Mostre: “Demopretoni/ Un viaggio tragico erotico nella disillusione postbellica” di Tono Zancanaro

Mostre: “Demopretoni/ Un viaggio tragico erotico nella disillusione postbellica” di Tono Zancanaro

Continua il contributo di Mauro Bianchini che dalla sua Romagna manda contributi per chi è alla ricerca di Mostre particolari che valgono un “viaggio”. Sto parlando di : “Demopretoni/ Un viaggio tragico erotico nella disillusione postbellica” di Tono Zancanaro in corso a Longiano (FC)…

Erotismo e sessualità

La raffigurazione dell’erotismo e della sessualità espressa nelle più distinte discipline artistiche è stata fatta passare per secoli, in maggior misura, dalla porta di servizio.

Gli apprezzamenti associati all’autorevolezza o meno degli artisti  passavano dai salotti ai pubblici riconoscimenti.

Del resto in una nazione pervasa di parrocchie, prima si deve passare dal confessionale.

In peculiare misura anche le opere di Tono Zancanaro appartenenti al ciclo Demopretoni hanno avuto una diffusione limitata causa “l’aggravante” di avere inserito nelle sue tavole personaggi appartenenti a contesti politici e religiosi.

La Mostra “Demopretoni/ Un viaggio tragico erotico nella disillusione postbellica”

A rendere omaggio a uno dei disegnatori e incisori tra i più significativi del Novecento concorre “Demopretoni/ Un viaggio tragico erotico nella disillusione postbellica” inserita nel circuito della Biennale del Disegno di Rimini, a cura di Flaminio Balestra, Manlio Gaddi dell’archivio storico Tono Zancanaro e Guido Bartorelli storico dell’arte, in corso presso il Castello Malatestiano di Longiano.

Realizzati tra il 1945 e il 1947 i disegni, al di là dell’esplicita raffigurazione, esprimono l’insofferenza e il disincanto dell’autore nei confronti dei prodromi che all’epoca delineavano la nascente Repubblica.

Nel tratto, allo stesso tempo lieve e avvolgente che caratterizza le opere di Zancanaro, si scorgono i sanguigni tumulti della carne, la licenziosa appropriazione dei corpi altrui, la protervia di chi si concede in  privato ciò che rinnega in pubblico.

Con cadenza simile a fogli di diario Zancanaro tutto avviluppa tra ironia, dissacrazione e estatica leggerezza. Nel continuo tumulto di dissolvimento e concretezza le forme si avviluppano in una ragnatela esistenziale dove pare impraticabile alcuna possibilità di redenzione.

Tono Zancanaro – “Demopretoni/ Un viaggio tragico erotico nella disillusione postbellica” – Longiano (FC).Piazza Malatestiana 1. Fino al 28 luglio 2024. Orario: da martedì a domenica 10-12/15-19.

Al via il 1° Concerto “Uno Stradivari per la Gente – Suoni nelle Fabbriche”: un viaggio nella musica con il Maestro Lorenzo Meraviglia

Al via il 1° Concerto “Uno Stradivari per la Gente – Suoni nelle Fabbriche”: un viaggio nella musica con il Maestro Lorenzo Meraviglia

Con molto piacere ho partecipato alla Conferenza stampa de “Uno Stradivari per la Gente” – Suoni nelle Fabbriche” per presentare il primo dei 4 concerti, che si terrà il 22 giugno nella “Fabbrica” Wiz Chemicals diretto dal maestro Marco Benaglia dell’ l’Accademia Concertante d’Archi di Milano e l’esibizione del Maestro Lorenzo Meraviglia con il violino Omobono Stradivari del 1730 (ho avuto il piacere di vederlo a 30 cm! Emozionante) che ci farà viaggiare nel tempo . E mutuando le parole riprese dal Presidente Salvatore Forte : la cultura ha un ruolo preminente in ogni cosa, che bisogna guardare all’uomo perché nessuno sforzo durerà nel tempo se non si eleverà l’animo umano, che le armi segrete sono i libri, i corsi culturali, i concerti, le mostre, i dibattiti (che lui spesso ospitava nella sua fabbrica)…

Esibizione in Wiz Chemicals del Maestro Lorenzo Meraviglia

I Community days: Il progetto “Uno Stradivari per la Gente” – Suoni nelle Fabbriche

