I viaggi di Enzo in camper a Tenerife: la scoperta di Punta Rasca a Palm Mar

I viaggi di Enzo in camper a Tenerife: la scoperta di Punta Rasca a Palm Mar

Ieri ho scoperto un’altra eccellenza qui a Tenerife: le mini-falesie di Punta Rasca con il vecchio e il nuovo faro Rasca di Palm Mar. Vi ricordate che ad agosto ho visitato le falesie di Etretat? Oggi, in misura analoga ho attraversato il sentiero che porta al Faro di Punta Rasca: un sentiero che costeggia dall’alto, solo 260 metri, per 7/8 km circa, le belle coste. Si parte da Las Gallettas (dove sono io) e si arriva a Palm Mar…E mi è sembrato di essere tornato indietro…Seguitemi

Il Faro di Antifer (Etretat)

Ad agosto, con Donatella ed il Fido Aramis, avevamo scoperto le falesie di Etretat con il sentiero che porta fino al faro di Anfiter (vedi articolo1 ). Chiaramente li c’era e c’è molto verde, le temperature, ad agosto erano di 13 gradi, c’era il sole ma  “freschino”…Ogni giorno facevamo una tappa ed i km erano davvero tanti (circa 25).

Qui invece, a Punta Rasca di Tenerife, siamo in piano, la distanza è di soli 7/8 km e …fa caldo…
Si parte da Las Gallettas e si arriva a Palm Mar.
Sono arrivato a Palm Mar in moto dal “mio” campeggio Nauta che dista solo 4 km.
Ho lasciato la moto e ho proseguito a piedi, costeggiando il bel “Paseo”(passeggio-passaggio in spagnolo). Dopo circa tre chilometri, e superata la Beach Bahia, mi è apparso , imponente, il Faro Rasca.

Il faro Rasca, si presenta come un Torrione-Torre difensiva. E’ di forma circolare, è di origine cinquecentesca. Fino a qui tutto ok. Ma il mio obiettivo è ed era di fare analogie con Etretat. Quindi mi sembrava un po’ “povero” rispetto a quello di Antifer, in Francia (coste di Etretat). In più mi avevano dato info che era alto. In ben che non si dica, ecco scoperto l’arcano: ci sono due Fari.
E sapete chi me l’ha comunicato?

A Palm Mar ci sono due fari Rasca

Un ragazzo italiano, Paul che si è trasferito qui con famiglia, mi “spoilera” che di fari ce ne sono due. Il mio” era quello “storico” ovvero il vecchio faro che nei secoli è stato sostituito da quello più alto e funzionale di Punta Rasca, che si trova proprio sul sentiero che va da Las Gallettas a Las Palm Mar.

Il primo impatto del faro Storico, quello cittadino, mi ha soddisfatto. Sebbene chiuso, è ben conservato e ci sono i segni del vecchio ruolo. Buche, finestrelle di avvistamento, che permettono di “vegliare” e “scrutare” lontano .

Ma per il faro “moderno” e funzionale devo “ritornare” sul sentiero e fare almeno 4/5 km a piedi.
Poichè si era fatta ora tarda, erano le 13, il caldo si faceva sentire, la fame pure…ho fatto la “furbata” di andare in moto-scooter (il mio fedele “D’Artagnan” ovvero la mia Honda 300) fino a che ho potuto. Ho inforcato un paio di “avenide” e poi il “niente” ovvero la vegetazione canaria, con qualche turista-camminatore che mi ha guardato “strano”. Alla fine sono arrivato a circa 500 metri dal traguardo in moto pronto per un sopraluogo veloce.

Il faro di Punta de Rasca

Ufficialmente, una delle sette luci di Tenerife è il faro di Arona o faro di Punta de Rasca, il più meridionale di tutti i fari dell’isola. La struttura consiste in una torre di cemento alta 32 metri e decorata con linee rosse e bianche. Fu costruito nel 1893 vicino alla località di Arona, e in una delle aree più aride dell’isola. 

