Presentata la stagione della U.S. Legnanese, tanti eventi  per il Centenario della città

Presentata la stagione della U.S. Legnanese, tanti eventi  per il Centenario della città

Presentato in Sala Stemmi , la stagione 2024 della U.S. legnanese, eccellenza del territorio che realizza tanti eventi anche in coincidenza del Centenario di Legnano Città. Lo sapevi che la Legnano Night Run, La Stralegnanese, La Coppa Bernocchi, i Trofei Cozzi, solo per dirne alcuni, sono organizzati da questa storica società “poli-sportiva”?…(foto a cura di Vittorio Crespi)

Intervista al Presidente U.S. LEGNANESE, LUCA ROVEDA

Presentazione Conferenza Eventi US legnanese

Nella suggestiva Sala degli Stemmi di Palazzo Malinverni, sede storica del Comune di Legnano, si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione del calendario eventi 2024 della U.S. Legnanese 1913.

Ad accogliere gli ospiti, il Presidente Luca Roveda che, dopo aver ricordato con sincero affetto Roberto Brugnoni e Silvano Pedretti, due pilastri della U.S. Legnanese 1913 recentemente scomparsi, ha ringraziato per l’ospitalità il Sindaco di Legnano, Lorenzo Radice.

Io sono molto legato alla “sportiva” per diversi motivi: è un’eccellenza del territorio, mi sono innamorato della Coppa Bernocchi appena arrivato a Legnano, la società organizza eventi a favore e con ricadute sul territorio, la “poli” è attenta alla “rete”. Questo aspetto mi “intriga” e stamani non potevo non partecipare alla conferenza stampa di presentazione con tante novità…

Novità anno sportivo 2024
Il tema dominante della stagione 2024 della rinomata società sportiva con una storia di ben 111 anni alle spalle, è quello della novità.
Partiamo con il “rinnovato” ufficio stampa con l’inserimento di Chiara Franzetti per la comunicazione istituzionale e di Simone La Rosa per la gestione dei social media.
E per quello che mi sta a cuore, ovvero i progetti sportivi e di comunità legati al territorio e nelle scuole, tra i quali spiccano In Bici sui banchi di Scuola pensato per gli studenti delle scuole primarie da sensibilizzare sul tema della sicurezza, oltre che avvicinare alla pratica del ciclismo e della corsa; l’iniziativa educativa BricksLab ideata e supportata da Rotary International; e la premiazione degli studenti dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore Antonio Bernocchi per il progetto Free City Bike premiato da FAST – Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, e in gara al 35° Concorso Expo Sciences Belgio. Presenti la preside Elena maria D’Ambrosio, il prof Lauricella con il quale “competivamo” nel mio passato di docente, ed il suoi “valorori” studenti. Il presidente Roveda ha donato una targa a ricordo.

Calendario eventi
Agli applausi per la costante crescita dei numeri di tesserati e soci dell’U.S. Legnanese 1913 e al corale ringraziamento agli sponsor per il loro prezioso e indispensabile sostegno – in loro rappresentanza, Fabrizio Oliva, Sales and Marketing Director di Metallurgica Legnanese S.p.A. e Dante Barone, Responsabile Area Ovest Banco BPM, è seguita la presentazione dei primi eventi in calendario.

Sotto lo sguardo vigile di Luca Arrara, Vicepresidente del Comitato Provinciale di Milano FCI, tocca a Gianni Dolce, Vicepresidente della U.S. Legnanese 1913 e Campione Regionale Master 2023 di ciclismo su strada, introdurre la 104° Targa d’Oro Città di Legnano – 6° Memorial Mauro Mezzanzanica e il 50° Gran Premio Pino Cozzi – 12° Memorial Elio Barlocco e Roberto Brugnoni di domenica 21 aprile.

Dal ciclismo, alla corsa.

Prima è il turno del consigliere Angelo Amorese: sua la voce che illustra i dettagli della Stralegnanese per il Centenario di domenica 12 maggio che, per l’occasione, veste una maglia in edizione limitata nera e oro, e avrà al collo una speciale medaglia in legno sostenibile a ricordo proprio dei 100 anni di Legnano città.

