Cave di Candoglia: le origini del Duomo di Milano

Cave di Candoglia: le origini del Duomo di Milano

Lo sapevi che il Duomo di Milano è stato costruito con il marmo proveniente dalle Cave di Candoglia? E lo splendore della pietra emerge con il bagnato? Ho visitato la cava con il collega fotografo Sergio Banfi e con Nicoletta, una guida straordinaria, che ci ha narrato questa eccellenza e vorrei trasmetterla anche a voi….Seguitemi!

Una bella esperienza vissuta sabato 29 luglio alle Cave di Candoglia. Con il Collega Sergio Banfi e la preparata guida Nicoletta, ho scoperto aneddoti e curiosità per apprezzare ancor di più questo “monumento” alla bellezza. Te lo racconto…

A monte della frazione di Candoglia, nel comune di Mergozzo, sulla sinistra del fiume Toce e proprio all’imboccatura della Val d’Ossola, in Piemonte, si trovano le sorgenti vive del Duomo di Milano, da cui proviene il marmo che compone la Cattedrale.

La sua bellezza cristallina screziata di rosa, unita alla grande resistenza dovuta alle eccezionali caratteristiche fisico-chimiche, ha portato un contributo di straordinario valore alla realizzazione del Monumento e ne ha condizionato l’architettura, la statica e la parte ornamentale.

Fu Gian Galeazzo Visconti a decidere di sostituire il mattone, originariamente pensato per la costruzione del Duomo nel progetto iniziale, con il marmo. A questo scopo, il 24 ottobre 1387, cedette in uso alla Veneranda Fabbrica la Cava di Candoglia e concesse il trasporto gratuito dei marmi fino a Milano attraverso le strade d’acqua.

Il trasporto del materiale fino a Milano avveniva dal Toce al Lago Maggiore, lungo il Ticino e il Naviglio Grande e poi dentro alla città fino alla darsena di Sant’Eustorgio.

Attraverso il sistema di chiuse, realizzato dalla Fabbrica, arrivava fino al Laghetto (oggi Via Laghetto), a poche centinaia di metri dal cantiere della Cattedrale, nel cuore della città.

Anche dopo la chiusura del Laghetto, il trasporto dei blocchi fino a Milano rimase via acqua fino al 1920, per poi passare su strada. A partire dal XV secolo il marmo di Candoglia fu utilizzato anche per altri monumenti oltre al Duomo di Milano.

Vi allego i links: quali l’arca di Sant’Agostino, la Certosa di Pavia e, in misura minore, la Cappella Colleoni a Bergamo, la Chiesa di San Francesco a Piacenza e la Basilica di San Petronio a Bologna

Aneddoti

Nicoletta ci ha raccontato tanti altri aneddoti. Ad esempio: sai da cosa deriva mangiare ad ufo? Il termine  ufo è legato alla consuetudine (non documentata) delle chiatte che scendevano dal Toce fino ai Navigli via Ticino, di offrire gratuitamente passaggi gratis alla popolazione: secondo questa versione, andare fino a Milano ad ufo era andarci senza spendere un soldo. C’è anche un’altra interpretazione ovvero le imbarcazioni che trasportavano i materiali (esenti da pedaggi) per la fabbrica erano contraddistinte dalla scritta ad Usum Fabricae Operis, da cui deriva l’espressione ad ufo come sinonimo di gratis.

Le dimensioni della Cava madre: La caratteristica escavazione del marmo è stata raffinata nel tempo ma la tecnica è sostanzialmente rimasta invariata con il taglio dei blocchi col metodo del filo in metallo sostituito dal filo in diamante; stupisce e impressiona la profondità della caverna-galleria della Cava Madre che raggiunge al banco superiore di estrazione 120 metri mentre 45 metri l’altezza per una larghezza di 22 metri. Dimensioni imponenti che hanno imposto opere di sicurezza in cemento armato e reti di consolidamento di tutte le pareti laterali anche se tali opere appagano l’occhio ma non la montagna per le casuali ed impressionanti forze pressorie che ne possono scaturire.