Nel XX secolo, questa zona di Tenerife era praticamente inaccessibile via terra, tanto che il guardiano e la sua famiglia vivevano in completo isolamento. L’unica fonte di alimenti e medicine arrivava periodicamente via mare, attraverso un’imbarcazione. 

L’impatto per me, è stato forte considerato anche il caldo e ho cercato di vedere i punti che, anche il guardiano riusciva a raggiungere ad occhio nudo. Chiaramente poi le lampade…facevano il resto. A destra Los Cristianos ed a sinistra, Las Gallettas o Arona.
Un bel po’ di km che l’attento guardiano aveva sotto controllo per la sicurezza delle navi, dei canari che allora erano il popolo nativo ovvero i “Guanci”(Guancia in spagnolo).

E poi Relax alla Bahia Beach

Dopo la “torrida” escursione al faro di Punta Rasca, il meritato relax.

Come accennato in precedenza, prima della visita al Faro Rasca (quello storico) , ho adocchiato una struttura balneare che mi aveva ispirato.: la Bahia Beach.

Ebbene, avevo già immaginato di fermarmi: fare il bagno, fare due chiacchiere con i camerieri o avventori.


Infatti ho parlato con un cameriere che mi ha rafforzato la “spoilerata” di Paul.

E poi una bella, buona e ricca insalatona Canaria per suggellare queste nuove amicizie e poi…”Non parlo, non sento e non vedo”…le effigie che accoglievano all’ingresso della struttura…alle quali mi sono attenuto in rigoroso…relax…

Stay Tuned con…iviaggidienzo…

Il mio viaggio a Tenerife in camper: visita a le Playa della Movida

Il mio viaggio a Tenerife in camper: visita a le Playa della Movida

Come accennato, in questa prima settimana da solo, ho visitato le località “di moda”, ovvero le Playa dove si riversano migliaia di Turisti, facendo, cosi, crescere il Pil dell’isole Canarie e della Spagna. Andiamo in ordine: la piu vicina a me è Las Gallettas, poi Fanabe e poi le più note Las Americas e Los Cristianos (ma di spiagge belle è piena tutta l’isola di Tenerife ed anche le altre sei sorelle)…

Las Gallettas

Las Gallettas, che ho raggiunto in 20 minuti circa a piedi e 7 in moto, è una spiaggia per “famiglia”. Con la sua passeggiata che si sviluppa a ridosso della spiaggia, è ricca di ristorantini “economici” di tipo “internazionale( menu’ con salciccia, patatine, gelato a 9,90!).

Altresi ha negozi e e negozietti “tipici” locali, dove non c’è il Luxury.


Per questo motivo, questa spiaggia a ridosso de la Costa del Silencio, è visitata da persone “locali”, pochi “giovanissimi” e tante famiglie.

Qui i locali, hanno preferito “investire” sulle piantagioni del Platano Canaro (vedi articolo). Comunque a me è piaciuta per la sua “semplicità”, con la possibilità che hai di “attaccare” bottone con tutti/e. La consiglio a tutti/e.

Un saltino in su, la Playa de Fanabe

Playa de Fanabe si trova nella parte meridionale di Costa Adeje ed è una delle spiagge più popolari della zona. L’arenile è collegato tramite un “paseo maritimo”, dove l’acqua è pulita e limpida e la sabbia è chiara e soffice.

Qui, come accennavo prima, ci sono le aree attrezzate con servizi di accoglienza, lettini, servizi extra. Io cercavo il chiringhito e l’ho trovato. Perché il Chiringhito de Fanabe’?
Perché me ne aveva parlato il mio amico Vittorio, che risiede a Los Cristianos ( e mi ha detto che qui si “cucca”!…vale per lui…!) . Ci sono anche alcuni caffè e ristoranti nelle vicinanze per mangiare la cucina tipica di Tenerife quando la fame chiama dopo una bella nuotata rinfrescante.

