La rete sul territorio: Il Museo Fratelli Cozzi e Enoteca Longo insieme per Fuoricasello

La rete sul territorio: Il Museo Fratelli Cozzi e Enoteca Longo insieme per Fuoricasello

E’ da un po’ che osservo e vivo due realtà importanti del territorio; che si propongono alla comunità per il benessere della stessa. Sto parlando del Museo Fratelli Cozzi e dell’Enoteca Fratelli Longo. Da un po’ organizzano insieme eventi, ognuno nelle proprie specificità, e che sabato 11 si sono messe insieme per presentare il Fuoricasello 2024. Ancora “Musei Aperti”, “Degustazioni”, Corsi e tanto altro…

Fuoricasello 2024 al Museo Fratelli Cozzi  
E’ da anni che seguo le presentazioni di Fuoricasello dell’Enoteca Longo. Al punto che un anno ho partecipato alla presentazione al Mudec di Milano. Fuoricasello è una “ricca” guida delle attività selezionate dai Fratelli Longo, Giovanni, Paola e Osvaldo, che ogni anno segnala i migliori ristoranti vicino alle uscite delle autostrade. Giunta alla sua XVIII edizione, è la compagna di viaggio fidata per tutti gli automobilisti d’Italia: oggi recensisce oltre 887 ristoranti, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. (… Dall’Alpe alla …sicilia Dovunque è Legnano…)
Ogni anno aggiunge anche novità. Da un paio di anni, i Fratelli Longo, hanno inserito anche dei percorsi Turistici. Giovanni e Paola sanno che toccano un mio “punto” debole e l’abbinamento eno-turismo non mi dispiace affatto. Non vorrei “spoilerare” troppo, e vengo all’altro argomento che mi sta a cuore, ovvero “la rete“. Ebbene quest’anno la presentazione verrà fatta al Museo Fratelli Cozzi il giorno 11 maggio. Un piacere doppio, perché si crea rete sul nostro territorio, si mettono insieme energie al femminile. Tema caro a me quanto ad Elisabetta ed a Paola. (vedi link)

Enoteca Longo: Degustazioni e non solo
Come Il Museo Fratelli Cozzi, anche Enoteca Longo sono a disposizione della comunità. Insieme hanno organizzato “Pubblicità: sostantivo Femminile“, oppure iniziative con Divergens di Egidio Alagia, oppure il Corso di degustazioni vini organizzati con la Famiglia Legnanese
In questa ottica vivo in un grande ed accogliente territorio che mi permette di vivere bene e migliorare la mia qualità di vita.
Mi fa piacere citare ad esempio dopo la degustazione dei vini dell’azienda Marenco, sabato 4 maggio ero presente alla degustazione di vini organizzata da Enoteca Longo con “Il Barone di Valforte”. I vini sono stati presentati da Annamaria Sorricchio di Valforte, baronessa, proprietaria della cantina di famiglia e “donna del Vino”, insieme alla vicepresidente nazionale Paola Longo. Annamaria ha raccontato della sua azienda e presentato tre eccellenze abruzzesi: Bolle di Pecorino, Passerina Dop, Montepulciano d’Abbruzzo DOGP.   L’azienda ha 50 ettari vitati nel cuore dell’Abruzzo, tra il Mar Adriatico e le montagne del Gran Sasso, e che appartengono alla famiglia Sorricchio dal XIV secolo. (nella foto a dx con Paola, Cecilia e Chiara)
Qui, la rete è extra-regionale. Alla Prox . Prosit!

elisabetta cozzi museo fratelli cozzi

 IL MUSEO FRATELLI Cozzi alla Civil Week
Come accennavo, il Museo Fratelli Cozzi, da sempre è a disposizione della comunità. Oltre agli eventi organizzati con l’Enoteca Longo, organizza altri eventi. Ne cito alcuni, dove il concetto di rete è molto forte e coniugato, sovente, al femminile. Ad esempio “Pubblicità: sostantivo Femminile” che ha visto nel “garage” di viale Toselli, il comico Francesco Bozza, Oppure i tanti eventi organizzati con Divergens di Egidio Alagia past president dei Giovani Industriali di Legnano, e tanti altri.
Mi fa piacere, infine, citare anche l’iniziativa-mostra , che ora è diventata itinerante Donne e Motori. Gioie e basta… presentata lo scorso anno al Museo ed ora itinerante negli istituti superiori della città: dal Liceo Galilei Galileo, all’IS Carlo dell’Acqua. E poi in esposizione anche in studi o in aziende del territorio. Qui il concetto di rete è ancora più evidente .

