Una delle mete per chi viene in Vallee’ è di sicuro Courmayer. Io ho fatto un giro approfittando della vicinanza da Baravot ed ho scoperto che nella Prepositurale di San Pantaleone e San Valentino c’è un angolo dedicato a Santa Beretta Molla, venerata a Mesero nella mia zona dell’Altomilanese…Non solo. Ho scoperto che c’è una dedica ai Savoia nel loro soggiorno nella cittadina alpina e come la caccia sia una identità di questa realtà. Queste scoperte mi fanno sentire cittadino del mondo…Chiaramente poi un giro nelle valli del parco del Gran Paradiso è d’obbligo e noi siamo stati in val Ferret…
La ri-scoperta di Courmayer e di Beretta Molla
Courmayer è uno dei luoghi sciistici e turistici più importanti della Val d’Aosta e d’Italia. Approfittando della vicinanza da Baravot, in circa 30 minuti, si arriva nella bella cittadina alpina posta a 1224 mt.
Il giro in paese è d’obbligo e vista l’ora un aperitivo in piazza, con qualche dolcetto, non guasta. Approfittiamo della pasticceria da Mario che ci ha deliziato con una crostata di mirtilli. Non vi dico…
Poi giro per il corso con i bei negozi alla moda, passaggio davanti al cinema e la piazza della chiesa San Pantaleone e Valentino. La mia curiosità mi porta a visitare questa eccellenza…e scopro…All’interno un’intero spazio-area dedicata a Santa Gianna Beretta Molla. Il collegamento nasce spontaneo perchè questa donna è vissuta a Mesero vicino a Legnano. Senza fare la storia, divenne Santa per aver scelto di dare alla luce la sua bambina soccombendo durante il parto. Nella prepositurale si ricorda la Santa per la sua passione verso l’alpinismo e le montagne di Courmayer dedicando un’area a questa donna dell’Altomilanese. Un’emozione unica…
Il soggiorno di Re Umberto e Maria Jose’ a Courmayer
Fatta questa scoperta , che mi ha entusuasmato, procedo alla visita della Prepositurale San Pantaleone e Valentino, eccellenza della valle. Ed arriva una nuova emozione. In questa chiesa è passato Re Umberto II di Savoia con la regina Maria Jose nel loro soggiorno durante la luna di miele a Courmayer.
Questa episodio viene ricordato con una dedica verso l’altare sinistro del coro. Ora non che io sia diventato un amante della Monarchia, ma dopo la visita al Castello di Sarre, mi si sono aperti degli orizzonti ed un po’ mi sono ri-trovato con questa seconda scoperta. Una dietro l’altra…(vedi art visita al castello di Sarre dei Savoia)
Infine, sempre a tema, in val Ferret nel bar-rifugio fanno da bella mostra le corna di stambecco come osservato al Castello di Sarre. terza scoperta…
La prepositurale San Pantaleone e San Valentino
Ma passiamo alla visita della chiesa prepositurale San Pantaleone e San Valentino riferimento di tutta la valle.
L’attuale chiesa parrocchiale risale alla prima metà del Settecento ed è stata costruita su un edificio più antico e parzialmente demolito risalente al 1200 circa. L’edificio attuale, consacrato il 13 luglio 1742 da Pierre-François de Sales, vescovo di Aosta, è opera di maestranze provenienti dalla Valsesia guidate da Michel e Jean-Pierre Mourqua e Pierre Caristia.
Si presenta a pianta rettangolare a tre navate coperte da volte a crociera e scandite da sei pilastri quadrati. Il coro, poco profondo, presenta un’abside rettilinea. Interessante l’altare maggiore, databile al XVIII secolo, in marmo nero. Da segnalare anche una tela raffigurante il martirio di San Sebastiano, opera del XVIII secolo, una singolare tela ex voto, datata 1704, che si ispira all’invasione da parte delle truppe francesi della Valle d’Aosta, invasione che risparmiò il villaggio di Courmayeur.
La storia
La facciata molto semplice e ricoperta da intonaco, si presenta asimmetrica, per l’inserimento del campanile subito a lato del portale d’ingresso. Quest’ultimo, sormontato da un rosone circolare, è preceduto da una scalinata culminante in un protiro.
A metà del fianco destro dell’edificio, una doppia scalinata conduce al piccolo balcone coperto dal quale, un tempo, al termine della Messa, veniva data pubblica lettura di bandi ed editti.
Da questo balcone, inoltre, si può anche accedere alla chiesa tramite una piccola porta. In alto, cinque finestre rettangolari danno luce all’interno della chiesa.
All’interno la Chiesa è priva di abside. Si articola in tre navate a sala, scandite da sei pilastri rettangolari con lesene sui quali poggiano archi a tutto sesto.
Gli artisti
L’interno dell’edificio, decorato agli inizi del XVIII secolo da Giacomo Gnifetti, fu nuovamente decorato nel 1957 dal pittore Nino Pirlato. Nel 1941 la Pala d’altare posta sull’altar maggiore, realizzato nel XVIII secolo in marmi policromi, venne sostituita con un crocifisso, opera dello scultore torinese Emilio Musso. Sopra l’altare è una finestra rettangolare chiusa da una vetrata policroma raffigurante Pantaleone di Nicomedia. Ai lati del presbiterio si trovano due altari settecenteschi, dedicati l’uno alla Madonna del Rosario e l’altro a san Giuseppe e sant’Antonio Abate. Altri due altari, realizzati nel XIX secolo, chiudono le navate laterali, dedicati rispettivamente a santa Rita e al Sacro Cuore di Gesù. Allo scampato pericolo della peste del 1630 è legato il quadro raffigurante san Sebastiano che si trova nella navata sinistra, che ospita anche un ex-voto del 1704 donato dalla comunità per non aver subito saccheggi durante le invasioni francesi del 1691 e 1704: si tratta di un quadro in cui sono raffigurati gli invasori che scendono dal Piccolo San Bernardo, un angelo e gli abitanti di Courmayeur raccolti in preghiera alle porte del paese. Lungo i muri perimetrali della chiesa sono posti i quadri della Via Crucis, realizzati nel XIX secolo. All’interno della chiesa si trova pure un fonte battesimale moderno (1949). e un Organo a canne Vegezzi-Bossi opus 363, costruito nel 2012. Chiude questa bellezza il Campanile edificati tra l’XI e la fine del XII secolo. La cuspide, modificata in un secondo tempo, è a forma di tiara a ricordo, pare, del soggiorno dei papi ad Avignone.