E’ solo un arri-vederci quello che io, ma penso per Tutta la città di Legnano, ad Arlan e Laura Zanfretta del Legnano Ice Park. Da domenica stanno smontando la pista di pattinaggio più lunga della Provincia di Milano. Va via tutto il mini-park sul ghiaccio, va via il Villaggio con le buone frittelle di Laura il buon vin brulè. Ma vanno via anche due “ragazzi” imprenditori che la città ha adottato. Due ragazzi che da novembre a febbraio “stazionano” sul nostro territorio portando momenti di gioia, felicità, spensieratezza, sport. A loro mi sono legato, ormai li seguo, li apprezzo e li rispetto da anni...
Il Legnano ice Park Ho seguito l’insediamento della pista di pattinaggio di #legnano (la più lunga della Provincia di Milano e forse della Lombardia) da anni in qualità di past director di Sempionenews ed oggi come responsabile de “i viaggi di enzo”. Il rapporto che si è instaurato, ma penso per tutta la città, è “forte” e “duraturo”. Questi ragazzi, Arlan e Laura, portano in città felicità, svago, spensieratezza, sport, ma soprattutto “sorriso”. Non ho visto mai questi ragazzi con il “Musone”. La loro professionalità, simpatia supera le criticità. In tre mesi di permanenza hanno regalato sorrisi. Questi ragazzi ci sanno fare! Ma a loro viene spontaneo. Ci hanno “regalato” Babbo Natale, Capodanno, Befana ed io avrei auspicato anche San Valentino on ice (l’ho già detto lo scorso anno, ma chi deve SENTIRE FA ORECCHIE DA MERCANTE! Vabbè!)). Ora quando passo, passiamo da li, non sentiremo il vocio, le grida di gioia, la musica anche a bomba(ma mai disturbante). Non sogneremo più il freddo, le montagne(perché il pattinaggio ed il villaggio, ci fanno sognare!), e non saremo dei pattinatori provetti, oppure non faremo le gare “scolastiche” dei matinee. Però dentro porteremo questi valori. Grazie Arlan e Laura (da estendere anche ai genitori)
E le “corse” e “gare” sportive per le scuole
Un tema che Arlan e Laura sanno che mi sta a cuore in qualità di past docente, è il pattinaggio per le scuole. Arlan da buon imprenditore, insieme al papà, ha intuito questi “vuoti”. “E li hanno”Vuoti” riempiti con l’accoglienza delle scuole superiori del territorio (arrivano anche da Rho, Castellanza ecc) per attività sportive che rientrano nei programmi didattici. Con un prezzo “calmierato” gli studenti restano una o due ore a fare attività spotiva.
Presciistica, pattinaggio, slalom, giochi per passare due ore all’aria aperta, sotto la guida vigile dei docenti, che ormai, anche loro sono diventati “amici” del Villaggio. Ho avuto occasione di intervistare sia i docenti, sia gli studenti e la soddisfazione è veramente tanta!. Allora che dire: a novembre non vi aspetto solo io, ma anche tutto il mondo della scuola e non solo, per darci ancora gioia, divertimento e socialità!
Una curiosa e carina iniziativa a Legnano per San Valentino 2025: “L’amore in corso…”. Si tratta di “cuoricini” appesi per le Vie del Corso Garibaldi a Legnano, una delle arterie “commerciali” della citttà del carroccio. Dopo la ricerca dell’autore si è scoperto che…e perchè non rifarlo in altre città? #legnano #milano #Croma #Immobiliaredelcorso #ilsognodireby #naturhouse #petgourmet #iviaggidienzo #enzomari
I Cuoricini di “L’Amore in corso”
Sono apparsi in città, in particolare in Corso Garibaldi, una delle arterie commerciali principale di Legnano, 50 cuoricini. Caccia all’autore per un paio d’ore e si è scoperto che… L’iniziativa è un “Progetto” realizzato dai commercianti della via, che da sempre si distinguono per idee ed iniziative per valorizzare il corso. Andiamo con ordine.