Sorprese che ancora cuociono in pentola invece per la Stralegnanese by Night di venerdi 13 settembre.

A seguire, dopo un saluto a Tito Tiberti/FIDAL Roma, partito alle 5:30 dalla capitale proprio per prender parte alla conferenza stampa, il microfono passa a Umberto Scordamaglia, Presidente dell’Atletica P.A.R. e anima della Legnano Sprint & Jump di domenica 9 giugno – evento che, nell’edizione zero del 2023, ha portato al campo di via Pace anche atleti azzurri del calibro di Virginia Troiani ed Elisabetta Vandi, Ruskin Molinari e Andrea Colombo

Coppa Bernocchi: i numeri e le ricadute

Grande e caloroso l’entusiasmo che accoglie la 105° Coppa Bernocchi – 48° GP Banco BPM di lunedi 7 ottobre, per il quale intervengono il Presidente Luca Roveda e il Vicepresidente Roberto Taverna.

Evento clou della stagione che da sempre suscita grande interesse e partecipazione, questa prova ha fatto registrare grandi numeri nel 2023.

175 atleti provenienti da 4 continenti al via;

Una carovana di oltre 1500 addetti ai lavori;

200km di percorso presidiati da oltre 250 volontari sparsi su 25 comuni.

Infine 70 paesi collegati da tutto il mondo per un totale di quasi tre milioni di spettatori sui social, poco meno di 300.000 sintonizzati su Rai Sport e piu’ di 1.100.000 sulle tv estere (EuroSport, Equipe e TV2) – fonte dati EuroSport e Rai TV.

La rete dei partners

Uno dei miei interessi da sempre per gli eventi culturali e/o sportivi è stata la ricaduta ma anche la visibilità dei Partners. Non fa eccezione la U.S. Legnanese che grazie alla sua “autorevolezza”, riesce a coinvolgere partners per alzare sempre di più il livello e la qualità della manifestazione.
Da sempre motivo di orgoglio per la U.S. Legnanese 1913, la Coppa Bernocchi lega da anni il proprio nome anche a quello del Banco BPM, un sodalizio di ben 48 edizioni e ricco di emozioni anche personali come ricordato da Dante Barone in rappresentanza dell’istituto bancario “del territorio”.

E… l’orgoglio del 5° posto nella classifica UCI

E le ricadute sul territorio hanno un’incidenza positiva in termini di indotto e di visibilità, come spiegato in dettaglio da Fabio Poretti, consigliere di Confcommercio. “Gli alberghi e le attività del territorio, da Legnano ai comuni limitrofi hanno ricadute economiche positive” ha affermato.

Doveroso infine ricordare come la Coppa Bernocchi si possa fregiare del titolo di prova del circuito UCI ProSeries fino al 2025, riconoscimento prestigioso e segnale dell’ottimo lavoro svolto dalla U.S. Legnanese 1913. “Siamo al 5° posto nel mondo UCI” ha chiosato Roberto Taverna vicepresidente Sportiva.

Triathlon & ASSOS of Switzerland Gmbh

Per il gran finale, la principale novità della stagione 2024: la divisione triathlon la cui squadra, in soli pochi mesi di attività, vanta già quasi una cinquantina di tesserati. E che, come spiegato dal capitano Marco Maroni, è accompagnata da una prestigiosa partnership con ASSOS of Switzerland GmbH, azienda leader nel settore dell’abbigliamento per ciclisti e triatleti, rappresentata alla conferenza stampa dalla Désirée Bergman-Maier, Director of External Affairs and Employee Engagement, e da Giuseppe Ribolzi, ASSOS Custom Manager ed ex ciclista professionista che ha sia militato nella U.S. Legnanese 1913 (categoria Dilettanti), sia completato la Coppa Bernocchi da Pro.