Qui le acque sono tranquille, calme e sicure in quanto protette dai frangiflutti, inoltre la spiaggia è sorvegliata da diversi bagnini durante il giorno.

La sera Playa de Fanabe è un posto meraviglioso per ammirare il tramonto sull’isola di Tenerife: da questo litorale la vista è incredibile e potete godervela tutta sorseggiando un cocktail in uno dei numerosi bar della zona.

Playa de Las Americas

Playa de​ Las Américas – un paradiso per le vacanze nato negli anni ’70 – con i suoi grattacieli, gli appartamenti turistici, i grandi aparthotel, gli alberghi con piramidi e le statue romane in stile Las Vegas sorge a ridosso di Los Cristianos.

Mare e spiagge a Playa de Las Américas

Il lungo “Paseo Marittimo”, con i suoi 16 km di estensione, consente di raggiungere Los Cristianos o La Caleta: costeggiando il mare e attraversando paesaggi verdi, a tratti aridi, è la più lunga via pedonale d’Europa. Nel punto in cui il Paseo Marittimo vira a nord, si incontra il promontorio di Punta del Guincho, con la sua piscina naturale che si riempie ad ogni ondata ed in cui è possibile fare il bagno. Sulla costa si incontrano le spiagge di Las Vistas, Playa de El Bobo, Playa del Duque, Playa de Troya I e II e Playa Fañabé.

Playa de Los  cristianos

Situata nel comune di Arona, sulle coste meridionali di Tenerife, l’area di Playa de Los Cristianos e Playa de Las Américas si contendono i turisti provenienti da tutto il mondo, me compreso!. Le spiagge si estendono a partire dal porto di Los Cristianos, fino ai confini con la spiaggia di Fañabé, con una larghezza media di 50 metri. Il mare tranquillo, la sabbia calda e dorata, i fondali che degradano dolcemente, le acque cristalline e la presenza di tutti i servizi necessari, lasceranno di questo luogo un ricordo indelebile. Playa de los Cristianos è una spiaggia urbana dotata di numerosi servizi turistici e una grande offerta di sport acquatici. Si tratta di una spiaggia di sabbia dorata molto amata dai turisti grazie alle onde tranquille che si infrangono sul bagnasciuga e il contesto cittadino con bar, ristoranti con cucina internazionale e tanti negozi.

Inutile dire che io mi sono legato alle prime due. Perché? Perché sono più tranquille, costano meno, puoi portare il cane. In questo caso, Martin…ma giuro che verrò anche con il mio fido Aramis!

I viaggi di Enzo in camper: la scoperta del platano Canario

I viaggi di Enzo in camper: la scoperta del platano Canario

In questi giorni, attraversando in camper e poi in moto le campagne intorno alla mia nuova casa, Camping Nauta, mi sono imbattuto in strutture alte e protette da sacchi di juta. Cosa sono? Ebbene, dentro ci sono i bananeti, ovvero la produzione del Platano delle Canarie (le bananine). Lo sapevate che la maggior parte di quelle che mangiamo in Lombardia, arrivano da Tenerife? E si coltivano proprio nella mia nuova zona…

La scoperta del Platano Canario

L’ho detto più volte: il viaggio è scoperta. Il viaggio è conoscenza. Ed in questi giorni ho “scoperto” i Bananeti, ovvero strutture chiuse dalla juta (per far passare aria) dove viene coltivato il Platano delle Canarie.

Il platano delle Canarie è l’unico in Europa con il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). È conosciuto in tutto il mondo perché il frutto è piccolo, per le sue piccole macchie nere e il suo eccezionale sapore e consistenza. Ciò è possibile solo grazie alle buone condizioni di maturazione e al clima delle Canarie. Inoltre, è un frutto ricco di potassio, magnesio e fosforo, cosa che lo rende un alimento molto sano.

