La Catedral de Santa Ana, un po’ di Francia alle Canarie

La Catedral de Santa Ana, un po’ di Francia alle Canarie

Una dei desideri per I viaggi di Enzo in Camper, era la visita della Cattedrale di Santa Anna a Las Palmas. Situata nel centro storico, domina la città con i suoi due torrioni che si ispirano alla scuola “francese”. Sobria, ma imponente include un bel Museo Diocesano con una “moderna” via Crucis, e due Torri di cui una, visitabile…

La Catedral de Santa Ana dall’alto

La cattedrale “Gotica” di Las Palmas

Inserita nel centro storico di Las Palmas, nel quartiere di Vegueta, la Cattedrale di Santa Anna, appare all’improvviso dai vicoli, dalle calle, affacciandosi sulla Plaza Santa Anna. (https://catedraldecanarias.es/)

La sua costruzione prolungata nel tempo è all’origine della mescolanza di stili architettonici. Partendo dallo stilo gotico minimalista con un “occhio” alla scuola “francese”, ha subito varie influenze. Comunque ti prende per la sua imponenza. Devo dire che mi sono impressionato anche per la “fede” dei “canari”, ma anche per la “venerazione” dei tanti turisti presenti, in particolare inglesi e tedeschi.   Risale al principio del XVI secolo, con tre navate con crociera, in stile gotico all’interno, nel quale spiccano le colonne, a forma di palma. La sua costruzione fu interrotta per diversi secoli e le influenze architettoniche furono plasmate in un esterno neoclassico.
La Cattedrale di Las Palmas era l’unica cattedrale nelle isole Canarie fino al 1819, quando fu eretta la Diocesi di San Cristobal de la Laguna(vedi articolo

Il Museo Diocesano

Il Museo Diocesano è situato nell’ala sud, nel Patio de los Naranjos (Cortile degli aranci), si trova il Museo de Arte Sacro (Museo Diocesano di Arte Sacra) che espone numerosi manufatti di valore sacro, alcune importanti opere pittoriche, tra cui opere di maestri olandesi, e una collezione di sculture spagnole, raccolte negli ultimi quattro secoli.
Il Museo rappresenta un percorso della storia della religione cattolica nell’isola, “imposta” dei colonizzatori (lo vedremo meglio nell’adiacente Museo Canario).
Inoltre, mi hanno colpite le opere pittoriche di un artista “canario” che ha rappresentato in modo moderno la Via Crucis ed un’opera dell’italiano Gianfranco Meggiato, in giardino.

Le Torri

Una delle caratteristiche della Cattedrale di Santa Ana, sono le due Torri. Un po’ sul progetto Francese, le Torri hanno il significato di essere viste anche da lontano. Ma anche un’”innalzamento-elevazione” verso Dio.
Non sono riuscito a frenarmi, ed ho visitato anche la Torre. A piedi hao fatto i 5 piani con le scale (l’ascensore era sempre pieno-occupato) ed appena giunto sulla prima sommità, la vista è spettacolare. Da li,c’è uno spazio, dove di puo’ osservare la città a 360° con le sue bellezze ed anche le “storture”. (tipo insediamenti urbani sulle due colline, che ormai hanno annullato il verde/pietre). E per nn farmi mancare niente, via fino alla torretta. Qui si vede in lontananza anche la famosa Playa de Canteras, la più bella delle Canarie (lo dicono quelli di Las Palmas…)

I viaggi di Enzo in camper: Fuerteventura tanto vento e…

I viaggi di Enzo in camper: Fuerteventura tanto vento e…

Come accennato in passato, sto scoprendo le varie isole Canarie a “ritroso”. Dopo Lanzarote, Fuerteventura, da nord a sud, mi ha colpito per la sua bellezza ed il …tanto Vento. Ho provato a “sfuggire”, utilizzare i “fortini” (“corralitos”) di pietra pro-sole, ma in certi momenti non si sfugge…E forse anche questa la bellezza…Seguimi…

