In questi giorni, attraversando in camper e poi in moto le campagne intorno alla mia nuova casa, Camping Nauta, mi sono imbattuto in strutture alte e protette da sacchi di juta. Cosa sono? Ebbene, dentro ci sono i bananeti, ovvero la produzione del Platano delle Canarie (le bananine). Lo sapevate che la maggior parte di quelle che mangiamo in Lombardia, arrivano da Tenerife? E si coltivano proprio nella mia nuova zona…
La scoperta del Platano Canario
L’ho detto più volte: il viaggio è scoperta. Il viaggio è conoscenza. Ed in questi giorni ho “scoperto” i Bananeti, ovvero strutture chiuse dalla juta (per far passare aria) dove viene coltivato il Platano delle Canarie.
Il platano delle Canarie è l’unico in Europa con il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). È conosciuto in tutto il mondo perché il frutto è piccolo, per le sue piccole macchie nere e il suo eccezionale sapore e consistenza. Ciò è possibile solo grazie alle buone condizioni di maturazione e al clima delle Canarie. Inoltre, è un frutto ricco di potassio, magnesio e fosforo, cosa che lo rende un alimento molto sano.
Perchè tanto successo?
Ho fatto il “giornalista “ curioso ed ho visitato sia una cooperativa sia un bananeto. I canari sono molto “riservati”, ma sono riuscito a farmi dire qualcosa dagli operai (ho comunque inviato una richiesta ad una farm molto nota).
Circa i motivi del successo e della vendita all’estero, le mie curiosità sono state dipanate. Il platano delle Canarie si differenzia per avere un aroma intenso, inconfondibili macchie nere visibili nelle zone in cui matura e un sapore molto dolce. Inoltre, avendo un tasso di umidità più elevato, è più succoso della banana tradizionale. La presenza di grassi nel platano è quasi nulla ed è privo di colesterolo ed aiuta a prevenire malattie derivanti.
Il Platano: occupazione e prestigio mondiale
Fin qui la parte “biologica”, ma lo sapevate che a questa coltivazione sono interessati la maggior parte di “hombre” canari? Fatto 100 gli uomini-operai dell’isola, che raggiunge circa 900.000 (dato wikipedia 2003), sono impegnati circa il 60-70%
Il platano delle Canarie mantiene una produzione del 70% dell’agricoltura isolana e vengono esportati 226 milioni di chili di prodotto nei primi sette mesi dell’anno.
Il Platano Canario compete con il Turismo per il PIL
Con questi numeri, il Platano Canario compete con il resto degli abitanti impegnati nell’accoglienza e turismo e contribuisce per una parte importante delle entrate, secondo solo appunto al Turismo, che si è sviluppato notevolmente solo in questi ultimi anni.
Quindi si puo’ fare il Turista, ma l’occhio del viaggiatore va oltre. Ringrazio le persone che mi hanno fornito le info, anche se non le posso citare, alle quali va il mio profondo riconoscimento.
Info: Casa del Platano – Fattoria/Museo
Icod de Los Vinos – Tenerife Sur
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