Era un po’ di tempo che ci passavamo davanti allo Chateaux d’Aymavilles il castello fortezza a 4 torrioni voluto dagli Challant che sovrasta la piana di #sarre e che domina tutta la Valle per la sua imponenza. E la scoperta è stata coinvolgente. Per due motivi: tanti visitatori, compresi studenti in un giorno feriale e i Signori recenti che l’hanno gestito per conto della famiglia sono gli Ansaldo di Genova che indirettamente hanno avuto relazioni con Legnano. Qui ritorna il mio “Dovunque è Legnano…”. Comunque da visitare…
Galleria fotografica
Il Castello d’Aymavilles Come accennato, siamo passati tante volte davanti al Castello di Aymavilles per andare a Cogne, ma anche per la splendida Cappella di Saint Legier – Aymavilles. Ci siamo fermati per questo inizio d’anno 2025 e la sorpresa è stata tanta. In primis tanti giovani ed in particolare ragazzi delle elementari accompagnati dai genitori che hanno usufruito della visita guidata e da attività extrascolastiche. La seconda: il castello realizzato nel 1200 dai signori di Aymavilles passato di mano ai Nobili Challant fino al 1900, è stato gestito dagli Ansaldo di Genova e che hanno avuto relazioni anche con gli Ansaldo-Tosi di legnano. La storia si ripete. In qualche modo legnano ri-torna come nell’Inno nazionale…”Dovunque è legnano…” .
Oggi lo Chateaux si presenta ben strutturato e didatticamente accessibile a tutti grazie alle preparate guide ma anche grazie ai qr-code( che tanto mi piacciono ed utilizzo). I quattro livelli si percorrono con facilità dando la possibilità ad ognuno, come noi, di fermarsi su cio’ che più interessa. A me son piaciute le sale armi, medioevali, archeologiche e mobili…
Struttura del Castello
Il Castello si presenta su 4 livelli: livello 1 con attrazione la sala Challant dove viene presentato l’albero genealogico e non solo, il livello 2 con le sale Terre lontane, archeologiche, Sala Aosta e medioevali, sala monete. Il livello 3 con la sala armi, mobili d’epoche con particolare la sala della giovine nobile Challant ed infine il 4 caratterizzato dal sottotetto con gli ampliamenti nei secoli. Fanno da bella mostra i 4 torrioni aggiunti nel 1500. Dal punto di vista architettonico il castello nasce dall’inedito incontro tra l’architettura medioevale e il gusto barocco. All’inizio del Settecento, i quattro severi torrioni medievali dell’edificio furono raccordati da nuove facciate ornate di stucchi leggiadri del luganese Stefano De Giorgi. Oggi ospita l’eterogenea storica collezione dell’Académie Saint-Anselme. Insomma un castello unico nel suo genere che concentra nel suo aspetto esteriore fasi medievali e barocche, frutto delle iniziative architettoniche dei diversi membri della famiglia Challant che nel corso dei secoli hanno adattato l’edificio alle esigenze e al gusto dell’epoca
La storia
La prima citazione del castello risale al maggio 1207. Il castello inizia a subire notevoli trasformazioni a partire dal XIV secolo, con il passaggio agli Challant, importante famiglia nobile della Valle d’Aosta. Nel corso del XV secolo il castello è arricchito dalle quattro torri angolari, da una doppia cinta muraria e dalla costruzione dell’ultimo piano. Una grande campagna costruttiva risale all’epoca di Joseph-Félix de Challant quando, tra il 1713 e il 1728, gli spazi compresi tra le quattro