Musei Aperti e Civil week

Ora domenica 12 un altro tassello importante per il Museo.

La partecipazione a Musei Aperti attraverso il Progetto Civil Week. Domenica saranno “aperti” i Musei Legnanesi.
Ecco i Musei aperti: “Sutermeister”, “Fratelli Cozzi”, Associarma Scuola Carducci, Palazzo Malinverni e Torre Colombera.

Il Museo Fratelli Cozzi avrà due “vetrine”: l’apertura domenicale del “suo “ Museo con il suo personale, mentre allestirà nel porticato del cortile di Palazzo Malinverni, gli scatti di “Donne e motori… gioie e basta”, mostra programmata all’interno della Civil Week e sostenuta da Fondazione Ticino Olona del presidente Salvatore Forte.

Anche questo è un bel segnale… E la rete va…

Biella più vicina a Milano con l’Oasi Zegna ed il Giro d’Italia

Biella più vicina a Milano con l’Oasi Zegna ed il Giro d’Italia

Uno dei “miei” luoghi del cuore è Biella. Ho casa ad Andorno ed ogni volta che succede qualcosa li, ho voglia di condividere. Ebbene, ieri, la tappa del Giro d’Italia, mi ha fatto emozionare: la carovana è passata a San Giuseppe di Casto(Frazione di Andorno Micca – Biella), dove ho la casa nella tappa Torino-Oropa. E poi mi fa piacere ricordare che le piante di Piazza Duomo, provengono dall’Oasi Zegna. Lo sapevate?…(foto e video estratte da Rai 2 – Giro d’Italia 2024)

Il mio legame con Oropa – Biella
Uno dei miei “luoghi del cuore” è il Biellese: ho casa a San Giuseppe di Casto(frazione di Andorno Micca). E’ la “mia” montagna preferita da circa 40 anni, è il luogo dove vado in vacanza, dove Federico e Rebecca hanno imparato a sciare (Bielmonte all’interno dell’Oasi Zegna), è il luogo dove sovente faccio collegamenti con il tessile, l’archeologia industriale. Ma ieri mi è venuta una grande emozione nel vedere in tele, il passaggio del giro d’Italia, Torino-Oropa, “quasi” davanti casa. Di questi luoghi si parla poco. Ieri per due ore si è parlato certo di corsa, ma anche dell’Oasi Zegna, una delle grandi opere naturalistiche e di protezione create da un imprenditore-mecenate: Ermenelgildo Zegna. E sono felice che grazie all’evento i telespettatori hanno scoperto il biellese, la “mia” San Giuseppe di Casto-Locato. Anche perché qui c’è uno dei gruppi fan di Pantani che ha posizionato a circa 6 km dal traguardo striscioni con le imprese di Marco Pantani. E poi Oropa è Patrimonio Unesco. Per la cronaca ha vinto Pogacar : è un giovane che merita. L’ho intervistato alla Coppa Bernocchi….Magari lo rivedremo ad ottobre a Legnano…Auguri!

L’Oasi Zegna a Milano
Ne avevo già parlato quando era stato approvato il progetto a dicembre 2023(vedi articolo). Ora Zegna ha consegnato ufficialmente alla città le aiuole della piazza, che sponsorizzerà nell’ambito di un progetto di durata triennale, con l’obiettivo di creare uno spazio verde ispirato all’Oasi Zegna, uno dei miei luoghi del cuore. Un territorio naturale che si estende per 100 chilometri quadrati nella cornice delle Alpi Biellesi, in Piemonte. Agli inizi del secolo scorso, Ermenegildo Zegna intraprese un vasto programma di riforestazione nell’area montuosa attorno al suo Lanificio e collego’ per la prima volta i due versanti della montagna attraverso la costruzione della Strada 232. II progetto di rimboschimento e di sviluppo della comunità locale che ha dato vita all’Oasi Zegna oggi conta più di 500.000 alberi e promuove la coesione e l’armonia tra uomo, impresa e natura. La visione del fondatore è stata coltivata dalle generazioni successive, che continuano a preservare l’Oasi Zegna come modello unico di responsabilità sociale e ambientale

