Le mie esperienze in camper: Bled in Slovenia per tutte le stagioni

Le mie esperienze in camper: Bled in Slovenia per tutte le stagioni

Ho visitato la B.I.T. 2025 (Borsa Internazionale del Turismo) a Rho- Fiera . Nel giro ho visitato diversi Stand che mi hanno colpito. Ebbene “attingendo dal libro “Avventure on the road: alla scoperta dell’Europa in Camper ( e moto) e su suggerimento anche degli operatori-amici di agenzie presenti ho deciso di raccontare le mie esperienze in/di questi luoghi. Anche perché alcuni sono visitabili sia in camper ma anche attraverso altri “vettori”: aereo, treno ed auto (e moto)!…Oggi partiamo dalla Slovenia con il motto/stand “J Feel Slovenia”. Seguitemi…
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La mia/nostra esperienza/emozione a Bled

Ho visitato lo stand “j love Slovenia” accolto da Mary che è stata molto professionale trasmettendo la passione per questo lavoro, ma ancor di più per la “sua” terra. E devo dire che se non ci fossimo stati, saremmo stati catturati dal suo racconto. Ebbene proviamo a trasmettere la nostra esperienza fatta d’estate (Estate 2024), ma la bellezza della Svovenia è usufruibile tutto l’anno e, in prossimità della Pasqua, dei “ponti” puo’ diventare una gita fuori porta(almeno due giorni) perchè affascinante , naturalista e ancor di più “fattibile” perché a circa 500 km da noi (Altomilanese, Milano).  
Come accennato avevo/vamo scelto Bled per le vacanze estive in Camper 2024 in compagnia di Donatella ed il fido Aramis e dopo la visita a Lubiana eravamo trepidanti. Ce l’aspettavamo come l’avevamo sognata. Ebbene è proprio cosi. Bled con il suo lago, ti appare dirompente. Il Suo lago color smeraldo, con tratti dove “maturano” le ninfee che creano emozione tra acqua, terra e flora. L’Isola di Bled sul lago è un riferimento da qualsiasi punto la osservi: Mlino, Bled city, camping Bled (dove eravamo noi con il camper) circondata dalla catena del Gorenjska con le sue alte vette. Abbiamo dedicato a questo angolo di paradiso circa 10 giorni e per un camperista è tantissimo!. I motivi: bellezza dirompente, arte e cultura, cibo, accoglienza

Visita al castello di Bled

Bled offre tanto. Per chi mi segue, sa che sono “preso” dalla parte artistica, culturale dei luoghi che visito, generalmente in camper. Cosi non potevo non fare un salto al Castello di Bled. Di buon mattino, con il Fido Aramis partiamo a piedi dal @campingbled e ci incamminiamo lungo la bella passeggiata che circonda il lago (la distanza è di circa 3,5 km…una passeggiata). A un terzo del percorso “tagliamo” per la montagna (lo consiglio) ed in 15 minuti siamo su, apprezzando la flora che “sale” verso la rocca dove è adagiato la fortezza. A proposito la roccaforte del 1300 e restaurata nel tempo, è adagiata sullo sperone a circa 150 mt sul lago. Da qui le ampie sale, il cortile, il passaggio sui “merli” da un torrione all’altro, l’ampio giardino la vista, la stamperia (dove è possibile stampare un “selfsouvenir), il bar e la cantina ti appagano (biglietto 17 €). Da li siamo scesi verso la chiesa dedicata a San Martino e poi “visita a Bled city”…

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L’Isola di Bled, Chiesetta e Campanile, Scalinata, Museo e…pasticceria

L’Isola di Bled è Bled. Ti entra dentro e dopo solo 5 minuti sai già che il giorno dopo vuoi visitarla. E cosi è successo anche a noi. Il giorno di Ferragosto con Mattias, uno dei 23 vogatori autorizzati a “guidare” la “Pletna” , tipica imbarcazione simil “gondola” che puo’ portare circa 20 persone, in bella compagnia di alcuni Padovani, romani e Ungheresi approdiamo sull’Isola(costo 18€ pax).