Conosco Salvatore Forte da circa 30 anni. Ho avuto il piacere di averlo come mio “Preside” oggi si direbbe Dirigente e ho scelto di collaborare con lui dal 2000 all’I.S. dell’Acqua anche grazie alle sue “vision”. Poi l’ho re-incontrato come presidente della Fondazione Ticino Olona con entrambi ruoli diversi: lui presidente della Fondazione territoriale a creare “comunità per la “coesione sociale” , io nel ruolo di direttore di Sempionenews. Ebbene le sue visioni ci portarono a creare, insieme, il Corso di Giornalismo Glocal, dedicato a giovani giornalisti che volevano mettersi in gioco. E Salvatore, come mi permetto e mi permette di chiamarlo, ne ha fatte tante. Da Donne in°canto a Civil week, fino a Community days dove lo spirito è sempre lo stesso. Dopo l’edizione dello scorso anno, ecco la novità, Unica, di carattere nazionale, di portare la cultura” (in questo caso la musica), nelle Fabbriche con il progetto “Uno Stradivari per la Gente” – Suoni nelle Fabbriche”. Mi piace perché coinvolge i luoghi di lavoro, perché le fabbriche sono il luogo dove si fa comunità, perché si fa rete, perché collaborano Pubblico/privato. Ma soprattutto perché si porta la “Musica a TUTTI”.

Il progetto “Uno Stradivari per la Gente

La scelta della musica come strumento di cultura nacque dal fortunato incontro con l’Accademia Concertante d’Archi di Milano, diretta dal Maestro Mauro Benaglia, e dalla presenza di un violino Stradivari suonato dal Maestro Lorenzo Meraviglia, astro nascente del nostro territorio. La scelta di una location fece poi conoscere Fondazione per Leggere, eccellente realtà culturale con sede ad Abbiategrasso, presieduta da Marcello Mazzoleni.

L’anno scorso si sono tenuti quattro concerti in luoghi di prestigio (l’Abbazia di Morimondo, la Villa Corvini di Parabiago, il Palazzo Stampa di Abbiategrasso e la Chiesa di San Rocco a Cuggiono) che coinvolsero un pubblico vasto e affezionato.

Il progetto “Uno Stradivari per la Gente” – Suoni nelle Fabbriche

La modalità diversa è stata l’idea di portare la musica nelle fabbriche per far incontrare due realtà che magari non avrebbero altro modo di confrontarsi. Portarla poi in paesi anche di periferia ci è sembrata una iniziativa con un alto valore sociale per un territorio come il nostro.

L’iniziativa mira inoltre ad avvicinare alla Fondazione il mondo del lavoro (grazie alla sensibilità e alla disponibilità degli imprenditori coinvolti) e quanti, pur non avendo bisogno di noi, potrebbero diventare donatori e sostenere i progetti che approviamo.

E così Il 22 giugno p.v. si terrà il primo dei quattro appuntamenti di quest’anno che porteranno la musica eccellente nelle fabbriche eccellenti del nostro territorio. Uno dei 13 violini Omobono Stradivari del 1730, ancora attivi in tutto il mondo, suonerà all’interno della WIZ chemicals di Dairago.

I Partners…a partire dalla Wiz Chemicals

La WIZ chemicals è una azienda italiana nata nel 1983, di proprietà di Guido Azario, imprenditore “visionario” nonchè socio del Rotary Club Castellanza- Bu.Ga.Le,  che produce additivi chimici per l’industria dei laminati decorativi. Esporta quasi il 90% della sua produzione in tutto il mondo ed è attualmente la più importante azienda del settore. Azario è aiutato da circa 40 collaboratori tra i quali anche i suoi tre figli.

Quando gli è stato presentato il progetto, come afferma nel video, si è fatto subito “convincere”. Convinzione estesa anche dalla riconfermata sindaca di Dairago, Paola Rolfi, e dall’Assessore alla Cultura, Nicolò Gatti.   
Gli atri 3 concerti in programma si svolgeranno tra settembre e ottobre: uno sarà a Marcallo con Casone presso la falegnameria di Matteo Magugliani, un altro a Castano Primo presso la CMG, Costruzioni Meccaniche Giani, azienda leader mondiale nella costruzione di fibre ottiche e tubi in acciaio che attraversano l’oceano; infine, non con uno ma con due Stradivari, si terrà un concerto in una fabbrica di Legnano, nei capannoni delle ex Industrie Elettriche, per festeggiare il centenario di Legnano diventata Città nel 1924.