Oropa Patrimonio Unesco
Un altro motivo di orgoglio è che questi eventi, rappresentano una ricaduta anche sul territorio. Ed il Biellese ne ha bisogno. Oggi, dopo i momenti d’oro del tessile del dopoguerra del secolo scorso, Biella è in difficoltà. Allora ben vengano questi grandi eventi, come il Giro d’Italia, ma non solo, perché cosi si ha una ricaduta economica. Gli alberghi di Biella e del circondario di Oropa erano sold out per il Giro. E questo mi fa immenso piacere. E se riuscissimo ad elevare il Turismo culturale, oltre a quello sportivo, perché no. Anche perché Biella centro offre tanto, con il Duomo, il Battistero, ma Oropa è Monumento patrimonio Unesco. Il Sacro Monte è composto da dodici cappelle dedicate alla vita della Vergine. Il progetto originario prevedeva un ciclo di venti cappelle, che dovevano costituire una narrazione di ampio respiro per includere episodi significativi della vita di Maria, noti attraverso le Sacre Scritture e i Vangeli Apocrifi. Da visitare senza il Giro d’Italia!

Un viaggio nella storia per il Centenario della città: dalla Legnano romana a quella industriale

Un viaggio nella storia per il Centenario della città: dalla Legnano romana a quella industriale

Quando parlo di “orgoglio” mi riferisco al fatto che vivo in una città che ha una ricca storia di cui si parla nell’Inno di Mameli, nell’opera di Verdi, ma anche perché, grazie a studiosi-ricercatori come Marco Turri, ha avuto un ruolo importante nel passato…Si è partiti dallo stemma: condizione indispensabile per costruire il futuro. Ecco il racconto della serata “La Legnano Romana a quella industriale” in Famiglia Legnanese…

L’orgoglio di vivere a Legnano
Come accennato sono proprio orgoglioso di vivere a Legnano. Una città che parte da lontano, riconosciuta a livello nazionale nell’Inno di Mameli, nell’opera di Giuseppe Verdi “La battaglia di Legnano” ma anche per le sue origini. Lo studio-ricerca che Marco Turri ha presentato nella serata del 3 maggio in Famiglia Legnanese parte proprio da li. Ieri, è stata l’occasione per  presentare anche la pubblicazione per il Centenario di Legnano Città: “1924-2024 cento anni fa il Burgus Leuniani diventava Città di Legnano” .
In tanti abbiamo visto accrescere la nostra gioia e soddisfazione, condivisa con l’assessore alla cultura Guido Bragato, il presidente della Famiglia Legnanese Franco Bononi, lo scultore Nicola Gagliardi, Giuseppe Scarpa e tanti amici e colleghi della testata on line Sempionenews coorganizzatore dell’evento moderato dal collega Sergio La Torre.  
Si è partiti dallo stemma, poi alla ricerca delle radici medioevali, le invasioni ed il ruolo di Milano, la creazione del “Borgo Leuniani” , La Legnano dei Celti-Galli, il passaggio di Caio Giulio Cesare e il ruolo della famiglia Cotta. La piacevolezza dell’argomento e la preparazione di Turri hanno fatto volare il tempo e per la parte “moderna” bisogna rimandare…

Lo stemma del Borgo e poi della città

La ricerca storica dell’Architetto Turri mi ha sempre
affascinato e con il gruppo Arte e Storia ho seguito anche in passato molte conferenze.

Grazie a Lui ho appreso la storia della nostra città attingendo anche alle “memorie” di grandi studiosi come Marinoni, Sutermeister, D’Ilario, Giannazza.

E Marco ieri attingendo anche dalla sintesi dei suoi compagni di viaggio, ha voluto approfondire partendo
dallo stemma di Leunani. Ed abbiamo scoperto, osservando i simboli all’interno dello stemma, che : “Lo stemma di Legnano ci invita al coraggio del Leone e con il corallo ci guida alla rettitudine ed alla fedeltà.

Conoscere la nascita di Legnano e la sua
evoluzione significa capire meglio la Civitas che l’ha generata e vissuta
.

