E’ il momento della partenza, inizia il viaggio di ritorno verso casa e la prima tappa sarà Le Mont-Saint-Michel, con sosta a Le Havre. E’ tempo di tracciare un bilancio di questa visita a Etretat,
Etretat, una conferma
Ci aspettavamo tanto da questo piccolo borgo, un pò perchè si trattava della tappa più a “nord” del nostro viaggio, un pò perchè le falesie da sempre ci avevano attratto con le loro forme e la loro magia.. e le aspettative non sono state deluse.
Dalle falesie appunto fino alla casa di Lupin, un territorio dove natura, storia e curiosità si fondono in un connubio perfetto. In attesa di raccontari Le Mont-Saint-Michel vi lascio i link ai tre articoli su Etretati:
Una sosta a Le Havre…prima di arrivare a Mont Saint Michel
Le Havre: città portuale – commerciale, Patrimonio Unesco
Prima di fare tappa a Mont Saint Michel, abbiamo fatto una sosta a Le Havre, il capoluogo de la Siene Marittime. A dir la verità, non ci ha “acchiappato” molto perchè purtroppo molto commerciale ed incastonata nel “fiordo” di “insinuazione” della Senna (il fiume più lungo della Francia”).
E proprio alla Seine, l’architetto Auguste Perret ha realizzato il centre de Commerce di le Havre che gli è valso, ma è valso alla città portuale, il riconoscimento di patrimonio Unesco 2005.
Le Havre è l’unica città la cui architettura moderna è inserita nel Patrimonio Mondale dell’UNESCO per il suo centro città. Il più grande architetto del XX secolo, Auguste Perret fu un vero “poeta del calcestruzzo”, visionario, egli riuscì a dare un nuovo volto a una città distrutta dalla Seconda guerra mondiale. Reinventò una città unica dall’architettura epurata, applicando i principi del classicismo strutturale, unendo l’utilizzo del cemento armato a uno stile classico. L’architettura fa risaltare la luce, questa stessa luce così particolare, che ispirò a Claude Monet l’Impression Soleil Levant, dipinto a Le Havre (per la precisione a Sainte-Adresse) nel 1872. Un quadro che diede il nome al movimento impressionista.
Il viaggio di ritorno verso Legnano sarà ricco di nuove tappe! Ci sentiamo a Le Mont-Saint-Michel!
Oggi tappa in bici “Legnano” per raggiungere il Faro di Antifer e quindi la falesia Cap de Antifer. Mutuando l’inno d’Italia: “Dall’Alpe a Sicilia dovunque è Legnano”; e l’opera di Giuseppe Verdi “La Battaglia di Legnano” si è animato in me/noi, un doveroso “nazionalismo” (siamo in Francia e si sa i francesci lo sono…). In serata una gradevole sorpresa in campeggio… sono venuti a rallegrarsi i Cristal Chic. Ma la svelo tra poco!
Il Faro di Antifer
Di buon mattino, siamo partititi dal nostro camping “Abijune” ed abbiamo imbroccato, in men che non si dica una provinciale e subito dopp delle stradine “cantonali” che ci hanno portato prima al faro, “Phare de Antiter”, e poi a piedi abbiamo raggiunto la Plage de Anfiter, dove eravamo stati il giorno prima.
Il faro, non ci ha “acchiappato” più di tanto: e trascurato, non curato, l’accesso malandato!. Ma la vista, come al solito, sulle falesie, è impagabile!. Purtroppo una struttura del genere poteva essere “utilizzata” anche ai fini turistici…Ma tant’è. Ricordo l’esperienza che abbiamo fatto in Danimarca a Skagen , ma non solo, dove attorno al faro si è sviluppato un turismo naturalistico dei “due mari”: museo multimediale, guida naturalistica, guida storica, osservazione dall’alto e tanto altro…
Ricordo che il faro è stato ricostruito dopo dei bombardamenti. Il precedente, commissionato nel 1894 e bombardato nel 1944, un nuovo faro fu eretto nel 1949 e messo in funzione due anni dopo. Ha la forma di una torre ottagonale con facce curve di 37,90 metri di altezza e con vista sul mare di 130 metri.