Perchè tanto successo?
Ho fatto il “giornalista “ curioso ed ho visitato sia una cooperativa sia un bananeto. I canari sono molto “riservati”, ma sono riuscito a farmi dire qualcosa dagli operai (ho comunque inviato una richiesta ad una farm molto nota).
Circa i motivi del successo e della vendita all’estero, le mie curiosità sono state dipanate. Il platano delle Canarie si differenzia per avere un aroma intenso, inconfondibili macchie nere visibili nelle zone in cui matura e un sapore molto dolce. Inoltre, avendo un tasso di umidità più elevato, è più succoso della banana tradizionale. La presenza di grassi nel platano è quasi nulla ed è privo di colesterolo ed aiuta a prevenire malattie derivanti.

Il Platano: occupazione e prestigio mondiale

Fin qui la parte “biologica”, ma lo sapevate che a questa coltivazione sono interessati la maggior parte di “hombre” canari? Fatto 100 gli uomini-operai dell’isola, che raggiunge  circa 900.000 (dato wikipedia 2003), sono impegnati circa il 60-70%

Il platano delle Canarie mantiene una produzione del 70% dell’agricoltura isolana e vengono esportati 226 milioni di chili di prodotto nei primi sette mesi dell’anno.  

Il Platano Canario compete con il Turismo per il PIL

Con questi numeri, il Platano Canario compete con il resto degli abitanti impegnati nell’accoglienza e turismo e contribuisce per una parte importante delle entrate, secondo solo appunto al Turismo, che si è sviluppato notevolmente solo in questi ultimi anni.

Quindi si puo’ fare il Turista, ma l’occhio del viaggiatore va oltre. Ringrazio le persone che mi hanno fornito le info, anche se non le posso citare, alle quali va il mio profondo riconoscimento.

Info: Casa del Platano – Fattoria/Museo
Icod de Los Vinos – Tenerife Sur
Finca Las Margaritas Banana Experience “”

Il  viaggio in camper a Tenerife. Inizia il progetto da solo e faccio, per ora, il Turista

Il viaggio in camper a Tenerife. Inizia il progetto da solo e faccio, per ora, il Turista

Dopo il trasferimento e l’attraversamento della Spagna con i miei amici italiani, Martin compreso, le nostre strade si sono divise. Un senso di solitudine mi ha “abbracciato” dopo la settimana vissuta da inseparabili. Superata la prima giornata, ora riprendo a vivere da Turista e ho scoperto i paesini affacciati sul mare: dalla Playa de Las Gallettas a la Playa de Fanabè…

Inizia il viaggio da solo

Il viaggio è condivisione, ma anche scelte. Dopo la partenza da Legnano e da Genova, fino a Huelva e poi Tenerife , dopo l’escursione insieme ai miei amici italiani, compreso Martin mio nuovo amico a 4 zampe, alla Montagna Roja, è arrivato il momento delle “divisioni” o meglio “separazione” delle nostre strade. Io, come accennato sui social mi sono spostato al Camping Nauta, un po’ fuori ma tranquillo ed i miei amici sono andati a “vivere” in città.

Ma la divisione ci rafforza e ci fa vedere nuovi orizzonti. Io ho bisogno, in questo momento di tranquillità ed ho preferito “puntare” a lidi-Playa, meno “tartassate”.

Las Gallettas

Quindi , abbandonato il camper, il primo giorno sono andato in scooter a Las Gallettas (il secondo giorno l’ho fatta a piedi).
Qui ho conosciuto gente bella. Ho conosciuto al ristorante …Ramon, che è stato campione di Spagna di pugilato ed è venuto a fare i Mondiali di Boxe nel 2009 al Forum di Assago. La vita. Le occasioni che solo il viaggio ti puo’ donare
E poi tra un caffè ed una birra mi ha raccontato di sua figlia Teresita e di un rapporto finito male che l’ha portato a, fare oggi con umiltà, il portiere di un albergo a 5 stelle a Las Gallettas.