Dall’11 aprile un “viaggio” nel passato con “La Storia tra le righe”

Dall’11 aprile un “viaggio” nel passato con “La Storia tra le righe”

Organizzato dalla Fondazione Palio e diretto da Amanda Colombo di Incipit, la seconda edizione del Festival “La Storia tra le Righe” vedrà al Cenobio del Castello di Legnano, autori e scrittori da Tutta Italia, e non solo, …Vedi il Programma (foto ed 2023 a cura di Dario Croci e Sergio Banfi di Sempionenews ai quali va il mio ringraziamento)…Un “antipasto” dell’evento…

MANIFESTO-festival-LA-STORIA-TRA-LE-RIGHE-2024-definitivo-OK

Legnano capitale della letteratura storica

Sono molto orgoglioso che Legnano, per il secondo anno, sarà “capitale” della Letteratura storica. Dopo la scommessa vinta della Fondazione Palio di Legnano dello scorso anno, anche quest’anno vedremo dal 11 al 14 aprile, i maggiori scrittori del panorama nazionale al Castello Visconteo tra la sala del Cenobio, Sala Previati e altri luoghi deputati.
La rassegna realizzata dalla Fondazione Palio vede la collaborazione del Collegio dei Capitani e delle Contrade, del Comune e della Famiglia Legnanese.
E’ stata ideata da Incipit Eventi culturali e letterari di Amanda Colombo, con la collaborazione delle Università Cattolica del Sacro Cuore, Statale di Milano, Università degli Studi Milano Bicocca e Fondazione Arte della Seta Lisio-Firenze.
La manifestazione vede tra i moderatori e organizzatori Amanda Colombo, il Prof. Alessio Palmieri Marinoni docente Università di Bergamo..
Il Prof. Paolo Grillo, docente di Storia medioevale all’Università di Milano nel ruolo di moderatore.
Un “trittico” che ci ha fatto immergere lo scorso anno nella nostra storia. In questa edizione sarà rafforzato dai Giornalisti Laura Defendi, Antonella Pascucci e Massimiliano Jattoni Dall’Asén nel ruolo di moderatori. L’obiettivo “dichiarato” è di approfondire ancor di più la nostra storia, la nostra identità, in vista anche del Palio anno domini 2024.

I temi

La seconda edizione, presentata in sala Stemmi, si terrà dall’11 al 14 aprile. Il festival sarà inaugurato da un omaggio al centenario della città di Legnano che vedrà protagonista Ugo Savoia e il suo libro “Dalla parte giusta”, storia dell’industriale Guido Ucelli di Nemi e della moglie, la legnanese Carla Tosi: insieme sfidarono le SS e il regime per aiutare i tanti amici ebrei a fuggire in Svizzera durante l’occupazione nazista (11 aprile, ore 21.00 Sala degli Stemmi). (presentazione in sala Stemmi)

Sei i percorsi tematici proposti nella 4 giorni letteraria dedicati alle categorie bambini, young adult, storia antica, storia medioevale, storia contemporanea e, novità, storia al femminile.
Gli incontri saranno gratuiti e sarà possibile prenotare il proprio posto dal sito di Fondazione Palio.

Il Programma (.Vedi il Programma)

Il Castello di Legnano al centro della storia

Quartiere generale del Festival sarà il Castello di Legnano dove si concentreranno tutti gli eventi del sabato e della domenica, mentre il primo appuntamento di giovedì 11 dedicato a Ugo Savoia si terrà nella Sala degli Stemmi di Palazzo Malinverni. Previsti anche due incontri presso Villa Jucker, sede della Famiglia Legnanese che è partner dell’evento: venerdì 12, alle ore 17, Valentina Cambi sarà la protagonista di “Homo Faber, giovani e destini” e alle 19, in sala Giare, si terrà l’incontro con Imma Eramo dal titolo “Senno vince astuzia”.

