Il mio viaggio in camper: torno a casa ripassando per Chamonix (tappa 15)

Il mio viaggio in camper: torno a casa ripassando per Chamonix (tappa 15)

Ritornati a Chamonix – Mont Blanc per l’ultima tappa in Francia, la quindicesima, tra “costrizione-deviazione” e “desiderio” di tornare alla nostra prima tappa nella bella cittadina ai piedi del Bianco. Questa volta è stato un giorno di relax per “ricaricarci” prima di affrontare “il passaggio” del traforo. E dopo il passaggio, sosta a Viverone!

Deviazione Chamonix-Mont Blanc

Il programma del ritorno prevedeva tappa a Lione e poi traforo Frejus via Modane e poi Bardonecchia…Ma la frana che ha colpito le Alpi dell’Alta Savoia, le Maurienne, ha creato problemi seri alla circolazione dei paesi del centro Europa al punto di deviare il traffico pesante al Traforo del Bianco, per chi veniva dalla Francia centrale, come noi. In poco tempo, abbiamo “rivisto” il percorso ed abbiamo puntato su Clermont Ferrand per via delle “chiese nere” ( ne abbiamo già parlato” ), perché la città è Patrimonio Unesco e infine perchè ci incuriosivano le origini vulcaniche (poi vi diro’/diremo il perchè…)

Invece, il ritorno a Chamonix, ci ha fatto proprio bene. Sebbene sapevamo dell’incognita passaggio-traforo, questa località da’ e dava serenità.

Il ri-torno nella piazza centrale, il monumento alla resistenza, i ns bar preferiti…. E poi il ritorno ai nostri negozietti…

Cosa fare a Chamonix? Il Tour “mangiareccio”

Di Chamonix ne abbiamo già parlato. E’ stata la prima tappa del viaggio. (vedi articolo-post Prima tappa) Avevamo raccontato delle sue toccanti bellezze naturali, le punte del Bianco, del Midi facenti parte del gruppo Les Auguilles sono “penetranti”, (vedi art della prima tappa).

Abbiamo raccontato delle bontà culinarie e siamo ri-tornati alla maison Le Refuge Payot,(i salamini “irresistible!”) , da “Amorillo” caffetteria-gelateria-creperie di livello, e poi le degustazioni da Cha Cha Cha e la sera a “la Petite cuisine” per non perdere i sapori e odori della Francia…E…non poteva esserci chiusura migliore!…

Se resti due giorni il Tour culinario è obbligatorio!

 “Lac des Gaillands”

E poi la scoperta del laghetto  “Lac des Gaillands” e del rafting sull’Arve ( a due metri dalla nostra area camping).

Il laghetto Des Gaillands è un “gioiello” incastonato nella foresta della valle . Viene utilizzato molto per la pesca (molti “locali” la esercitano perché “pescoso”) , Per noi è stato il ns momento di relax prima dell’oltre-passaggio del Traforo.

Qui abbiamo pranzato “ a sacco”, abbiamo approfittato della bella giornata di sole di venerdi 1 settembre, abbiamo fatto fare il “bagnetto” ad Aramis (io ho fatto un tentativo di bagnetto…ma ho desistito (acqua freddissima…e poi in alcuni tratti era vietato tuffarsi!).

Dalle siepi, si puo’ osservare un panorama mozzafiato con il laghetto e come sfondo la catena del Bianco lato Francia, impagabile!

Per quanto riguarda il Rafting ci/mi è andata male, perché siamo arrivati in ritardo (l’ultima discesa sull’Arve) era prevista per le 17 e noi, io, da buon italiano, non avevo letto bene la comunicazione…ma poi c’era il problema di Aramis (ai cani è vietata l’esperienza!”)…Ma va bene cosi. Aver osservato altri sul fiume durante la giornata… è stata un’emozione “indiretta”.