spiega-davanti-cava-candoglia-madre

Uomini impiegati: almeno 400 prima del novecento. Attualmente lavorano fissi circa 15 tecnici specializzati e tra questi Alessandro, ornatista, che ci ha raccontato nel “suo” laboratorio all’interno della area della Veneranda Fabbrica del Duomo la tecnica che usa con l’evoluzione verso le tecnologie. Non pensate che gli scultori usino ancora il martello e scarpellino? Oggi si utilizzano strumenti di Cad, macchine a controllo numerico che, in caso di riproduzione di una guglia o statua, ripropongono fedelmente, grazie al professionista, l’opera. Tendenza confermata anche dal nostro Nicola Gagliardi, di San Vittore Olona, che ha collaborato con la Veneranda Fabbrica al ripristino di statue affermando che oggi la tecnologia diventa un alleato insostituibile dell’uomo e quindi dell’artista.

Santa Marta e Nicoletta

Perchè visitare il Museo Archeologico di Mergozzo?

Innanzitutto c’è un collegamento stretto tra le cave di Candoglia e il Museo, inoltre, perchè in questi territorio il marmo ha rappresentato la crescita, l’identità e lo sviluppo del territorio a partire dai Romani.
Nicoletta ci ha fatto immergere in questo periodo storico facendoci “attraversare” nelle diverse epoche, dove l’occupazione e lo sviluppo si doveva alle cave della veneranda fabbrica del Duomo…Ma val la pena una visita…

Entrando a narrare il Museo esso contiene una piccola mostra di materiale archeologico del territorio di Mergozzo, allestita nell’estate del 1969, fu motivo di incontro per un gruppo di appassionati delle più antiche testimonianze storiche del paese.
Si costituì così, sotto forma di comitato, il Gruppo Archeologico di Mergozzo (G.A.M.) che, nell’antica Casa del Predicatore concessa dalla Parrocchia, cominciò a raccogliere in custodia conservativa il materiale archeologico che fu possibile reperire presso vari privati che ne erano in possesso o emerso dagli scavi condotti negli anni a Mergozzo ed in altre località provinciali.
Divenuta inadeguata la sede originaria, grazie all’intervento del Comune di Mergozzo e della Regione Piemonte, con il coordinamento della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte, a partire dal 2003 i materiali sono stati trasferiti in una nuova e più moderna sede, rispondente agli attuali criteri di sicurezza ed accessibilità, inaugurata nel settembre 2004.

Un grazie alla guida Nicoletta, ad Alessandro ed alla Veneranda che da secoli partecipa alla bellezza del nostro territorio ed in particolare al Duomo di Milano, esempio culturale tra i più apprezzati in Italia…e non solo!

Note:

Perchè “I viaggi di Enzo”?

Perchè “I viaggi di Enzo”?

La passione per il viaggio, per il turismo, l’amore per il territorio sono stati i miei compagni di vita (viaggio). Ecco perchè nasce il blog I viaggi di Enzo.


Nelle mie esperienze lavorative ho prediletto la passione per il territorio nelle sue diverse declinazioni dove raccontare cio’ che vivevo per avvicinarmi anche agli altri. Nel “mestiere” di Docente, prima, di consulente dopo, di giornalista e direttore della testata Sempione News ho inserito la bellezza, l’ambiente, le eccellenze del territorio trasferendole in opportunità.

Questa è l’idea del viaggio e il progetto “I Viaggi di Enzo” rappresentano l’applicazione di tutto cio’ e di tutta una vita.

Il viaggio è la metafora della libertà mentale: si puo’ anche viaggiare stando nella propria stanza. Ma è anche la vicinanza con gli altri Ovunque tu vada, vacci con tutto il tuo cuore” Confucio

Il progetto prevede la narrazione della mie esperienze sia a due passi da casa, sia in luoghi piu’ lontani con un unico denominatore: la valorizzazione di questo o quel territorio.