Comunque il tour è stato stimolante perchè abbiamo “scoperto” la discesa naturale per raggiungere la “Plage” (ieri l’avevamo fatta da una stradina diretta a mare).
Serata inaspettata!
In serata, come accennato, una piacevole sorpresa ci ha fatto sentire “francesi”. Il campeggio Abijune ha organizzato un evento “benefico” coinvolgendo gli artisti della Cristal Chic.
I Cristal sono un Trio composto da artisti travestiti, cantanti ed attori e che hanno sposato la causa di chi è meno fortunato. Ora non sono in grado di dire a quale associazione benefica andrà il ricavato della serata, ma lo spirito è stato quello giusto.
I tre ci hanno “catturato” con momenti dedicati alla chanson :francoise” cantando anche brani di Silvie Vartan e Dalida, note in Italia negli anni 60-70.
E poi Fernando il piu noto, si è esibito in una sfilata di trasformazione esplorando il mondo della bisessualità…anche se in francese, la sua “complicità” è stata disarmante al punto da far “scompisciare” tutti i presenti…
Alla fine si svela il trucco ed i tre “calano” la maschera facendo un intervento sulla diversità e solidarietà…da me, noi, molto apprezzato…
Come è stata apprezzata anche la cena. Noi abbiamo scelto Mules ovvero Cozze con una diversità( è il caso di dire): le cozze al Camembert…e la classica crepes al Calvados, il vino locale che insieme a sangria e Cidro dolce, hanno accompagnato la gradevole serata…
Dopo la scoperta e lo stupore del borgo di Etretat, la scoperta delle prime falesie, la bella chiesa-chapelle Notre Dame de la Gare, oggi un percorso più soft: passeggiata a piedi “in quota” dal campeggio Abijune di Le Tilleul a la falesia di Antifer ovvero “dell’Anfiteatro”. Sai perchè si chiama cosi?
La falesia e la Plage d’Antifer
La falesia di Antifer come comunemente viene chiamata la falesia del Ponte de la Courtine, è un anfiteatro a cielo aperto.: si apre appena appena finisce il sentiero segnalato…
Superato il paesino di Tilleul, dove alloggiamo al camping Abijune in aperta campagna ed in “quota” (siamo in alto sui costoni che formane le falesie), si arriva ad un bivio che ci indica la strada, ovvero la “Plage d’Antifer”…che è la nostra meta.
In circa un’ora dopo aver costeggiato un maneggio, ci inoltriamo nel bosco dove veniamo accolti da una frescura che ci ritempra e da un branco di asini allo stato brado, che prendono subito confidenza con il nostro fido “Aramis”. Dopo circa 15 metri, un’altra sorpresa ci attende: un gruppo di pecore autoctone ( a me son sembrati “mufloni” che in comunità si sono riparati all’ombra in prossimità del bosco (anche qui Aramais ha “socializzato”….
E poi la “visione” dal basso della Falesia che dalla punta nord a quella sud, forma un “anfiteatro”. (ricordiamo che a 5 km c’è anche il Phare d’Antifer),
L’anfiteatro e la Seine Maritime
Il percorso che abbiamo effettuato fa parte del progetto delle vie a piedi della Seine Maritime con vista sulla Manica. La vista sulle scogliere bianche che sovrastano La Manica qui è sensazionale.
Oggi siamo saliti e poi discesi tra una delle falesie meno “battute” rispetto a quelle visitate l’altro giorno, (Falesia d’Aval e Elefante-Guglia), ma l’attenzione è stata la stessa. Qui ad ogni passo si nasconde un pericolo e poi andare per “falesie” con un animale domestico, non è semplice. Ma Aramis si è dimostrato attento e non ci ha deluso…
Le falesie del territorio di Etretat nascondono piccole baie e spiagge di sabbia dalla bellezza strabiliante, che si possono raggiungere con la complicità della bassa marea.