Cos’è? l’iniziativa si chiama “L’amore in corso..”
Di chi è stata l’idea? l’idea è nata dalle attività commerciali Croma, Immobiliare del Corso, Il Sogno di Reby, 143, Natur House e Pet’s Gourmet Come? Abbiamo deciso di attaccare circa 50 cuori rossi contenenti delle frasi estrapolate da canzoni d’amore Quando: Da oggi fino al 15 febbraio L’obiettivo: Portare cittadini/clienti sul corso Garibaldi a passeggiare e sfruttare questo periodo pre San Valentino per farsi selfie davanti ai cuori e far girare sui social E sul Web? si possono trovare tutti i video ogni giorno a partire da oggi sulla pagina instagram @antico.corsogaribaldi Grazie ragazzi per questa splendida idea! E perchè non ri-farla anche in altre città?
Una tre giorni ricca quella realizzata dalla #contradalegnarello con al centro la passione, la socialità per fare comunità. Il ricco programma iniziato venerdi 31 con il Concerto dell’Orchestra Amadeus ha visto poi la cena con Antonio Siri, l’investitura della Contrada che ha confermato la reggenza, la consegna del Premio Bontà agli adolescenti, ai giovani, ai diciottenni e diciannovenni della Comunità Pastorale Santa Barnaba e San Filippo Neri. Infine il Mercatino per le vie del rione “Legnarello” con eventi nell’evento…
Il Concerto del coro Amadeus
La ricca festa della Candelora è iniziata con il Concerto della Candelora.
Circa 60 artisti sull’altare del SS redentore, accolti da Don Stefano e dalla Reggenza per aprire la tre giorni dedicata alla Candelora, ma anche per, secondo la tradizione, scacciare l’inverno.
Il Maestro Marco Marco Raimondi Amadeus direttore del coro e orchestra Amadeus ha coinvolto, con i suoi circa 60 artisti e la solista Laura Landonio, tutta la Chiesa del Redentore della Contrada Legnarello.
Sono stati eseguiti brani tratti da Musiche da Film, come Ennio Morricone, John Williams, Nino Rota, Adele, Riz Ortolani, Céline Dion, James Horner che tutti conoscono x arrivare a più contradaioli ma anche cittadini possibili.
Il Maestro ha presentato i brani che da li a poco venivano eseguiti riscuotendo apprezzamento del pubblico.
Questo è un aspetto del Maestro che mi è sempre piaciuto e che apprezzo
L’Investitura religiosa: confermata la reggenza vincitrice L’Omelia di Don Stefano Valsecchi , prima dell’investitura religiosa della contrada Legnarello, vincitrice del Palio di Legnano 2024, è stata toccante. Il prelato ha trasmesso il piacere di avere il “Crocione” da circa 584 giorni , ma ha anche evidenziato che in questi quasi due anni son successe tante cose: dalla guerra a Gaza, in Ucraina(perdurare) , la liberazione degli ostaggi che da un po’ di luce. Cosi anche la Croce deve essere “un punto” di “luce” della Comunità che ci indica la via sia al mondo del Palio sia alla città. Dopo l’Omelia, l’Investitura. Qui hanno promesso fedeltà il Gran Priore Alessandro Mengoli, il Capitano Diego Tomalino, la Castellana Michela Sala, lo Scudiero Luca Lavazza e la Gran Dama Cristiana Re e Gabriele Alli Gonfaloniere.
All’interno della cerimonia due altri eventi: Il Nuovo Gonfalone di Contrada ed il Premio Bontà 2025. Quest’anno il premio è stato attribuito agli adolescenti, ai giovani, ai diciottenni e diciannovenni della Comunità Pastorale Santa Barnaba e San Filippo Neri. Grazie!