Abbiamo, ahimè realtà molto vicine a noi, come monumenti, chiese non sempre disponibili alla comunità!. Un esempio la Chiesetta di Santo Stefano a San Vittore Olona. Un gioiello del rinascimento monumento nazionale. In ben pochi la conoscono!

Allora “I viaggi di Enzo” vuole raccontare questa ed altre storie. ma vuole raccontare anche la vivibilità del territorio per fare comunità. Ad esempio i tanti eventi culturali, spettacoli musicali, teatrali che rendono il territorio attrattivo e vivibile e ci fanno affermare: “sono felice di vivere qui”.

Ci sarà sempre un momento di conoscenza, analisi basato sull’esperienza.

Il blog utilizza altri strumenti social come Facebook e Instagram per “arrivare” a Tutti e vivere insieme questa nuova e stimolante esperienza.

Seguitemi!

Oggi è nato il nuovo blog. “I Viaggi di Enzo”

Oggi è nato il nuovo blog. “I Viaggi di Enzo”

Oggi, 1 agosto 2023, due gioie per la mia vita e per il mio futuro: la nascita di Riccardo, mio nipote, e la pubblicazione di “I Viaggi di Enzo” , il mio “nuovo” progetto.

riccardo e mani di enzo

Mutuando Eleanor Roosevelt:  Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.

E proprio a questi due sogni, collegati tra loro, mi riferisco .
In primis la nascita di Riccardo(nato domenica 30 luglio 2023) , e di un bambino in generale, rappresentano la “continuità” della specie, continuità di valori che riguardano la famiglia, in questo caso il neo papà Federico e la neo mamma Ilenia. ma non solo. La nascita di una nuova vita riguarda Tutti noi. Una nuova vita coinvolge la famiglia ristretta ma anche l’intera comunità. Basti pensare al processo di crescita, al processo formativo, al processo produttivo ed alle interrelazioni che vengono a crearsi in un contesto di “intrecci affettivi”. Il tutto con una buona dose di coraggio.

E devo osservare che in questo periodo di “ragazzi” trentenni coraggiosi ne ho visto molti, compresi Fede ed Ilenia ai quali faccio i migliori auguri
(vedi articolo dedicato!).

Tornando al progetto del mio blog, in questo spazio voglio guardare al futuro. Fare e raccontare nuove esperienze che partendo dal passato, possano dare un valore in più per chi mi segue già e chi mi seguirà. (vedi art Perchè i viaggi di Enzo)

il progetto racconta dei miei viaggi, delle mie esperienze vicine e remote. Voglio soffermarmi anche sui “viaggi” “domestici”, ovvero narrare delle eccellenze e bellezze che ci sono a due passi da noi. Tanti sono i castelli, i musei, gli aneddoti , le peculiarità di questo stupendo territorio, l’Altomilanese crocevia di raccordi internazionali che ti fanno sentire “ciittadino europeo.

E poi il viaggio come “ scoperta” delle iniziative, degli eventi che accadono vicini e lontani da noi. Basti pensare ad  appuntamenti  come il Palio di Legnano, Il Rugby Sound, la Cinquemulini, Il Campaccio, La Coppa Bernocchi, le Olimpiadi invernali del 2026  Milano-Cortina,  per citarne qualcuno. Senza dimenticare le trasformazioni culturali vicino a noi: Mind, Bergamo-Brescia capitali della cultura 2023-24. Non posso non raccontare questi eventi che fanno socialità e comunità e rappresentano  “Bellezza”.

E la bellezza emergerà dalla mie esperienze internazionali. Ora ho in programma un “viaggio” in Francia ed uno un po’ più lungo a Tenerife…ma non posso “spoilerare” troppo e poi…il ruolo del nonno mi chiama e mi catturerà.

Buona visione…Seguitemi!

Enzo

enzo mari evidenza
E’ nato Riccardo!

E’ nato Riccardo!

