“Per quelli che vivono alle Canarie”, ho intervistato Wiky, che mi ha colpito per tanti motivi: per il suo personaggio, perchè ama l’Italia e la canzone italiana, e anche perchè…
Wiky Show
Non mi ha voluto svelare il suo nome, ma certamente Wiky è un personaggio.
Lui si “traveste” da “biondona” seducente per attrarre la gente.
E all’interno della sua performance, con la sua fedele fisarmonica, cerca di attrarre simpatie e qualche euro offrendo un “repertorio” internazionale e “On demand”. Mi ha raccontato della sua scelta di vita, delle difficoltà di vivere alle Canarie per problemi di abitazioni (non se ne trovano, i prezzi sono altissimi e lui è “costretto” a vivere in tre in un appartamento molto piccolo).
Ma la cosa che mi ha colpito, che lui, nativo delle canarie, è stato in Italia, a Roma e qui , dopo essere arrivato in vacanza se ne è innamorato ed ha vissuto per cinque anni tra Roma e i Castelli. Di questo gli manca molto il vino di Frascati, la “porchetta” di Ariccia, la semplicità e la genuinità dei Romani. Per motivi personali è ritornato a Las Maspalomas…Ma qui la vita sta diventando difficile. Ce lo racconta nel video sopra… Grazie Wiky anche per il regalo de “O Sole mio”...
Ho visitato il Museo Canario dopo la visita alla Catedral de Santa Anna, a soli due isolati tra loro. Ebbene, ne sono uscito arricchito e riconoscente. Ecco perchè…
Il Museo Canario
Il Museo Canario, ma sarebbe meglio dire delle Canarie, è un “concentrato” di storia delle Isole Canarie . In due piani sono racchiuse le news “giuste” per capire e far capire la storia e per avere “rispetto” del posto che ci ospita.
L’idea che mi sono fatto è che a volte non ci rendiamo conto di quanto c’è intorno a noi. Di quanta bellezza, fascino possiamo trovare in luoghi anche lontano da noi.
Non fa eccezione questo museo costruito da un gruppo di intellettuali guidati dal dottor Gregorio Chil y Naranjo, nel 1879 come incentivo per lo sviluppo scientifico e culturale di Las Palmas de Gran Canaria, rappresentando a sua volta una delle prime attrazioni turistiche della città.
Ringrazio il personale per l’accoglienza ed in particolare Laura ed Edwin, per la disponibilità. Grazie…(web site: https://www.elmuseocanario.com/en/home-2/)
Due piani di bellezza e ricerca
E devo dire che il risultato è entusiasmante. In due piani, ho attraversato secoli partendo dai primi insediamenti avvenuti a Gran Canaria, Tenerife ma anche a Lanzarote, dagli aborigeni locali detti “Guanci”. Nelle sale a pian terreno, si da’ ampio spazio alla vita preistorica e della sua evoluzione. Ecco che le continue eruzioni dei Vulcani su tutte le canarie, creano rifugio a questi “primitivi” che si insediarono in caverne frutto del fenomeno magmatico. Questo fatto mi ha fatto molto piacere, anche perchè per “indole” preferisco sempre “rifugiarmi” in anfratti/cavernette anche quando sono qui al mare (vedi Playa Fanabe a Tenerife o a Playa Papagajo a Lanzarote, oppure a Morro Jable a Fuerteventura…) Un po’ mi sono ritrovato!
I piani superiori rappresentano le evoluzioni: l’uomo canario sociale, l’uomo canario “tecnico” per migliorare le sue condizioni di vita. Si parte dal giunco per proteggersi, poi per coprirsi e per vestirsi. Qui, al museo, si vedono anche le evoluzioni “tecnologiche ” di allora: la lavorazione del giunco, che poi diventerà palma (ricordiamo sempre l’utilizzo di “prodotti” autoctoni), ed a come manipolarli. I primi telai per la lavorazione di queste fibre, fino alla pelle. E anche qui, i diversi modi di “ordire” attraverso ossa che fungono da “aghi” per unire… E poi la parte antropologica di ricerca con gli studi “affascinanti” sulle mummie e sarcofagi ritrovati sulle varie parti dell’isole. Interessante anche la colonizzazione degli Europei su queste terre a partire dal 1404 a Lanzarote. Insomma da vedere!!!