Legnano città…città “completa” voluta da re Vittorio Emanuele III
La relazione approfondita ha toccato parecchi altri aspetti. Ci si è fermati al 1600, ma un passaggio dello studioso è stato la proiezione di alcuni documenti unici compreso quello del collega ed amico giornalista Giorgio D’Ilario. Legnano da borgo antico a città moderna ha avuto numerose trasformazioni che hanno coinvolto la città nei secoli, con lo sviluppo industriale, l’arrivo dell’autostrada, delle scuole, dell’ospedale.
Il 15 agosto del 1924 Legnano infatti diventa città. “La città contava 29.117 abitanti, con 677 esercizi industriali o artigianali e 17.612 addetti, con un quoziente di industrialità (occupati nell’industria rispetto alla popolazione) pari al 57,3%”. Legnano era una città fiorente, tanto che Vittorio Emanuele III le diede il titolo di Città. Ecco il documento-decreto ufficiale: dichiariamo spettare al Comune di Legnano, in provincia di Milano, il titolo di Città“, e  descritto lo stemma: “Troncato: sopra d’oro rosso al leone d’argento sotto: d’argento all’albero disseccato di rosso sopra una radura brulla”..
Forse questo avvicinamento porto’ al dono del sindaco di Legnano(?) a Emanuele III del Carroccio in bronzo che ho ritrovato nel Castello di Sarre, nel mio recente viaggio in Val d’Aosta?

 

Un viaggio nella storia del progressive. Adrenalina pura con The Musical Box

Un viaggio nella storia del progressive. Adrenalina pura con The Musical Box

Un viaggio negli anni 70 ed in particolare al periodo/genere “Progressive”, i cui Maestri furono innegabilmente i Genesis. Ho ri-vissuto il periodo ieri sera con The Musical Box che hanno portato al teatro Galleria di Legnano , “The Lamb lies down on Broadway”. Due ore di adrenalina pura con l’irrefrenabile Denis Gagné che mi ha fatto rivivere Peter Gabriel. Ma poi anche per condividere con Voi, una bella storia…(galleria fotografica, a cura di Sergio Banfi)…

Il mio rapporto con I Genesis


Il mio rapporto con I Genesis risale agli anni 70 ed in particolare nel 1974 quando una mia “fidanzatina” mi regalò “Selling England by the pound” e preso dalla “scoperta” andai ad ascoltarli da li a poco al Palazzetto dello sport di Napoli, arrivati appunto, per promuovere il LP (Un 33 giri “storico” che ho regalato ad un amico a seguito del mio trasferimento a Milano)
Concerto che mi è rimasto nel cuore ed in particolare Peter Gabriel.

Lo sapevi che i Genesis scrissero un brano proprio a Napoli nel 72. Peter insieme a  Banks e Rutherford scrissero anche il testo di “Watcher of the skies” dal balcone della loro stanza dell’allora Domitiana Hotel.

Peter non ha mai dimenticato Napoili.

E’ ritornato più volte, ancora nel 2004 ai campi Flegrei e ha lanciato gruppi come gli Osanna, gli SpaccaNapoli che entrarono nella sua etichetta Real World.
Ed in ultimo, ha fatto donazioni all’Italia durante il Covid-19. Grande in tutti i sensi…

Il mio rapporto con i Musical Box

Già in passato mi ero “incrociato” con i Musical Box, ma sai l’originale è difficile da “imitare”. Invece mi sono ri-creduto grazie alla mia amica Francesca Capri che me ne ha parlato ed ha fatto una ottima presentazione sui social per il concerto al teatro Galleria. E devo dire che aveva ragione.
I miei preconcetti sono caduti ad uno ad uno. A partire dal front man Denis Cagnè accompagnato da quattro amici di lunga data.

Tutti canadesi che interpretano alla grande le gesta, i portamenti, gli atteggiamenti di Peter Gabriel al punto di essere stati riconosciuti come cover-band ufficiale dei Genesis.
Loro hanno fatto concerti in tutto il mondo ed ora con il nuovo progetto ““The Lamb lies down on Broadway”” stanno arrivando anche ai giovani, oltre che ai “meno”, come me. Infatti ieri mi hanno coinvolto al punto di ri-cantare a squarciagola “J Know what j like” che era all’interno di Selling England by the pound”, insieme ai circa 1200 accorsi al teatro Galleria. Due ore di Concerto adrenalinico.

Il Concerto al Galleria
Non son riuscito a fermarmi, visto il ritmo che Denis dettava, compresi i suo interventi e la sua performance dove in molti tratti, abbiamo visto Peter Gabriel, abbiamo visto l’essenza dei Genesis, prima maniera. Il loro genere Progressive ha fatto storia. Ed ieri I Musical Box non si sono risparmiati.