E noi, appena giunti a la Plage di Anfiter, non ci siamo trattenuti: un tuffo nelle acque che virano dal verde smeraldo al blu cobalto , colori per noi irresistibili…e via un tuffo.
Prima da solo…poi con il fido Aramis (anche perchè in circa due ore il livello della marea è salito di almeno un metro e mezzo e per lui diventava pericoloso…ma anche per noi…)
Dopo il bagno, pranzo al sacco con il jambon di Etretat e dei formaggi acquistati al Marche di Tilleul (l’altro giorno avevamo pranzato al ristorante “Cote Mer”, approfittando di un’offerta a base di Mule (cozze alla marinara di cui vado ghiotto)…Ma consiglio anche il ristorante “La Salamandre” in centro storico dove il menu è a base di carne ed i prezzi sono… più abbordabili…
Ebbene anche i grandi si “stupiscono” visitando Etretat. E’ quello che è successo a me alla scoperta di questo borgo eccellenza della Normandia. Le stradine strette in stile alsaziane, i colori intensi, i sapori che ti “catturano”, insieme all’eccellenza delle “falesie” ne fanno un luogo unico.
Etretat: non solo Falesie
Stamani abbiamo visitato Etretat partendo dal campeggio di Abijune: un giro in centro, il bagno nell’Atlantico (tutti dicevano freddo…ma vi assicuro è stato stimolante e “rigenerante” e per niente “proibitivo”) , la chiesa Notre Dame de la Garde sulla falesia d’Amont (“detta della Roc”) , e una visita a volo fin sulla terrazza della falesia dell’Elefante (abbiamo deciso di percorrerla all’incontrario in questi giorni)…
Ci siamo imbattuti subito alla Clos de Lupin, ovvero la casa di Lupin visitabile anche di domenica ma con alcune limitazioni (compreso nn fotografare dall’interno).
E poi un giro in centro tra le viuzze con odori e sapori riconducibili al luogo: ristoranti dove si mangiamo i Mules ovvero le cozze in tutte le forme-salse: alla marinara, alla camarghese perfino allo zola…
E poi arrivi sulla panoramica del lungomare di Etretat una terrazza che guarda alle falesie di Amont (La Roc) e la falesia piu’ fotografata ovvero la “falesia dell’Elefante”. (vedi foto a sx) … Bagnetto nell’Atlantique (non freddo per niente!) e poi via in trenino turistico alla Chapelle . (purtroppo non visitabile per lavori) dove ho avuto un incontro ravvicinato con un gabbiamo (aveva proprio fame!)…
E poi la meraviglia: le falesie di Arval e Elefante
La Chapelle Notre-Dame de la Garde si trova in cima alla famosa falesia D’Amont a due passi dai pittoreschi giardini di Ètretat. La sua posizione scenografica la rende un incanto per ogni amante della natura e dei paesaggi spettacolari.
Le grandi scogliere di gesso di Ètretat sono uno degli emblemi della costa della Normandie. I suoi paesaggi sono diventati famosi nel XIX secolo grazie a romanzi e dipinti di pittori Impressionisti come Monet che l’hanno commemorata. E’ presente persino nalle avventure del ladro Arsenio Lupin!
Davanti alla cappella, a circa 30 metri dal bordo della scogliera c’è una splendida panchina panoramica: il luogo perfetto per godersi un tramonto sul mare. Purtroppo in alta stagione questa “panchina dell’amore” è spesso super affollata tanto che in certi orari è impossibile sia sedersi che scattare una foto ricordo, ma le viste restano ugualmente un incanto.