Sabato mattina si parte per il traforo del Bianco! Sveglia alle 6,30, bisogni “fisiologici” di Aramis ( e nostri), alle 8.30 in coda …nel caos: Tir , Camper e traffico che iniziava da Busson …Il percorso , tutto in salita, prevedeva l’arrivo al tunnel di “soli” 4 km in tre/quattro ore!(Causa frana al Frejus. All’andata avevamo impiegato “solo” 1 ora e 30 minuti) …

Invece siamo stati graziati. Grazie alla collaborazione della “Gendarmerie”, che nei punti critici, ha “liberato” sulla corsia di sorpasso, auto e camper, siamo arrivati al tunnel in sole 2 ore e 15 minuti!…
Una vera “fortuna!” …

Viverone…il nostro lago in montagna

Poi sosta subito al primo autogrill italiano per bere un caffè “espresso-italiano-ristretto”. Meta Viverone in provincia di Biella-Ivrea, con il lago caro a me, Donatella e Aramis.

Il tempo ci ha donato una giornata splendida adatta a “bagnarci” e “rifocillarci, per ri-tornare definitivamente a Legnano,

Qui un tramonto “africano” ci ha accolti per ri-tornare alla quotidianità…Grazie a voi che ci avete seguito e stimolati! (a presto un bilancio dell’esperienza!)

Il mio viaggio in camper: la scoperta di Clermont Ferrant (tappa 14)

Il mio viaggio in camper: la scoperta di Clermont Ferrant (tappa 14)

Dopo voci che si rimbalzavano dove anche noi possessori di un camper di lunghezza superiore a sei metri, non potevamo attraversare il traforo del Frejus che collega Italia-Francia via Modane e Bardonecchia, siam dovuti oltrepassare il confine attraverso il Mont Blanc.
Nel ns itinerario non avevamo previsto il “Bianco”, ma a questo ennesimo disatro (per me dovuto ai cambiamenti climatici!), abbiamo obbedito. Ecco che in men che non si dica abbiamo curvato non per la tappa prevista a Lione, ma a Clermond Ferrant, una città tutta da scoprire, Patrimonio Unesco ( e chi mi segue sa quanto ci tengo!), sede della Michelin che attualmente dà lavoro ad almeno 10.000 persone!…Ma Clermond è tanto altro…Seguimi…

Le chiese “Nere”

La stessa è Patrimonio Unesco per le sue chiese, in particolare per Notre Dame du Port che fa parte del cammino di Santiago de Compostela. Ma anche la cattedrale Notre Dame de l’Assomption non scherza, insieme a “La Carite” e Notre Dame de la Prosperitè. Per non annoiare farò un passaggio su queste eccellenze senza trascurare un aspetto.

Lo sapevi che queste chiese sono soprannominate “nere”? La verità è che sono tutte costruite con la pietra lavica dei Volvic(zona vulcanica a trenta km da Clermont) !. E qui ti rendi conto di quanto “siamo cittadini del mondo”!. Nel senso che dopo la mia visita alle cave di Candoglia dove con le pietre è stata costruita la cattedrale di Milano, ovvero il Duomo il monumento più importante della Lombardia, in stile “gotico”, un’altra similitudine si presenta. La cattedrale de l’Assomption (dell’Assunzione per i cattolici) è stata costruita con la pietra che si estrae dal territorio!. Ma non solo. Anche tutte le altre idem. In più tutta la città…Almeno il centro storico.

E poi Notre Dame du Port.

Elencata come patrimonio mondiale dell’UNESCO e situata lungo il Cammino di Santiago de Compostela, la basilica è famosa per la sua abside piramidale ornata di rosoni, il suo portale scolpito e più di 250 capitelli romanici con notevoli decorazioni e scene narrative dell’infanzia di Cristo, una statua della Vergine che allatta e l’Annunciazione di Philippe de Champaigne.

Costruita nel XII secolo, questa notevole basilica romanica è costituita da una pianta basilicale con una navata centrale fiancheggiata da navate laterali e si estende in un presbiterio con deambulatori e cappelle raggiate. L’abside a forma piramidale è decorata con modanature e rosoni. Notre-Dame-du-Port si trova nel vecchio quartiere di Portus, nome che ricorda la sua attività commerciale a Clermont-Ferrand. La sua costruzione risale al primo terzo del XII secolo. –

Notre dame de l’Assomption

Entrando nel merito: Notre Dame de l’Assomption, la maestosa cattedrale gotica svetta verso il cielo e incorona la collina nel centro storico di Clermont. I lavori di costruzione iniziarono nel 1248, sotto la supervisione dell’architetto Jean Deschamps e dell’episcopato di Hughes de la Tour.