Viaggio nella Maturità 2024: la sicurezza dei ragazzi di oggi, uomini di domani

Viaggio nella Maturità 2024: la sicurezza dei ragazzi di oggi, uomini di domani

E’ la prima volta anche per me nel ruolo di “curioso” per questa maturità 2024 targata Valditara, e non , come nella passata edizione, di “inviato” nei vari istituti legnanesi in qualità di past direttore di Sempionenews. Poche novità sulla maturità ed anche sulle diverse tracce per la prima prova scritta. che ha coinvolto circa 530.000 studenti a livello nazionale e circa 70.000 in Lombardia. Da Ungaretti, a Galasso, passando da Rita Levi Montalcini, dalla Guerra fredda fino ai social. Ho avuto il piacere di intervistare a “caldo” Federico Foà del liceo Galilei di Legnano, ma guardando i colleghi dei giornali on line, siamo tutti d’accordo della maturità di questi ragazzi…(foto di Sempionenews e studenti.it )…

Intervista a Rebecca esami di maturità 2024 – ORALI –

La “mia” maturità 2024

La maturità 2024 non si è caratterizzata per novità. In qualità di “giornalista-curioso”, in qualità di past docente e di past direttore di Sempionenews, non ho riscontrato novità straordinarie rispetto a quelle degli anni passati. Per non tediare invito a ri-vedere il sito del M.I.U.R. OPPURE WWW.STUDENTI.IT .


Poiché i giovani sono una mia priorità, non potevo non mancare alla prima delle prove per la maturità. Abitando di fronte al @liceogalilei di Legnano, mi risulta facile sentire i giovani “maturandi” e con piacere li vedo sempre più maturi e preparati.

Ho avuto il piacere di intervistare Federico Foà, dell’indirizzo “Più scientifico” e le sue lucide risposte, supportate sempre da argomentazioni, mi hanno convinto che siamo sulla buona strada.

Sentite l’intervista e …Cosi anche per la seconda prova, più tecnica delle varie scuole ed indirizzi: una consapevolezza che affiora sempre e che fa ben sperare per questi uomini e donne del futuro. Nell’esempio di Sofia: sicurezza e concretezza.
Stessa concretezza anche in Angela Martino che, del liceo classico , si è impegnata sulla versione in greco su Platone con “Minosse o della legge” dove al quesito 3 si è cimentata sulla forza della formazione.

Intervista a Federico Foà

La prima prova di maturità

Oltre al sito del M.I.U.R. mi piace consultare anche www.studenti.it. Sperando di fare cosa gradita , segnalo le tracce e le risposte che il gruppo di tutor di questa piattaforma ha realizzato e risolto. In passato nella mia veste di docente, sono stati motivi di approfondimento con un pensiero diverso dal mio. (grazie sempre) . Ecco link e soluzioni
Da questo momento potete rispondere a tutte le domande del caso dando un’occhiata alle tracce della prima prova svolte dai nostri tutor

La seconda prova maturità 2024 

La seconda prova maturità 2024 è il secondo scritto dell’esame di Stato che gli studenti affrontano alla fine delle scuole superiori.Il secondo scritto ha l’obiettivo di verificare le competenze e le conoscenze degli studenti nelle discipline caratterizzanti di ogni indirizzo di studio.

La prova ha una durata diversa a seconda dell’indirizzo di studio: al classico, ad esempio, dura 4 ore, allo scientifico 6, all’artistico 18 ore suddivise in tre giorni.  E infatti ogni indirizzo di studio affronta tracce diverse e basate sulle materie d’indirizzo specifiche, materie scelte tra quelle caratterizzanti e che sono state individuate dal MIM il 29 gennaio (qui trovate l’elenco completo). 

Intervista a Sofia per seconda prova scritta

Orale maturità 2024

Successivamente alla prima e alla seconda proval’esame di maturità 2024 proseguirà con gli orali, orientativamente a partire dal lunedì successivo al secondo scritto, tranne nelle scuole che ospiteranno i ballottaggi il 23 e il 24 giugno.

Il momento iniziale dell’esame orale serve per giudicare le competenze maturate dallo studente nel perimetro delle discipline d’esame. Il colloquio si svolge a partire dall’analisi, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione, che può essere un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema. La commissione cura l’equilibrata articolazione delle fasi del colloquio e il coinvolgimento delle diverse discipline evitando una rigida distinzione tra le discipline stesse. Come indicato nell’ordinanza ministeriale, quest’anno deve essere privilegiata la dimensione del dialogo pluridisciplinare e interdisciplinare. 

In generale il colloquio orale dura circa 50/60 minuti nel suo complesso. La valutazione, invece, è uguale a quella delle altre prove e si esprime in ventesimi. 