Le falesie di Arval (detta dell’Elefante) e l’Augulle de l’Ago
La Falesie d’Aval è uno dei punti più sublimi della Costa di Alabastro: la sua roccia candida, che contrasta con il blu del mare, si tinge di magnifici colori a seconda dei diversi momenti della giornata. Al tramonto il panorama è eccezionale, così come la sera, quando viene sapientemente illuminato. Salendo una lunga scalinata che parte dal lungo mare di Etretat, siamo arrivati in cima alla scogliera, con una stupenda terrazza panoramicae qui imoagabile la vista de la Porte d’Aval, il famoso arco naturale descritto da Maupassant come un elefante che beve nel mare, frutto di secolari fenomeni di erosione. A pochi metri dall’arco, si trova l’Aiguille de la Falaise d’Aval, detto l’Ago. Questa formazione rocciosa, isolata e lontana dalla scogliera, misura oltre 55 metri di altezza e per molto tempo ha solleticato la fantasia degli scrittori come Maurice Leblanc: nei suoi romanzi sul ladro Lupin racconta che l’ago sarebbe cavo e racchiuderebbe il segreto dei re di Francia. In realtà, questa insolita distanza si spiega con l’erosione da parte degli elementi che, nel corso dei secoli, ha portato al crollo e al collasso in mare dell’arco in pietra, che prima collegava la roccia con la terra ferma. –
Gallery di scorci di Etretat: le falesie d’Arval e l’Elefante. La Chapelle Notre Dame de La Garde
Ieri abbiamo salutato la “scoperta” Honfleur che con le sue bellezze floreali, i suoi macro croissant e le specialità di pesce, ci ha regalato due giorni di “stupore” in attesa di arrivare a Etretat, passando dal Pont de Normandie. Seguiteci che ve lo raccontiamo!
Attraversando la foce dell’estuario della Senna, il Ponte di Normandia (Pont de Normandie) è uno dei nostri punti di riferimento più importanti.
Bellissimo e architettonicamente impressionante, era il più lungo ponte installato del mondo quando è stato aperto.
Un capolavoro moderno
Molti visitatori della Normandia attraversano questo ponte durante il loro viaggio in Normandia, ma pochi ne conoscono l’origine, la storia e i segreti.
Negli anni ’80, l’unico ponte che attraversava l’estuario era il Pont de Tancarville, situato a circa 16 km da Le Havre.
A causa della crescita esponenziale del traffico autostradale, la costruzione di un nuovo ponte divenne una necessità. Progettato dall’ingegnere strutturale francese Michel Virlogeux e dagli architetti François Doyelle e Charles Lavigne, la costruzione del ponte iniziò nel 1988 e durò 7 anni.
Il ponte è stato inaugurato il 20 gennaio 1995 e ha stabilito un record mondiale al momento del suo completamento. Quando fu aperto al pubblico, era infatti il ponte strallato più lungo del mondo e aveva anche una distanza record tra i piloni per un ponte strallato.
Era più di 250 metri più lungo tra i pilastri rispetto al record precedente. Il Ponte di Normandia rimane il ponte con la campata più lunga in Francia.
Il borgo di Etretat
In serata eccoci giunti nel borgo di Etretat famosa non tanto per cattedrale Notre-Dame de la Garde (che visiteremo), non tanto per il Monumento al pilota Francois Coli (che fece la prima traversata in aereo per l’America), non tanto per casa di Lupin” e tanto altro, ma per le “falesie”.
Le falesie si trovano sulla punta estrema della Normandia, nella costa cosidetta dell’Alabastro.
Forse proprio questa pietra ha formato le “falesie” e il vento, che domina sempre su questa costa, ne ha modellato le forme scolpendo l’icona dell’elefante o di Aval , la più fotografata (La falesia dell’elefante), oppure le Guglie di una chiesa (“Dente de l’”Auguille”), oppure la Roc a forma di “spuntone“, oppure le porte di la Manne con il buco (“Falesia del Pertuiset”)…Comunque cercheremo di visitarle “quasi” Tutte! Ci proveremo! Seguiteci…