Lo sapevi che per costruirla ci son voluti sette secoli? La cattedrale sorge sul sito di antiche chiese e Il suo completamento ha richiesto ben  sette secoli, comprese lunghe interruzioni del lavoro. Le tre campate, il portale e le guglie occidentali furono costruite da Viollet-le-Duc nel XIX secolo. La cattedrale si distingue per l’uso della pietra vulcanica di Volvic in assoluto, di cui quest’opera rappresentò il primo utilizzo su larga scala. Questo capolavoro color antracite mette in risalto un insieme unico di vetrate colorate e dipinti murali. –

Lo sapevi che queste chiese sono soprannominate “nere”?

Come già accennato, sono tutte costruite con la pietra lavica vulcanica dei Volvic( zona vulcanica a trenta km da Clermont) !. E qui ti rendi conto di quanto “siamo cittadini del mondo”!. Nel senso che dopo la mia visita alle cave di Candoglia dove con le pietre è stata costruita la cattedrale di Milano, ovvero il Duomo il monumento più importante della Lombardia, in stile “gotico”, un’altra similitudine si presenta. La cattedrale de l’Assomption (dell’Assunzione per i cattolici) è stata costruita con la pietra che si estrae dal territorio!. Ma non solo. Tutta le altre idem. In più tutta la città…Almeno il centro storico.

Ecco che gli edifici del salotto buono, ovvero la piazza De jaude, come piazza Gillard, oppure la zona del Museo ( a proposito è in corso una mostra dedicata al grande genio della matematica e fisica Pascal…l’ho studiato all’Università e visitare il luogo natio è stata una emozione indescrivibile!) sono tutte (o in parte) costruite con questo prezioso elemento naturale.

E poi un po’ di relax in Piazza de Jaude

Per una pausa rilassante durante la visita della città, vi consigliamo di sedervi sulla terrazza di Place de Jaude, un angolo incantevole del centro storico: fontane, magnolie in fiore, monumenti storici e negozi vivaci. Questa piazza è delimitata dalla chiesa di Saint-Pierre-des-Minimes, costruita nel XVII secolo, dal teatro del XIX secolo e dal grande magazzino Galeries Lafayette Clermont soprannominato le gallerie di Jaude. Nella piazza si trovano due belle statue, quella del generale Desaix di Nanteuil e quella di Vercingétorige di Bartholdi che si oppose, come condottiero dei Galli, all’avanzata dei Romani.

una bella scoperta, davvero.

Il nostro tour vede un’altra tappa, sulla strada che ci riporta in Italia: Chamonix. Qui ci eravamo già fermati e la tentazione di un giro in città e ri-assaggiare le bontà…non ci dispiace!

Il mio viaggio in camper: Tours, città d’arte, tra gotico e moderno (tappa 13)

Il mio viaggio in camper: Tours, città d’arte, tra gotico e moderno (tappa 13)

Il viaggio di ritorno, è iniziato e la terza tappa è stata Tours che ci ha regalato tanto ed anche qualche sorpresa….
Tours è adagiata sulle rive dei fiumi Loira e Cher, ed è classificata Città d’arte e di storia ed inserita nell’elenco delle città Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 2000. E noi che stiamo “inseguendo” le location Patrimonio Unesco, proprio non potevamo perdercela!…

Tour a Tours

Di buon ora, come è nelle nostre tabelle di marcia, dal campeggio Les Acacias, adagiato, fuori città, sul lungo Loira, ci accingiamo a visitare la città di Tours. Chiaramente immancabili le nostre tappe ai monumenti e poi alla parte “viva” della città. In questa città abbiamo dato spazio alla cultura, alla storia anche moderna: qui ci sono , ad ogni angolo, negozi d’arte, Musei ed Atelier, Negozi vintage, che “invitano” ad entrare…e noi il nostro “obolo” turistico, lo diamo con piacere. Ma questa volta abbiamo voluto indagare di più, sulla parte ludica…

Ecco che ci siamo orientati, utilizzando il bus (n. 50!) verso questo obiettivo. Scesi a Jean Jaures, siamo entrati subito nel cuore della città. Dalla piazza, che ha anche un ottimo Teatro per spettacoli di grandi artisti, ci siamo “imbucati” nel centro “d’ars e couture” che è valso alla “ città porta dei Castelli”, il riconoscimento di Patrimonio Unesco. Subito un tuffo nel passato a Rue Colbert per vedere le case in “graticcio” più antiche di Tours. Poi un’altra piazzetta deliziosa è Place de Châteauneuf , insieme a Rue Briçonnet, dove abbiamo potuto osservare i vari stili architettonici della città.