La socialità: la cena ed i mercatini la tra giorni ha previsto tante iniziative collaterali. La Cena di sabato 1 febbraio con il Fantino Vincente Antonio Siri, è per il mondo della stalla, per i contradaioli un’occasione unica per salutare con cori il beniamino, ma è anche occasione di socialità, di buone intenzioni, di promesse. La socialità si è concretizzata anche domenica per le vie di Via Dante, dove sono andati in scena i tradizionali mercatini. I mercatini di Legnarello si distinguono per identità tradizione e socialità.
Come La Fiera del Carü mi Carü ti, un appuntamento che ogni anno riesce a coinvolgere e affascinare tutta la comunità.
E Poi le Bancarelle con i “Firunat” di Tiracua, il Mercatino “Shopping in my city” a cura della Associazione Eventi e Comunicazioni Culturali ed il
Banchetto dell’oggettistica della Contrada in Piazza SS. Redentore
Poi nel pomeriggio di domenica Esposizione dei gonfaloni storici di Contrada in Maniero
Thè e Vin brulé in Piazza SS. Redentore con Gruppo Alpini Legnano. Infine, il Trucca bimbi Antonella in Maniero con la ormai attesa dai bambini, la Cioccolata in Maniero. Un riconoscimento a tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita della manifestazione.
Ho visitato ripetutamente il Ricetto di Candelo, a due passi dalla mia casa di San Giuseppe di Casto. La struttura fortificata dell’anno Mille, è un esempio di solidarietà civile nel senso che qui venivano raccolti beni dei cittadini per evitare attacchi dall’esterno. La rocca composta da circa 200 abitazioni storiche, dista solo 85 km da Legnano (110 da Milano e da Torino)…
Il Ricetto di Candelo A due passi dalla mia casa di San Giuseppe di Casto a pochi km da Biella, esiste il Ricetto di Candelo. Nel mio ruolo di “Ambassador” mi piace proporlo per una gita “fuori porta”( 85 km da Legnano (110 da Milano…)). Il Ricetto è uno dei “Borghi più belli d’Italia”. A livello architettonico è un borgo con mura imponenti dove sono racchiuse circa 200 case/abitazioni storiche tipiche (dai tetti, alcuni dei quali con la pietra “scura” tipica del biellese alle mura di pietra a vista, nonché le “volte” a vista delle cantine. Mi affascinano le Mura risalenti, come tutta la struttura, al 998 d.c.. Passeggiare in questo borgo è come fare un viaggio/tuffo nel passato. A volte, quando lo visito/tiamo fuori da eventi affollati, sembra di sentire il mormorio degli abitanti, che qui hanno capito la solidarietà. Qui infatti venivano conservate le derrate alimentari di tutta la comunità per evitare, ed era tipico, che venissero “rubate” dalle popolazioni esterne. Qui c’era la cappella dove i cattolici pregavano, una struttura dove si “educava” la popolazione, qui c’era uno spazio per la sicurezza dei contradaioli ed il controllo da parte del delegato. Insomma una piccola comunità…Un esempio da prendere a modello per il “bene” comune
Architettura
l Ricetto di Candelo è un complesso architettonico di epoca medievale situato a Candelo, in Piemonte.
Il ricetto è in genere una struttura fortificata protetta all’interno di un paese dove si accumulavano i beni (foraggi, vini, etc.) del signore locale o della popolazione e dove, occasionalmente, si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall’esterno. Quello di Candelo è uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di struttura medievale presente in diverse località del Piemonte ed in alcune zone dell’Europa centrale. Sorge nel comune di Candelo, in provincia di Biella.
Al pari di altri ricetti, quello di Candelo non risulta essere mai stato destinato a uso di abitazione stabile. Tuttavia, al pari di altri – per le sue origini economiche, storiche, collettive e democratiche ante-litteram – è stato oggetto di approfonditi studi storici ed architettonici. In virtù della sua posizione, da esso si gode una vista panoramica sull’intero comprensorio delle Prealpi biellesi, a nord, e verso il Baraggione (vedi Riserva naturale orientata delle Baragge) in direzione sud.