torri angolari sono impreziositi dalle logge, decorate con eleganti elementi a stucco, mentre gli interni della dimora vengono trasformati notevolmente e resi più confortevoli. Nel corso dei secoli XIX e XX, in seguito ai diversi passaggi di proprietà, il castello subisce numerosi rimaneggiamenti interni, legati al suo utilizzo dapprima come casa museo per volontà dell’ultimo discendente di casa Challant, Vittorio Cacherano della Rocca e in seguito per le villeggiature estive da parte di famiglie piemontesi e liguri e tra questi gli Ansaldo che hanno avuto relazioni anche con Legnano attraverso la Ansaldo-Tosi.. Nel 1970 il castello entra a far parte dei beni della Regione autonoma Valle d’Aosta. La creazione del parco a terrazzamenti contribuisce a dare al castello l’aspetto di una moderna residenza signorile immersa nel verde, perdendo completamente quello della fortezza difensiva medievale
Abbiamo festeggiato il Capodanno 2025 ad #aosta tra voglia di convivialità e socialità. Era tanto che non festeggiavamo in piazza io e Donatella ed è stato un ritorno alla voglia di coinvolgimento. Abbiamo aspettato l’anno nuovo al Jardin de l’Autonomie , il nuovo spazio antistante il nuovo Ateneo Valdostano con i @carisma la band “autoctona” e dalle 23.50 il testimone è passato ai dj set Roy e Mellons(qui nella foto di copertina di www.aostanews.it che ringrazio per la concessione). Alle 24 è scoppiato il festeggiamento vero con balli, baci, brindisi e gli attesi fuochi pirotecnici. Che il 2025 sia un nuovo “viaggio” per me, la mia famiglia e per tutti voi…
Il “nostro” Capodanno ad #aosta
Siamo in vacanza a #sarre e dopo le “scoperte” delle bellezze di questi giorni, abbiamo deciso di essere ancora più coinvolti.
Dopo la “ricca” cena a base di pesce preparato in “società” con Donatella, abbiamo raggiunto il Jardin de l’Autonomie, davanti al bellissimo nuovo Ateneo Valdostano. Avevamo voglia di “scaricarci”, vedere i fuochi senza il nostro “Aramis” , lasciato volutamente a casa tranquillo, per festeggiare l’arrivo del 2025.
Essere “noi” dopo le belle esperienze del 2024 culminate nella pubblicazione di “Avventure on the road: alla scoperta dell’Europa in camper(e moto)” con l’intento, per il 2025, di valorizzare le bellezze a due passi da casa. Qui prima i #carisma, la band della Valleè attiva dal 1986, hanno aperto la serata con un repertorio che ha spaziato dai brani originali a successi italiani e internazionali, rivisitati in chiave personale e poi Roy e Mellons ci hanno traghettato nel 2025 a suon di musica, balli, brindisi
La serata
La serata, organizzata dal Comune e da Exsus Eventi, iniziata alle 22 ha previsto l’esibizione dei #carisma, che ci hanno deliziato con R&B, con brani della tradizione americana a partire da Tina Turner, James Brown, Joe Coker, Banana Rama che ha coinvolto grandi e piccini. E’ stato belle vedere bambini intorno a noi che si sono “sfogati”, forse nel pensiero del nostro Ricky lontano da noi ma presente. E poi la front woman, ci ha coinvolti nel “cantare” i vari brani di Rino Gaetano “Il cielo è sempre più blu”(benaugurante anche per queste maledette guerre in “corso”: forse la musica “puo’ fare”!?!) , Caterina Caselli in “Bugiarda” che ha coinvolto anche gli “anta” come me/noi, infine Zucchero in “Baila Morena” che ha anticipato i dj-set.