Appuntamenti serali

Gli appuntamenti serali vedranno protagonisti la storica Eva Cantarella che venerdì 12 aprile, ore 21.00, sarà al Castello – sala Previati, con “Antigone e le altre”. L’irresistibile richiamo del fascino britannico arriverà alla “corte” legnanese sabato 13 aprile alle ore 21.00, grazie ad Antonio Capranica, massimo esperto italiano della storia della Corona inglese, mentre domenica sera alle ore 21 chiuderà il Festival un autore molto amato dal territorio, e non solo: Andrea Vitali che rievocherà gli anni ’30.

Sala-Previati-Convegno

Ospiti Internazionali

Due gli ospiti internazionali: Jean-Claude Maire Vigueur con “Le città sono come le persone” è atteso in Sala Previati sabato alle 11 e Jean-Claude Maire Vigueu Jennings presenterà domenica 14 aprile, ore 17, “La (in)differenza” degli italiani durante la seconda guerra mondiale. Gli incontri saranno moderati da Amanda Colombo, Alessio Francesco Palmieri Marinoni e Laura Defendi con la partecipazione speciale del professor Paolo Grillo e del giornalista Massimiliano Jattoni Dall’Asén.

La val d’Aosta una regione da ri-scoprire…

La val d’Aosta una regione da ri-scoprire…

Ho fatto una esperienza unica in Val d’Aosta ed è stata una ri-scoperta. Perché la Vallee’ è si una regione a tutta natura, ma anche uno scrigno di cultura. Da Aosta ai Castelli fino al Gran Paradiso, Monte Bianco un mix perfetto per tutti, grandi, piccini ed amici a 4 zampe…come il mio fido Aramis….

La “mia” Val d’Aosta

Ho avuto il piacere di visitare la Val d’Aosta ed in particolare la provincia di Aosta, e prender casa a Sarre-Baravot. Grazie a Questa posizione strategica ho scoperto l Castelli di Sarre e Saint Pierre a meno di 10km, Pila, le valli Gran Paradiso e Val Ferret nonché il Monte Bianco, ma anche la città: Aosta. Ho avuto il piacere di visitarla con la Family ed in particolare con il piccolo Riccardo e Aramis. Chiaramente in una giornata non si puo’ visitare tutto, ma sono/siamo riusciti a vedere la parte Romana ( Teatro Romano, la porta Praetoria, la porta di Augusto). Quel che basta. Poi un giro in centro, in piazza Chanox,  sede del Municipio in stile neoclassico che fu costruito nel 1839 sul sito del convento francescano dei Cordeliers con le due fontane sulla facciata che simboleggiano i due corsi d’acqua della città, la Dora Baltea e il Buthier. E sempre sotto il porticato adiacente un break al Bar Nazionale di Paolo Griffa, segnalato sulle guide Michelin e come bar storico “Nazionale“. Mi è sembrato di immergermi/ci nel passato vista la cura dei dettagli. E poi un giro tra le viuzze delle città, che essendo piccola, sbucano nei punti turistici.

Aosta “romana”

Il lascito della Aosta romana è ancora evidente in tutta la città. Il percorso che abbiamo fatto nella Augusta Praetoria può iniziare dall’Arco di Augusto che si trova lungo la strada che portava all’ingresso attraverso la Porta Praetoria. L’Arco dedicato all’imperatore Augusto fu costruito nel 25 a.C. per festeggiare la vittoria contro i Salassi e la fondazione della nuova colonia romana. Proseguendo per via Sant’Anselmo ci si trova davanti la maestosa Porta Paraetoria, costruita sempre nel 25 a.C. Aveva tre aperture ancora oggi visibili: una centrale per i carri e due laterali, per i pedoni. Era interamente ricoperta di marmo, come è visibile in parte nella facciata orientale. A pochi metri dalla Porta Praetoria c’è il maestoso Teatro Romano, con una facciata alta 22 metri che rende subito evidente la maestria degli architetti romani. Il proscenio di 45 metri per 7 di profondità e le estese gradinate potevano ospitare fino a 4000 spettatori. Oggi ospita eventi culturali.

