Ho avuto il piacere di conoscere le opere dello scultore Helidon Xhixda a Orta San Giulio nel progetto “diffuso” sul verbano: “SoS Humanity”. Ri-trovarlo a Legnano, per la mostra “Legnano, sublimi distorsioni riflesse”, mi ha dato gioia e luce, carica…
SOS Humanity “diffusa” a Orta
Ero in vacanza a Orta San Giulio ed ho apprezzato le opere “diffuse” della colletiva di cinque grandi artisti di fama internazionale, tra questi Xhixda, Simone Benedetto, Silvia Della Rocca, Sergio Floriani, Omar Hassan che con la loro personale sensibilità e visione del mondo hanno interpretato, a modo loro, un aspetto di questa e di altre “emergenza”,
(link Mostra SOS HUMANITY a Orta)
Allora il maestro dell’Albania, mi aveva colpito per le rifrazioni verso la natura. Mi viene in mente l’Installazione alla Madonna del Sasso, anziché l’installazione sull’isola San Giulio ove il riflesso è sulle acque del Lago d’Orta, o sulle montagne della Madonna del Sasso con la Basilica riflessa.
Opere dove da un lato c’era il “gioco” di luce, per riflettersi, e dall’altro per riflettere sulle situazioni attuali. Ad esempio la sensibilità dell’artista/i verso i cambiamenti climatici, le epidemie globali, le guerre, degrado sociale, morale e antropologico, inquinamento delle menti.. Temi Più che mai attuali!
“Legnano, sublimi distorsioni riflesse”
La mostra a Legnano è un museo Open Air ubicata in cinque location della città. All’inaugurazione, assente il Maestro, l’assessore alla cultura Guido Bragato ha espresso soddisfazione: “è un onore poter ospitare un artista del calibro internazionale di Xhixha soprattutto in vista del centenario dalla proclamzione di Legnano Città nel 2024.” Il curatore Vincenzo Scandriglio
ha aggiunto : Per l’artista il senso di fare arte monumentale oggi significa riportare l’arte fuori dai musei per renderla pubblica, per avvicinarla al pubblico e celebrare il momento sociale che viviamo! (Foto di Dario Croci di Sempionenews)
Mi associo totalmente alle dichiarazioni.
La Mostra
La mostra dislocata nei diversi punti della città, ha l’obiettivo di far fermare, far riflettere i cittadini sulla situazione attuale.
Ad esempio l’Opera “La Clessidra” è una denuncia contro i tempi frenetici delle città…(foto di Anna Maria Macchi).
Ma non solo, nelle altre quattro installazioni, “attraverso il perpetuo movimento delle superfici, i confini sembrano dissolversi nello spazio in una continua creazione ed evoluzione”. Questo mi piace dell’artista: l’osservazione profonda della nostra società, delle criticità e che grazie alla lavorazione dell’acciaio inox, lui riesce a “plasmare” creando emozioni ed effetti. La “luce” diventa poi l’elemento di rifrazione, riflessione. Ma anche un elemento di stimolo per cercare la luce e per me la luce in questo momento ha un solo nome: LA PACE!
Segnalo infine che avevo avuto occasione di incontrare l’artista la prima volta nel 2010 perché aveva realizzato il “peso” del palio di Legnano. ( Il peso è una scultura di 1176 gr coincidente con l’anno della battaglia, che viene donata alla Contrada vincitrice del palio di Legnano).
In quell’anno vinse La Flora).
La Clessidra (Via Luini)
Nell’opera “Clessidra”, attraverso l’astrazione, l’artista eleva l’esperienza dallo stato sensibile a quello spirituale. La sua forma ogivale, come intersezione di due circonferenze perfette, diviene rappresentazione visiva dell’unione di due dimensioni dell’essere.
Una depressione corre lungo l’intera opera, come quel sottile filo di sabbia che scorre all’interno di due vasi comunicanti ed è misura del fluire del tempo.
Qui però la linea non ha un limite, non si esaurirà con il passare degli attimi ma è un infinito propagarsi dalla terra al cielo in uno slancio, in un moto ascensionale verso il metafisico. L’opera acquisisce un senso mistico e un’espansione spirituale. La complessità della bellezza che Xhixha cerca e insegue è l’insieme di fugacità ed eternità.
(Foto di Dario Croci – Sempione News)
Elliptical reflection (Palazzo Leone da Perego)
Le opere di Xhixha sono pervase da una costante energia che dà ritmo alle superfici creando un inarrestabile processo dinamico, dato dai riflessi racchiusi e riproiettati all’esterno.
La natura stessa del materiale, grazie alla capacità di assorbire e riflettere il gesto dell’artista, perde la durezza e diventa viva materia scultorea.