Prima tappa: la chiesa dell’Assunzione. Il Giorno dopo era l’Assunta, giorno di Palio di Siena (a proposito ha vinto Pes per la Lupa con “Velluto”). Chiesa barocca rimaneggiata nei secoli con quadri sei/settecenteschi della via Crucis.

Si rimane senza parole a visitare il Campanile quattrocentesco, con una macchina del tempo seicentesca che scandisce il tempo su tutto il lago. (a proposito ho avuto il piacere di suonare anche le campane!). E poi il Museo dedicato a Maria con testi “rari”.

Infine la scalinata che dalla Chiesa da’ sul lago, con 99 gradini, senza non notare la pasticceria con la BledCreamCake. Emozioni infinite!

Cosa fare a Bled, i miei/nostri consigli

Bled si puo’ fare tutto. Noi, ovvero io, Donatella ed Aramis preferiamo passeggiare e fare “giri” culturali. Ecco che una volta giunti, abbiamo fatto un planning: scoprire il lago a piedi (il perimetro consta solo di 7 km). Quindi andare a piedi al Castello, a Bled city, al Belvedere (dove ha soggiornato anche il presidente della ex-Jugoslavia,Tito), a Mlino. E per noi è stato salutare (ed economico)
Poi per i salutisti da “terme” consiglio uno dei tre impianti termali di Bled, ovvero l’Hotel Park, il Grand Hotel Toplice e il centro benessere Ziva. (chiaramente a pagamento. Per info rivolgersi alle strutture).
Poi il giro del lago o la visita all’Isola in “Pletna”. Come già accennato, il lago di Bled trasuda bellezza e visto dall’acqua, gli effetti si moltiplicano. La Pletna con il “barcarolo” dedicato è l’ideale. Noi abbiamo conosciuto Mattias che parlava, poco, anche in italiano e ci ha raccontato aneddoti. Il giro si puo’ fare anche autonomamente noleggiano barche due/quattro posti in luoghi prefissati (Bled city, Mlino, Campeggio Bled al costo di circa 10 euro ora). E poi , per grandi e bambini, il Tor dell’Isola in “Trenino” (costo 7€). Poi un giro per locali va fatto, come il giro all’enoteca del castello assaggiando le bontà locali…

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ELIO FIORUCCI, un’Icona della moda italiana nel mondo

ELIO FIORUCCI, un’Icona della moda italiana nel mondo

Il contributo di Alice Norcini su un grande designer, un creativo che ci ha catapultato nella bellezza della moda e dello stile italiano nel mondo. Grazie Alice.

La Mostra

La scorsa settimana, con grandissimo piacere, ho visitato la mostra “Elio Fiorucci” a cura di Judith Clark con il progetto di allestimento di Fabio Cherstich, alla Triennale di Milano, via Alemagna, Milano.

Come dimenticare le sue stampe inconfondibili, tra angioletti e gnomi, le grafiche provocatorie e gli eclettici concept store, diventati salotti d’incontro per giovani artisti e palcoscenici per la musica e l’ arte contemporanea?

Il suo marchio, a partire dagli anni 60, ha rivoluzionato il costume e la moda in Italia.

La mostra, molto ricca e ampia, permette di conoscere il lato più intimo e personale dello stilista, oltre alla sua storia imprenditoriale.

Il Percorso

La voce narrante di Fiorucci stesso e di altri personaggi che hanno segnato la sua vita, ci accompagna in un percorso coloratissimo, tra installazioni, opere d’arte, fotografie, abiti e accessori.

Sono particolarmente interessanti le collaborazioni con Keith Harring, che decorò le pareti del primo negozio Fiorucci a Milano,e con Andy Warhol,che lanciò la sua rivista a New York proprio nello store dello stilista.

Sì tratta quindi di una mostra che regala il ritratto di un designer e imprenditore che ha rivoluzionato il mondo della moda, riempiendo di colori gli anni 60 e 70, diventando anche un punto di riferimento per il mondo dell’ arte.

Alice Norcini

La mostra resterà aperta alla Triennale di Milano- Via Alemagna – Milano
fino al 16 marzo 2025 dal martedì alla domenica con orario 10.30/20
Biglietto intero €15 / over 65 e under 30 €12.

