Straordinari i Gaia Cuatro: un viaggio lungo 20 anni

Straordinari i Gaia Cuatro: un viaggio lungo 20 anni

Concerto straordinario dei Gaia Cuatro per il ventennale del gruppo che grazie ai virtuosismi di Aska Kaneko e il ritmo, sempre dal Giappone di Tomohiro Yahiro e di Carlos “El Tiero” Buschini al basso e Gerardo di Giusto ha permesso agli spettatori che hanno gremito il tendone di palazzo Estense a Varese di “viaggiare” tra mondi diversi con virtuosismi ed escursioni-atmosfere nippo-sudamericane. Il concerto organizzato da Filmstudio90 ha visto la collaborazione di @mariocaccia, della @abeatrecord, produttore da sempre degli evergreen cosmopoliti…

Gaia Cuadro bis

Il mio rapporto con Mario Caccia
Conosco Mario Caccia da oltre venti anni.

L’ho seguito nei suoi progetti più importanti per il nostro territorio: da Area 101, a Jazz Altro, fino a Eventi in jazz che ha portato oltre che nel varesotto anche nel Legnanese.

Alla base dei suoi progetti, creare memoria storica attraverso @ebeatrecord la sua casa discografica indipendente pietra miliare e riferimento per musicisti emergenti e non.

E quando nella chat mi/ci ha comunicato il concerto per il ventennale dei Gaia Cuatro, formazione che grazie a Lui ho seguito da subito, ai giardini Estensi, ho fatto di tutto per esserci.

Per la verità l’evento è stato organizzato da FilmStudio 90 dal presidente Giulio, ma dietro c’era lo “zampino” di Mario.


E l’occasione è stata una reunion per quanti, come me, amano la ricerca e le contaminazioni. Ed i Gaia Cuadro sono tutto questo.

Intervento di Mario Caccia

Il concerto per il ventennale

Presentato da Giulio e Mario, il concerto e stato l’occasione per i “primi” 20 anni. La band si è conosciuta a Parigi grazie all’incontro fortuito tra l’argentino Carlos Buschini, “El tero” e la violinista giapponese Aska Kaneka (caso raro nel jazz di una musicista di violino) , ai quali si sono aggiunti il giapponese Tomohiro Yahiro alle percussioni e Gerardo di Giusto alle tastiere. I quattro (cuatro), hanno proposto brani dall’ultimo Cd della @ebeatrecod, “Lucrecia” dove sono stati raccolti i “brani” : “meglio suonati dalla band” (parole di El tero durante la presentazione. Il gruppo nei venti anni ha avuto collaborazioni prestigiose. Uno fra tutti Paolo Fresu che ha collaborato ad alcuni cd, compreso “Lucrecia”.

Il sound-jazz dei Gaia Cuadro

Il concerto di ieri sera ai Giardini Estensi ha riproposto l’originalità di un gruppo “cosmopolita”. Grazie alle diverse anime, quella nipponica equella argentina, i quattro, riescono a proporre brani originali, scritti dal gruppo stesso.

Grazie alle doti di Aska, sia vocali, sia sui virtuosismi al violino, gli altri professionisti emergono con assoli e caratteristiche uniche che nell’insieme formano atmosfere ora orientali, ora sudamericane.

E’ il caso di “Gaia” il brano riproposto anche nel bis, ma il fil rouge, ovvero le atmosfere e le contaminazioni, sono serpeggiate, per tutte le due ore, gratificando il numeroso pubblico, che ha “riempito” il tendone di Palazzo Estense.
E cosi “Lucrecia“, oppure “Iwato” di Kaneko, oppure Blanco” di Di Giusto, sono diventate atmosfere familiari per i presenti.