CORRALEJO: un bianco abbagliante

Da Playa-Blanca a Corralejo di Fuerteventura in nave sono solo 25 minuti. Una volta arrivati osservi la continuità geomorfologica: spiagge bianche, dune ancora e i vento che aumenta (andando da Nord a sud…)
Le bellezze comunque ti “acchiappano”. Vicoletti, case bianche e basse, alcune case di pescatori fanno di questo borgo bellezza. Per rendere più impattanti il “groggiolarsi” al sole della spiaggetta centrale o quella dei “pop corn” adiacenti al centro, delle belle statue di bronzo. A detta dei locali sono dedicate alla donna, alla donna campesina-canaria che qui sulle isole, hanno/avevano  vita dura. Poi sempre un momento dedicato alla attività principale, ovvero la pesca. Di forte richiamo turistico sono le dune del Parco Natural de Corralejo, un’area di sabbia desertica che termina sulla spiaggia.
 Altri luoghi di interesse culturale sono l’auditorio, il Centro cultural de Corralejo, la biblioteca pubblica e i Molino de Corralejo.

LE SALINE DEL CARMEN: uniche e mediche

Me le sono trovate sulla strada , dopo l’ultimo sguardo al Parco Natural delle Dune: non potevo non fermarmi. Quindi un salto al Museo delle Saline del Carmen. Situato sulla costa di Antigua. Un po di storia sul “visionario che ebbe l’intuizione,  Manuel Velázquez Cabrera, la casa dei salinas con usi e costumi anche in relazione alla vita dura che facevano. Ho scoperto che quello di Salinas del Carmen sono le uniche saline di Fuerteventura ancora in funzione . Occupano 26.100 m2 e sono composti da 10 cucine e quasi 1.000 fosse. Il Museo comprende il magazzino del sale, la casa del produttore di sale e i resti del vecchio molo.
Inoltre da qui si avvistano balenottori canari
E Poi…Sapete che le Salinas del Carmen producono uno dei sali di altissima qualità grazie alla pulizia delle sue acque? Inoltre, la particolare modalità di ottenimento del sale marino “schiumato” insieme alla tradizionale battitura quotidiana, dà come risultato un sale bianco a grana fine e molto ricco di oligoelementi. E che per gli amanti del settore, una parte viene utilizzata anche per cure mediche e prodotti per la salute nelle nostre Erboristerie

TARAJALEJO: una baia protetta dal vento

Per sfuggire al vento incessante, mi sono fermato a Tarajalejo. Qui ho scoperto: non c’è vento forte, è un paesino “semplice” non invaso dal turismo e la sabbia è “negra”! La particolarita’ di questa spiaggia e’ che e’ una delle poche ad essere riparata dal vento e dalle forti onde . Questo grazie alle montagne che fermano il vento e grazie alla forma a conca che la fanno sembrare una grande piscina naturale Sulla spiaggia ho scoperto anche corralitos, tipiche costruzioni in pietra per ripararsi e ombrelloni di paglia gratuiti. TARAJALEJO e’ un piccolo paesino di marinai, NON TURISTICO, vissuto dalla gente del posto e dove si respira un’aria familiare e di tranquillita’.

TAAJALEJO e’ legato alla tradizione della pesca e tanti appassionati di questo hobby vengono proprio qui a pescare. Ci sono zone popolate da polipi e da la vieja, una specie autoctona molto apprezzata dai Canari.

MORRO JABLE: spiaggia, mare, pasejo, Iglesa e Carnaval

Morro Jable è la località turistica con più abitanti del comune di Pájara, a sud di Fuerteventura.  Fino all’inizio del XX secolo, con lo sviluppo dell’agricoltura, dell’allevamento e dell’estrazione del sale , la zona non cominciò a svilupparsi; infatti, il primo albergo fu inaugurato solo nel 1966. Oggi il suo viale principale è un’arteria commerciale dove si concentrano la maggior parte degli alloggi, dei ristoranti, della vita notturna e dei negozi. È l’offerta più ampia dell’intera isola, quindi ci sono opzioni per tutti i budget e tutti gli stili.
Ho fatto una visita prima a Cofete e El-Puertillo fino a raggiungere il secondo faro di Morro. Purtroppo il vento “copioso” e forte, mi ha fatto desistere dalla permanenza. Il tempo utile per una visita al Faro, un caffe al Bar restaurante El Puertillo ed immergermi nella natura. Siamo nel parco di Punta Jandia a 20 km da Morro e vi assicuro che c’è solo natura. Infatti ho incontrato Asini, capre, lucertole…ma è stato un piacere.
Mi sono trasferito dopo due giorni  a Morro per appezzare il centro storico, la Iglesa e la spiaggia del Mattoral…ed ho avuto la fortuna di assistere ad una “coda” del Carnaval vi ricordate che alle Canarie è sempre Carnaval!

