Alla scoperta del Museo d’Impresa “Spazio Longo”

21 Nov 2024

All’interno della Settimana della Cultura d’Impresa ho avuto il privilegio di visitare lo “Spazio Longo” uno dei musei del territorio aderente al progetto. Sono stato accompagnato in questa visita da Giovanni, che insieme ai fratelli Osvaldo e Paola hanno realizzato lo Spazio introducendo anche la nuova generazione, ovvero I “giovani” Andrea, Cecilia e Giulia.
Seguitemi…

Il Museo d’Impresa “Spazio Longo”

E’ stato un piacere doppio per me visitare il Museo d’Impresa Spazio Longo” dedicato ai genitori Carla e Consiglio, essere accompagnato da Giovanni Longo, che insieme ai fratelli , hanno realizzato questo spazio. Come tutti I musei d’impresa, ho avuto l’opportunità di “assaporare” una bella storia, in questo caso di vini, ma, soprattutto, ci/mi sono soffermato sullo Spazio d’arte che è stato creato.

E l’originalità che fanno diventare ancora più eccellenti I progetti dei Fratelli Longo, e, in questo caso, della Longo Speciality, è che questo spazio artistico è stato realizzato su “casse Longo”. Mi spiego meglio artisti del calibro di Enrico Baj, Micky Degni, ma anche i nostri “locali” Ferioli, Zaffaroni, hanno “lavorato” su questo “contenitore” che acquista doppia vita! La visita per me è stato un viaggio nel tempo e al tempo stesso un’immersione nella cantina storica tramandata dai genitori.

Un po’ di storia

Lo Spazio Longo ha le sue origini nella storica cantina della famiglia, in via Viscarda a San Giorgio S/L, creata da papà Consiglio e Carla Longo nel 1961. Consiglio giunto qui dalla Puglia si stabilisce con I figli Giovanni, Osvaldo e Paola commerciando in vini partendo dall’uso di un carretto. A San Giorgio oltre a distribuire vini inizia ad imbottigliare usando dei “vasconi” , visibili oggi all’interno del Museo, dove è stato ricavata la Sala “Consiglio” ovvero lo “spazio della memoria” . Si tratta di un piccolo “studio-retrobottega” . dove, finito il lavoro diurno, si facevano quadrare” I conti.
Insomma una storia dove emerge chi è più creativo, originale, spigliato, come lo sono stati Consiglio e sua moglie Carla , che hanno trasmesso ai “ragazzi” della prima generazione, il piacere del lavoro in un settore, come quello vinicolo. Successivamente si spostano a Legnano dove aprono il negozio di via XXV Aprile ed oggi in via Lega ed entrano i “giovani” della terza generazione. Nella evoluzione I fratelli Longo man mano si sono distinti affermandosi sulla scena nazionale ottenendo premi e riconoscimenti con riferimento al settore della regalistica aziendale. (ho ancora in mente l’evento “ Longo al Chiostro” svoltosi al Museo Diocesano di Milano, dove I fornitori hanno incontrato i clienti)..

Le sale

Il Museo è composto da varie sale. Si viene accolti nella “Sala Arte” con le “opere” degli artisti sulle Casse-Longo, poi in modalità Open Space, si raggiunge la “Sala-Consiglio” allestita con il “retrobottega” dove, finito il lavoro diurno, si iniziava con la “contabilità” e a far da conto utilizzando una splendida Olivetti.

Qui sono visibili libri contabili, fatture “libretti” dove si annotavano I “debiti” dei clienti, tipici dei paesi del Sud.

Adiacente alla sala Arte, la Sala “Enrico Baj” dedicata a Enrico Baj con una sua opera realizzata sulle casse Longo. In questa saletta a disposizione un “tavolo-ospiti” per clienti, amici e fornitori.

Poi la “Sala Carla Bollini” dedicata a Mamma Carla, piena di ricordi con una libreria storica ed un angolo salotto con l’opera di Arman, che fa “tanto casa”

Infine la Sala “Lavori ad Hoc” spazio legato alla regalistica, dove I Longo sono leader nazionali ed internazionali per il settore vini, ma anche, grazie al contributo dei giovani entrati da poco, spazio al packaging per i Longo, ma anche per clienti esterni.

La sala che mi ha colpito di più è senza dubbio la “Sala Arte”…

La sala Arte

Qui, grazie alla narrazione di Giovanni, intercalati da aneddoti, ho fatto un viaggio alla “scoperta” dell’uso delle “casse-Longo”, ma soprattutto ho potuto accostare la cultura del vino, a quella dell’arte dove ogni artista ha “interpretato” in modo personale il dualismo “arte-vino”
In particolare mi hanno colpito le opere di Moncada , un colpo di colori. Poi , seguendo un percorso circolare, l’opera di Micky Degni che conosco personalmente che qui ha decantato: “il vino è l’unica forma d’arte che si puo’ anche bere” con la rappresentazione anche della violenza alle donne (il prox 24 è la giornata internazionale contro la violenza alle donne). Poi una originale “Pista di sci” , attualissima visti I prossimi Mondiali Milano-Cortina. Ma anche un futurista Emilio Alberti con l’opera Cosmo, per passare a Francesco Gardelli con una rielaborzazione di un’opera di Baj. A tal proposito a Enrico Baj è stata dedicata una sala Intera con la sua opera-manifesto su casse-Longo, sul futuro.
Ma spazio anche ai nostri Vito Ferioli e Dario Zaffaroni passando per l’Orologio “Dormiente” esposto alla Biennale di Venezia.
Insomma Arte e vino, connubio perfetto che mi ha entusiasmato e fatto avere conferme di “vivere in un territorio di bellezza”. Grazie Giovanni ,..
Per le visite, poichè il museo è in fase di attivazione-organizzazione, consiglio inviare mail a info@longospeciality.it

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