Un caleidoscopio di emozioni e colori di originalità assoluta hanno soddisfatto gli spettatori che hanno chiesto in modo convinto bis. E i Gaia, proponendo “Gaia” non si sono tirati indietro.
Grazie e Buenas vida

Il viaggio in “Portogallo 1989” di Pesaresi, per cogliere i sorrisi dei “bambini”

Il viaggio in “Portogallo 1989” di Pesaresi, per cogliere i sorrisi dei “bambini”

Dopo le vacanze , riprende la collaborazione con Mauro Bianchini , amico, collega e critico d’arte che ci accompagna nei suoi/nostri viaggi in giro per il mondo, oggi in Portogallo. E lo fa con le “immagini” di Marco Pesaresi. Nel suo reportage le fotografie dei bambini, colpiscono!!!

Portogallo 1989
Oggi Mauro, ha visitato per noi, da San Mauro Pascoli (FC) la mostra  “Portogallo 1989”.  Le cento fotografie di Marco Pesaresi in bianco e nero che compongono “Portogallo 1989”, a cura di Mario Beltrami e Jana Liskova, in corso presso la Sala delle Tinaie a Villa Torlonia e forte della collaborazione dei Comuni di San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone, Parco Poesia Pascoli e Associazione Savignano Immagini, tracciano un percorso dove l’obiettivo di Marco Pesaresi (Rimini 1964 – 2001) nel  viaggio compiuto alla fine degli anni ’80 nelle due regioni più povere del Portogallo, Trás-os-Montes e l’Alentejo, coglie la quotidiana nobiltà di un popolo da poco uscito da una dittatura militare che lo aveva isolato per anni dal resto del mondo. Sono i sorrisi dei bambini a dare l’idea di nuove prospettive esistenziali.

Il significato

Pesaresi coglie con delicatezza le cadenze di un tempo che ora ci pare antico e per tanto denso di storia civile e umana da riporre nello scrigno della memoria collettiva.

Le immagini in mostra testimoniano come un fotografo, se intende essere tale, debba percepire quale sia la giusta distanza tra sé e ciò che intende ritrarre.

Negli scroci di vita fissati dall’obiettivo di Pesaresi le tradizioni religiose si ammantano di scenografie che portano ai canoni della tragedia greca.

I contenuti

I villaggi silenti privi di presenze umane rimandano all’idea di tempo sospeso, mentre quando ad apparire è parte della comunità intenta a trattare acquisti in un vivace tumultuoso mercato, tutto si anima di gesti e voci che appaiono prestabiliti da secoli.

Il mare porta con sé giochi infantili accanto a figure riposanti in scorci che rimandano alla pittura di fine ‘800.

Straordinari i ritratti riservati agli anziani colti su un proscenio in attesa di un cenno da parte di un regista occulto affinché la commedia della vita abbia inizio.

Marco Pesaresi – “Portogallo 1989” – San Mauro Pascoli – Villa Torlonia, Via dei Martiri 2. Sala delle Tinaie. Fino al 29 settembre 2024. Orari:  martedì-domenica 9,30-12,30/16-18,30. Ingresso libero.

Mauro Bianchini

La scoperta e la sorpresa di Bled in camper

La scoperta e la sorpresa di Bled in camper

Me ne avevano parlato, avevo visto tante foto dell’Isola di Bled con il Campanile, avevo visto le acque color smeraldo, avevo visto foto del Castello (Blejski Grad). Ebbene tutto questo è vero!. Bled Ti/Ci è entrata nel cuore. Inoltre è un luogo della Slovenia tra quelli che ci vorrei/vorresti ritornare. I motivi? Seguimi…

La mia/nostra esperienza/emozione a Bled

Come accennato avevo/vamo scelto Bled per le vacanze in Camper 2024 in compagnia di Donatella ed il fido Aramis e dopo la visita a Lubiana eravamo trepidanti. Ce l’aspettavamo come l’avevamo sognata. Ebbene è proprio cosi. Bled con il suo lago, ti appare dirompente. Il Suo lago color smeraldo, con tratti dove “maturano” le ninfee estendono l’emozione tra acqua, terra e flora, l’Isola riferimento da qualsiasi punto sei: Mlino, Bled city, camping Bled (dove eravamo noi con il camper) circondata dalla catena del Gorenjska con le sue alte vette. Abbiamo dedicato a questo angolo di paradiso circa 10 giorni e per un camperista è tantissimo!.

