“Il Carroccio 2.0.” presentato al Castello di Legnano: innovazione nella tradizione

“Il Carroccio 2.0.” presentato al Castello di Legnano: innovazione nella tradizione

Presentato dal Collegio dei Capitani e delle Contrade, nella gremitissima sala Cenobio del Castello Visconteo di Legnano, il nuovo numero de “Il Carroccio” 2.0. Perché 2.0.? Perche vuole innovare nello spirito e nei valori del mondo del Palio. La rivista che mi onoro di dirigere si è avvalsa della collaborazione di 15 redattori ed ha pubblicato 25 articoli con alcune novità
(clicca qui per sfogliare il numero)…Ve le racconto…

Il Nuovo numero del Carroccio

Presentato nella gremitissima sala del Cenobio, il 25 marzo, il nuovo numero de “Il Carroccio”, organo di stampa ufficiale del Collegio dei Capitani e delle Contrade del Palio di Legnano. La rivista, che dirigo da ottobre 2023 è edita dal Collegio dei Capitani . Presente alla serata il Gran Maestro Raffaele Bonito, con un nutrito numero di Consiglieri del Direttivo a partire dal vice Tiziano Biaggi, Jody testa, Cristiano Poretti, Mimmo Esposito, Massimiliano Roveda, Massimiliano Franchi, Davide Fuschetto, Chicco Clerici. Presenti anche il Cavaliere del Carroccio Andrea Monaci, la Gran Dama di Grazia Magistrale Gaia Sansottera, il Consigliere Francesco Toia e tutte le Reggenze delle Contrade ma anche tanti contradaioli e cittadini che “amano” il Palio.
(vedi articolo collegio dei capitani )

Presentazione anche del Video Fotografico

Ha moderato la serata il neo addetto stampa, Gianluigi Dell’Acqua che ha presentato anche il video fotografico del Palio 2023 realizzato dai Fotografi del Collegio. Il Gm, nel suo saluto, ha affermato: abbiamo voluto dare una nuova spinta alla nostra passione partendo proprio dalla comunicazione con un nuovo sito, il nuovo “Il Carroccio” e una rinnovata pagina Social, per stare al passo con i tempi”….

Una nuova sfida: le novità
Uno dei primi obiettivi, condiviso con il Gran Maestro era la creazione di un gruppo-redazione. Grazie alla collaborazione della nuova squadra composta da 15 amici/colleghi, abbiamo pubblicato 25 articoli divisi per 4 sezioni: interviste alle Autorità, articoli tecnici sul Palio, articoli di cultura e un pensiero a chi non c’è più con una nuova grafica.
La rivista, vuole essere un altro strumento di comunicazione per il mondo del palio, ma anche per la città e diventare una voce “autorevole” tutto l’anno.
Inoltre abbiamo inserito il QR code dove è possibile collegarsi via Smartphone a delle  video-interviste ai contradaioli ed alle autorità, realizzate da Giancarlo De Angeli, professionista noto in città e non solo.
Altre novità sono l’uso massiccio della Multimedialità sia on line, sia off line, linea condivisa con il Gran Maestro, l’addetto stampa e il coordinatore della comunicazione Davide Fuschetto.
In più abbiamo creato un gruppo Social capitanato da tre donne che hanno voglia di “fare” e fare tanto per il nostro Palio…
Sfida che ha già dato i primi risultati concreti in questi mesi. Un grazie di cuore a Tutta la Redazione…”
(clicca qui per sfogliare il nuovo numero)

Ringraziamenti

Estendo i ringraziamenti oltre al GM, al Consiglio direttivo anche ai singoli della Redazione, ovvero:
Gruppo Social : Alessandra Battaglia, Elena Musazzi, Sabrina Marianacci
Gruppo fotografi: Valentina Colombi, Francesco Morello, Sergio Banfi, Vittorio Crespi, ed alla memoria Giuseppe Cozzi, ovvero “Peppo”
– Gruppo Comunicazione: Gianluigi Dell’Acqua ( addetto stampa), Davide Fuschetto, Cristiano Poretti, Mimmo Esposito, Donato Lattuada
Gruppo supporto comunicazione: Luca Pagani, Valentina Sainaghi e Amanda Colombo