Il mio viaggio in camper: Tenerife isola dell’amore

Il mio viaggio in camper: Tenerife isola dell’amore

Ho conosciuto Alessio e Malwina a Lanzarote, per “Quelli che vivono alle Canarie” , che si sono conosciuti ed innamorati a Bajamar, mio luogo del cuore di Tenerife. E Cupido li ha fatti incontrare anche professionalmente…

Alessio e Malwina

Per “Quelli che vivono alle Canarie”, ho conosciuto a Lanzarote, Alessio figlio di genitori Campani-pugliesi e Malwina, di Danzica in Polonia. I “ragazzi” qui per una vacanza in relax hanno avuto la “disgrazia” di incontrami e farci un “ape”, insieme. Ho approfittato e per la rubrica ho chiesto loro: Da dove venite e cosa fate alla Canarie.?
Entrambi, affiatatissimi, mi dicono “per trovare la felicità”. Cerco di capire e Alessio afferma: “Professionalmente dopo varie attività in Italia, in Australia, ho deciso di venire a vivere qui a Tenerife ed in particolare a Bajamar. Ero alla ricerca di equilibrio mentale ed ho fatto un corso di Yoga ed altro. Qui visto il mio impegno, mi hanno proposto di fare l’istruttore…e poi …l’incontro con Malwina, che mi ha dato serenità.
Malwina, ricambia: “Ci siamo incontrati casualmente e subito è nata la scintilla. In men che non si dica, siamo andati a vivere insieme qui a Bajamar (abbiamo la fortuna di avere un affitto equosostenibile…

E professionalmente

Alessio: “Dal primo corso sono seguiti altri e man mano, grazie anche a Malwina, sto cercando di “intraprendere” un’attività in proprio. Il mio settore è quello della salute. L’equilibrio del corpo, ti porta a trovare equilibrio anche all’esterno. E poi fare queste attività in pantaloncino, non è male. E Malwina è la mia salvezza tecnologica. Perché? Perché Lei mi sta aiutando a fare il sito web, i corsi a distanza che mi stanno chiedendo alcuni amici-clienti.


Malwina aggiunge: “Io a Varsavia seguigo dei negozi Vintage. Questa esperienza reale la sto seguendo, ora, da Bajamar. Cosi anche io con “infradito” posso “creare” virtualmente ed avere la mia attività in autonomia. Ora con Alessio vogliamo fare il progetto dei corsi on line. Io sono uan web developper e ci “siamo” vicini, anche in questo

E per il futuro?
Entrambi affermano: Per il futuro vogliamo continuare a fare quello che facciamo. Io nel settore salute e Malwina, approfondire il settore dei negozi on line.

Chiaramente vogliamo farlo da Bajamar.
Questo il motivo della nostra presenza qui: la bellezza. Qui il tempo è bello 12 mesi all’anno, nonostante siamo a Nord.

Ma c’è una novità, e ne abbiamo parlato anche con i genitori di Malwina che sono stati una settimana da noi. Una società nel settore del benessere, ci ha proposto di fare le nostre attività in Islanda a Reykjavík. Ebbene la proposta non ci dispiace.
Allora abbiamo “rilanciato”: abbiamo chiesto di trasferirci per sei mesi ed altri mesi, vogliamo e ripeto, vogliamo rimanere a Bajamar.
Bajamar è calda, si sta bene, e non riusciremmo mai a fare a meno di tutto questo, con l’aggiunta che è il posto dove ci siamo innammorati!