Di ritorno da la Playa, un altra bella esperienza. Incontro in un negozio di “usato- second hand” di Antonietta. Una milanese che ha lasciato tutto per amore, di un portoricano, e di è trasferita qui a la Costa del Silencio. Gli affari vanno bene, ma potrebbero andare benissimo se non fosse anche per la “nomea” non positiva che si siamo fatto, noi italiani, qui. ( da buon intenditori…)

La Fiesta Colombiana (mangereccia)
Ma le giornata in questi paesini di mare, non passa velocemente. Ed al ritorno a casa, ovvero in campeggio, vengo coinvolto in una “fiesta” Colombiana. Mi spiego meglio. Circa 20 ragazzi hanno festeggiato al Camping Nauta, una festa importante per la loro identità E nelle feste importanti, per loro, ma anche per noi itaiani, non puo’ mancare una grigliata “collettiva”. Vengo coinvolto e non posso non assaggiare le loro bontà. Il “platano” grigliato, le verduras, e la loro carne buonissima, hanno abbassato tutti i limiti linguistici e culturali. Finisce che io , oltre a portare in “dote” le stoviglie (erano sprovvisti di forchette e coltelli), ed una bottiglia di Rosato delle Puglie, mi riporto a casa, una parte delle loro bontà che mi “restituiscono” a mo di Box e tanta felicità e frastuono (mi rimbomba ancora nelle orecchie…)

Un giro a Fanabè
Insomma esperienza nell’esperienza. che culmina oggi, nella visita alla mia amica Antonietta ed al suo fido Martin. Dobbiamo fare compere e ci dirigiamo, prima al Siam Mall e poi Mercadona (io devo attivare una Sim iberica per lavorare in Smart Working).
Chiaramente per l’occasione abbiamo pranzato insieme e fatto giro su la Playa Fanabè…una delle più quotate ma anche “battute” di Tenerife…con calma poi me ne ritorno nella mia “0asi”.


Monaco di Baviera e i suoi Castelli – il blog di Sabrina

Monaco di Baviera e i suoi Castelli – il blog di Sabrina

Eccomi qua nuovamente e con gioia a raccontare il mio viaggio in Europa di questa estate. Destinazione? Monaco di Baviera e i suoi Castelli!

Dopo un periodo no, ho deciso di riprendere in mano la mia vita e iniziare a viaggiare proprio
come ho sempre voluto. E perché no, sono partita alla scoperta dei favolosi Castelli della
Baviera con mio fratello. Un viaggio che ci ha trasportato in luoghi antichi e meravigliosi,
costruzioni immense che mi hanno fatto sognare ad occhi aperti. Ci ero già stata tanti anni fa
con la scuola superiore, e la Baviera mi era rimasta nel cuore.
Era da un po’ che sbirciavo il sito di un’agenzia viaggi in bus, “Club Magellano”, e ho deciso
di provare questa nuova esperienza…
Questo Tour dei Castelli della Baviera è stato studiato apposta per permettere a chi partecipa
di visitare in tranquillità i castelli più importanti e famosi della regione come quello di
Neuschwanstein e Nymphenburg per esempio, ma soprattutto di dedicarsi al divertimento e
alle attrazioni che quest’ultima ha da offrire.

Ma iniziamo dal principio:

Mi sono imbarcata sul bus a Milano verso la mezzanotte, e insieme alla guida Luca siamo partiti alla volta della Baviera, trascorrendo la notte sul mezzo (nuova esperienza anche questa). Dopo il viaggio in bus sono arrivata a Oberammergau, prima tappa del tour, cittadina molto caratteristica, in mezzo alle alpi, per gli affreschi sulle facciate delle proprie case e gli intagliatori di legno, visto che erano le 8 di mattina, ne ho approfittato per fare una colazione al volo, scoprendo una bellissima bakery bavarese. Ma quanto sono buoni i croissant in Germania?!