Qui Roy e Mellons si sono divertiti nel coinvolgerci con un “esperimento” di gruppo con uso del qr-code, tanto amato da me! Al punto da averlo inserito in “Avventure…” e poi far partire il count-dowun in un crescendo di ritmo culminati nello “scoppio” della festa a mezzanotte con gli attesi fuochi pirotecnici (belli, sicuri, mai eccessivi) e far partire musica da “discoteca” (compresa la tanto amata musica da campeggio, la storica “baby dance” che ha coinvolti anche i più piccini. Brindisi collettivo e gioia per le vie al ritorno. Un capodanno da ripetere…
Un anno sabatico il 2024 per me. Un anno dove ho voluto sperimentare, con il supporto di Donatella, cosa volevo fare da “grande”. Un anno dove ho sperimentato, ho inseguito e seguito i miei sogni. Un anno dove ho valorizzato anche le “piccole” cose, la “bellezza” della “semplicità” . E dopo aver “girato” in camper in Europa, ho apprezzato anche la bellezza intorno a me , a due passi da casa. La gioia di “godersi” il nipotino Ricky. Ed infine il “progetto” editoriale “Avventure on the road in camper…(Alcuni video di presentazione libro compreso “lancio” de @ilegnanesi , che ringrazio come anche StoryTime x Spotify) @ilegnanesi #iviaggidienzo @bookcity24milano @storytime #legnano #milano #welcomehotel #camperlegnano #avventure
Il mio bilancio 2024
A dicembre 2023-gennaio 24 ero tornato da poco dalle Canarie” per “sperimentare” il mio “sogno” nel cassetto: Vivere alle Canarie. E per farlo , dopo riflessioni con Donatella ed i miei figli, ho pensato di passare un periodo alle isole dell’eterna primavera usando il Camper. Qui son successe due cose che mi hanno fatto riflettere: la dipartita di mio suocero Luciano e mio nipote Riccardo di appena 5 mesi che non stavo vedendo crescere. Da qui qualche considerazione, anche in attesa del “ricongiungimento” con Donatella alla quale mancano alcuni anni alla pensione. Forse rinviare il tutto a tempi più consoni era la soluzione più saggia anche perché a volte bisogna saper soppesare quello che si trova ma anche quello che si lascia e che si rischia di perdere definitivamente, quindi riparto a febbraio 2024 per recuperare il camper e a metà marzo rientro definitivamente. Appena arrivi, accolto dai tuoi affetti, da amici che ti “invidiano”, il riavvicinamento alle persone care , rielabori strategie e progetti per “vivere” la quotidianità portando dentro l’esperienza di quasi due anni di “ricerca” di te e della bellezza che ci circonda. A questo punto pensi che potrebbe essere una buona idea mettere giu’ due righe per “raccontare” le tue avventure, sia in solitaria sia con la famiglia in un progetto editoriale…che arriva grazie all’incontro con la mia collega Maura Giunta
Il Nonno
“Mestiere” non facile per chi lo fa a tempo pieno. Non è il mio caso. Ho la fortuna di avere dei “consuoceri”, Rocco e Rosa che sono nonni a “Tempo pieno”. Io faccio il nonno di supporto a Rocco uno o due giorni a settimana, diciamo nonno part time di Riccardo, ma anche questo tempo relativamente breve che passo con lui mi da enorme gioia.
Vedere i progressi di Ricky settimana x settimana è una soddisfazione. Vedere come si avvicina alle cose, ai giochi (ha buone doti logiche e intuitive e a volte è bello vedere come la soluzione dei giochi che gli regaliamo sia una passeggiata). E poi i passaggi verso l’autonomia. Da una settimana all’altra ci sono progressi da giganti. Come iniziare a camminare, conoscere e domandare seppur a modo suo. Ed ora è uno “scopritore” di cose, emozioni, parole nuove, sempre pronto ad indicare ed aspettare una spiegazione, sempre pronto ad assimilare con grande gioia e determinazione. Tutto questo mi riempie di orgoglio, ti da una nuova carica e ti fa capire di essere “un nonno fortunato”.