I motivi: bellezza dirompente, arte e cultura, cibo, accoglienza. Cosa vuoi/volere di più?

Visita al castello di Bled

Bled offre tanto. Per chi mi segue, sa che sono “preso” dalla parte artistica, culturale dei luoghi che visito, generalmente in camper. Cosi non potevo non fare un salto al castello di Bled. Di buon mattino, con il Fido Aramis partiamo a piedi dal @campingbled e ci incamminiamo lungo la bella passeggiata che circonda il lago (la distanza è di circa 3,5 km…una passeggiata). A un terzo del percorso “tagliamo” per la montagna (lo consiglio) ed in 15 minuti siamo su, apprezzando la flora che “sale” verso la rocca dove è adagiato la fortezza. A proposito la roccaforte del 1300 e restaurata nel tempo, è adagiata sullo sperone a circa 150 mt sul lago. Da qui le ampie sale, il cortile, il passaggio sui “merli” da un torrione all’altro, l’ampio giardino la vista, la stamperia (dove è possibile stampare un “selfsouvenir), il bar e la cantina ti appagano (biglietto 17 €). Da li siamo scesi verso la chiesa dedicata a San Martino e poi “visita a Bled city”…

L’Isola di Bled, Chiesetta e Campanile, Scalinata, Museo e…pasticceria

L’Isola di Bled è Bled. Ti entra dentro e dopo solo 5 minuti sai già che il giorno dopo vuoi visitarla. E cosi è successo anche a noi. Il giorno di Ferragosto con Mattias, uno dei 23 vogatori autorizzati a “guidare” la “Pletna” , tipica imbarcazione simil “gondola” che puo’ portare circa 20 persone, in bella compagnia di alcuni Padovani, romani e Ungheresi approdiamo sull’Isola(costo 18€ pax).

Prima tappa: la chiesa dell’Assunzione. Il Giorno dopo era l’Assunta, giorno di Palio di Siena (a proposito ha vinto Pes per la Lupa con “Velluto”). Chiesa barocca rimaneggiata nei secoli con quadri sei/settecenteschi della via Crucis.

Si rimane senza parole a visitare il Campanile quattrocentesco, con una macchina del tempo seicentesca che scandisce il tempo su tutto il lago. (a proposito ho avuto il piacere di suonare anche le campane!). E poi il Museo dedicato a Maria con testi “rari”.

Infine la scalinata che dalla Chiesa da’ sul lago, con 99 gradini, senza non notare la pasticceria con la BledCreamCake. Emozioni infinite!

La Chiesa di San Martino

Come accennavo, dopo la visita al Castello, abbiamo deciso di “scendere” utilizzando la strada “principale” ovvero la scalinata turistica con un po’ di traffico di “dog” e Aramis non è molto amico di altri quattrozampe di sesso maschile.

Giunti quasi alla fine il cartello che indica la Chiesa di San Martino, Una chiesa neogotica costruita su progetto di Friedrich von Schmidt, l’architetto che creò il municipio di Vienna che si mantiene in ottimo stato ed è un riferimento per chi vuole ringraziare per “tanta bellezza”.


All’interno è possibile ammirare degli splendidi affreschi, l’architettura gotica e diverse pregevoli sculture in marmo di Carrara di importanti artisti sloveni.

La consiglio! ((E’ anche gratuita e in Slovenia l’ingresso alla Chiese è a pagamento!