La bellezza di Ivrea con il Carnevale e la battaglia delle arance

La bellezza di Ivrea con il Carnevale e la battaglia delle arance

Sono/siamo stati di nuovo a Ivrea per visitare il Castello Savoia per la “prima” apertura al pubblico. Oltre a questa bellezza, ne avevo già parlato nel post precedente (vedi articolo), abbiamo avuto occasione di ri-visitare la città. Dappertutto c’è fermento. Il motivo: ci si prepara al Carnevale di Ivrea che tra le diverse manifestazioni ingloba anche la “Battaglia delle arance”. Questa battaglia, unica in Italia, è organizzata dal Comune con i nove rioni della città. E il mio pensiero va al Palio di Legnano…

Il ri-torno a Ivrea

Dopo la visita alla città di Ivrea (vedi articolo) adagiata sulla Dora Baltea e Patrimonio Unesco come Città Industriale, abbiamo ri-visitato la città. L’appuntamento era per la visita al Castello dei Savoia, appollaiato, come tutti i castelli difensivi, sullo sperone della città industriale voluta da Adriano Olivetti. Qui abbiamo scoperto che il castello fatto costruire da Amedeo VI di Savoaia, dal 1800 è diventato una prigione che è rimasta attiva fino ai giorni nostri. In ogni camera/cella venivano rinchiusi 4 “ospiti”. A pensarci bene, fatto i dovuti riferimenti, erano meno affollati di quelli di oggi!!!. Una battuta verosimile, che fa riflettere!.
Ma la sorpresa è stata che eravamo/siamo nel periodo caldo del Carnevale di Ivrea. Infatti siamo stati fortunati che appena finita la visita in piazza c’era la prima cerimonia in avvicinamento al Carnevale ovvero “la Prise du Drapeau” ovvero la consegna/presa del Drappo che sarà donato al vincitore della battaglia che si terrà il 2 marzo 2025. Un po’ come il Palio di Legnano, la città è divisa in nove rioni (da noi 8 contrade) che si sfidano
Ecco un po’ di storia…

La storia del Carnevale di Ivrea e della Battaglia delle arance

Il Carnevale di Ivrea è una festa folkloristica dall’allure internazionale, trovandosi peraltro in una regione – il Piemonte – facilmente raggiungibile dal resto d’Europa. Sebbene le sue origini risalgano al periodo medioevale, le prime testimonianze di questo evento si attestano all’anno 1808. In questa manifestazione, che ha però avuto successo solo a partire dal Secondo Dopoguerra, si ripetono le scene della lotta degli abitanti di Ivrea che riuscirono ad avere la meglio ai danni del tiranno locale. In queste schermaglie goliardiche, i partecipanti tiravano dai balconi dapprima lupini, fagioli ed ortaggi. Si trattava di un gesto di elemosina che i nobili dell’Ottocento erano soliti praticare. Il popolo, però, non voleva alcun regalo dai feudatari e, considerando ridicola questa elemosina, reagiva lanciando fuori dalla finestra e con disprezzo tutto ciò che era stato offerto. Poi, all’inizio del Novecento, si passò al lancio delle arance.

Una battaglia (simulata) contro i potenti e i soprusi

La battaglia delle arance dura tre giorni, dalla domenica al Martedì grasso. Per l’edizione di quest’anno, le date saranno quelle del 2, 3 e 4 marzo 2025. Protagonisti sono gli aranceri, ossia i combattenti che a piedi o sui carri tirano le arance: illo tempore, rappresentavano le bande popolane in rivolta contro un tiranno che si faceva proteggere dai suoi sgherri. Poi vi è la Vezzosa Mugnaia che simboleggia la libertà e la ribellione contro il potere. Viene considerata l’eroina di questa festa, in quanto fulcro di un’epopea romantica. Grazie al suo coraggio e alla sua volontà di non opporsi a un destino avverso, la Vezzosa Mugnaia indica quella sete libertaria che contraddistingue gli oppressi. Nel giorno del suo matrimonio, l’eroina venne trascinata dal tiranno nel Castellazzo. Quest’ultimo, infatti, voleva usufruire, come di tradizione, dello ius primae noctis. Secondo la leggenda, Violetta (questo il nome della Vezzosa Mugnaia) si oppose e non si sottomise ai capricci dell’arrogante barone e alla fine, lo uccise con la sua spada. A quel punto, il popolo si ribellò contro il Marchese del Monferrato che, da anni, vessava la popolazione. La battaglia delle arance, di fatto, rappresenta un’affermazione di nobili ideali come giustizia e libertà. Altre figure storiche di questo evento in grado di regalare uno spettacolo a dir poco unico sono poi il Podestà, che ha il ruolo di garante della libertà cittadina, il Generale, il Sostituto Gran Cancelliere e lo Stato Maggiore Napoleonico.