Il Progetto Editoriale: “Avventure…”
Il 2024 è stato l’anno delle scelte. Il ritorno a Legnano, il ritorno agli affetti, in primis mia moglie Donatella, ti portano a fare scelte nuove e profonde. Come prima cosa ritornare a progettare usando il “NOI”. E da qui tutti i progetti si sono orientati a percorrerli insieme. Uno di questi è stato di raccontare le esperienze del viaggio alle Canarie a Donatella ed unirle con lei alle esperienze di viaggio vissute in coppia e prima ancora con la famiglia ed è così che è diventata consulente del nuovo progetto di scrivere il mio nuovo libro. Progetto che si realizza a seguito dell’incontro con il “mio” editore Luca Malini della memoria del mondo di magenta. Fatte le opportune analisi di fattibilità, analisi del target (avventurosi, camperisti, viaggiatori), arriva l’incontro con Maura Giunta. Maura anche lei giornalista, scrittrice viaggiatrice mi conosce bene e dopo un “briefing” nasce quello che sarà “Avventure on the road: alla scoperta dell’Europa in camper(e moto)”
Il resto lo avete visto nelle comunicazioni e grazie a tre eventi-presentazioni on site: Bookcity a Milano, Sala Blu del Welcome Hotel a Legnano e Camper Legnano dove il progetto è stato presentato ed apprezzato. I sogni possono diventare realtà!
La bellezza intorno a me/noi: I viaggi di Enzo
Il 2024 è stato anche l’anno dei viaggi “domestici”. Nel libro ho raccontato di 22 anni di viaggi in camper in Europa: partendo dalle esperienza con la famiglia ovvero dalla Francia, luogo della prima esperienza con la family attraversando Danimarca, Svezia, Germania, Spagna, Ungheria, Austria, Slovenia ecc, fino a quella in solitaria alle Canarie. E proprio la scoperta di questi luoghi, ha indotto me e Donatella a viaggiare in camper in luoghi vicino a noi. Grazie alla ritrovata “intesa” abbiamo scoperto o riscoperto location in un raggio dei 150 km. da noi. Tracciando un cerchio da Legnano, ci siamo portati alla scoperta di Verona, Bergamo, Sirmione, Biella (già ns luogo del cuore perché abbiamo anche una casa all’#oasizegna), #arenzano, #torino, #aosta (qui ci siamo innamorati di #sarre al punto di prendere casa anche per queste festività natalizie e di fine anno). Ma anche #varese e la sua provincia. Ad esempio la pista ciclabile del lago che da #gavirate porta fino a Gazzada dove esistono le antiche Ghiacciaie. Oppure i Sacromonti. Toccante in “notturna” quello di Domodossola, il Sacromonte Calvario, Patrimonio Unesco come quello di #oropa, #varese, #orta . Ma anche bellezza sotto casa: ho scoperto e pubblicato I Musei di impresa dell’Altomilanese come @officinarancilio1926 di #parabiago, @museofratellicozzi di #legnano, @spaziolongo a San Giorgio Sul Legnano. Tutte queste “gite” fuori porta le ho inserite nel nuovo portale/blog: IVIAGGIDIENZO . Infine una parentesi: la gestione del Carroccio, il magazine del @collegiodeicapitani, in qualità di Direttore, che mi ha fatto immergere nel fantastico Mondo del Palio. E…la bellezza puo’ trovarsi anche sotto casa! Allora il mio augurio e che possiate realizzare i vostri sogni, nel segno della pace. E attraverso i viaggi, la conoscenza, possiate diventare “ambasciatori” di Pace!