A dieci minuti di bus si trova il Castello di Linderhof, residenza del Re Ludwig II, con una
stanza degli specchi appartenuta al Re e lo splendido parco con giardini dalla forma
geometrica. Grazie alla guida locale abbiamo scoperto il Castello di Linderhof, la
residenza più intima e privata voluta da Re Ludwig II, questa è infatti famosa per la sua
stanza degli specchi e per lo splendido parco e i giardini dalla forma geometrica, disposti su
tre livelli terrazzati, che la circondano. Qui Ludwig passava i suoi pomeriggi dedicandosi alla
lettura e alla riflessione cullato dalle acque nella “grotta di Venere” o bevendo thè nella “casa
marocchina”. Posti quantomeno affascinanti ed incredibili, permeati della sua bizzarra
fantasia e circondati da paesaggi altrettanto fiabeschi. Un mondo parallelo, nel quale Ludwig
amava nascondersi per vivere le vite che più avrebbe desiderato: quelle dei personaggi delle
opere dell’amato Wagner.

Ormai si era fatta quasi ora di pranzo e perchè non andare a provare il tipico pranzo bavarese? Spostandoci più a nord siamo arrivati ad Andechs, piccolo paesino che si trova immerso nel verde della Baviera e famoso nel mondo per la presenza del Monastero Benedettino nel quale viene prodotta la birra omonima, e il Sacro Monte; uno scenario mozzafiato per entrare nel pieno dell’atmosfera bavarese, tra laghi, fiumi, colline e pascoli che caratterizzano la bellezza paesaggistica di questi luoghi, dopo la visita abbiamo provato vero e proprio pranzo tipico nella birreria del Monastero Benedettino, dove i monaci qui
presenti da secoli cucina e preparano, ora e come allora, la loro birra che verrà degustata anche durante il pranzo. Una vera immersione in un mondo ed in un ambiente senza tempo che contribuisce a immergersi nell’atmosfera bavarese. Un’esperienza, quella del pranzo al monastero, che da sola “vale il prezzo del biglietto”, una vera chicca che solo pochi possono vantare di aver vissuto. Il menù comprendeva: mezzo stinco di maiale con brezel, una porzione di Kartoffensalat
(insalata di patate) e inoltre mezzo litro di birra chiara, un vero e proprio assaggio della cucina tipica bavarese.

Dopo l’abbondante pranzo siamo partiti alla volta di Monaco per depositare i bagagli in hotel per poi usufruire di una guida per andare alla scoperta della città.
Visita guidata di Monaco per andare alla scoperta della città e dei suoi monumenti, passando dal centro e per i suoi luoghi più significativi come la birreria Hofbrauhaus; Inizio della visita guidata di Monaco alla scoperta dei palazzi istituzionali, parlamento, governo e palazzo primo Ministro; la visita prosegue lungo il chilometro più bello di tutta la Germania, la Ludwigstraße, con vari palazzi di importanza storico culturale e con l’Arco di trionfo di Monaco per poi dirigersi verso Königsplatz, la più bella piazza di Monaco, l’”Atene bavarese”, purtroppo scelta anche da Hitler per parate militari.

Visitando a piedi del centro storico verso Marienplatz, cuore della città con il suo comune vecchio e nuovo, la Frauenkirche, la cattedrale di Monaco ed il famoso carillon che scandisce da secoli il passare del tempo il città, la colonna con statua della Madonna, la Mariensäule. Visita della chiesa più antica di Monaco, San Pietro, datata addirittura 1158 d.C., la Viktualienmarkt, la magnifica,
celebre e vivacissima piazza del mercato con il suo “Maibaum”, l’albero della cuccagna.
Attraverso il più bel cortile interno di Monaco si arriva a Odeonsplarz dove si trova la
Feldherrnhalle, la Loggia dei Marescialli, la barocca Theatinerkirche, la chiesa di San
Gaetano legata all’ Italia in quanto fatta costruire in seguito al matrimonio tra il secondo
principe elettore di Baviera con Enrichetta Adelaide dei Savoia. Non possiamo lasciare
indietro la Residenz, Residenza dei Wittelsbach, famiglia reale che regnò sul prima ducato,
poi principato elettorale e infine regno di Baviera dal 1180 fino al 1918.