Hanno presentato “The Lamb lies down on Broadway” dove i temi erano e sono La natura, le guerre, ma anche tanta fantasia e riferimento a situazioni ancestrali.
Insomma un concerto “puro” , idealista…da sognatori come lo erano i Genesis e come lo sono I Musical Box.
Toccante il brano iniziale The Lamb Lies Down on Broadway dove Denis con i suoi travestimenti ci ha fatto fare un viaggio nel tempo. Poi Fly on a Windshield, Broadway Melody of 1974, Cuckoo Cocoon, Silent Sorry. E poi il “mio” J know what j like” che mi ha fatto pensare a Salerno, Napoli ed alla mia “Valeria”,…Che dolci ricordi…Grazie!

Successo ai “Manieri Aperti” 2024, sebbene Giove Pluvio. Guida per caso

Successo ai “Manieri Aperti” 2024, sebbene Giove Pluvio. Guida per caso

La pioggia non ha fermato l’iniziativa “Manieri Aperti” organizzata dalla Fondazione Palio di Legnano, in collaborazione con il Collegio dei Capitani e delle Contrade e l’Amministrazione Comunale per fare un viaggio nel medioevo nei manieri delle otto contrade del Palio di legnano. Quest’anno, ho seguito la manifestazione sui “trenini”. E li sono/siamo diventati “Guida” per caso…Ma vi spiego sotto (Grazie a Vittorio Crespi per le foto)…

La scelta vincente dei Trenini
In tanti, provenienti anche da fuori Legnano, come Nerviano, Rescaldina, Busto Garolfo, Varese, Milano e perfino da Cremona (genitori a Legnano), hanno goduto delle belle iniziative per il tempo libero e culturali, messe a disposizione delle diverse contrade nelle loro “case”, ovvero i Manieri . Ma l’intuizione che ha “salvato” e colorato la città a seguito del maltempo, sono stati “I Trenini” messi a disposizione dalla Fondazione Palio di Legnano.
Un altro passo o “prova” verso una Legnano Turistica dove al centro, e perchè no, questa volta ci sono i Manieri!

Tour manieri in trenino

Ecco in ordine di percorrenza dei trenini per i due giri: quello lungo e l’altro “breve” con partenza ed arrivo al Castello di Legnano, accolti dal Consigliere della Fondazione, Alberto Romanò e dagli studenti dell’IS Carlo Dell’Acqua indirizzo turistico. (Contrada La Flora, Maniero via Ciro Menotti, Contrada San Bernardino, Maniero via Somalia, Contrada San Martino, Maniero via XXIX Maggio, Contrada Sant’Ambrogio, Maniero via Madonna delle Grazie  Contrada San Domenico, Maniero via Nino Bixio, Contrada San Magno, Maniero via Berchet, Contrada Legnarello, Maniero via Dante, Contrada Sant’Erasmo, Maniero via Canazza.)

“Guida” per caso

Ho volutamente desiderato mettermi i panni del cittadino e ho fatto il percorso dei Trenini per due motivi: la pioggia avrebbe creato problemi a parcheggiare in prossimità della “casa” delle otto sorelle , poi, non ultimo, volevo sentire le emozioni dal vivo dei partecipanti. E così è stato. In più a bordo del trenino “esterno” ho avuto il piacere di colloquiare con il capitano non reggente della contrada di San Domenico, Alessandro Bondioli.
E qui, in men che non si dica siamo diventati due “guide” a disposizione dei “viaggiatori-turisti-cittadini”. E la cosa che mi/ci ha fatto piacere è i genitori, saggiamente, hanno portato con loro i bambini. Terreno fertile per me ai quali mi sono rivolto con simpatia ed ironia raccontando della battaglia di Legnano, delle opere del Previati conservate al castello Visconteo, delle spade, di Ariberto d’Intimiano, della Croce e immancabilmente, delle otto contrade da dove da li a poco, sarebbero giunti aggiungendo i colori e le iniziative in corso. Sotto gli occhi della “apprendista” cicerone del 4° anno dell’indirizzo Turistico

Contrada la Flora
Ogni anno non puo’ mancare la festa del pane e il tradizionale, mercato degli Ambulanti di Forte dei marmi. (sono arrivati a legnano proprio grazie alla Contrada Sovrana) . Sebbene il maltempo, tante persone sono scese a questa “fermata-maniero), essendo la Prima del giro “esterno”.
All’interno del Cascinone una mostra di abiti ed armi e una mostra di fotografie dei Manieri che hanno accolto la Contrada nel corso del tempo. Significativo, nel pomeriggio, l’omaggio all’amico Gigi Vacca, rappresentante degli ambulanti del mercato di Legnano recentemente scomparso, con una targa a ricordo consegnata alla figlia.