Rimanendo sul discorso piazze, andando diritto si arriva alla Piazza del “Mostro”, ovvero “Monster Square“, a causa di una “mostruosa” scultura di arte moderna esposta al centro della piazza. Qui tanti ristorantini a “bon marchee” ci hanno invogliato ad una petite dejeuner (colazione). (selfie obbligatorio!)

Continuando a destra, eccoci giunti al  “mercato coperto” di Des Halles, ricco di prodotti regionali, tra i quali spiccano rillettes e rillons, il formaggio di capra di Sainte-Maure-de-Touraine e le fouaces, i pani cotti nel forno a legna. ( sembrano i “pani” di Altamura…in dimensioni ridotte)

E poi eccoci giunti a Place Plumereau1, il salotto buono della città, una piazza pedonale ricca di fascino e sempre molto vivace, riconoscibile per le sue case a graticcio. Chiaramente un caffè per “osservare e pettegolare” i comignoli, le terrazze, e i passanti di tutte le razze e di tutte le lingue!

La Basilica di San Martino

E potevamo non fare il “nostro” tour culturale-storico?
Ecco che tra una piazza ed un’altra abbiamo visitato, prima la Basilica di San Martino, con l’intera area pedonale dedicata dove convivono la Basilica, monumento nazionale costruito tra il 1886 e il 1902 dall’architetto Victor Laloux ed alcuni monumenti straordinari. Si tratta di un edificio in stile romano-bizantino composto da diversi materiali: calcare, granito, marmo e ardesia. La cripta ospita la tomba di San Martino, il più famoso dei vescovi di Tours. La Basilica di San Martino nasce sulle vestigia di un’ex collegiata, uno dei santuari più importanti della cristianità, di cui oggi restano solo due torri: la torre Carlo Magno e la torre dell’orologio, classificati, anche questi ultimi, monumenti storici nazionali francesi.  

Infine, ma non ultimo, la visita alla Cattedrale Saint Gatien ed al bellissimo Chiostro.

Dedicata a Saint Gatien, primo vescovo di Tours, si nota subito per le due torri alte 68 e 69 metri di altezza, che svettano sul centro di Tours. Costruita a partire dal XIII secolo e completata nel XVI secolo, la Cattedrale di Saint-Gatien ha attraversato diverse epoche storiche, il che spiega la convivenza di diversi stili architettonici: gotico, rinascimentale e romanico. All’interno della cattedrale si può ammirare il coro, capolavoro del XIII secolo, che rievoca la Sainte-Chapelle di Parigi. È inoltre possibile visitare la tomba dei figli di Carlo VIII (noi non siamo riusciti)  o ammirare la famosa collezione di abbaglianti vetrate colorate che adornano la cappella e le finestre.

Una curiosità: le nuove vetrate sono state realizzate da artisti moderni e “raccontano” l’attualità. Un esempio di “contaminazione” tra sacro e profano in quanto siamo abituati a vedere di solito, mosaici che raccontano , nelle chiese, il nuovo o vecchio Testamento, la vita di quel o questo Santo (vedi san Michele a Saint Michel, oppure della Madonna ecc).
Infine una menzione speciale per il chiostro, un piccolo gioiello architettonico dell’Umanesimo, dove si possono ancora ammirare i locali in cui lavoravano gli “amanuensi”, in una delle biblioteche più belle di Francia. ( E qui c’è molto da imparare!).

La macchina per la pizza???

Tornati in campeggio una sorpresa: nel ristorante fa bella mostra “la macchina” per “fare” la pizza ovvero “Pizzas fait Maison”. A me/noi è sembrata una bestemmia!. Considerato che io sono un “campano”. Considerato che l’Italia nel 2017 “l’arte del pizzaiolo napoletano”, di cui la pizza napoletana è il prodotto tangibile, è stata dichiarata dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.!, Considerando le mie partecipazioni a Fiere Nazionali e Mondiali del Food(Tutto Food Fiera Rho Pero) e che tra le mie conoscenze ci sono anche i campioni nazionali e mondiali della Pizza ( come Leoni di Gavirate di qualche anno fa) , questa “visione” mi ha “allarmato” e non poco!.