L’orgoglio legnanese raddoppia con la visita a Strasburgo del Palio di Legnano

L’orgoglio legnanese raddoppia con la visita a Strasburgo del Palio di Legnano

Qualche giorno fa per il mio viaggio in camper a Tenerife, avevo espresso l’orgoglio di un legnanese a 3500 km di distanza per le celebrazioni del Centenario di Legnano Città. Ora l’orgoglio aumenta perché, come primo evento siamo riusciti a portare al Parlamento Europeo, la nostra manifestazione riconosciuta tra le più importanti in Lombardia: Il Palio di Legnano. E qui altre soddisfazioni per l’accoglienza del Presidente Roberta Metsola, ed altri eurodeputati. Un grazie ai protagonisti, dal Sindaco Radice, al vicepresidente della Fondazione Palio, Luca Roveda, al presidente della Famiglia Legnanese, Franco Bononi, al Cavaliere del Carroccio Andrea Monaci, al Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade, Raffaele Bonito. Per motivi di spazio ho “stralciato” i loro interventi allegando l’originale. (clicca qui). Grazie Legnano!…

Il Mio orgoglio legnanese

Come nella premessa sono doppiamente orgoglioso di essere un cittadino legnanese e festeggiare il Centenario della citta (vedi articolo qui). Uno dei primi eventi per le celebrazioni è stato il viaggio della delegazione composta dalle massime autorità paliesche al Parlamento Europeo. Qui, a Strasburgo è stata presentata a livello Europeo la nostra più celebre manifestazione ovvero il Palio, i suoi costumi. E qui, un altro punto di orgoglio. Grazie a chi si è prodigato a partire dalla commissione Costumi, ma a tutta “la rete”, è stata presentata la mostra-Evento- storico per il Palio di Legnano “History Communities and Heritage. The Palio di Legnano exhibition”.
Perché è importante questo evento? Perché ci rende protagonisti in Europa. Il palio supera i confini regionali. Perché facciamo comunicazione e possiamo diventare attrattori storico-turistico per la Lombardia. Possiamo “creare” opportunità sia per i giovani attraverso atività sia di comunicazione sia turistiche. Infine possiamo entrare in un circuito virtuoso di manifestazioni “cadenziate” di respiro europeo. E questo lo auguro di cuore!

Visita al Parlamento Europeo accolti dal Presidente Metsola

Martedì 27 febbraio 2024, una delegazione composta dalle massime autorità paliesche tra cui il Supremo Magistrato Lorenzo Radice, il Presidente di Famiglia Legnanese Gianfranco Bononi, il Gran Maestro del Collegio dei capitani Raffaele Bonito, il Vicepresidente di Fondazione Palio Luca Roveda ed il Cavaliere del Carroccio Andrea Monaci, ha varcato le porte del Parlamento Europeo per l’inaugurazione della mostra “History Communities and Heritage. The Palio di Legnano exhibition”.

La delegazione legnanese è stata accolta dall’Eurodeputata Patrizia Toia, che ha raccontato le istituzioni europee ai ragazzi della scuola Barbara Melzi. Con lei, il collega Giuliano Pisapia.
Successivamente la delegazione è stata accolta dalla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola “La storia dell’Unione è quella di un continente che ha vissuto guerre e carestie. Unirsi per cogliere le sfide è fondamentale e Legnano, con la sua storia, è città simbolo di questa unità. Noi vogliamo unire, non dividere” .

Alcuni interventi

Al taglio del nastro, l’europarlamentare Patrizia Toia,  ha dichiarato: “Legnano, oltre a essere la città in cui ho studiato, è la Kiev di 848 anni fa: la città in cui gli italiani scoprirono sul campo di battaglia il valore di essere “uniti nella diversità” e che da allora è un simbolo di unità e resistenza contro l’invasore straniero.

Per questo sono particolarmente orgogliosa di inaugurare proprio oggi al Parlamento europeo a Strasburgo, l’esposizione sul Palio di Legnano, la festa tradizionale che si svolge annualmente per commemorare l’omonima battaglia avvenuta il 29 maggio 1176.

Stessa linea del Sindaco Lorenzo Radice

Grande la soddisfazione del Sindaco Radice cui spetta l’onore di rappresentare l’intera città di Legnano in questa casa di tutti gli europei. “ Buongiorno a tutti, grazie per l’accoglienza e per aver dato questa grande opportunità a Legnano e alla sua manifestazione più nota, il Palio, di mostrare i costumi e i gioielli della sfilata in una sede tanto prestigiosa, il Parlamento, dove sono rappresentati tutti i cittadini dei Paesi che aderiscono all’Unione Europea.