Galleria Presentazione al Welcome Hotel Legnano
Galleria Presentazione #camperlegnano – Legnano
Presentazione al Circolo Filologico Milanese x Bookcity 2024
All’interno della Settimana della Cultura d’Impresa ho avuto il privilegio di visitare lo “Spazio Longo” uno dei musei del territorio aderente al progetto. Sono stato accompagnato in questa visita da Giovanni, che insieme ai fratelli Osvaldo e Paola hanno realizzato lo Spazio introducendo anche la nuova generazione, ovvero I “giovani” Andrea, Cecilia e Giulia. Il Museo è privato, ma i Longo Family’s sono disponibili per visite guidate private nei giorni lavorativi, previo appuntamento allo 0331402194 e chiedere di Giovanni Longo… Seguitemi, lo scopriamo insieme…
Il Museo d’Impresa “Spazio Longo”
E’ stato un piacere doppio per me visitare il Museo d’Impresa “Spazio Longo” dedicato ai genitori Carla e Consiglio, ed essere accompagnato da Giovanni Longo, che insieme ai fratelli , hanno realizzato questo spazio. Come tutti I musei d’impresa, ho avuto l’opportunità di “assaporare” una bella storia, in questo caso di vini, ma, soprattutto, ci/mi sono soffermato sullo Spazio d’arte che è stato creato.
E l’originalità che fanno diventare ancora più eccellenti I progetti dei Fratelli Longo, e, in questo caso, della Longo Speciality, è che questo spazio artistico è stato realizzato su “casse di vini Longo”. Mi spiego meglio: artisti del calibro di Enrico Baj, Micky Degni, ma anche i nostri “locali” Ferioli, Zaffaroni, hanno “lavorato” su questo “contenitore” che acquista nuova vita! La visita per me è stato un viaggio nel tempo e al tempo stesso un’immersione nella cantina storica tramandata dai genitori.
Il Museo è privato, ma i Longo Family’s sono disponibili per visite guidate private nei giorni lavorativi, previo appuntamento allo 0331402194 e chiedere di Giovanni Longo.
Un po’ di storia
Lo Spazio Longo ha le sue origini nella storica cantina della famiglia, in via Viscarda a San Giorgio S/L, creata da papà Consiglio e Carla Longo nel 1961. Consiglio giunto qui dalla Puglia si stabilisce con I figli Giovanni, Osvaldo e Paola commerciando in vini partendo dall’uso di un carretto. A San Giorgio oltre a distribuire vini inizia ad imbottigliare usando dei “vasconi” , visibili oggi all’interno del Museo, dove è stato ricavata la Sala “Consiglio” ovvero lo “spazio della memoria” . Si tratta di un piccolo “studio-retrobottega” . dove, finito il lavoro diurno, si facevano quadrare” I conti.
Insomma una storia dove emerge chi è più creativo, originale, spigliato, come lo sono stati Consiglio e sua moglie Carla , che hanno trasmesso ai “ragazzi” della prima generazione, il piacere del lavoro in un settore, come quello vinicolo. Successivamente si spostano a Legnano dove aprono il negozio di via XXV Aprile ed oggi in via Lega. Qui entrano i “giovani” della terza generazione. Nella evoluzione I fratelli Longo man mano si sono distinti affermandosi sulla scena nazionale ottenendo premi e riconoscimenti con riferimento al settore della regalistica aziendale. (ho ancora in mente l’evento “ Longo al Chiostro” svoltosi al Museo Diocesano di Milano, dove I fornitori hanno incontrato i clienti e non solo)..
Le sale
Il Museo è composto da varie sale. Si viene accolti nella “Sala Arte” con le “opere” degli artisti sulle Casse-Longo, poi in modalità Open Space, si raggiunge la “Sala-Consiglio” allestita con il “retrobottega” dove, finito il lavoro diurno, si iniziava con la “contabilità” e a far da conto utilizzando una splendida Olivetti.
Qui sono visibili libri contabili, fatture “libretti” dove si annotavano I “debiti” dei clienti, tipici dei paesi del Sud.
Adiacente alla sala Arte, la Sala “Enrico Baj” dedicata a Enrico Baj con una sua opera realizzata sulle casse Longo. In questa saletta a disposizione un “tavolo-ospiti” per clienti, amici e fornitori.