Cosa fare a Bled, i miei/nostri consigli

A Bled si puo’ fare tutto. Noi, ovvero io, Donatella ed Aramis ed io preferiamo passeggiare. Ecco che una volta giunti, abbiamo fatto un planning: scoprire il lago a piedi (il perimetro consta solo di 7 km). Quindi andare a piedi al Castello, a Bled city, al Belvedere (dove ha soggiornato anche il presidente della ex-Jugoslavia,Tito), a Mlino. E per noi è stato salutare (ed economico)
Poi per i salutisti da “terme” consiglio uno dei tre impianti termali di Bled, ovvero l’Hotel Park, il Grand Hotel Toplice e il centro benessere Ziva. (chiaramente a pagamento. Per info rivolgersi alle strutture).
Poi il giro del lago o la visita all’Isola in “Pletna”. Come già accennato, il lago di Bled trasuda bellezza e visto dall’acqua, gli effetti si moltiplicano. La Pletna con il “barcarolo” dedicato è l’ideale. Noi abbiamo conosciuto Mattias che parlava, poco, anche in italiano e ci ha raccontato aneddoti. Il giro si puo’ fare anche autonomamente noleggiano barche due/quattro posti in luoghi prefissati (Bled city, Mlino, Campeggio Bled al costo di circa 10 euro ora). E poi , per grandi e bambini, il Tor dell’Isola in “Trenino” (costo 7€). Poi un giro per locali va fatto, come il giro all’enoteca del castello assaggiando le bontà locali…

Una carrelata di foto/momenti al Lago di Bled : Isola, campeggio Bled, Chiesa dell’Assunta, Castello di Bled, Mluno, Tour

Luca Torno non c’è più…Il mio rapporto “speciale” con un uomo-imprenditore-amico “speciale”

Luca Torno non c’è più…Il mio rapporto “speciale” con un uomo-imprenditore-amico “speciale”

Stavo valicando le Alpi per rientrare in Italia, quando, nel primo pomeriggio, una brutta notizia mi/ci ha raggelato. Luca Torno non c’è più. In circostanze da chiarire, una maledizione che accomuna amici-comunicatori, è andato via una persona-imprenditore-amico “ecclettico”, imprenditore di successo, “leale”, che ha valorizzato il territorio. Ed io aggiungo, integrando gli articoli di esimi colleghi, non solo per Busto. Luca con la “sua” Royal Time, ma anche da Rho, fino a Varese, mettendo dentro Legnano, Busto Arsizio (la “sua casa”), Pombia e non solo. Ho avuto il piacere di conoscerlo circa 20 anni fa ed ho collaborato per un periodo di vita…stupendo ed insieme abbiamo fatto molti progetti ed anche qualche “casino”. Grazie Luca!

Il mio rapporto con Luca Torno

Dei suoi 54 anni , so parecchio, perché almeno in venti abbiamo “fatto” e costruito Immagini di città, di aziende, di realtà che senza il suo-nostro contributo sarebbero sconosciute(senza esagerare!). E quasi venti anni i fratelli Piras ci hanno fatto conoscere. Io con la mia piccola realtà di Mutimedia Services Maggiolini abbiamo progettato il primo progetto con la Liuc (Università carlo Cattaneo) in cordata con la Royal Time, Piras. Noi sviluppavamo sw per deospedalizzati e lui-loro, facevano “comunicazione”. Da li è nato rispetto, simpatia, progettualità e crescita che lo ha portato a raggiungere altrettanti successi. Di animo buono, ecclettico, aperto, non esitava a farti conoscere le sue idee. Forse questo il suo limite, in questo(i) mestieri, invidia e gelosia sono li! Poi momenti su e momenti giù fino al rivedersi lo scorso a Busto Arsizio Estate per la presentazione in biblio per la presentazione del mio libro “Una vita in corsa …con la passione dentro”, con Luciano Landoni ed una cara amica comune ed assessora alla cultura Manuela Maffioli (belle le sue dichiarazioni) con la promessa di rivederci…ma tu mi hai fregato. E mi hai “gelato” oggi. Ma tu sei cosi!