La storia
La data di avvio della sua edificazione non è determinabile con esattezza, anche se la prima citazione conosciuta di Candelo, nella sua antica denominazione Canderium, risale all’anno 988, in un documento in cui Ottone III ne conferma il possesso al feudatario Manfredo, salvo poi, l’anno successivo, conferire il borgo al feudo facente capo alla Chiesavercellese . Il Ricetto fu costruito, su terreni concessi dei Vialardi di Villanova, tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, mentre ne è certa l’esistenza nell’anno 1374, quando la comunità di Candelo fece atto di dedizione spontanea a casa Savoia. La struttura è quasi interamente cinta da mura, con torri cilindriche agli angoli, a esclusione del lato meridionale, dove nel 1819 è stato costruito il palazzo comunale, in uno stile neoclassico decisamente stridente con tutta la parte più antica. L’unica possibilità di accesso era data da una massiccia torre di forma parallelepipeda in massi squadrati nella parte inferiore e in mattoni nella parte superiore, con due aperture verso l’esterno, una più grande per i carri e una più piccola per i pedoni, chiuse da altrettanti ponti levatoi.
Ai primi del XVI secolo, modificando e sopraelevando le cellule preesistenti, Sebastiano Ferrero, feudatario del luogo dal 1496, su investitura del duca Filippo II di Savoia Senzaterra, fece costruire la propria abitazione, di fatto una torre fortificata, che costituisce l’edificio più elevato del ricetto ed è comunemente nota come casa del Principe. Nel 1499 Ferrero, che in virtù del suo ruolo di feudatario poteva vantare diritti, redditi e giurisdizioni, reputando inadeguata la misura del focatico corrispostogli dai candelesi, accampò pretese sul ricetto. Tuttavia, la sua richiesta fu ricusata dai giudici chiamati a esprimersi sulla disputa.
Cosa si conserva?
Il Torchio La matrice contadina del complesso di Candelo – e la testimonianza diretta del fatto come esso fosse stato destinato nell’antichità a deposito collettivo di prodotti agricoli, in particolare vinicoli (stante la particolare vocazione della zona), quasi sorta di cantina sociale ante litteram – è data dalla presenza, in una delle cantine, di un enorme torchio per la pigiatura delle uve. Le dimensioni di tale torchio suggeriscono chiaramente trattarsi di uno strumento utilizzato da tutta la comunità per far fronte a necessità evidentemente anche lunghe nel corso del tempo.
I caratteristici tetti rossi del Ricetto Il ricetto è composto da circa duecento edifici con i caratteristici tetti rossi, denominati cellule che occupano un’area di circa 13.000 m2 dalla forma pentagonale e con un perimetro di circa 470 metri. Misura circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza. Il complesso è attraversato da strade, definite con evidente francesismo rue: si tratta in particolare di cinque rue in direzione est–ovest, intersecate da due ortogonali.
Le mura La struttura è quasi interamente cinta da mura, con torri cilindriche agli angoli, a esclusione del lato meridionale, dove nel 1819 è stato costruito il palazzo comunale, in uno stile neoclassico decisamente stridente con tutta la parte più antica.
