Si possono affrontare i grandi temi sociali come il lavoro, la tecnologia, l’Intelligenza artificiale tenendo al centro l’uomo? Si. Secondo Giacomo Poretti, ( Angelo) e Daniela Cristofori(Caterina) che in “Condomio Mon Amour” attraverso situazioni comiche ed esasperate, trovano le risposte…Una di questa è “la cura”…dell’altro…Ti racconto…
“Condominio Mon Amour”
In una “semplice” ma intrigata situazione condominiale, Angelo, il “Portinaio” da quattro generazioni in un condominio della Milano “bene”, vince sulla tecnologia, sul “progresso esasperato” e sulla sua “ambasciatrice” Caterina dipendente di un Fondo immobiliare internazionale. E la parola magica dello spettacolo è “la cura”, E’ questa la “sintesi” del coinvolgente spettacolo, andato in scena in “Prima” a Legnano, che a ritmo incalzante, racconta l’immensa confusione che vive oggi il mondo del lavoro attraverso una piccola storia, quella del vecchio custode Angelo che da oltre trent’anni svolge il proprio lavoro con dedizione presso la portineria di un condominio milanese e viene “licenziato” da una “rampante” Caterina figlia dell’esasperazione, delegata da un “fondo” finanziario che ha l’obiettivo di “licenziare” cinque portinai e affermare il loro potere immobiliare attraverso l’introduzione del Robot Keeper.
Ma Angelo non ci sta e con la sua “umanità” riesce a “vincere” (in una “combattuta” e ironica) assemblea e ironica moralmente su Caterina e a non introdurre un robot che doveva sostituire il diligente e affezionato amico dei condomini.
Le mie considerazioni
Seguo Giacomo Poretti dai tempi del Trio “Aldo Giovanni e Giacomo” e non potevo non esserci alla “Prima” che ha dedicato a Legnano. Mi è sempre piaciuta la loro ironia, mai invadente. E ieri un po’ del Trio l’ho ritrovata. Ma Giacomo Poretti con Daniela Cristofori sono andati oltre. E complice un testo “attuale” hanno voluto trasmettere i “rischi” della tecnologia. Il Robot deve sostituire l’uomo?. Questo assunto criticato anche da Papa Francesco, ha diversi risvolti e collegamenti. Riguarda si la tecnologia, ma si estende al sociale con ricadute, che, se non ben governare, possono rappresentare criticità. E Angelo, per me il “bene” ha vinto su Caterina “tagliatrice” di teste (il male). L’intricata ma “gustosa” commedia, in un’ora di spettacolo, è riuscita a toccare il diversi risvolti con “leggerezza”, ma con “garbo” e “decisione”. Angelo riesce a “vincere” sui colossi della sostituzione uomo-macchina, con il coinvolgimento dei “suoi” condomini ed a sentire dagli applausi, anche dal pubblico presente al teatro Tirinnanzi., portando in assemblea la sua “umanità” (vincente!).
Non “spoilero” oltre e invito , chi non è riuscito a venire causa sold-ot al Tirinnanzi, a organizzarsi anticipatamente ad un’altra “performance”.. “Asap” as soon as possible…
Galleria a cura di Sergio Banfi
Galleria amatoriale a cura di Donatella Bernardi