Monaco è una città splendida da esplorare, da fotografare, da vivere. C’è molto da fare, anche
per coloro che non amano la birra. Bella Monaco, bella la Città Vecchia, anche se di vecchio
c’è rimasto ben poco, in quanto la maggior parte dei monumenti e dei vecchi palazzi è stata
distrutta durante la guerra. Così oggi il centro è dominato da grossi palazzoni che sicuramente
non danno l’idea di com’era il centro un tempo, né rendono giustizia a quel poco che della
Vecchia Monaco è rimasto.

La sera è arrivata in fretta e ad aspettarci una cena Tipica nella birreria Augustiner, la più antica di Monaco di Baviera, datata addirittura 1328 d.C., un vero e proprio museo, icona e simbolo di Monaco, della Baviera e di tutta la Germania, nella quale abbiamo gustato le specialità tipiche e sorseggiato la migliore birra di tutta la città, e non scherzo, non penso di aver mai bevuto una birra così buona!
Stanchi morti, siamo tornati in hotel in metropolitana, anch’essa una piacevole scoperta, super pulita e organizzata, accompagnati sulla strada del ritorno dai cori dei tifosi del Bayern che si dirigevano allo stadio per vedere la partita.

Il giorno successivo dopo una buonissima colazione, qui ero sempre più sconcertata positivamente da quanto i tedeschi fossero bravi nella pasticceria, ci siamo diretti poco fuori Monaco al castello di Nymphenburg, noto anche come Castello delle Ninfe, con il suo stile barocco e i suoi giardini occupanti una superficie di 200 ettari, conosciuto per essere stato la residenza estiva dei re di Baviera, e dei suoi giardini che occupano una superficie di oltre 200 ettari. Il maestoso castello settecentesco è famoso per la “Festsaal”, per la Schönheitsgalerie, cioè la galleria delle bellezze, e per i “rifugi amorosi” della famiglia Wittelsbach tra i quali spicca l’Amalienburg. In un’ala di Nymphenburg vive l’attuale capo della ex famiglia reale
bavarese, il Duca Franz von Bayern.

Il tour va verso la conclusione con la cittadina di Fussen, situata più in alto di tutta la Baviera e famosa per la sua presenza di due dei castelli più famosi di tutta la Germania, Neuschwanstein e Hohenschwangau, dopo avr pranzato e visitato questa incantevole città, si parte alla volta del castello di Neuschwanstein (con le sale interne o a seconda del periodo
esterna e del Marienbrucke), il celeberrimo Castello delle Fiabe e riconosciuto nel mondo per essere il castello preso ad ispirazione e modello da Walt Disney per la realizzazione dei castelli nei suoi cartoni animati, nonchè il più visitato al mondo. Per la sua struttura architettonica, per le sue torri alte 80 metri, per la sua sala del trono, per la sua posizione sulla
roccia tra i boschi di fronte al lago sul quale svetta ed in mezzo alle Alpi, è considerato semplicemente il castello più bello del mondo.

La mia full immersion bavarese si è conclusa cosí, dopo la visita al castello delle fiabe, tornati in bus, ci siamo diretti verso casa, arrivando la tarda sera, stanchi ma carichi di nuove esperienze, e di liete scoperte, non mancherò di fare altri viaggi del genere, perché come disse Josef Koudelka, quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla.
Io viaggio per non diventare cieco.

Sabrina

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