Il vicepresidente Fondazione Luca Roveda
A rappresentare la Fondazione è Luca RovedaIl Palio di Legnano è la rievocazione storica di quella che è stata la Battaglia delle autonomie e dei Comuni, una storia che ci mostra come i comuni dell’Italia settentrionale abbiano saputo mettere da parte i particolarismi e le reciproche rivalità alleandosi in un’unione militare contro il Sacro Romano Impero.

Il Palio di Legnano merita di diventare qualcosa non solo di lombardo ma di nazionale ed europeo.

Più riusciremo a portarlo all’esterno di Legnano, più il Palio rivivrà lo spirito delle radici e della cultura italiana.

Prende quindi la parola il prof Grillo: “Occorre superare la visione ottocentesca di una battaglia di confronto tra due nazioni. E’ più interessante e proficuo analizzarla come scontro tra modelli politici: uno “democratico/repubblicano”, incarnato dai comuni, contro uno gerarchico incarnato dalla cavalleria imperiale. Ecco quindi l’importanza della nostra battaglia, fare partecipare, dare rappresentanza a tutti


La parola a Andrea Monaci, Franco Bononi e Raffaele Bonito
Una mostra che è stata una missione non da poco per il neo Cavaliere Monaci “La mostra di Strasburgo è stata la prima sfida che il Sindaco e la Fondazione mi hanno assegnato. Un progetto ambizioso che presentava innumerevoli complessità sia tecniche che formali. Abbiamo lavorato ininterrottamente sin dalla mia nomina a questi giorni e vedere oggi l’allestimento finale ed un parterre così importante, è una soddisfazione che ripaga delle fatiche. Da domani si torna a lavorare con un solo obiettivo, ossia garantire un’edizione straordinaria

Il Presidente Bononi ricorda quel 2002 che segnò lo sbarco del palio al Columbus Day. “Ricordo molto bene quei giorni. Ai tempi ero Cavaliere del Carroccio e quindi, insieme e Nanni Maggioni, ho vissuto a pieno l’organizzazione, quindi capisco le parole di Andrea Monaci. A New York la delegazione era composta dall’allora GM Gigi Poretti, dall’Assessore comunale Fratus e da Attilio Fontana in rappresentanza della Regione. Eventi come questi sono molto impegnativi, ma fanno la storia del nostro Palio e servono a dare respiro internazionale e forza ad un’iniziativa che è orgoglio della nostra città

Sentire riecheggiare il motto del Collegio in queste aule è una grande emozione.” Esordisce il Gran Maestro Raffaele Bonito “in corde concordes, in pugna pugnantes è più di un semplice motto, è una stella polare per tutti gli uomini e le donne di Palio. La nostra manifestazione rende evidente ogni anno quello che l’unione può fare per una città, ma anche per un popolo.”

Cesar Manrique: ecclettismo, contaminazione, impegno, con un pensiero all’Italia

Cesar Manrique: ecclettismo, contaminazione, impegno, con un pensiero all’Italia

Con i Viaggi di Enzo in camper, ho avuto il piacere di visitare la Fondazione Cesar Manrique a Lanzarote. Il maestro incanta per il suo eccelettismo, le contaminazioni, il suo impegno civile e anche per i rapporti con l’Italia. Amava Venezia e Pasolini…Lo sapevate che aveva partecipato alla Biennale di Venezia?

La Fondazione Cesar Manrique e la “sue” bolle

Ho visitato la Fondazione Manrique a San Ferdinando, vicino ad Arrefice- Lanzarote, con le “sue” bolle. La metafora delle bolle create da lui in vita e valorizzata dal gruppo di amici che ha voluto “ricordare” l’amico, l’artista, ma soprattutto l’uomo. Alle 5 bolle, ovvero dei “buchi” che ricordano le origini vulcaniche di Lanzarote, ho associato le mie impressioni.
Sulla prima ho visto un artista in crescita. Lui è stato pittore, scultore, performer, ma soprattutto un contaminatore. Nato a La Graciosa, nel 1919, si è spostato a Lanzarote. Ha vissuto in Spagna, New York, in Francia e poi, momenti, in Italia. E qui lui ha “preso” ed ha “restituito”. E’ stato “contaminato” dall’Italia. E’ stato amico di Pier Paolo Pasolini, delle Avanguardie italiane degli anni sessanta ed è stato alla Biennale di Venezia ben due volte(nel 1955 e nel 1960). Insomma una artista “canario” con nel cuore l’Italia. Questo mi inorgoglisce, perchè nella bolla 3 ci sono gli incontri con artisti italiani e una mitica foto con Venezia con l’acqua alta, poi Milano e Roma