Un po’ di Storia
Per iniziativa di un gruppo di intellettuali guidati dal dottor Gregorio Chil y Naranjo, il Museo delle Canarie nacque nel 1879 come incentivo per lo sviluppo scientifico e culturale di Las Palmas de Gran Canaria, rappresentando a sua volta una delle prime attrazioni .turistico della città.
La nascita dell’idea di fondare un’istituzione come questa fu dovuta fondamentalmente a due circostanze: da un lato, l’interesse che le cosiddette “antichità canarie” avevano suscitato a metà del secolo tra la borghesia locale, che si appassionò a collezionare vestigia della vita e della cultura aborigena durante spedizioni ed esplorazioni informali; dall’altro, lo sviluppo della ricerca antropologica francese, poiché molti dei fondatori del Museo Canario mantennero stretti rapporti scientifici con alcuni dei pionieri di questa disciplina, come Verneau, Broca, Quatrefages, Hamy o Berthelot. A questa situazione favorevole si aggiungeva la scoperta dell’uomo di Cro-Magnon, che accrebbe l’interesse per il passato delle popolazioni insulari, poiché alcune caratteristiche fisiche portavano a credere, erroneamente, ad una stretta relazione tra gli antichi Canari e gli Europei del paleolitico.
Tuttavia, la preistoria e l’antropologia non erano gli unici interessi originari del Museo Canario.
Una dei desideri per I viaggi di Enzo in Camper, era la visita della Cattedrale di Santa Anna a Las Palmas. Situata nel centro storico, domina la città con i suoi due torrioni che si ispirano alla scuola “francese”. Sobria, ma imponente include un bel Museo Diocesano con una “moderna” via Crucis, e due Torri di cui una, visitabile…
La Catedral de Santa Ana dall’alto
La cattedrale “Gotica” di Las Palmas
Inserita nel centro storico di Las Palmas, nel quartiere di Vegueta, la Cattedrale di Santa Anna, appare all’improvviso dai vicoli, dalle calle, affacciandosi sulla Plaza Santa Anna. (https://catedraldecanarias.es/)
La sua costruzione prolungata nel tempo è all’origine della mescolanza di stili architettonici. Partendo dallo stilo gotico minimalista con un “occhio” alla scuola “francese”, ha subito varie influenze. Comunque ti prende per la sua imponenza. Devo dire che mi sono impressionato anche per la “fede” dei “canari”, ma anche per la “venerazione” dei tanti turisti presenti, in particolare inglesi e tedeschi. Risale al principio del XVI secolo, con tre navate con crociera, in stile gotico all’interno, nel quale spiccano le colonne, a forma di palma. La sua costruzione fu interrotta per diversi secoli e le influenze architettoniche furono plasmate in un esterno neoclassico. La Cattedrale di Las Palmas era l’unica cattedrale nelle isole Canarie fino al 1819, quando fu eretta la Diocesi di San Cristobal de la Laguna(vedi articolo)
Il Museo Diocesano
Il Museo Diocesano è situato nell’ala sud, nel Patio de los Naranjos (Cortile degli aranci), si trova il Museo de Arte Sacro (Museo Diocesano di Arte Sacra) che espone numerosi manufatti di valore sacro, alcune importanti opere pittoriche, tra cui opere di maestri olandesi, e una collezione di sculture spagnole, raccolte negli ultimi quattro secoli. Il Museo rappresenta un percorso della storia della religione cattolica nell’isola, “imposta” dei colonizzatori (lo vedremo meglio nell’adiacente Museo Canario). Inoltre, mi hanno colpite le opere pittoriche di un artista “canario” che ha rappresentato in modo moderno la Via Crucis ed un’opera dell’italiano Gianfranco Meggiato, in giardino.