Ma di questo ne parleremo in un altro momento! Dopo averla “provata”! (Cit. San Tommaso”) ..

Ora Vi/ci lasciamo per risentirci dopo il ritorno in Italia attraverso, questa volta, il traforo del Frejus.

Stay Tuned!

Il mio viaggio in camper: dalla Sacra di San Michele, fino a Mont Saint Michel (tappa 12)

Il mio viaggio in camper: dalla Sacra di San Michele, fino a Mont Saint Michel (tappa 12)

Dopo aver lasciato le Havre la nostra tappa dichiarata era Mont Saint Michel. Perchè c’ero stato con i miei figli quando erano piccoli, ero curioso di vedere il gioco delle maree, e perchè con Donatella e Aramis avevamo visitato la Sacra di San Michele ad Avigliana (fa parte del circuito dei percorsi di San Michele)… ma anche per tanto altro!

La tappa di le Havre non ci ha entusiasmato più di tanto se non per il fatto che la città dal 2005 è Patrimonio Unesco (questa dei Patrimoni è un mio cruccio!)… Ecco che puntare su Mont Saint Michel voleva essere più soddisfacente ed appagante.

In primis ci sono già stato con la mia famiglia qualche qualche annetto fa…ed ero curioso di vedere i cambiamenti. Ed oggi, abbiamo sfidato prima l’acqua, all’andata e poi, al ritorno il vento ed a piedi abbiamo raggiunto la meta…
Ma i motivi e le curiosità sono davvero tanti…

Le Maree

Lo sapevi che Mont Saint Michel rappresenta il luogo delle maree più alte d’Europa? Si parla di 15 metri!!! Inoltre sebbene abbiano costruito una diga per evitare esondazioni, ad orari particolari del giorno, il fenomeno delle maree si replica dalle 18,07 circa fino alle 19. E grazie ad un progetto Europeo , il tutto viene ricondotto nel letto “artificiale” grazie alla diga non “impattante”. Infine è stata costruita una strada dove si evita il blocco del passaggio verso l’abbazia in quegli orari e grazie ad un servizio efficiente di bus “bicondotti” (poichè non è possibile invertire il senso di marcia, ogni bus ha due “cabine” di manovra!…da vedere) si puo’ raggiungere il Monte fino alle 01,30 di notte. Noi il pulmann non l’abbiamo utilizzato ma immagino l’esperienza intrigrante…).

Saint Michel Patrimonio Mondiale Unesco dal 1979

E poi Saint Michel è stato uno dei primi Patrimonio Unesco. E questa riconoscimento se lo merita tutto. Attraversando le stradine, si sente la Storia che “permea”.

1300 anni di storia

A proposito di Storia, questo sito costruito nel 708 d.c. è stato realizzato in un periodo di 1300 anni utilizzando diversi stili e diverse generazioni di lavoratori.

L’idea fu ispirata da un sogno? Lo sapevi? Il vescovo Aubert di Avranches fu visitato nei suoi sogni dall’Arcangelo Michel. L’arcangelo lo incaricò di costruire una chiesa sull’isola rocciosa situata alla foce del fiume Couesnon. Il vescovo dopo la seconda annunciazione, inizio’ a costruire la struttura che si ispira ad una gerarchia feudale

La costruzione del Mont Saint Michael rappresenta la gerarchia feudale praticata all’epoca. Dio è, ovviamente, in cima, seguito dall’abbazia e il monastero. Le grandi sale sono costruite al di sotto di questo e poi vengono i negozi e le abitazioni. Quasi al di fuori delle mura, si trovano le abitazioni dei pescatori e dei contadini. Lo sapevi che sull’isola ci fu anche una prigione? E che gli inglesi non furono mai capaci di conquistarla?

Le fortificazioni e le onde di marea resero impossibile agli inglesi conquistare Mont Saint Michel durante la guerra dei Cento Anni. L’abbazia resistette all’assedio per trent’anni e la sua strenua difesa contro l’Inghilterra ispirò personaggi come Giovanna d’Arco.