Come si svolge la battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea?

Sono ben nove le squadre/rioni che si affrontano in uno scontro che rievoca la ribellione popolare contro l’opprimente tirannia: Asso di piccheCredendariDiavoliMercenariMortePantera NeraScacchiScorpioni d’Arduino e Tuchini del Borghetto. Costoro si dispongono nelle varie aree di Ivrea: ogni batteria ha la sua postazione fissa. La squadra Asso di Picche è la prima ed è nata nel 1947. Condivide con la formazione Morte la Piazza di Città. Piazza Orinetti, invece, è la trincea dove scendono in campo le formazioni degli Scorpioni d’Arduino e quella degli Scacchi. Le tre compagini che si schierano in piazza del Rondolino sono Pantera Nera, Mercenari e Diavoli. I Credendari presidiano Piazza Freguglia. Infine, i Tuchini del Borghetto sono l’unico team che agisce sulla riva destra della Dora Baltea. Nella battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea si scontrano gli aranceri a piedi, in rappresentanza del popolo oppresso e, in quanto poveri, sprovvisti di ogni sorta di protezione, contro quelli sui carri trainati da due cavalli (pariglie) e da quattro cavalli (quadriglie). Questi ultimi, baldanzosi, rappresentano gli sgherri al soldo del tiranno che, equipaggiati da armature, maschere e protezioni, provano in ogni modo a soffocare la rivolta popolare.
Allora non resta altro che invitarVi a visitare il sito e se riuscite fate un salto in questa Unicità per visitare anche la bella città (Duomo, Castello, Lungo Dora, Centro Storico, Ponte vecchio ecc)

Domenica il Legnano Calcio Gioca per “Fabbro”. Grazie a Giuseppe Calini

Domenica il Legnano Calcio Gioca per “Fabbro”. Grazie a Giuseppe Calini

Dove non arriva l’istituzione arrivano i privati. E’ il caso, non ultimo, dove grazie a Giuseppe CaliniLilla da sempre e noto imprenditore dell’Altomilanese, si corona un sogno: dare visibilità al Tifoso Lilla Ultras, Fabrizio Bergamaschi . E Giuseppe in una toccante cerimonia che ha coinvolto la presidenza del Legnano Calcio, ha donato le maglie a tutti i giocatori con la scritta “Fabbro” che indosseranno domenica versus  il Mariano Calcio . Emozione nell’amozione alla consegna dove i “ragazzi” hanno intonato “Fabbro uno di noi”…
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Il Legame
Ho presenziato alla cerimonia di consegna delle maglie ai calciatori del Legnano Calcio al Welcome Hotel alla presenza di giornalisti, della squadra Legnano Calcio, dei dirigenti a partire dal presidente Sergio Zoppi, del D.S. Nicola Caserta, del Consigliere Roberto Nava. Dove sta la notizia?