Info: dove bere/mangiare/parcheggio Bere: Per un ottimo caffe e/o colazione Bar Caffetteria del Ricetto – Piazza Castello (buoni prezzi e ottimi “Torcetti”)
Mangiare: Bar La Torre – Piazza Castello – Panini tipici con prodotti Biellesi – Vino e aperitivi- Da provare Parcheggi no problem. Se di giorni feriali il parcheggio in piazza offre un 100 posti circa, mentre nei festivi meglio parcheggio in centro oppure presso chiesa – Via Mulini area camper (io lo trovo sempre li) oppure Via Sebastiano – Centro-Centro)(mappa)
Presentato da un’inedito Giulio, bibliotecario ed oggi in veste di “presentatore”, il docufilm “regalaci la Tua Storia” realizzato da L. Silvestri su progetto dei Bibliovolontari coordinati da Gabriella Oldrini con la supervisione di Selene Buia. Il mio piacere di essere stato presente al racconto dei tanti intervistati che rappresentano la storia di Legnano per creare comunità. Ho avuto il piacere di essere stato intervistato, ma in questa prima parte si è data priorità, giustamente, ai “Centenari” anche in linea con il Centenario della città che avrà la “prima” dedicata agli sponsor giovedi 30 in sala stemmi. Tra questi Gruppo Rezzonico Auto. Le altre rappresentazioni si terranno in giro per la città a partire dal 26 febbraio al Pertini…
Regalaci la Tua Storia
Un intreccio di storia con i protagonisti del “passato” , centenari e non solo, che per niente intimoriti davanti alle telecamere di Lorenzo Silvestri e Andrea Santaterra hanno raccontato il proprio vissuto, le difficoltà, la voglia di reagire e, inevitabili, paragoni con oggi nel docufilm “Regalaci la Tua storia”. Storie semplici, curiose, dove in tutte c’è la voglia di identità, orgoglio per fare comunità in linea anche con le cerimonie del Centenario. Tra l’altro sono stato intervistato personalmente per raccontare la mia storia personale di docente, imprenditore e giornalista, non perché centenario, ma come soggetto che ha “dato” un contributo alla storia di Legnano (almeno nella comunicazione!). Tornando al serio, nei circa 15 racconti proiettati è emersa la voglia di raccontarsi e raccontare di “come eravamo”, la solidarietà ad esempio tra vicini , la disponibilità nell’aiutare il prossimo, frutto in tanti racconti di uomini e donne, della “bruttura” della guerra e della ricostruzione. Insomma solidarietà che costruiva comunità.
Il Progetto
Progetto che nasce “dal basso”, “Regalaci la tua storia” è stato concepito dal gruppo dei Bibliovolontari di concerto con lo staff della Biblioteca Civica “A. Marinoni”. Il gruppo dei BiblioVolontari ha intervistato, in biblioteca e nelle case dei cittadini, circa cinquanta persone, che si sono volontariamente proposte per raccontare la loro personalissima storia legnanese relativa al Novecento e sino alle soglie degli anni Settanta, attraverso vicende vissute personalmente o tramandate che parlano di lavoro, abitudini, amori, svaghi, cortili, famiglie e vacanze. Di tutte queste storie, che costituiscono un prezioso documento di memoria storica cittadina, una quindicina sono state selezionate per il lungometraggio realizzato dai “ragazzi” della Bendo Film, ovvero Lorenzo Silvestri ed Andrea Santaterra. Sponsor tecnico dell’iniziativa è stato il Gruppo Rezzonico Auto, che ha messo a disposizione un mezzo elettrico per gli spostamenti effettuati per le interviste a domicilio e nelle RSA.
I protagonisti
Come accennato il progetto è nato dal basso, da un’idea dei Bibliovolontari, circa 50, che sotto il coordinamento di Gabriella Oldrini si sono organizzati in gruppi per preparare le circa 50 interviste (compresa la mia), e sotto la supervisione di Selene Buia, hanno realizzato con la BendoFilm, il docufilm andato in scena e presentato da Giulio della biblioteca. In particolare Selene, ha affermato: “ La biblioteca crea unione, è un luogo dove le idee e la creatività di tutti trovano spazio e questo progetto lo dimostra. Le Biblio-volontarie sono ambasciatrici di comunità. Con la loro passione contribuiscono a creare benessere sociale e cambiamento. Gabriella Oldrini, in rappresentanza delle Biblio-volontarie ha concluso: “Le storie invece che non compaiono nel docufilm sono state conservate in un archivio come frammenti di una storia collettiva e non escludiamo che possano diventare protagoniste di un altro progetto”. Sul palco anche il Sindaco Lorenzo Radice : “ complimenti al progetto che la Biblioteca Civica “Marinoni” ha portato avanti, un lavoro che travalica le generazioni e le unisce”.