Aosta Religiosa/Cristiana

La collegiata e il chiostro di Sant’Orso ad Aosta formano un prezioso complesso che comprende anche il priorato e la basilica paleocristiana. Si tratta di un insieme di edifici religiosi che risale al V secolo, ristrutturati e impreziositi nel corso dei secoli.

Oggi questo complesso è un gioiellino nel centro di Aosta e merita una visita per il Chiostro Romanico, il coro ligneo che risale al ‘400, la suggestiva cripta e un ciclo di affreschi dell’XI secolo che si possono ammirare nel sottotetto della chiesa.

La collegiata è dedicata ai Santi Pietro ed Orso, ed oggi si presenta con uno stile principalmente barocco. Da non perdere, oltre al coro ligneo e agli affreschi, un mosaico scoperto nel 1999 e il campanile romanico che svetta per ben 46 metri sulla città. Infine, il chiostro fu costruito intorno al 1100 e ospita 40 capitelli che illustrano scene del Vecchio e Nuovo Testamento e del Vangelo.Il cortile esterno ospita il tiglio di Sant’Orso, così chiamato perché la leggenda vuole che sia stato piantato dal Santo intorno al 1530: dal 1924, questo maestoso albero è Monumento Nazionale.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta

Non siamo riusciti ad entrare nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, ma la bellezza dall’esterno, l’abbiamo percepita. (Aramis). La Chiesa è caratterizzata dai due campanili che con 60 metri di altezza sono le costruzioni più alte dell’intera Valle d’Aosta. La sua struttura originaria, molto imponente, fu modificata nell’XI secolo e da allora è rimasta praticamente uguale. La cattedrale è un vero scrigno di arte e tesori religiosi: un prezioso ciclo di affreschi dell’XI secolo , un crocifisso ligneo del 1397, pregiate vetrate artistiche realizzate tra il 1400 e il 1500, e sul pavimento due preziosi mosaici che risalgono al XII e al XIV secolo, con il ciclo dei mesi e i quattro fiumi del Paradiso Terrestre descritto nella Genesi. Completano questa meraviglia un chiostro del 1460 e il Museo del Tesoro, che si trova di fianco alla chiesa e custodisce opere d’arte valdostana dal 1200 al 1700, oltre al tesoro della Cattedrale: codici miniati, statue lignee, oreficeria e reliquiari. Mi/ci siamo ripromessi di ri-tornare questa estate per visitare qs bellezza che insieme alle altre mi/ci ha fatto ri-scoprire una citta sobria dove la dimensione uomo la fa da padrona!

Sala Stemmi anche al Castello di Saint Pierre…Dovunque è Legnano 2

Sala Stemmi anche al Castello di Saint Pierre…Dovunque è Legnano 2

Lo sapevi che al Castello di Saint Pierre esiste una sala degli Stemmi dei nobili del territorio?. E’ stata questa un’altra scoperta della mia visita in VDA. Il collegamento con Legnano viene spontaneo dove, esiste la sala stemmi, in questo caso legato alle città d’Italia…Questo è uno dei piaceri del viaggio: la scoperta…

La Sala degli stemmi
Ho/abbiamo visitato il Castello di Saint Pierre, noto per il suo museo regionale di Scienze naturali Efisio Npussan, ma e soprattutto per me, per la sua storia ed architettura. Il castello/Museo è composto da 16 sale. Inutile dire che quella che mi ha coinvolto di più è stata la sala n. 1, ovvero la Sala degli Stemmi. L’emozione e l’orgoglio sale a mille, perchè anche a Legnano abbiamo la Sala degli stemmi delle città/provincie italiane. Qui , si presentano in numero ridotto, ovvero 37 ed afferiscono ai vari nobili di Saint Pierre che si sono succeduti.
Gli affreschi, sono stati commissionati dal Barone Bollati, uno degli ultimi proprietari della “fabbrica”(comprende una chiesa, ex-stall)e, dopo i baroni di Saint Pierre/Roncas,
La posizione strategica del Castello, e la sua imponenza, nei secoli ha impedito l’avanzata dei nemici verso la Vallè e la Savoia. Ma il castello offre veramente tanto…

