” nel mondo del vino alla scoperta dei sapori e colori dei territori vicini e lontani da noi…Io non “spoilero” il corso, ma voglio fare con voi alcune osservazioni. Seguitemi, Ve le racconto…

Esperienza a Radio Delta International con Paola Longo

Ho partecipato ad uno dei primi corsi di degustazione del vino organizzato, qualche anno fa, dai Fratelli Longo, cosi era conosciuta l’Enoteca Longo a Legnano,  in Famiglia Legnanese. Allora faceva “figo” “sapere” di vino anche per fare bella figura con …l’altro sesso! A distanza di qualche anno sono stato invitato a Radio delta International per approfondire questo mondo, ma soprattutto per collegare il corso all’esperienza del viaggio. Si è proprio cosi. Guardando il programma e gli obiettivi del corso; “corso aperto a chiunque voglia appassionarsi al vino, scoprire i segreti di territori e vigneti, imparare le regole per degustare e abbinare.
Cinque incontri della durata di due ore, perfetti per avvicinarsi al magnifico mondo del vino con relatori proveniente da Tutta Italia, ovvero docenti, produttori ed enotecnici
, il collegamento ai viaggi mi viene facile.

“Dalla Vigna al Calice”

In primis, perchè Il corso “viaggia” in maniera “glocal” prendendo in esame l’esperienza di questi relatori provenienti da Tutta Italia, come ribadito da Paola, che “arrivano” a Legnano.
E subito la prima considerazione: il corso si tiene in “locale”, a Legnano, ma coinvolge professionisti provenienti da Tutta Italia. Da qui il termine Globale

Visione Glocal

Questa occasione mi da la possibilità per dire altre due cose. La prima che ho fatto mia questa visione Glocal!. Nel senso che nel mio giro in queste zone della Francia, esiste una forte “identità” ed una forte propensione a fare “Rete”. In trasmissione mi son confrontato bene con Paola che lo scorso anno ha visitato per “lavoro” ma anche per “piacere” le stesse zone (Champagne, Bourgogne, Bordeaux). Mi è capitato, dopo aver visitato una cantina a Chablis, ma anche in Normandia per acquisti in negozi, che il responsabile/commerciante mi chiedesse se avessi visitato un’altra cantina/negozio della “rete” o facente parte delle “strade  del vino”. …
Da noi impensabile.
Questo è dovuto al forte “campanilismo” tutto italico!…anche se le cose stanno cambiando…E Paola che è vicepresidente delle “Donne del vino”, l’associazione che coinvolge circa 1100 donne in tutta Italia,  queste cose le stanno portando avanti.

Marketing Glocal

Da qui la seconda osservazione:  i Francesi sanno “vendere” bene le “loro” cose. Qui Paola è concorde con me. Il vino è uno dei prodotti dove “investono” molto e sono stati,  e forse lo sono ancora, maestri della comunicazione. Un esempio sia sull’autostrada, sia su strade secondarie o nelle città, la segnaletica di quella o questa zona del vino, è ampliamente valorizzata in tutti i modi.

Questa ultima osservazione nasce dal fatto, che dalla mia esperienza, i “cugini “ d’oltralpe, sono bravi a far riconoscere e ad inserire i beni Culturali (castelli, monumenti e chiese) nei Patrimoni Unesco! Ed ora sono diventati cosi bravi, che inseriscono intere zone del vino, in modo da far diventare attrattivo quel territorio. (L’esempio italiano delle zone/aree Patrimonio Unesco è la zona del Monferrato-Astigiano,  Valdobbiadene-Conegliano, ed ora si appresta a diventarla la zona del Chianti) ).

Fuori Casello

Un’altra osservazione fatta in trasmissione, partendo dal corso, è che ogni viaggio ha bisogno di “conoscenza-Informazione-comunicazione”. Cosi oltre ai contenuti del corso, mi ha fatto piacere collegare il viaggio ad un prodotto “esclusivo” dell’Enoteca Longo: la guida “Fuori Casello”, giunta alla XVII edizione. Perché la collego a “I viaggi di Enzo”?  perché è uno strumento “agile” e “pratico” per chi viaggia per affari o per vacanze, dove vengono segnalati i ristoranti e le trattorie a due passi dai caselli autostradali! ( e da questa edizione anche info Eno_turistiche). Un servizio insostituibile perché oltre ad essere digitale è anche in formato “cartaceo” (la vecchia e cara “carta”, che si puo’ “spulciare”, “pasticciare” con appunti ed anche… “regalare”! )

“Magazzino” Longo a San Giorgio su Legnano

Infine, il collegamento alla realtà locale-estesa dei Fratelli Longo. A due passi da Legnano, esiste “la Fabbrica dei regali”, preferisco chiamarla cosi ispirandomi alla “fabbrica del cioccolato”, di Tim Burton, dove ogni anno vengono spediti da San Giorgio su Legnano, circa 400.000 di pacchi-regalo-aziendali in tutto il mondo. Per tre mesi, a partire da settembre, Il “magazzino”, cosi preferiscono chiamarlo nella Longo Family, invia i nostri prodotti “culinari” dove il vino fa la parte da leone, in tutti i paesi della Ue ed Extra Eu.