La cerimonia voluta da Giuseppe Calini, noto imprenditore della zona, ma tifoso da sempre, rappresenta un “dono-riconoscimento” verso Fabrizio Bergamaschi noto a tutta la Curva, come “Fabbro”. Giuseppe, ha voluto organizzato l’evento, ha contattato la nuova dirigenza  del Legnano Calcio , ha fatto stampare le magliette per i calciatori, ha superato le “burocrazie” ed ha coronato il sogno: domenica in casa versus il Mariano (primo in classifica) , i Lilla giocheranno con il logo “Fabbro” sulle magliette!. Per me è straordinario!
Un impegno che nasce dalla passione, dall’amore “smisurato” per questo territorio, da mettersi al servizio per gli altri: questo è Giuseppe. Mi onora essere suo “amico”. Perché Giuseppe ha interpretato nel modo più profondo il concetto di “Dono” (consegnare all’altro un bene senza attesa di essere ricambiato”.) . E Giuseppe l’ha già dimostrato con la partita con le maglie del Palio di Legnano, con la realizzazione del monumento del Vajont.
Insomma non ci sono parole. Grazie!

Le parole di Giuseppe Calini
E toccanti sono state le parole di Giuseppe
Ecco il testo:

Benvenuti E’ bello rivedere tanti volti amici che si ritrovano per il Legnano. Proprio qui, nella sala Blu da sempre considerata la seconda casa dell’ AC legnano.

Un po’ di storia c’è…

Avevamo cominciato con le partite con la nazionale contrade, con il quadrangolare medici, dirigenza, poi con le vecchie glorie…… la mascotte, con l’inno con il cuore che batte. A Legnano siamo sempre stati “precursori”. Oggi presentiamo questa maglia, per un tifoso Penso non sia mai successo prima che una squadra giocasse una partita ufficiale con il nome di un tifoso scritto sulla maglia  e per qualcuno inciso nel cuore. Fabrizio era davvero un bravo ragazzo, vero appassionato dei nostri colori. Veniva da Milano per ogni partita, era perennemente in trasferta. Questa maglia l’avevo fatta preparare tempo fa. Volevo andare con i Boys a trovare la mamma di Fabrizio per regalargliela. Sapevo che era Gennaio e avevo sentito Claudio per farmi dire la data esatta in cui si trovavano al monumentale di Milano. Mi rispose che purtroppo Giuseppina era deceduta. Rimasi senza parole e mi promisi di riuscire a far giocare un giorno il Legnano con questa maglia. Mai dire mai. 

E adesso eccoci qui: Domenica il Legnano giocherà con la maglia di Fabbro!

Le parole dei dirigenti: “Fabbro uno di Noi”

E alla cerimonia non sono mancate le emozionanti parole dei dirigenti del Legnano Calcio, a partire dal presidente Zoppi. “Giuseppe ci ha fatto questa proposta che noi abbiamo accolto in modo entusiastico”.
Poi il Direttore Organizzativo Nicola Caserta che ha avuto un ruolo fondamentale per il successo di questa prima parte dell’iniziativa (per è stata già una vittoria) : “Domenica ci piacerebbe vedere il Mari pieno di gente per celebrare al meglio questa divisa che diventerà un oggetto da collezione, speriamo che “Fabbro”, da lassù,  ci dia una mano. Mai una squadra ha giocato con un nome di un tifoso impresso sulla casacca”.
Poi la parola al Mister Porro : “Avere a supporto i tifosi ci motiva a far ancora meglio, e Fabbro era un grande motivatore. Vogliamo fare ancora meglio anche per lui”

Infine la parola ai “ragazzi” i calciatori, che hanno onorato Fabbro già all’indomani della dipartita, hanno aggiunto, per voce del Portiere Emanuele Nava: “Siamo rimasti colpiti dalla passione di Giuseppe Calini, ma altrettanto da questa sua iniziativa. Tutti domenica vogliamo ben figurare per ringraziare, a modo nostro, Fabbro”.
Ed in sala, alla consegna delle maglie è partito il coro : “Fabbro uno di noi” cantato proprio da Tutti. Me compreso!



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San Valentino: da Legnano, Varese, Biella per un viaggio romantico vicino a noi

San Valentino: da Legnano, Varese, Biella per un viaggio romantico vicino a noi

Le mie proposte per San Valentino. A due passi da noi, da Legnano, a Santa Caterina al Sasso in provincia di Varese (50 km), a Biella(Piazzo) 80 km da noi Tre proposte per vivere insieme un evento che si è anche commerciale, ma rappresenta occasione per “ritrovarsi”. Seguitemi…

La prima tappa : Legnano

Lo sapevate che Legnano è stata individuata da Amazon tra le top ten delle città “romantiche” in Lombardia? La città nota per essere la città del Carroccio della vittoria dei Comuni versus Federico Barbarossa, nota anche per alcuni eventi per “due” è al NONO posto in questa classifica speciale.