Biella è la seconda miglior città d’Italia per “qualità climatica”. La mia soddisfazione

Biella è la seconda miglior città d’Italia per “qualità climatica”. La mia soddisfazione

Come ho già scritto ho una seconda casa a Andorno Micca(San Giuseppe di Casto), in provincia di Biella. Amo la città.  D’estate, ma anche d’inverno, è una soluzione alla “calura” a due passi da Legnano. Inoltre amo la sua semplicità, la “sua” identità anche perché circondata da “bellezza”(Naturale e culturale). Sapere ora che è la seconda città italiana per qualità “climatica”, dopo Imperia, da parte della ricerca “Corriere-Meteo.it”, mi da’ molte soddisfazione e mi rende felice.
Non tanto per me quanto per i “biellesi”, che a volte non credono nelle potenzialità della città…

sacromonte-di-Oropa-Nascita-di-Maria-

La mia soddisfazione
Biella che supera città blasonate per la “qualità climatica”, mi riempie di gioia. “Bazzico” a Biella da circa 40 anni, mentre Donatella da 52, e la scopro sempre di più. Mi piace la sua posizione a cavallo della Serra Morenica che degrada verso il Lago di Viverone ed a Nord, sulle Prealpi biellesi che hanno come riferimento due eccellenze: Oropa, luogo mistico-spirituale con il “suo” Sacromonte , patrimonio Unesco con 12 cappelle dedicate a Maria e dall’altro l’Oasi Zegna che per “vision” della Famiglia Ermenelgildo ha creato un’oasi di pace sia d’estate sia d’inverno con la sua aspirazione massima per sport invernali Bielmonte (lo scorso anno c’era anche la Nazionale femminile svizzera, oltre a quella francese ed italiana1).  Purtroppo i biellesi non credono molto nel turismo, nell’attrattività e complice la posizione (incastonata senza via di ritorno tra il fiume Elvo ed il Cervo) non si è aperta al “Turismo di massa”, alla valorizzazione del proprio territorio anche dal punto di vista climatico. Meno male che studiosi danno una mano.

Il Progetto “Qualità climatica”. I numeri

Da un’analisi effettuata su oltre 380 milioni di dati, dopo Imperia, Biella risulta la migliore città d’Italia come qualità climatica. Il progetto è stato realizzato per il terzo anno dal Corriere della Sera e iLMeteo.it ed ha permesso di verificare come, quest’ultimo anno, stiano peggiorando i valori delle grandi città mentre, proprio nei centri minori, si riscontrino i climi migliori del Paese sotto differenti punti di vista.
Riferiti a 17 parametri, Imperia sfiora i mille punti complessivi (si ferma a 999) staccando di soli 8 punti la seconda piazza occupata da Biella.
Gli stessi relatori del progetto del Corriere e di iLMeteo.it definiscono Biella “la sorpresa del 2023“.
Ricordo, infine, che un po’ di Biella, ed in particolare di Bielmonte-Oasi, era già arrivata a Milano con il progetto della Piantumazione di Piazza Duomo con la Flora dell’Oasi a partire dai Rododendri. Già li il mio orgoglio è salito alle stelle!

oasi zegna a milano

I precedenti

Nei report degli anni scorsi infatti, la città era stata penalizzata dalla forte siccità ma, lo scorso anno, ha sfruttato la sua posizione collinare per mitigare sia le notti tropicali (cioè quelle in cui la temperatura minima non scende mai sotto i 20 gradi), sia l’indice di calore (il combinato tra temperatura, umidità, vento e radiazione solare): due parametri negativi che invece affliggono le località della pianura padana.
Rispetto alle precedenti edizioni sono stati ampliati i dati: oltre ai parametri che sono stati aggiunti come il caldo estremo e i giorni di gelo, prima il confronto si fermava al 2010, ora è stato esteso fino al 2000. Per ognuno dei 108 capoluoghi di provincia sono stati confrontati i 17 valori ora dopo ora, giorno per giorno per 24 anni per un totale di oltre 380 milioni di dati. I giorni di gelo sono quelli in cui la temperatura minima scende sotto zero gradi mentre, per eventi estremi, si intendono i giorni con precipitazioni sopra i 40 millimetri e raffiche di vento maggiori di 40 chilometri all’ora.

Lo sapete che Brolo è il “Paese dei Gatti”?

Lo sapete che Brolo è il “Paese dei Gatti”?