Il Made in Italy

I nostri prodotti che implicano la nostra capacità del saper fare, del made in Italy, della nostra cultura “viaggiano” per accrescere la nostra posizione (in alcuni settori “dominante”)…aumentare il nostro export e..aumentare l’occupazione.

Ed io aggiungo, creare socialità e creare Comunità…”Glocal”!

Bergamo-Brescia capitale della Cultura 2023: strameritata!

Bergamo-Brescia capitale della Cultura 2023: strameritata!

Ho avuto il piacere di visitare Bergamo per l’anno della Capitale della Cultura 2023, insieme a Brescia. Mi/ci impegniamo a visitare anche la “Leonessa” prossimamente. I motivi? E’ vicina a Milano, è Patrimonio Unesco per le Mura Venete nella città Alta e …chiudeva la mostra di Vivian Suter e l’installazione di Whiteread, consigliatami da mia figlia Rebecca. Poi ho “scoperto” nuovi termini e tanto altro…Seguitemi, vi racconto…

Bergamo-Brescia capitale della cultura 2023

La visita a Bergamo è stato un piacevole ri-torno alla città del Tiepolo, che si è fatta ancora più bella per l’occasione della capitale della cultura insieme a Brescia. anno 2023.

Oltre alla distanza breve, al riconoscimento di città Patrimonio Unesco per le Mura veneziane, dell’arte diffusa, non mi/ci è dispiaciuta anche la logistica: da Legnano si raggiunge comodamente in 45 minuti, utilizzando l’autostrada, circonvallazione e parcheggi (tanti) nell’area dello sport della città ovvero zona Stadio-Palazzetto-Lazzaretto.

Da qui, ho diviso la visita giornaliera, potete seguire questa strutturazione se vi va: dedicare mezza giornata all’arte museale e poi nel pomeriggio visita alla città Alta, ovvero visita Open Air ed alla spiritualità…


La zona dei Musei per Bergamo- Brescia La mostra di Vivian Suter
I Musei son concentrati in via San Tommaso ( e da li’ a dx si sale dalla scalinata Boca per raggiungere la Città Alta seconda tappa della giornata) .  Prima visita il GAMeC (museo d’arte moderna) per visitare la Mostra, che chiude oggi, 17 settembre) HOME di Vivian Suter(Buenos Aires, 1949) e Rachel Whiteread (Londra, 1963). Due artiste agli antipodi, tanto per le origini quanto per le soluzioni formali adottate: se la prima propone un immaginario complesso, un’indagine tra immaginari del sud del mondo. Qui Suter espone decine di tele dalle cromie sgargianti che affollano la sala espositiva, sovrapponendosi, scontrandosi, esplorandosi a vicenda; al centro, anch’essa travolta dall’impetuosità del colore, l’elementare struttura di una casa, quella che Vivian Suter ha scelto come propria abitazione e studio, sulle sponde del lago Atitlán in Guatemala .

L’Installazione di Whiteread

Discorso opposto il minimalismo marmoreo della seconda , Whiteread , che disarma lo spettatore con l’installazione al palazzo della Ragione in centro Città Alta contornata da “strappi” delle varie chiese bergamasche afferenti il 1200 fino al 1500. L’elemento della sedia, archetipo del design e dell’arte concettuale, viene manipolato dall’artista: le sedute in marmo disseminate nell’ambiente medievale non sono altro, in realtà, che la materializzazione dello spazio racchiuso fra le quattro gambe di due diversi modelli di sedie. Ciò che è vuoto diventa pieno e viceversa, come spesso accade nella pratica artistica di Whiteread. Poi il Tour prosegue nelle nuove sale della “Impermanente”, sempre al GameC, altra mostra “irriverente” con alcuni grandi a partire da Fontana e poi nell’ultima con Balla, Chagall e Kandisky.