Senza trascurare i preziosi
Partners:
Cartacei: Gruppo Ceriani, La Rocca, Monaci Costruzioni, Davide Bartesaghi,  Pierre Sport, Starpadel
Partners multimediali(QR Code) : Eleservice, Seld, Tozzo Arredamenti, Fratelli Cozzi Auto, Gioielleria Paternostro, Last minute-Tour, Morello Dolce e Salato, Immobiliare del Corso.

Grazie di cuore a tutti. Ad Maiora

Le degustazioni da Enoteca Longo, sempre un viaggio tra storia e passioni

Le degustazioni da Enoteca Longo, sempre un viaggio tra storia e passioni

Weekend ricco con alcune iniziative che mi hanno arricchito: Degustazione da Enoteca Longo, Giornate Fai di Primavera, presentazione de “Il Carroccio”. Tre eventi che mi piace condividere con Voi. Partiamo da sabato 23. Era da un po’ che mancavo alle degustazioni di Enoteca Longo Legnano. Sabato ho avuto il piacere di salutare Paola, Pino e Osvaldo e partecipare alla degustazione dei “Marenco” di Strevi. Michela è stata straordinaria, coinvolgente ed ha raccontato la storia della famiglia…Volete leggerla con me?…

Degustazioni Enoteca Longo/Cantine Marenco

L’Enoteca Longo si è distinta in passato per essere stata tra le prime ad avvicinare le persone al mondo del vino attraverso le degustazioni, alla educazione con i vari corsi formativi tenuti in Famiglia Legnanese ed ad invitare a presentare la “bevande degli Dei” a persone, ad imprenditori consapevoli ed attenti.

Non sfugge la degustazione  dei “sabato con…” Colomba Bardi-Longo, abbinata ai vini da dessert della Cantine Marenco,  “Una merenda di gusto”.
Una bella e gradita “merenda” che ha visto tanti ospiti e tra questi delle persone “simpaticissime” giunte da Piacenza, oltre agli “afecionados” dei quali io faccio parte da sempre.  Perché mi è piaciuta la presentazione di Michela Marenco, terza generazione della Famiglia e Donna del Vino, l’associazione che promuove la cultura del vino a 360°?

Perché Michela e Chiara la sua collaboratrice, è stata “chiara”, trasparente (come il suo Moscato), è una donna di relazione e ci ha raccontato della sua bella storia-aziendale.

Questo viaggio mi ha appassionato, perché amo il Piemonte avendo una casa a Andorno Micca- Biella e perché amo il vino…di qualità…

La storia della cantina Marenco

La Cantina Marenco nasce nel 1925 grazie a Michele Marenco ed al suo sogno di fare il vino dalla propria vigna, nel cuore della Valle Bagnario di Strevi, nell’alto Monferrato tra il Piemonte e l’alta Liguria, terra ad altissima vocazione vitivinicola.

Affianca papà (nonno) Michele il figlio Giuseppe , che ha segue il percorso paterno, lavorando sulla qualità e trasmettendo la propria passione a tutta la famiglia.

Nel 1956 ha costruito la sua Cantina nel centro del Borgo Alto di Strevi, dove ancora oggi avvengono tutte le fasi dalla pigiatura all’imbottigliamento.

Poi nel 2000 arrivano le tre figlie , Michela(con suo marito Giovanni Costa), Doretta e Patrizia che continuano il sogno di famiglia con lo stesso entusiasmo e dedizione.

E questo l’aspetto che a me interessa tanto, il passaggio generazionale con il passaggio di consegna al figlio di Michela e Giovanni, Andrea, che entra in azienda nel 2014 e come tutti i giovani porta innovazione e nuova “vision”…

Cosa ci hanno fatto degustare?