Le Torri
Una delle caratteristiche della Cattedrale di Santa Ana, sono le due Torri. Un po’ sul progetto Francese, le Torri hanno il significato di essere viste anche da lontano. Ma anche un’”innalzamento-elevazione” verso Dio. Non sono riuscito a frenarmi, ed ho visitato anche la Torre. A piedi hao fatto i 5 piani con le scale (l’ascensore era sempre pieno-occupato) ed appena giunto sulla prima sommità, la vista è spettacolare. Da li,c’è uno spazio, dove di puo’ osservare la città a 360° con le sue bellezze ed anche le “storture”. (tipo insediamenti urbani sulle due colline, che ormai hanno annullato il verde/pietre). E per nn farmi mancare niente, via fino alla torretta. Qui si vede in lontananza anche la famosa Playa de Canteras, la più bella delle Canarie (lo dicono quelli di Las Palmas…)
Come accennato in passato, sto scoprendo le varie isole Canarie a “ritroso”. DopoLanzarote, Fuerteventura, da nord a sud, mi ha colpito per la sua bellezza ed il …tanto Vento. Ho provato a “sfuggire”, utilizzare i “fortini” (“corralitos”) di pietra pro-sole, ma in certi momenti non si sfugge…E forse anche questa la bellezza…Seguimi…
CORRALEJO: un bianco abbagliante
Da Playa-Blanca a Corralejo di Fuerteventura in nave sono solo 25 minuti. Una volta arrivati osservi la continuità geomorfologica: spiagge bianche,dune ancora e i vento che aumenta (andando da Nord a sud…) Le bellezze comunque ti “acchiappano”. Vicoletti, case bianche e basse, alcune case di pescatori fanno di questo borgo bellezza. Per rendere più impattanti il “groggiolarsi” al sole della spiaggetta centrale o quella dei “pop corn” adiacenti al centro, delle belle statue di bronzo. A detta dei locali sono dedicate alla donna, alla donna campesina-canaria che qui sulle isole, hanno/avevano vita dura. Poi sempre un momento dedicato alla attività principale, ovvero la pesca. Di forte richiamo turistico sono le dune del Parco Natural de Corralejo, un’area di sabbia desertica che termina sulla spiaggia. Altri luoghi di interesse culturale sono l’auditorio, il Centro cultural de Corralejo, la biblioteca pubblica e i Molino de Corralejo.
LE SALINE DEL CARMEN: uniche e mediche
Me le sono trovate sulla strada , dopo l’ultimo sguardo al Parco Natural delle Dune: non potevo non fermarmi. Quindi un salto al Museo delle Saline del Carmen. Situato sulla costa di Antigua. Un po di storia sul “visionario che ebbe l’intuizione, Manuel Velázquez Cabrera, la casa dei salinas con usi e costumi anche in relazione alla vita dura che facevano. Ho scoperto che quello di Salinas del Carmen sono le uniche saline di Fuerteventura ancora in funzione . Occupano 26.100 m2 e sono composti da 10 cucine e quasi 1.000 fosse. Il Museo comprende il magazzino del sale, la casa del produttore di sale e i resti del vecchio molo. Inoltre da qui si avvistano balenottori canari… E Poi…Sapete che le Salinas del Carmen producono uno dei sali di altissima qualità grazie alla pulizia delle sue acque? Inoltre, la particolare modalità di ottenimento del sale marino “schiumato” insieme alla tradizionale battitura quotidiana, dà come risultato un sale bianco a grana fine e molto ricco di oligoelementi. E che per gli amanti del settore, una parte viene utilizzata anche per cure mediche e prodotti per la salute nelle nostre Erboristerie
TARAJALEJO: una baia protetta dal vento
Per sfuggire al vento incessante, mi sono fermato a Tarajalejo. Qui ho scoperto: non c’è vento forte, è un paesino “semplice” non invaso dal turismo e la sabbia è “negra”! La particolarita’ di questa spiaggia e’ che e’ una delle poche ad essere riparata dal vento e dalle forti onde . Questo grazie alle montagne che fermano il vento e grazie alla forma a conca che la fanno sembrare una grande piscina naturale Sulla spiaggia ho scoperto anche i corralitos, tipiche costruzioni in pietra per ripararsi e ombrelloni di paglia gratuiti. TARAJALEJO e’ un piccolo paesino di marinai, NON TURISTICO, vissuto dalla gente del posto e dove si respira un’aria familiare e di tranquillita’.
TAAJALEJO e’ legato alla tradizione della pesca e tanti appassionati di questo hobby vengono proprio qui a pescare. Ci sono zone popolate da polipi e da la vieja,una specie autoctona molto apprezzata dai Canari.