Il Castello/ Museo Saint Pierre
Il castello, costruito nel 1175, è arroccato su uno sperone roccioso marmoreo e domina il borgo di Saint-Pierre. Esternamente appare come un unico corpo di fabbrica di forma più o meno rettangolare, composto da più edifici costruiti in epoche diverse. . È sormontato agli angoli da quattro torrette decorative a pianta circolare collegate tra loro da un camminamento sorretto da una serie di archetti, aggiunte al castello durante il restauro di Camillo Boggio alla fine del XIX secolo. Nel lato nord gli edifici sono a picco sullo sperone roccioso, mentre il lato sud si affaccia su un piccolo cortile circondato da una cinta muraria merlata. Ai piedi del castello, addossata al lato meridionale dello sperone roccioso, si trova la chiesa parrocchiale di Saint-Pierre. L’edificio attuale è stato ricostruito nel 1872 sulle fondamenta di diverse chiese precedenti, la più antica delle quali risaliva a prima dell’anno mille.Tra la chiesa e il castello si trova l’antico campanile romanico risalente al XII secolo. Ora il Castello è meta di turisti, studiosi che possono ammirare, come me/noi, l’architettura, le sale, il Museo dedicato ad un visionario “Efisio Noussan”. Grazie

IL MUSEO Efisio Noussan
Il museo regionale di scienze naturali fu istituito il 20 maggio 1985, con legge regionale n. 32 e fu inaugurato e aperto al pubblico il 1º giugno dello stesso anno. La sua storia però inizia molto tempo prima quando, nel 1905, la Société de la Flore Valdôtaine, fondata nel 1858 dai canonici Georges Carrel e Édouard Bérard, diede vita ad un museo privato con lo scopo di studiare e divulgare le scienze naturali e la geografia fisica della Valle d’Aosta. La Société operò inizialmente sotto la guida del canonico Pierre-Louis Vescoz, coadiuvato da altri naturalisti come l’abate Joseph-Marie Henry, presidente della società scientifica per un quarantennio, ed il botanico Lino Vaccari. Il Museo trovò nel tempo collocazione in sedi diverse. Successivamente divenne presidente Efisio Noussan, imprenditore a tutto campo, mecenate che valorizzò il Museo e, agendo sulla comunicazione, sui suoi contatti internazionali, portò qui specie rare e diede vita all’attuale assetto.
Il Museo utilizza i percorsi attuali che permettono di integrare l’arte, l’architettura, la natura fino a raggiungere emozioni straordinarie grazie alla costruzione di sale immersive/interattive…

LE SALE
Le 16 sale , dalla sala degli stemmi, alla sala dell’acqua, alla sala del tempo, alla Sala Noussan , la sala della Foresta/bosco, fino a quella delle Emozioni che compongono il percorso artistico, architettonico, scientifiche sono tutte belle e ben approntate (vedi link a tutte le sale).
Il percorso racconta la storia del castello, la ricchezza biologica e le peculiarità ambientali della Valle d’Aosta ed è un vero e proprio viaggio di conoscenza per il pubblico.
A me/noi, hanno colpito alcune sale.
La sala n.1, Sala degli Stemmi, mi è entrata nel cuore perchè anche a Legnano, abbiamo la sala stemmi. Qui ci sono 37 simboli associati ad altrettanti nobili o casati della Valle d’Aosta che hanno fatto grande e tutelato questo territorio.
Poi la sala delle emozioni/foresta ovvero quella del Bosco/foresta “interattivo” tra il diurno e notturno.
Infine la sala delle Emozioni 2 , l’ultima. Mi/ci siamo veramente immersi nella natura della Valle d’Aosta. Da vedere assolutamente prima di infilarsi nella trompe d’aoil straordinaria. . Vi invito veramente a visitarlo (Da Legnano o Milano dista meno di 2 ore con uscita a Aosta Ovest direzione Saint Pierre –