Contrada San Bernardino

Alla Contrada San Bernardino, la giornata del 1° Maggio è un vero viaggio indietro nel tempo con l’iniziativa “4 passi nel Medioevo” e i visitatori, grandi e piccoli, hanno potuto immergersi nella vita di Contrada e nelle attività quotidiane delle persone che abitavano il Medioevo.
Un altra iniziativa apprezzata dai visitatori l’accampamento dei cavalieri all’interno del parco di via Abruzzi, della compagnia degli Arcieri del Martello. Ed ancora stand con i “giochi medioevali” e dimostrazioni di Falconeria. Nutrito anche l’appetito con le griglie che hanno “lavorato” per tutta la giornata. 

Contrada San Martino

A San Martino il maltempo fa cambiare i programmi. Prevista la festa di Primavera che per motivi precedenti è stata ridotta. Inoltre era prevista l’inaugurazione del nuovo Maniero e la giornata Medioevale anch’essa ridotta. Ma le occasioni di conoscere il maniero e le iniziative culturali non sono mancate. Inoltre la Contrada ha accolto i visitatori all’interno del “nuovo” Maniero servendo un pranzo a tema. Aperta anche la mostra museale in Maniero.

Contrada Sant’Ambrogio

Grazie ad un momento di apertura del tempo, la contrada giallo-verde ha coinvolto in attività sportive: dal crossfit, al risveglio muscolare, al pilates. In Contrada poi, grazie alla disponibilità delle donne della Commissione Costumi si è aperta la mostra dei costumi con l’esposizione degli abiti dei personaggi principali della sfilata, tra queste: la Medichessa Trotula de Ruggiero, il cavaliere, il Teologo, il Filosofo e il Giurista, il capo degli armati e la monaca Ildegarda di Bingen. I bimbi invece, sono stati invitati al laboratorio “suoniamo il tamburo”.

Contrada di San Domenico

Programma mantenuto al Maniero di via Nino Bixio: bancarelle di Arti & Mestieri, battesimi di Contrada e combattimenti medioevali . Aperto anche il Museo di Contrada dove è stata allestita una mostra dedicata ai mantelli di Capitani e Castellane per sottolineare l’eleganza, la tradizione e la loro evoluzione stilistica nel corso dei decenni. Nel pomeriggio spettacoli itineranti di arte visiva, danza, giocoleria, magia, ed arti di strada .

Contrada san Magno
Al Maniero di via Berchet al Primo Maggio è di tradizione la “Grigliata del 1° Maggio”, un must della Contrada “Nobile”, l’evento che segna l’apertura del mese più atteso da tutti i Contradaioli.

All’interno del Maniero sono stati poi premiati i bimbi che hanno partecipato al progetto del Collegio dei Capitani “I Disegni del Palio” ed è stata allestita la mostra degli abiti dei piccoli sfilanti.


Rinviata invece, causa maltempo la premiazione della 1^ edizione del Premio Barbara Costa in memoria della Castellana non reggente (appuntamento a domenica 5 maggio).

Contrada Legnarello

Il Maniero di via Dante, vincitore del palio A.D. 2023, nella giornata del Primo Maggio ha raccontato tante storie di quelle che bisogna sfogliare gli album per ricordarle tutte, a parlare erano infatti le fotografie dei vecchi Manieri di Contrada. Anche le donne della Commissione Costumi si sono date da fare per tramandare la passione per il ricamo e la realizzazione di un abito da sfilata. Nel pomeriggio anche i battesimi dei piccoli di Contrada e la premiazione dei disegni che hanno partecipato al concorso del Collegio dei Capitani, oltre alla consegna del distintivo a quelli che hanno partecipato al manuale del “Giovane Contradaiolo”.

Contrada di Sant’Erasmo

Un percorso a ritroso nel tempo anche per la Contrada del Corvo che al Maniero di via Canazza ha esposto gli abiti di sfilata d’antan, tornando indietro fino a quando era in uso il velluto… Allestito per l’occasione anche un laboratorio di ricamo. In cortile invece, la premiazione dei bimbi che hanno partecipato al disegno del concorso del Collegio dei Capitani e quello organizzato dalla Contrada per disegnare delle etichette dei vini, oltre alle griglie accese. In strada il 77esimo Mercatino di Contrada.

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