Nel caso di “Elliptical Reflection” la superficie metallica sembra contrarsi in conseguenza a un’espansione di energia. La potenza che pervade l’opera è sprigionata a sua volta verso l’esterno in un continuo scambio di forze. (Fot di Dario Croci S/N)
Conoscenza (piazza IV Novembre)
Sei raggi luminosi da un punto focale si propagano verso l’Infinito. “Conoscenza”, lucente come uno specchio, dalla terra si sviluppa verso l’alto, abbracciando l’orizzonte. La luce sfiorando le superfici, riflettendo, ci illumina. La Conoscenza è la forma massima del sapere, dove l’intelletto attivo è dotato di consapevolezza e libertà ed è proprio da questa libertà che Xhixha realizza trasformazioni con le sue opere. È ciò cui la ragione umana tende come liberazione dall’inconsapevolezza intellettuale, spirituale e morale. .
Xhixha con la sua “Conoscenza” offre modi di interagire in grado di svelare, far sentire, potenziare, portare alla luce proprietà del nostro sapere che senza questa intensificazione estetica resterebbero opache. (Foto di Anna Maria Macchi)
Ionic column (piazzale antistante il Castello)
Una colonna lucente, un monolite di acciaio si erge all’infinito, magnifico nella sua presenza, in uno slancio spirituale teso verso il Trascendente. Lo sguardo, correndo sulle superfici che paiono elevarsi senza fine, si perde fra i netti profili angolari e le modulazioni concave e convesse. La materia, forte e possente, è pervasa da costante energia ed è ridefinita dinamicamente tramite la vitalità della pulsazione ritmica. L’artista, forte del legame con la tradizione e la classicità, ci presenta una contemporanea colonna ionica in acciaio: una presenza simbolica, uno slancio spirituale, una luminosa libertà. L’opera diviene rappresentazione ottica del mondo; come riflesso dello spazio e del tempo è un’inaspettata e sempre imprevedibile visione che ha il dono di saper accogliere e di poter riflettere. Si viene così a creare un dialogo tra artista e osservatore, in un continuo scambio di introspezione e l’opera si riconnette al momento stesso in cui la realtà si svela.
Italia (cortile Palazzo Malinverni)
“Italia” celebra il legame e l’amicizia tra Albania e Italia e vuole essere un omaggio dell’artista al Paese che lo ha accolto. L’opera si collega direttamente all’esperienza di vita dell’artista, che nel 1991 ha raggiunto la Puglia sulla nave Vlora proveniente da Durazzo, per divenire oggi il maggior testimone della cultura albanese in Italia. L’opera nobilita il dialogo interculturale in uno slancio di autentica umanità facendosi messaggio di libertà. L’arte, e in particolare la scultura monumentale, riveste un valore fondamentale nella memoria collettiva in quanto diviene testimonianza immortale del tempo in cui viviamo, raccontando la storia e la creatività umana. Una dicotomia con un significato estremamente profondo che non trascura gli aspetti squisitamente estetici e percettivi. La rappresentazione topografica è resa grazie al suadente e perpetuo movimento che l’artista dona all’acciaio ed è proprio il materiale che va a manifestare la solidità e la forza dei valori che la stessa bandiera rappresenta. Un emblema che riempie i cuori di tutti gli italiani, ma che allo stesso tempo suscita sentimenti e rievoca valori universali.
Bibliografia dell’Artista
Helidon Xhixha è nato a Durazzo nel 1970 in una famiglia di artisti dove cresce con rispetto innato per le arti scoprendo in giovane età la sua passione per la scultura, ereditata dal padre. Durante la sua carriera ha sviluppato uno stile iconico di scultura, attraverso la manipolazione di acciaio inox riflettente, un materiale che si configura quale elemento chiave dell’artista, trasformandolo in una serie di sculture astratte che rivelano la loro imponente maestosità e bellezza. Con il successo degli ultimi anni, prima alla Biennale di Venezia 2015 e in seguito alla London Design Biennale 2016, e una mostra personale alle Gallerie degli Uffizi, Xhixha si è assicurato una posizione ai vertici del mondo dell’arte, rendendo le sue sculture immediatamente riconoscibili dal pubblico contemporaneo. Attraverso un intervento altamente qualificato sull’acciaio, il materiale passa dall’essere ininterrottamente lineare al divenire distorto, intricato e frammentario, ottenendo come risultato una personale interpretazione visiva dell’influenza tra metallo e luce, tra il concreto e l’etereo. Attualmente vive e lavora tra Milano e Dubai. Le sue installazioni in acciaio inox sono esposte in collezioni pubbliche e private.