La STORIA
Il castello di Saint-Pierre è uno dei più antichi della Valle d’Aosta e la sua esistenza è citata per la prima volta in un documento del 1191. Esso deve il nome ai suoi primi proprietari, i De Sancto Petro, ai quali si devono le due torri ancora presenti. Nei secoli successivi il castello passò in mano a diverse signorie, tra cui i Signori di Quart (ex de Porta Sancti Ursi), i Savoia e gli Challant, ognuna delle quali fece costruire o modificare porzioni dell’edificio a seconda delle proprie esigenze, finché nel 1600 l’intera proprietà fu acquistata dalla famiglia Roncas. Pierre-Philibert de Roncas ampliò il castello trasformandolo in una sontuosa dimora. Le modifiche architettoniche più evidenti furono però realizzate alla fine del XIX secolo, dopo che il castello fu acquistato nel 1873 dal barone Emanuele Bollati di Saint-Pierre . Il castello era in condizioni di forte degrado, dopo essere stato trascurato per anni dai precedenti proprietari, e il barone Bollati incaricò della sua ristrutturazione l’architetto piemontese Camillo Boggio affinché la trasformasse in una residenza estiva. A lui si devono le trasformazioni che hanno dato al castello il suo attuale aspetto quasi fiabesco, come l’aggiunta delle quattro torrette decorative agli angoli del mastio.

Courmayer: l’eccellenza della Valle d’Aosta con…alcune scoperte

Courmayer: l’eccellenza della Valle d’Aosta con…alcune scoperte

Una delle mete per chi viene in Vallee’ è di sicuro Courmayer. Io ho fatto un giro approfittando della vicinanza da Baravot ed ho scoperto che nella Prepositurale di San Pantaleone e San Valentino c’è un angolo dedicato a Santa Beretta Molla, venerata a Mesero nella mia zona dell’Altomilanese…Non solo. Ho scoperto che c’è una dedica ai Savoia nel loro soggiorno nella cittadina alpina e come la caccia sia una identità di questa realtà. Queste scoperte mi fanno sentire cittadino del mondo…Chiaramente poi un giro nelle valli del parco del Gran Paradiso è d’obbligo e noi siamo stati in val Ferret…

La ri-scoperta di Courmayer e di Beretta Molla
Courmayer è uno dei luoghi sciistici e turistici più importanti della Val d’Aosta e d’Italia. Approfittando della vicinanza da Baravot, in circa 30 minuti, si arriva nella bella cittadina alpina posta a 1224 mt.
Il giro in paese è d’obbligo e vista l’ora un aperitivo in piazza, con qualche dolcetto, non guasta. Approfittiamo della pasticceria da Mario che ci ha deliziato con una crostata di mirtilli. Non vi dico…
Poi giro per il corso con i bei negozi alla moda, passaggio davanti al cinema e la piazza della chiesa San Pantaleone e Valentino. La mia curiosità mi porta a visitare questa eccellenza…e scopro…All’interno un’intero spazio-area dedicata a Santa Gianna Beretta Molla. Il collegamento nasce spontaneo perchè questa donna è vissuta a Mesero vicino a Legnano. Senza fare la storia, divenne Santa per aver scelto di dare alla luce la sua bambina soccombendo durante il parto. Nella prepositurale si ricorda la Santa per la sua passione verso l’alpinismo e le montagne di Courmayer dedicando un’area a questa donna dell’Altomilanese. Un’emozione unica…

Il soggiorno di Re Umberto e Maria Jose’ a Courmayer


Fatta questa scoperta , che mi ha entusuasmato, procedo alla visita della Prepositurale San Pantaleone e Valentino, eccellenza della valle. Ed arriva una nuova emozione. In questa chiesa è passato Re Umberto II di Savoia con la regina Maria Jose nel loro soggiorno durante la luna di miele a Courmayer.
Questa episodio viene ricordato con una dedica verso l’altare sinistro del coro. Ora non che io sia diventato un amante della Monarchia, ma dopo la visita al Castello di Sarre, mi si sono aperti degli orizzonti ed un po’ mi sono ri-trovato con questa seconda scoperta. Una dietro l’altra…(vedi art visita al castello di Sarre dei Savoia)
Infine, sempre a tema, in val Ferret nel bar-rifugio fanno da bella mostra le corna di stambecco come osservato al Castello di Sarre. terza scoperta…