Sabato ho assaggiato la colomba di pasticceria Bardi-Longo, realizzata secondo un’antica ricettaSoffice e profumata abbinata ai vini della cantina Marenco: Moscato, Scrapona Moscato d’Asti DOCG, Passrì Pineto Brachetto Passito di Acqui.

I nomi hanno la loro importanza , ma ho gradito particolarmente il Brachetto docg, perché in giro non se ne vedono ed…apprezzano. Perché la zona di produzione è limitata e per i viticoltori non c’è la convenienza economica.

Ma la Cantina, con le tre generazioni, ha scommesso ed ora sta diventando un brand identitario dei Marenco.

Inutile dire che ho apprezzato anche La “Scrapona docg” ed accompagnato la seconda colomba con Moscato .

Colomba pasticcera che ho continuato ad apprezzare domenica a casa con Donatella, insieme al Moscato Marenco…Purtroppo devo ritornare da Paola…per il pranzo di Pasqua con Ricky & family…

Per “Quelli che vivono alle Canarie”: Davide “il cameriere in camper”

Per “Quelli che vivono alle Canarie”: Davide “il cameriere in camper”

Ne ho viste tante, ma la scelta di Davide mi mancava. Davide è l’unico “cameriere” in camper italiano ed ora…internazionale. Una bella storia raccontata in nave al ritorno da Tenerife…Seguimi

Chi è Davide Foroni?

Per “Quelli che vivono alle Canarie”, ho conosciuto ed intervistato Davide Foroni di Mantova in nave al ritorno da Tenerife per Huelva .
A Davide chiedo subito : da dove nasce la passione del cameriere in camper?

Sono cresciuto nel ristorante di papà a Mantova. Il ristorante, a conduzione familiare negli anni 70-90 è diventata una realtà importante della mia zona. Qui ho svolto tutti i ruoli, ma quello che mi ha sempre attratto è stata la professione di cameriere. Mi piace il contatto con il pubblico, mi piace soddisfare il cliente, che spesso diventa “amico”, mi piace donare sempre un sorriso.

Chiusa l’esperienza con il papà sono stato “corteggiato” in vari ristoranti della zona, ma mi sono legato ald un villaggio vacanze sul lago di Garda, dove faccio la “stagione”…


Poi due anni fa, a seguito della dipartita di mia moglie ho unito le mie due passioni: il camper e quella del cameriere

Davide come nasce il progetto “Il Cameriere in camper?

In questo villaggio per vacanze sul Lago di Garda, ed a seguito della mancanza di mia moglie, elaboro, con il mio commercialista, il progetto.

L’idea, che funziona, è quella di essere disponibile per un certo periodo in un posto “fisso” e per il resto dell’anno essere “itinerante”.
Quindi nel periodo non “non vincolato” giro per varie realtà in autonomia.
Uno dei “vincoli” dei ristoratori sono la mancanza di camerieri a causa del post covid, ma anche per i costi alti dovuti all’alloggio che spesso il ristoratore offre. Ecco che se il cameriere è “autonomo” in tutti i sensi, risolviamo alcuni dei problemi. Quindi l’idea definitiva è quella che io mi “sposto” a chiamata. Sono flessibile, sono autonomo, vivo in camper e risolvo il problema dell’alloggio…
Chiaramente i vantaggi sono anche per me: sono a partita Iva e questo mi permette di avere una quotazione professionale più alta ( Per il ristoratore, il vantaggio è che scarica le fatture) e tutto torna…