ALCUNI MOMENTI e PROGETTI

Appena saputa la notizia, mi sono promesso di scrivere qualcosa, anche di diverso. Ecco che dal nostro percorso professionale, mi son venuti in mente i tanti momenti trascorsi insieme (con Te, non si poteva non finire un progetto che non si andava a festeggiare in una pizzeria o in un luogo di “tendenza” che avevi “lanciato Tu e la “Tua Royal Time. Ecco, quasi come in un Amarcond mi passano davanti agli occhi, dopo il progetto Ospedale di Busto già citato, W.I.P., Women in Power realizzato con i fratelli Cozzi. Hai fatto crescere l’idea di Elisabetta Cozzi portando agli onori della cronaca Nazionale. Oppure il lancio dello Zoo-safari di Pombia. Hai saputo far entrare i visitatori con Te in quello spazio. Non posso non ricordare il ri-lancio con la famiglia Triberti(le litigate) con il passaggio alla famiglia De Rocchi per “spingere” la nascita della Tigre bianca oppure di ieri il video che hai postato sulla nascita del bebè di giraffa. E come non posso ricordare il progetto “Mai paura” con Manuela Bossi della farmacia omonima, che ha creato una Onlus registrata in Regione Lombardia, grazie a Te (un po anche a noi di MSM e poi di Sempionenews) . E poi la collaborazione per la parte oncologica con Valeria Vanossi (destino crudele ti ha anticipato) e la parte parrucche con Patrizia Lia (di Lia Parrucche). Abbiamo creato per quel progetto un esempio di rete anche qui, di livello Nazionale.

E poi il pubblico

Dopo queste esperienze di successo la strada era tracciata. Hai iniziato a seguire il “pubblico” con difficoltà iniziali, che hai/abbiamo superato (pagamenti “rimandati”, finanziamenti tra burocrazia “tortuosità), ma hai tenuto duro! Non posso dimenticare le prime esperienze dei Natale in città. Mi riferisco a Rho, oppure timidamente a Busto Arsizio ( A legnano non ci hai nemmeno provato!). Cosi come la Pista sul Ghiaccio dove ti sei affermato con un progetto “completo” e non solo la semplice pista. E come non ricordare il gemellaggio che abbiamo voluto per Expo Milano 2015. Il progetto era la valorizzazione della Tua Busto . E grazie ai miei contatti con l’associazione Italia-Cina di Gao sei/siamo riusciti a fare il gemellaggio con Cixi una grande realtà della Cina (che forse esiste ancora) e grazie alla caparbietà di Gigi farioli abbiamo avuto gruppi di imprenditori che hanno fatto business con il territorio del varesotto. E poi tutte le iniziative promozionali a fianco di Manuela Maffioli che ha creduto in Te, e Ti perdona, come Tu perdoni a lei, qualche errore!. Ma sei umano. E tu puoi anche sbagliare! Ti sei rialzato tante volte ed ora sei pronto a osservarci da dovunque sei ed a non rammaricarTi per niente: sei stato un esempio per Tutti noi. Per me!

Lubiana: crocevia tra est ed ovest ricca di storia e di modernità

Lubiana: crocevia tra est ed ovest ricca di storia e di modernità

Dopo aver lasciato l’Ungheria con ancora la visione del Lago Balaton negli occhi, dirottiamo in Slovenia ed in particolare Lubiana ( Lubljana), con una sosta a Maribor (dove abbiamo avuto un episodio “increscioso”, ma ne parleremo in un altro momento). Lubiana è la capitale della Slovenia: è giovane, ha voglia di “contare”, ha un progetto culturale importante e quest’anno , è stata la meta preferita di tanti Europei.(grazie ai suoi concerti internazionali). Un altro motivo per visitarla: il passato che si “sposa” con il presente-futuro…