La prepositurale San Pantaleone e San Valentino
Ma passiamo alla visita della chiesa prepositurale San Pantaleone e San Valentino riferimento di tutta la valle.
L’attuale chiesa parrocchiale risale alla prima metà del Settecento ed è stata costruita su un edificio più antico e parzialmente demolito risalente al 1200 circa. L’edificio attuale, consacrato il 13 luglio 1742 da Pierre-François de Sales, vescovo di Aosta, è opera di maestranze provenienti dalla Valsesia guidate da Michel e Jean-Pierre Mourqua e Pierre Caristia.
Si presenta a pianta rettangolare a tre navate coperte da volte a crociera e scandite da sei pilastri quadrati. Il coro, poco profondo, presenta un’abside rettilinea. Interessante l’altare maggiore, databile al XVIII secolo, in marmo nero. Da segnalare anche una tela raffigurante il martirio di San Sebastiano, opera del XVIII secolo, una singolare tela ex voto, datata 1704, che si ispira all’invasione da parte delle truppe francesi della Valle d’Aosta, invasione che risparmiò il villaggio di Courmayeur.

La storia

La facciata molto semplice e ricoperta da intonaco, si presenta asimmetrica, per l’inserimento del campanile subito a lato del portale d’ingresso. Quest’ultimo, sormontato da un rosone circolare, è preceduto da una scalinata culminante in un protiro.

A metà del fianco destro dell’edificio, una doppia scalinata conduce al piccolo balcone coperto dal quale, un tempo, al termine della Messa, veniva data pubblica lettura di bandi ed editti.

Da questo balcone, inoltre, si può anche accedere alla chiesa tramite una piccola porta. In alto, cinque finestre rettangolari danno luce all’interno della chiesa.

All’interno la Chiesa è priva di abside. Si articola in tre navate a sala, scandite da sei pilastri rettangolari con lesene sui quali poggiano archi a tutto sesto.

Gli artisti
L’interno dell’edificio, decorato agli inizi del XVIII secolo da Giacomo Gnifetti, fu nuovamente decorato nel 1957 dal pittore Nino Pirlato. Nel 1941 la Pala d’altare posta sull’altar maggiore, realizzato nel XVIII secolo in marmi policromi, venne sostituita con un crocifisso, opera dello scultore torinese Emilio Musso. Sopra l’altare è una finestra rettangolare chiusa da una vetrata policroma raffigurante Pantaleone di Nicomedia. Ai lati del presbiterio si trovano due altari settecenteschi, dedicati l’uno alla Madonna del Rosario e l’altro a san Giuseppe e sant’Antonio Abate. Altri due altari, realizzati nel XIX secolo, chiudono le navate laterali, dedicati rispettivamente a santa Rita e al Sacro Cuore di Gesù. Allo scampato pericolo della peste del 1630 è legato il quadro raffigurante san Sebastiano che si trova nella navata sinistra, che ospita anche un ex-voto del 1704 donato dalla comunità per non aver subito saccheggi durante le invasioni francesi del 1691 e 1704: si tratta di un quadro in cui sono raffigurati gli invasori che scendono dal Piccolo San Bernardo, un angelo e gli abitanti di Courmayeur raccolti in preghiera alle porte del paese. Lungo i muri perimetrali della chiesa sono posti i quadri della Via Crucis, realizzati nel XIX secolo. All’interno della chiesa si trova pure un fonte battesimale moderno (1949). e un Organo a canne Vegezzi-Bossi opus 363, costruito nel 2012. Chiude questa bellezza il Campanile edificati tra l’XI e la fine del XII secolo. La cuspide, modificata in un secondo tempo, è a forma di tiara a ricordo, pare, del soggiorno dei papi ad Avignone.

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