Oggi è uno dei giorni piu’ felici della mia vita: Federico e Ilenia mi/ci hanno regalato Riccardo, la nuova vita! Sono Nonno!

pio x

Oggi, domenica 30 luglio 2023 al Pio x di Milano, è nato Riccardo Mari: felicità e riconoscenza a mio figlio Federico e Ilenia, mia nuora, ma al mondo intero!

E’ stato un periodo di attesa. Un periodo bello, emozionante ed a tratti stressante, non tanto per noi familiari, quanto per Ilenia e Federico. Come sempre si va qualche giorno oltre la data “prevista” ed a volte i medici non si rendono conto fino in fondo della tensione . Pero’ poi arriva il momento. Tutti pronti, grazie anche alla tecnologia. Potrei immaginare questa bella “avventura” vissuta in primis da Fede e Ilenia, ma anche dalla famiglia come un film dove ogni “frame” veniva catturato e inviato a tutta la family. E qui va un grazie a Fede che ci ha fatto sempre partecipe della evoluzione, ci ha coinvolto nelle visite ginecologiche, nei momenti delle ecografie.

Non posso dimenticare il primo battito (ancora piu’ emozionante per i genitori, ma assicuro anche per noi “nonni (Rocco e Rosa inclusi)…ma anche le strategie: si va a Legnano o a Milano…(poi ha vinto Milano…)
E poi il primo gemito che hanno vissuto i veri protagonisti ovvero fede e Ilenia, il momento del passaggio nelle mani e sul petto accogliente e dolce di Mamma Ilenia. L’emozione nel passaggio a Papà Federico.

Poi noi “nonni”. Arrivato il messaggio whatsapp, si “scappa” a Milano…di corsa ( anche se non ce ne sarebbe bisogno), Riccardo è già nato…E poi si corre dalle scale per abbracciare la Mamma, il neo papà e finalmente, senza troppa invadenza, Riccardo. Mi devo trattenere non poco a non avvicinarmi troppo, vorrei “acchiapparlo” e “coccolare”  quel batuffolo, quella nuova vita che da’ speranza e ci fa pensare al futuro in un modo diverso.


Mutuando la frase di Mark Twain I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché…Ma oggi non voglio “tediare” con il perché…


Oggi è festa per una nuova vita e per guardare al domani con entusiasmo, immaginando, il nuovo ruolo ovvero ognuno dei “nonni”, cosa fare per essere utile ad Ilenia e federico

brindisi nascita riccardo beneaugurante
i festeggiamenti nascita Riccardo

Mi fermo qui facendo un passaggio, un racconto su questi due ragazzi , e Riccardo, continuerà in questa direzione. Ne sono certo!
Questa bella storia d’amore, perché si tratta di questo, va narrata . Purtroppo noi giornalisti dovremmo parlarne di più… Ma a volte la cronaca trascura questi esempi.


Da giovanissimi si sono conosciuti, scoperti, amati e hanno immaginato il loro futuro…la loro vita “insieme”. Sono andati a convivere, hanno investito sulla “loro casa” a soli 26 anni. Si sono sposati l’8 luglio dello scorso anno…in Chiesa. Federico non battezzato, per amore ha preso i “sacramenti” . Si è battezzato, cresimato e per scelta di entrambi si sono sposati nella Basilica di San Magno. Un anno dopo arriva la gioia loro e di Tutti: RICCARDO!…


Se non è questa una bella storia, un bel viaggio nella vita e per la vita…

Grazie Ragazzi, benvenuto Riccardo!

Santa Caterina al Sasso: bellezza e spiritualità a braccetto

Santa Caterina al Sasso: bellezza e spiritualità a braccetto

Oggi, 25 giugno, ho visitato, in occasione del concerto della FABIUS CONSTABLE’S HARP ORCHESTRA, l’Eremo di Santa Caterina al Sasso, ed è stata l’occasione per apprezzare tanta bellezza in una location straordinaria ricca di spiritualità, arte e natura…

La bellezza a 360° dell’Eremo di Santa Caterina

Il Concerto di FABIUS CONSTABLE’S HARP ORCHESTRA è stato l’occasione, per ascoltare un gradevolissimo concerto e ammirare la struttura, le opere e lo straordinario scenario dell’Eremo (in notturna la vista è “superlativa”!.