Poi la “Sala Carla Bollini” dedicata a Mamma Carla, piena di ricordi con una libreria storica ed un angolo salotto con l’opera di Arman, che fa “tanto casa”
Infine la Sala “Lavori ad Hoc” spazio legato alla regalistica, dove I Longo sono leader nazionali ed internazionali per il settore vini, ma anche, grazie al contributo dei giovani entrati da poco, spazio al packaging per i Longo, ma anche per clienti esterni.
La sala che mi ha colpito di più è senza dubbio la “Sala Arte”…
La sala Arte
Qui, grazie alla narrazione di Giovanni, intercalati da aneddoti, ho fatto un viaggio alla “scoperta” dell’uso delle “casse-Longo”, ma soprattutto ho potuto accostare la cultura del vino, a quella dell’arte dove ogni artista ha “interpretato” in modo personale il dualismo “arte-vino”.
In particolare mi hanno colpito le opere di Moncada , un colpo di colori. Poi , seguendo un percorso circolare, l’opera di Micky Degni che conosco personalmente che qui ha decantato: “il vino è l’unica forma d’arte che si puo’ anche bere” con la rappresentazione anche della violenza alle donne. Poi una originale “Pista di sci” , attualissima visti I prossimi Mondiali Milano-Cortina. Ma anche un futurista Emilio Alberti con l’opera Cosmo, per passare a Francesco Gardelli con una rielaborazione di un’opera di Baj. A tal proposito a Enrico Baj è stata dedicata una sala Intera con la sua opera-manifesto su casse-Longo, sul futuro. Ma spazio anche ai nostri VitoFerioli e Dario Zaffaroni passando per l’Orologio “Dormiente” esposto alla Biennale di Venezia. Insomma Arte e vino, connubio perfetto che mi ha entusiasmato e fatto avere conferme di “vivere in un territorio di bellezza”. Grazie Giovanni ,..
Ri-torno ad Aosta con piacere. Insieme a Donatella, abbiamo trovato il nostro “rifugio” a #sarre, un piccolo comune, strategico per la posizione, a soli 4 km da Aosta. Da qui in un battito di ciglia, si giunge nel capoluogo, che per queste festività appare ancora più attraente. In più anche il TG1 ne ha parlato, facendo il servizio prenatalizio dei mercatini Natalizi dell’Italia…e poi…
Il mio cuore a Sarre, Mercatini ad Aosta
Ci siamo ri-posizionati a #sarre in #vald’aosta a soli 4 km da #aosta. Ci ritorno con piacere con Donatella, perché è in una posizione strategica per “escursioni” vicine. Ad esempio in mezz’ora si raggiunge, Pila, altrettante per Cogne e Gressoney, solo 40 per la val Ferret e la rinomatissima Courmayer.
Per queste festività Natalizie abbiamo fatto tappa ad Aosta, il secondo giorno , dopo esserci sistemati nella nostra alcova, insieme al Fido Aramis. E qui ci siamo catapultati nella piazza centrale ovvero piazza Chanox dove sono allestiti i mercatini di Natale della Fiera dell’”Artigianat de la Valdoteine” che ha “riempito” tutta la piazza con originali prodotti tipici (ne ha parlato anche TG1 in un servizio sul Natale). A partire dalla Frittella di mele, mai mangiata, dal Giney caldo, oltre che dall’ottimo vin brulè offerto dagli alpini di A.n.A. E poi è un piacere fare un salto sotto il porticato adiacente al Bar Nazionale di Paolo Griffa, segnalato sulle guide Michelin e come bar storico “Nazionale“. Mi è sembrato di immergermi/ci nel passato vista la cura dei dettagli. E poi un giro tra le viuzze delle città tutte addobbate con meravigliose luci, proiezioni fino al video su Babbo Natale e gli Elfi, proiettato sulle mure Praetorie della stessa Porta Praetoria che ci porta fino all’Arco di Augusto
Le vie della Fede