In vacanza al @campingorta sull’omonimo lago, complice il maltempo, ho fatto una gradevolissima escursione nel “Paese del Gatti”, ovvero Brolo, nel V.C.O.. Lo conoscevate? Seguitemi e vi racconto anche la leggenda…

Lavatoio con opere di artisti locali – e Frova e Piazza

La mia esperienza a Brolo

La mia esperienza nel “Paese dei Gatti”, un ridente ed arroccato paesino a circa 300 metri sul @lagodorta a due passi da @omegna, è stata di “stupore”. Stupore perché dopo averne sentito parlare da Aurora, una mia ex-collaboratrice e  “gattara” innamorata e completamente “dedicata” ai felini, che mi ha “stimolato”. E ieri, 14 giugno con un tempo novembrino (vedi video) non avevo proprio di voglia di stare in camper. In scooter, con il mio fedele “D’Artagnan” ho fatto la scoperta. Un paese completamente dedicato ai gatti. Ovunque c’è un simbolo, una scultura, un pensiero dedicato ai felini, che han fatto anche la “fortuna” del paesino. Oltre alle opere  del quale ne parlerò dopo, il paesino sta vivendo una fortunata “ricaduta” che sta portando tanti turisti qua. Ne hanno parlato la Rai,  il settimanale “Gente” ora in edicola, “Turisti per caso” ed ora anche “I viaggi di enzo” (ah ah ah)

Perché Brolo è il paese dei gatti?

La storia iniziò il 10 ottobre 1756 durante la seduta del Consiglio della Comunità dove la città di Brolo chiese al paese di Nonio la separazione, a livello ecclesiastico, dalla Parrocchia di San Biagio di Nonio perché originariamente gli abitanti dovevano recarsi proprio a Nonio per tutte le funzioni e dovevano attraversare un fiume soggetto a piene il “Rio veloce”.

Impresa che era irrealizzabile al punto di inventare un motto versus i “brolesi”: “Quand al vien parrocchia Brol, al ratta metrà su ul friol” che in italiano significa “quando a Brolo ci sarà la parrocchia il topo si metterà il mantello”. Proprio come dei gatti, gli abitanti avrebbero dovuto cacciare i topi che infestavano il paese; la città, così, si impegnò e riuscì nel suo intento il 27 aprile 1767 e il motto divenne “È stata fatta la parrocchia a Brolo ed il ratto ha messo il mantello”. Il giorno seguente venne, infatti, inchiodato sulla porta di una delle autorità di Nonio un piccolo topo con addosso un mantello a rappresentare che i gatti, gli abitanti di Brolo, avevano cacciato i topi con il mantello ( Nonio)

La soddisfazione dei “brolesi”.
Il 27 aprile 1767 è stato anche firmato il decreto che permise l’erezione della Parrocchia di Sant’Antonio Abate. Tale leggenda, anni dopo, fu lo spunto per decidere di utilizzare la figura per dare al borgo un’entità con cui differenziarsi.

E l’idea dei gatti è stata geniale come mi hanno raccontato Lucia e Nino, “gatti” di Brolo, che mi hanno accolto, mi hanno e fornito il depliant illustrativo (sebbene fossi arrivato in paese all’ora di pranzo!), e mi hanno indicato le opere dei quali vanno orgogliosi.

Ogni anno sono molti i visitatori che vengono in questo paesino; anche i bambini del posto conoscono bene la leggenda e sono felici di raccontarla anche attraverso i disegni.

Ancora oggi gli abitanti del paese sono orgogliosi di questa tradizione come testimoniano i cartelli d’ingresso ed uscita dalla città raffiguranti dei gatti.

Le opere dedicate ai “Gatti”

Brolo è un Museo a “cielo aperto” dedicato ai Gatti. Artisti locali ed altri innamorati del posto hanno lasciato delle testimonianze. Tra i celebri autoritratti presenti in città ricordiamo quello di Van Gogh che rappresenta un micio e per riprendere l’Urlo di Munch un gatto urlante. Poi mi è piaciuta l’opera del “Gatto Furioso” di Giorgio Rava ubicato nella sede degli Alpini Brolesi. Un’altra opera che mi ha coinvolto è stato il “Monumento” ai Gatti di Orlando Piazza . Notevole il restauro del lavatoio dove i “felini” sono sempre in bella mostra. Poi ci sono vari “vicoli” ma quello più attraente, per me, è quello de “Strescia dal gat” Infine c’è la Piazzetta del gatto tutta dedicata all’amico dell’uomo dove a due passi c’è il Circolo Operaio “Guglielmo Oberdan, sempre dedicato a “Lui” e dove si puo’ mangiare, a mezzogiorno, con soli dieci euro! Ah dimenticavo; andate a Brolo anche per la bellissima vista sul lago d’Orta versante Omegna. Infine ci sono tante escursioni a due passi dal lago  (Monte Cregno e sul monte Pizzo, boschi di Cesara e due lagoni limitrofi!)

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