L’Eremo si può raggiungere dal piazzale sovrastante, ricco di ampi parcheggi, scendendo una panoramica scala di 268 gradini o via lago salendone un’ottantina. Ho avuto il piacere di scendere ed utilizzare la panoramica per immergermi nella bellezza del panorama: indimenticabile!

Si può, comunque, raggiungere anche per mezzo dell’ascensore con accesso nei pressi del parcheggio. L’ascensore è stato costruito di recente grazie ad un’opera straordinaria per far accedere anche disabili. Cosi alcuni hanno potuto partecipare al concerto senza difficoltà!

La struttura dell’Eremo

Dal punto di vista artistico e architettonico, superato lo stupendo loggiato, si raggiunge un atrio dal quale si accede alla Sala Capitolare che conserva un interessante lacerto di affresco con armigeri, probabilmente parte di una Deposizione dalla croce.. Il locale conserva sulla stessa parete un camino con l’emblema dei Carmelitani Riformati, sulla parte occidentale una Crocifissione con S. Caterina e S. Ambrogio e sulla parete nord un riquadro datato 1439 che rappresenta S. Antonio e S. Eligio che guarisce un cavallo. Dall’atrio un terrazzo conduce al conventino che ospitava la cucina, il refettorio e le celle. Altri resti di affreschi cinquecenteschi si conservano sulla parete sotto il portico. A est della facciata vi è il solido campanile con struttura muraria in pietra e copertura a tronco di cono.

La storia e l’arte a braccetto

Entrando nel merito della bellezza storica-architettonica, qui fanno mostra opere che vanno dal 300 al 500 lombardo-piemontese di grande rilevanza, come il Cristo, Santa Caterina, i dodici Apostoli , immersi in tanta storia….

In particolare dal punto di vista storico, si narra che l’Eremo sia stato fondato da Alberto Besozzi, un ricco mercante locale che, scampato ad un nubifragio durante la traversata del lago, decise di ritirarsi su quel tratto di costa e condurvi vita da eremita.
Lì il Beato Alberto fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d’Egitto, attualmente visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che risale al XII° secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di San Nicola e Santa Maria Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV° secolo.
Il nome deriva dal fatto che intorno al 1700, cinque enormi massi “ballerini” precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910. Questi sassi “traballanti” diedero il nome alla Chiesa.

La Chiesa

La chiesa presenta una struttura articolata frutto dell’accorpamenti di precedenti edifici ed ha una navata principale affiancata a est dalle cappelle laterali e a ovest da una stretta navatella di passaggio separata da pilastri e colonne. L’altare maggiore è collocato a lato dell’ingresso mentre il sacello di S. Caterina, corrispondente alla parte più antica della chiesa, collocabile alla fine del XIII secolo e ornato anche da dipinti cinquecenteschi, è ubicato al fondo della navata. La volta soprastante l’altare della cappella di san Nicola presenta una decorazione ad affresco assai sciupata con Cristo pantocratore in mandorla, affiancato dai simboli degli evangelisti. Nelle vele ai lati sono i Dottori della Chiesa in trono (ne sono visibili due, S. Gregorio Magno e S. Agostino), a completamento di un impianto iconografico comunque colto, legato al valore della parola divina e all’importanza del suo commento. Per quanto riguarda la collocazione culturale dell’anonimo frescante, è stato opportunamente avvicinato al Maestro di S. Abbondio a Como. L’altare maggiore ha un assetto seicentesco e ospita una pala del 1612 del pittore Giovanni Battista de Advocatis forse autore anche dei dipinti sulla volta e sulle pareti del presbiterio. La cappella dei Massi a lato del sacello di S. Caterina conserva un interessante ciclo cinquecentesco mentre le altre due cappelle sono ornate da decorazioni di fine Ottocento, opera del pittore Carlo Pianezza, che ricoprono anche le volte della navata.

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