Cattedrale di San Nicola

La mia/nostra passione per l’arte e l’architettura “barocca” è ormai nota. E Lubiana offre molto barocco. In particolare la Cattedrale di San Nicola è un esempio grazie all’architetto Andrea Pozzo, gesuita ma cresciuto nella “bellezza” italiana che elaborò la chiesa a forma di Croce latina e che volle come pittore, i maestri del “barocco” italiani con “commitenze” all’estero come il Maestro Giulio Quaglio, insieme, successivamente ai fratelli Groppelli, Robba e Putti di scuola italiana di inizio 1700 che espressero il meglio sulle navate laterali. Comunque le maestranze furono composte da altri maestri che “arredarono” la cattedrale per renderla bella nel tempo e tramandarla a noi. Sto parlando dell’architetto Gregor Maček e affrescata al suo interno da Matevž Langus tra il 1843 e il 1844. Negli anni cinquanta l’architetto Jože Plečnik pensò al nuovo arredamento della cattedrale. Al Centro San Nicola con le caratteristiche proprie prima del trasferimento definitivo a Bari, dove ancora oggi è molto venerato. La nostra impressione è stata favorevole anche per l’attenzione che il personale dedica agli ospiti ed in particolare agli italiani. Visti bene, artisticamente parlando, anche in quel di Lubiana. E noi ringraziamo!

La nuova piazza Mercato, tra storia e “movida”

Un altro aspetto che mi piace nel visitare una nuova città è il connubio tra passato e futuro. Lubiana è una città con tanti giovani, ha anche belle Università popolate anche da amici della Slovacchia e vicina Croazia. Il mercato della carne è il nuovo centro della Movida della città. Ci hanno raccontato dei proprietari di questi spazi-botteghe-bar (oramai di lusso) che sulla Lubranica, il fiume che insieme alla Sava (altro nome del Danubio) bagnano la città, in passato cera il mercato “comunale” del bestiame, delle carni, delle pelle e tutto cio’ legato al cibo. Con l’indipendenza, questi mestieri sono stati ri-valorizzati e offerti a giovani, che con la loro creatività, li hanno trasformati in macellerie con Grill al momento, i pesci della Lubianica elaborati “Gourmet”, i “ciccioli” ovvero le “cotiche” del maiale qui vengono elaborati e venduti da “asporto (il “cuoppo”, quello di napoletana memoria), per non parlare di altre bontà. Risultato tra i “tre ponti”, il ponte dei Macellai, il Ponte del drago, in questi cinque chilometri si sviluppa la movida cittadina. E se aggiungiamo la musica ad ogni angolo, il gioco è fatto!

Il Castello di Lubiana ( e la Funiculare)
I Castelli in questo viaggio sono il nostro chiodo fisso. Non potevamo farci scappare l’occasione di visitare anche quello di questa storica e romantica città. Appollaiato sulla cime della roccaforte che domina la città offrendo a noi una vista a 360 gradi della città (ai nostri piedi) . Volevamo salire a piedi , ormai siamo dei runners professionisti, ma vista l’ora ed il caldo , abbiamo ripiegato sulla funiculare (solo, si fa per dire, sei euro a pax) dove abbiamo fatto incontri “internazionali” (famiglia con bimbi e cagnolino al seguito spagnoli, ed io ho “attaccato” bottone raccontando dei miei viaggi.
Giunti in cima, Il Castello di Lubiana, appare come una visione ben curato (troppo) e ben strutturato. In alto la chiesetta, la torre (visitabile con biglietto a parte), il percorso sui “merli” che permettono di percorrerlo a 360°. Le cantine e i magazzini dei castelli di una volta erano sempre pieni di prelibatezze e le sale erano il palcoscenico per i migliori artisti di quel tempo. l’architettura medievale e l’architettura moderna. Le stanze e le sale rinnovate custodiscono insieme con le storie del passato anche quelle nuove, del presente. Le carceri svelano i loro tristi segreti, mentre dalla torre panoramica si apre ai nostri occhi una vista unica sull’orizzonte. Infine, in alcune sale alcune estemporanee di artisti locali e/o internazionali hanno reso ancora più gradevole, la visita!

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