Mi sono imbattuto quasi per caso, insieme a Donatella, al percorso “le vie della fede“. Si tratta di un percorso con l’introduzione del Prevosto di #aosta che presenta le varie Chiese della Vallèè. Il progetto mi è piaciuto sia per la parte “spirituale” sia per la parte “architettonica”. Ogni chiesa del territorio è stata inserita nel progetto: dalla più remota a quella/e centrali. Ad esempio abbiamo scoperto, a Sarre, la Chiesa di San Maurizio oppure la chiesa di Chesallet – Saint-Eustache (due piccole chiese risalenti al XI-XII secolo legate alla presenza dei Benedettini del priorato di Ginevra dove spiccano i campanili entrambi maestosi con “Trifore”, dipinti e statue lignee, tenute in ottimo stato). Spicca anche per la bellezza, a pochi km da Sarre, a Cogne la parrocchia di Sant’Orso che sovrasta la tutta la valle. Qui andiamo indietro ancora nel tempo e ci sono documenti che la fanno risalire al VI e VII secolo grazie a Sant’Orso, prete che ha influito su tutta la valle per i suoi poteri traumaturgici e che è il patrono di Cogne e non solo. Infine la Parrocchia di San Lorenzo- Collegiata SS Pietro e Orso e cattedrale Santa Maria Assunta.. (ne ho parlato sopra)
La Cattedrale di Santa Maria Assunta A due passi dalla porta Augusta Praetoria, vicino al Foro romano, delimitata dal criptoportico, sorse verso la fine del IV secolo, la Cattedrale di S. Maria. Si trattava di un edificio di imponenti dimensioni, ad un’unica navata absidata, A questa fase dell’XI secolo risale anche l’importante ciclo di affreschi che sono stati riportati alla luce nel sottotetto della chiesa: assieme a quelli di Sant’Orso, fanno di Aosta uno dei principali centri di arte Ottoniana in Europa. Tra il XV ed i primi anni del XVI secolo, poi, i vescovi di Aosta promossero un radicale restauro della chiesa e la arricchirono di numerose opere d’arte. L’alto coro, dominato da un crocifisso ligneo del XIV secolo, presenta due ordini di stalli scolpiti verso il 1460; sul pavimento sono visibili due mosaici del XII e del XIV secolo. (da vedere). L’altare maggiore è barocco, e poi c’è la cripta dell’XI secolo. Ma l’attrazione è la facciata della Cattedrale si compone di due parti distinte: un atrio cinquecentesco ed una fronte neoclassica aggiunta nel 1848. L’atrio presenta un elegante prospetto architettonico in cotto, ornato da statue e da affreschi raffiguranti scene della vita della Vergine cui la chiesa è dedicata, bell’esempio di arte rinascimentale in Valle d’Aosta
La collegiata e il chiostro di Sant’Orso ad Aosta
La collegiata e il chiostro di Sant’Orso ad Aosta formano un prezioso complesso che comprende anche il priorato e la basilica paleocristiana. Si tratta di un insieme di edifici religiosi che risalgono al V secolo, ristrutturati nel corso degli anni.
Oggi questo complesso è un gioiellino nel centro di Aosta e merita una visita per il Chiostro Romanico, la Collegiata di S. Orso, il coro ligneo che risale al ‘400, la suggestiva cripta e un ciclo di affreschi dell’XI secolo.
La collegiata è dedicata ai Santi Pietro ed Orso, ed oggi si presenta con uno stile principalmente barocco. Da non perdere, oltre al coro ligneo e agli affreschi, un mosaico scoperto nel 1999 e il campanile romanico che svetta per ben 46 metri sulla città. Infine, il chiostro fu costruito intorno al 1100 e ospita 40 capitelli che illustrano scene del Vecchio e Nuovo Testamento e del Vangelo.
Il cortile esterno ospita il tiglio di Sant’Orso, così chiamato perché la leggenda vuole che sia stato piantato dal Santo intorno al 1530: dal 1924, questo maestoso albero è Monumento Nazionale.