Come mai sei qui a Tenerife in camper?
A Tenerife, che come te sta diventando la mia seconda patria, passo circa sei mesi: Quelli Freddi (da ottobre a marzo perché in pianura padana c’è anche la nebbia e tanta umidità), perché poi inizia la stagione lavorativa nel mio villaggio sul Garda, dove ho un ruolo di maitre. (per privacy ometto il nome).
Qui, invece, mi piace “girare” e scoprire le bellezze. Sono stato al Sud dell’isola ed ho fatto tutte le Playa note: da los Cristianos, a Las Americas, las Teresitas fino a Las Gallettas dove a pochi km c’è il @campingnauta (ps: quello usato anche da me) . Poi mi sono spostato a nord e sulla parte ovest ovvero Puerto e La Orotawa.
La soluzione camper per Tenerife è ideale perché, i costi sono bassi ed io ero già abituato perchè vivevo già in camper, scelta fatta all’indomani della dipartita di mia moglie. E’ una soluzione funzionale anche in linea con il mio progetto professionale. Infatti, qui, qualche “servizio” lo espleto. Ma scelgo sempre io. Perché la mattina non posso perdermi il sole dell’alba, il mio “bagnetto”, e “grogiolarmi” al sole. Bisogna trovare l’equilibrio, e qui a Tenerife l’ho trovato
“.

Ma pensi di ritornare?
Certo, e farò la parte Nord delle Canarie, ovvero Gran Canaria, Fuerteventura e Lanzarote …

Tanto in sei mesi si puo’ fare tutto.

Tra una chiacchere e l’altra, facciamo scalo a Huelva, ci prendiamo un bel caffe “spagnolo” e ci ficchiamo nei nostri camper per la strada del ritorno in Italia, che inevitabilmente si dividono.


Grazie Davide, altra bella persona che la vita mi ha fatto incontrare ed apprezzare…

Buena vida

Il Faro di Las Maspalomas tra storia, tradizione ed innovazione

Il Faro di Las Maspalomas tra storia, tradizione ed innovazione

Per “i viaggi di Enzo in Camper”, come noto mi sono spostato a Sud di Gran Canaria ed una visita non poteva mancare al Faro di Maspalomas, oltre alle belle ed uniche Dune(Non potevo fare a meno di pubblicare video). Sono attratto fin da giovane dai Fari, perché sono sicurezza, guardano lontano ed “accolgono”…da sempre. Seguitemi…

Visita al Parco Natural Dune di Maspalomas

La mia esperienza
Da quando abitavo a Salerno ho avuto una passione per i “Fari”: andavo al porto Turistico e mi affascinava questo colore rosso acceso di vernice spessa.

Perché da li, ho sempre visto la “proiezione”, la “luce”, che arriva a migliaia di km, meglio miglie, di distanza. Inoltre il Faro è , per chi arriva, un riferimento, una certezza. Non voglio scomodare autori sul tema, ma per chi è in difficoltà, il faro rappresenta l’”attracco” nella sicurezza. Non dimentichiamoci che parliamo di mare…

E poi per secoli è stato anche l’approdo e la speranza per tanti , italiani e irlandesi in testa, che cercavano un futuro migliore, ad esempio in America!
E poi il piacere nei miei viaggi di visitarli. Alcuni di loro, come appunto il Faro di MasPalomas, ma anche Jandia , El Cortillo qui a Gran Canaria, sono dei veri e propri musei(purtroppo non tutti visitabili).

Il Faro/ Museo etnografico di Las Maspalomas
Al Museo sono stato accolto con simpatia dal personale dedicato ed in particolare da Minerva, una guida specializzata “canaria” che con passione ed amore, si dedica a questa attività.
Mi ha accolto ed insieme abbiamo girato questo scrigno. Anche qui due piani, come il Museo Canario di Las Palmas, dove al pian terreno fanno da intrattenimento le mappe, le carte marinare in un formato tradizionale, ma soprattutto, in formato digitale. Lo sapete che la prima carta di navigazione è stata quella “Pisana”?
Questa innovazione, per uno come me, apre il cuore. Al piano superiore, invece c’è molto di “analogico” e si entra nella storia. Minerva/Beatrice mi ha guidato nella storia, nei costumi, nelle tradizioni delle Canarie. Alcune informazioni le ho “legate”, i giovani dicono le ho “linkate” dalla precedente visita al Museo Canario…