MORRO JABLE: spiaggia, mare, pasejo, Iglesa e Carnaval
Morro Jable è la località turistica con più abitanti del comune di Pájara, a sud di Fuerteventura. Fino all’inizio del XX secolo, con lo sviluppo dell’agricoltura, dell’allevamento e dell’estrazione del sale , la zona non cominciò a svilupparsi; infatti, il primo albergo fu inaugurato solo nel 1966. Oggi il suo viale principale è un’arteria commerciale dove si concentrano la maggior parte degli alloggi, dei ristoranti, della vita notturna e dei negozi. È l’offerta più ampia dell’intera isola, quindi ci sono opzioni per tutti i budget e tutti gli stili. Ho fatto una visita prima a Cofete e El-Puertillo fino a raggiungere il secondo faro di Morro. Purtroppo il vento “copioso” e forte, mi ha fatto desistere dalla permanenza. Il tempo utile per una visita al Faro, un caffe al Bar restaurante El Puertillo ed immergermi nella natura. Siamo nel parco di Punta Jandia a 20 km da Morro e vi assicuro che c’è solo natura. Infatti ho incontrato Asini, capre, lucertole…ma è stato un piacere. Mi sono trasferito dopo due giorni a Morro per appezzare il centro storico, la Iglesa e la spiaggia del Mattoral…ed ho avuto la fortuna di assistere ad una “coda” del Carnaval vi ricordate che alle Canarie è sempre Carnaval!
Ho conosciuto Alessio e Malwina a Lanzarote, per “Quelli che vivono alle Canarie” , che si sono conosciuti ed innamorati a Bajamar, mio luogo del cuore di Tenerife. E Cupido li ha fatti incontrare anche professionalmente…
Alessio e Malwina
Per “Quelli che vivono alle Canarie”, ho conosciuto a Lanzarote, Alessio figlio di genitori Campani-pugliesi e Malwina, di Danzica in Polonia. I “ragazzi” qui per una vacanza in relax hanno avuto la “disgrazia” di incontrami e farci un “ape”, insieme. Ho approfittato e per la rubrica ho chiesto loro: Da dove venite e cosa fate alla Canarie.? Entrambi, affiatatissimi, mi dicono “per trovare la felicità”. Cerco di capire e Alessio afferma: “Professionalmente dopo varie attività in Italia, in Australia, ho deciso di venire a vivere qui a Tenerife ed in particolare a Bajamar. Ero alla ricerca di equilibrio mentale ed ho fatto un corso di Yoga ed altro. Qui visto il mio impegno, mi hanno proposto di fare l’istruttore…e poi …l’incontro con Malwina, che mi ha dato serenità. Malwina, ricambia: “Ci siamo incontrati casualmente e subito è nata la scintilla. In men che non si dica, siamo andati a vivere insieme qui a Bajamar (abbiamo la fortuna di avere un affitto equosostenibile…
E professionalmente…
Alessio: “Dal primo corso sono seguiti altri e man mano, grazie anche a Malwina, sto cercando di “intraprendere” un’attività in proprio. Il mio settore è quello della salute. L’equilibrio del corpo, ti porta a trovare equilibrio anche all’esterno. E poi fare queste attività in pantaloncino, non è male. E Malwina è la mia salvezza tecnologica. Perché? Perché Lei mi sta aiutando a fare il sito web, i corsi a distanza che mi stanno chiedendo alcuni amici-clienti.
Malwina aggiunge: “Io a Varsavia seguigo dei negozi Vintage. Questa esperienza reale la sto seguendo, ora, da Bajamar. Cosi anche io con “infradito” posso “creare” virtualmente ed avere la mia attività in autonomia. Ora con Alessio vogliamo fare il progetto dei corsi on line. Io sono uan web developper e ci “siamo” vicini, anche in questo
E per il futuro? Entrambi affermano: Per il futuro vogliamo continuare a fare quello che facciamo. Io nel settore salute e Malwina, approfondire il settore dei negozi on line.
Chiaramente vogliamo farlo da Bajamar. Questo il motivo della nostra presenza qui: la bellezza. Qui il tempo è bello 12 mesi all’anno, nonostante siamo a Nord.
Ma c’è una novità, e ne abbiamo parlato anche con i genitori di Malwina che sono stati una settimana da noi. Una società nel settore del benessere, ci ha proposto di fare le nostre attività in Islanda a Reykjavík. Ebbene la proposta non ci dispiace. Allora abbiamo “rilanciato”: abbiamo chiesto di trasferirci per sei mesi ed altri mesi, vogliamo e ripeto, vogliamo rimanere a Bajamar. Bajamar è calda, si sta bene, e non riusciremmo mai a fare a meno di tutto questo, con l’aggiunta che è il posto dove ci siamo innammorati!