Mont Saint Michel è un luogo di pellegrinaggio

Mont Saint Michel è noto per essere una destinazione turistica ma è anche un luogo di pellegrinaggio molto importante. Dal X secolo, molti pellegrini arrivavano all’abbazia passando per vie pericolose e le sabbie che coprivano la baia con la bassa marea. Senza il ponte che collegava la terraferma e l’isola, era un’avventura rischiosa attraversare la baia perché c’erano anche molti depositi di sabbie mobili nella zona. E questa caratteristica ha ispirato anche produzione di film e serie TV. (Ispirazione per Delitto a Mont Saint Michel, oppure ispirazione di “Rapunzel – L’intreccio della torre” o ispirazione per Minas Tirith, la capitale di Gondor nel Signore degli Anelli.)

Io, Donatella ed Aramis tutte queste sensazioni le abbiamo sentite sia nella parte spirituale (la chiesa dà una carica spirituale), ma anche e soprattutto nella parte storica…ma anche in quella culinaria. Non siamo riusciti ad assaggiare l’agneau de pré-salé, l’agnello di palude salmastra allevato nella baia del monastero perché abbiamo visitato il Monte di domenica e veramente è stato impossibile prenotare o entrare in alcuni ristoranti consigliati. Abbiamo curvato da restaurant St. Pierre a base sempre di prodotti tipici di formaggio ovvero il Camembert di Normandia , assaggiato questa volta liscio e poi con le cozze a parte (les Mules)), accompagnato da cidro questa volta de Normandie e dalle “teurgoule” il dessert a base di riso al latte e cannella…per la deliza del palato di Donatella!

Prossima tappa la città di Tours –  S T A Y   T U N E D!

Il mio viaggio in camper: lasciamo Etretat per Le Mont-Saint-Michel (tappa 11)

Il mio viaggio in camper: lasciamo Etretat per Le Mont-Saint-Michel (tappa 11)

E’ il momento della partenza, inizia il viaggio di ritorno verso casa e la prima tappa sarà Le Mont-Saint-Michel, con sosta a Le Havre. E’ tempo di tracciare un bilancio di questa visita a Etretat,

Etretat, una conferma

Ci aspettavamo tanto da questo piccolo borgo, un pò perchè si trattava della tappa più a “nord” del nostro viaggio, un pò perchè le falesie da sempre ci avevano attratto con le loro forme e la loro magia.. e le aspettative non sono state deluse.

Dalle falesie appunto fino alla casa di Lupin, un territorio dove natura, storia e curiosità si fondono in un connubio perfetto. In attesa di raccontari Le Mont-Saint-Michel vi lascio i link ai tre articoli su Etretati:

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Una sosta a Le Havre…prima di arrivare a Mont Saint Michel

Le Havre: città portuale – commerciale, Patrimonio Unesco

Prima di fare tappa a Mont Saint Michel, abbiamo fatto una sosta a Le Havre, il capoluogo de la Siene Marittime. A dir la verità, non ci ha “acchiappato” molto perchè purtroppo molto commerciale ed incastonata nel “fiordo” di “insinuazione” della Senna (il fiume più lungo della Francia”).

E proprio alla Seine, l’architetto Auguste Perret ha realizzato il centre de Commerce di le Havre che gli è valso, ma è valso alla città portuale, il riconoscimento di patrimonio Unesco 2005.

Le Havre è l’unica città la cui architettura moderna è inserita nel Patrimonio Mondale dell’UNESCO per il suo centro città. Il più grande architetto del XX secolo, Auguste Perret fu un vero “poeta del calcestruzzo”, visionario, egli riuscì a dare un nuovo volto a una città distrutta dalla Seconda guerra mondiale. Reinventò una città unica dall’architettura epurata, applicando i principi del classicismo strutturale, unendo l’utilizzo del cemento armato a uno stile classico. L’architettura fa risaltare la luce, questa stessa luce così particolare, che ispirò a Claude Monet l’Impression Soleil Levant, dipinto a Le Havre (per la precisione a Sainte-Adresse) nel 1872. Un quadro che diede il nome al movimento impressionista.

Il viaggio di ritorno verso Legnano sarà ricco di nuove tappe! Ci sentiamo a Le Mont-Saint-Michel!

Gallery le Havre

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