Un po di storie e le “teche” del Faro

Sempre con Minerva-Beatrice, la mia “fedele” e preparata guida, abbiamo ripreso le “invasioni” degli “europei” a danno della popolazione Guancia. I nostri antenati, compreso Cristoforo Colombo, furono cruenti, ed in poco tempo, frutto di una preparazione militare, l’uso del fuoco, uso di protezioni militari, sottomisero i guanci. Era il 1404 e la prima isola-scoperta-colonizzata fu Lanzarote. E da li lo scempio prosegue fino a tutto il 1400. Minerva si commuove e forse sono io ad incoraggiarla.
E passiamo poi ai primi insediamenti nelle caverne, poi nelle “case” tipiche, a forma tonda ( c’è un bell’esempio di ritrovamenti archeologici “Les Mujeres”, delle prime abitazioni lungo il “paseo” di Melonares, che si congiunge a Maspalomas).
Poi ci siamo soffermati su scena di vita quotidiana, fino all’agricoltura e poi. Lo sapevate che dove sorge il faro e tutta la costa di Maspalomas la produzione agricola era tutta di pomodori? Tutto torna…

Un po di storia

Il faro di Maspalomas è un faro costituito da una torre conica di colore grigio, alta circa 56 metri con alla sommità una lanterna di 3,7 metri di diametro che emette luce di colore bianco. Si trova nell’isola di Gran Canaria nella località di Maspalomas.

Il faro fu concepito dall’ingegnere Juan León y Castillo nel 1884 e la costruzione richiese cinque anni fino ad esser ultimata nel 1890, tuttavia entrò in funzionamento solo il 4 marzo del 1905. Nel 2005 il faro è stato dichiarato Bien de Interés Cultural dal governo delle Canarie.

Attualmente il faro è predisposto su due piani, più la terrazza. Al primo piano ci sono le “carte” marine ed etnografiche. Al secondo monitor e teche che raccontano la storia e l’identità canaria.

Minerva orgogliosa mi dice che tra San Ferndinando e qui ci sono circa 190 costumi “aborigeni” originali!
Il suo orgoglio incontra il mio, perché al di la della parte turistica, mi sono innamorato delle canarie anche per questo…Grazie Minerva

Ritrovamenti di una “Cueva” sul Pasejio de Maspalomas
Ultimo viaggio-saluto ad Alberto Lazzarini

Ultimo viaggio-saluto ad Alberto Lazzarini

Sono stato avvisato della dipartita di Alberto Lazzarini, noto in città, dal presidente della Famiglia Legnanese, Franco Bononi. Con lui va via un altro pezzo della storia di Legnano. Ho avuto il piacere di collaborare con lui e mi sono ritrovato nelle parole dl Monsignor Cairati, nel rappresentante Lions Club e nel saluto dei collaboratori alla cerimonia di addio nella gremita Basilica di San Magno…

Il mio rapporto con Alberto
Ho avuto il piacere di conoscere Alberto, in Famiglia Legnanese. La stessa Famiglia che ha creato lui con un altro pezzo da novanta della città di Legnano, Luigi Caironi. Ero affascinato, quando mi raccontava, e spesso insieme a Luigi, della Legnano che si trasformava, della nuova Legnano industriale e dei progetti che stava “architettando” con Luigi, oppure con il presidente della Fondazione Ticino Olona, Salvatore Forte per far “crescere” Legnano anche dal punto di vista Culturale. Essendo un uomo di “visioni” aveva introdotto nella Fondazione ampio spazio ai bandi per la cultura. Altro tema con il quale abbiamo fatto un percorso “insieme” è stata la pubblicazione della guida “Altomilanese ed i capolavori del 500 lombardo” edito dal TCI.
Cosa mi ha dato? La serenità e poi il suo sorriso accattivante/contagioso. Perché anche nei momenti difficili, grazie alla sua esperienza, trovava sempre una soluzione…Questo dovuto alla sua ricca esperienza di commercialista con il sorriso tra le labbra . Grazie Alberto…

Chi è Alberto Lazzarini

Alberto Lazzarini è stato per oltre 40 anni sindaco e consigliere della Banca di Legnano (ora Gruppo Bpm), ma anche presidente del Collegio dei revisori di Amga e giudice nella Commissione tributaria provinciale di Milano.