Le Opere – Publiche e non solo

Manrique, essendo un ecclettico, ci ha donato-lasciato Opere a 360°. Dalle opere pubbliche, ovvero grandi installazioni in Spagna: Jameos del AguaMirador del RíoJardín de CactusTimanfaya, etc. Sono soprattutto interventi vincolati all’industria turistica, ai quali Manrique donò una funzionalità economica e sociale inedita nella cultura spagnola.

Ma poi tante opere pittoriche legate alla sua isola, Lanzarote, che ho avuto il piacere di vedere in diverse bolle, ma in particolare la seconda. (Espacios) .Qui alcune contaminazioni con le origini vulcaniche e poi ispirazione verso l’identità, che troviamo nella bolla 5 ovvero nel “suo” studio.

Impegno civile

Una delle caratteristiche che distingue un artista è il cambiamento. Ogni artista produce “cambiamento”, trasformazione. Ebbene nelle opere di Cesar, questo aspetto è molto forte. Forte verso le opere, ovvero con la produzione del “manifesto” culturale “ARTE-NATURA, NATURA-ARTE” , che si respira nell’osservazione di tanta bellezza.

Poi l’altro aspetto, l’impegno dell’artista verso il proprio territorio. Manrique ha fatto parte del movimento contro l’abusivismo, le prime iniziative “aggressive” verso la “sua ” Lanzarote. Con un gruppo di amici, ma soprattutto a fianco del popolo “canario”, ha guidato rivolte contro la cementificazione.
Grazie alla sua notorietà, e grazie alla comunicazione, è risuscito a frenare le ruspe.
Cio’ ha portato, successivamente, alla dichiarazione di Lanzarote Patrimonio Unesco per la Biosfera.

Arte Totale

Detto cosi e per il numero di Opere visibili in Fondazione sembra “contenuto”. Invece Cesar ha lavorato a diversi tipi di opere: dalle Opere Pubbliche, alle Opere “plastiche”, alle Opere Scultorea. Ma non finisce qui. In effetti, lui è stato autore di quella che si chiama “Opera Totale”.

Ovvero, coltivatore di diversi linguaggi creativi‚ pittura, scultura, urbanistica, arte pubblica‚ nel complesso della produzione artistica di Cesar Manrique, è ravvisabile una palpabile volontà d’integrazione con la natura. Proposito sincretistico‚ e totalizzante‚ arte totale, come definito da lui stesso esplicato nella progettazione di spazi pubblici. In definitiva, uno sforzo di armonizzazione che non si richiama soltanto alla sua passione per la bellezza ma anche per la vita.

La qualità della vita

Un altro aspetto che mi ha coinvolto dell’artista canario, è la voglia di vivere. Potremmo affermare , usando un eufemismo, “viva la vida“.


In effetti, scendendo nella parte sotterranea della Fondazione, Bolla 4 – Piscina e poi bolla 5 – Studio, si nota il piacere della vita. Cesar, non si è negato. Ha vissuto.

La piscina, uno lo spazio enorme per il Grill, tavoloni enormi per far star bene i suoi amici, ma anche le amiche-donne. Anzi, da questo punto di vista, è stato un “amatore” (vi ricordate il film di Toto’?). Questo si evince, attraversando la bolla 2 e 3, con la stanza da letto. le foto con amici a far “baldoria”, ad essere felici.
Non è scritto in nessun posto che una artista per essere tale deve essere “infelice”!.
E questo vale sempre e per tutti!
Ebbene questo il valore-messaggio che ho preso da questa stupenda esperienza. Grazie Cesar!

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