Academia di Carrara

Un salto alla “dirimpettaia Accademia di Carrara con la mostra permanente “rinnovata” per l’occasione della Capitale della Cultura, presenta oltre trecento opere con capolavori di Pisanello, Mantegna, Bellini, Botticelli, Raffaello, Tiziano, Lotto, Moroni e altri maestri della pittura italiana. La visita è un vero viaggio nella storia dell’arte che si snoda lungo un arco cronologico di cinque secoli, dall’inizio del Quattrocento alla fine dell’Ottocento. L’Accademia Carrara, fondata nel 1796 da Giacomo Carrara, è considerata il museo del collezionismo italiano e una raccolta a livello europeo. Il nuovo percorso espositivo, rinnovato nel 2023, presenta oltre trecento opere con capolavori di Pisanello, Mantegna, Bellini, Botticelli, Raffaello, Tiziano, Lotto, Moroni e altri maestri della pittura italiana. La visita è un vero viaggio nella storia dell’arte che si snoda lungo un arco cronologico di cinque secoli, dall’inizio del Quattrocento alla fine dell’Ottocento.

Tappa culinaria

Finito il “giro” culturale al chiuso , anche perché a Legnano, abbiamo lasciato la pioggia, ci siamo meritato il pranzo.

La scelta non casuale, è caduta su “La bottega del Gusto” gestito da due “simpatiche ed “invogliatrici” Ostesse, che ci hanno proposto i “casoncelli” bergamaschi ; una bontà fatta in casa con carne, amaretti e bacon…e ottimo vino delle valli, e non solo.

Essendo lo spazio un “bazar” del gusto come si fa a non acquistare prodotti locali a “ricordo” come la birra dell’Accademia Carrara, “Arlecchino” che è la maschera per eccellenza bergamasca nelle opere di Goldoni?…

La corsarola e lo Scorlazzino

E poi, a piedi” per “smaltire, su per la salita de la boca ( a Bergamo la chiamano “Lo Scorlazzino”), siamo sbucati alle Mura venete, riconosciute Patrimonio Unesco dal 2017, ed in particolare alla “Porta San Giacomo” con il bel Convento dal quale c’è un panorama particolare delle Valli bergamasche. Da li’, continuando la salita, si entra nel borgo. Da qui alcune fontane, scorci mozzafiato, stradine ci hanno condotto prima alla piazza del mercato, attraversando il lavatorio (molto fotografato), alla Torre del Gombito (attuale sede dell’Ufficio del Turismo), per raggiungere la “Corsarola” la stradina piena di botteghe e negozi storici (primeggiamo quelli del cibo), e arrivare in Piazza Vecchia, il salotto buono di Bergamo, reso ancora più bello con l’installazione verde-verticale.

Li conoscevi questi termini? Scorlazzino o Scorlazzone (scalinata per raggiungere Città Alta), Corsarola (viuzze –caruggi in genovese), i Casoncelli di Bergamo .

Piazza Vecchia il salotto buono della città

Nel salotto, ovvero Piazza Vecchia, dovunque ti giri, c’è bellezza, un’emozione unica che è valsa la “salita” a piedi.

Su Piazza Vecchia si affacciano:

  • la Biblioteca Angelo Maj dalla bianca facciata
  • il vecchio Palazzo del Podestà
  • il Campanone, la torre che ogni sera alle 22 batte i 100 rintocchi che segnalavano in passato la chiusura delle porte della città
  • il Palazzo della Ragione

Noi ci siamo fermati, dopo la visita al Palazzo della Ragione e vista l’installazione di Witheread, gustato un ottimo gelato, ci siamo “crogiolati” al sole, prima di fare il Tour Spirituale.

La spiritualità a Bergamo

Ci siamo poi spostati sui luoghi della spiritualita, partendo da:

  • il “retro” di Palazzo della Ragione (un tempo era la facciata principale)
  • la Cattedrale di Bergamo (o Duomo),  con la sua facciata bianca ed elegante
  • il piccolo Battistero in marmi policromi (un tempo si trovava all’interno della Basilica)
  • la Basilica di Santa Maria Maggiore con l’interno straordinario, composto da arazzi e stucchi pregevoli, anche se la facciata vera e propria non emerge:
  • la splendida Cappella Colleoni: con la cupola affrescata dal Tiepolo, riposano le spoglie del famoso condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni. Personaggio controverso e dall’ego molto sviluppato, verso la fine del XV secolo decise di occupare la sacrestia della Basilica di Santa Maria Maggiore per realizzare la propria cappella mortuaria. Dappertutto il simbolo della famiglia tre paia di testicoli! Lo sapevi?

Insomma una giornata ricca ed intensa che ci ha proprio soddisfatti. Mi auguro di avervi trasmesso la passione per questa città, in passato forse “trascurata” e che il riconoscimento ha ri-portato alla giusta dignità.
Bergamo, vi aspetta, l’evento si chiude a dicembre 2023!

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