Si è inoltre occupato di volontariato e ha preso parte all’attività di alcune associazioni: da sempre vicino alla Famiglia Legnanese (con l’ex presidente Luigi Caironi è stato uno dei padri della Fondazione, nata per erogare le borse di studio), è stato presidente del Collegio dei revisori della Fondazione Ticino Olona, socio del Lions Club Legnano Host (di cui è stato presidente e insignito dell’onorificenza Melvin Jones) e revisore dei conti di tantissimo associazioni di volontariato impegnate nel sociale, dagli Amici della Sequoia all’Associazione Padre Crespi fino alla Madonnina dei Cedri e alle Onlus San Domenico, San Magno e Sant’Erasmo.

Il suo ruolo sociale

Il suo ruolo sociale per far crescere la comunità, è emerso anche dalle parole di Don Angelo Cairati durante la cerimonia funebre. “Oltre al contributo professionale, Alberto si è dedicato al sociale, alla cultura. In questo caso senza scomodare le prestigiose testate del territorio, che hanno detto proprio tutto sulle doti professionali, mi sono ritrovato nelle parole del delegato Lions Club del territorio, che ha ribadito, nella preghiera dei Lions, il grosso valore del “Servire” – “we serve” ed Alberto non si è tirato indietro con il suoi ruoli nella nascita e crescita del Lions Club Legnano Host ri-coprendo ruoli istituzionali al servizio della città. Non dimentico anche il ruolo propositivo all’interno della famiglia Legnanese, del quale mi onoro di far parte, e che ha creato, insieme al suo grande amici, Luigi. Ora, da lassu’, potranno ancora “operare” insieme.

La Famiglia/I collaboratori/i nipoti
Senza ripetermi e come ribadito da Don Angelo, Alberto aveva nel cuore il concetto di Famiglia. Un esempio la Famiglia Legnanese, la famiglia professionale (studio “Lazzarini” ) e la sua famiglia naturale.

Con Iole, da sessant’anni insieme e ai figli Carlo, Chiara ed Anna, si è dedicato tanto ai figli quanto ai nipoti.  Nelle parole del delegato dello studio, parole di gratificazioni espresse da parte di tutti i collaboratori che hanno aggiunto il valore della “ gratitudine”, ma anche di affetto verso un “capo” rigido, ma con il sorriso sulle labbra che “spronava” ed ha fornito insegnamenti “Tu indicaci ancora la strada e noi ti seguiremo sempre”.

Queste parole saranno lo stimolo che Chiara & fratelli porteranno avanti, e che lui da lassù “coordinerà”.

Tante autorità presenti

Oltre ai parenti e cittadini che hanno conosciuto direttamente o indirettamente Alberto Lazzarini, tante autorità presenti.

Tra questi l’Assessore Guido Bragato; i Consiglieri Munafò e Laffusa; l’ex Sindaco di Legnano Fratus; Gianfranco Bononi, Presidente della Famiglia Legnanese, Giuseppe Colombo Presidente della Fondazione Famiglia Legnanese; il Vice Presidente di Fondazione Palio di Legnano Luca Roveda, il Cavaliere del Carroccio, Andrea MonaciSalvatore Forte, Presidente di Fondazione Ticino Olona; Norberto Albertalli; 

Presenti inoltre, tante associazioni di volontariato, tra le quali il Lions Club Legnano Host di cui Lazzarini è stato presidente.

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