Dalla scorsa settimana una intera via, ovvero Corso Garibaldi, è stata “tappezzata” di “cuoricini” con l’iniziativa “L’amore in Corso”

E poi con i suoi localini accoglienti è molto gettonata per chi viene da fuori che per l’occasione si sono attrezzati. per chi avesse tempo, potrebbe passare un pome in Corso Garibaldi, fare una visita al Castello Visconteo che di sera al tramonto riserva scorci indimenticabili. Oppure visitare il Centro città con il bel palazzo Malinverni con le sue luci in rosa che fanno pensare alla coppia. Poi spostarsi a Villa Juker, un gioiello del 1900 che con le sue torri lascia immaginare un passato recente e romantico. A questo punto si puo’ cenare al Dinner , il ristorante “interno”, oppure nei tanti locali tipici o cool.

L’Eremo di Santa Caterina

Tra spiritualità e romanticismo, segnalo ll’Eremo di Santa Caterina a picco sul Lago Maggiore. A soli circa 50 km da Legnano e 70 da Milano, raggiungibile in poco tempo per fare un tuffo nella storia.

E poi di sera, ancora piu’ “intrigante” se raggiungibile anche via lago con il traghetto da Arona o Angera. (verificare orari e corse in questo periodo) .

Per chi avesse tempo, l’Eremo si può raggiungere dal piazzale sovrastante, ricco di ampi parcheggi, scendendo una panoramica scala di 268 gradini. Ho avuto il piacere di scendere ed utilizzare la panoramica per immergermi nella bellezza del panorama: indimenticabile!

La struttura dell’Eremo

Dal punto di vista artistico e architettonico, superato lo stupendo loggiato, si raggiunge un atrio dal quale si accede alla Sala Capitolare che conserva un interessante lacerto di affresco con armigeri, probabilmente parte di una Deposizione dalla croce.. Il locale conserva sulla stessa parete un camino con l’emblema dei Carmelitani Riformati, sulla parte occidentale una Crocifissione con S. Caterina e S. Ambrogio e sulla parete nord un riquadro datato 1439 che rappresenta S. Antonio e S. Eligio che guarisce un cavallo. Dall’atrio un terrazzo conduce al conventino che ospitava la cucina, il refettorio e le celle. Altri resti di affreschi cinquecenteschi si conservano sulla parete sotto il portico fino a raggiungere la “superlativa” terrazza con vista lago!

Il Piazzo a Biella

Lo conoscevi il Borgo del Piazzo di Biella? E’ stato anche candidato tra i borghi più belli d’Italia insieme al Ricetto di Candelo, sempre nella “creativa” Città di Biella Patrimonio Unesco…

E lo sapevi che su tutta la piazza, il salotto della città, esistono bar e luoghi tipici dove apprezzare le bontà del luogo? Ad esempio i “Torcetti di Biella” bontà semplici, accompagnati da un buon caffè o il liquore della dittà storica “Ratafia’” della “mia”  Andorno Micca? Oppure restare a cena al ristorante la Civetta (segnalato dalla guida Michelin) fronte funiculare .

E poi  un rivolo di strette viuzze ripide e acciottolate, chiamate coste, che collegano la parte bassa della città con la cima del colle. E nel Piazzo sono ancora piu’ evidenti grazie ai portoni che dai portici portano alle case del Piazzo. Non è difficile “sbirciare” dai portoni le casette “abbarbicate” sulla costa attraverso “pertugi” costruiti con arte e lungimiranza…

Un altro elemento che mi ha sempre affascinato è la presenza della funicolare, una piccola cabinovia a rotaia, pubblica, che collega piazza Curiel, comoda se si viene dall’autostrada a4, in Biella Piano, con la Stazione Cucco, situata su di un lato del borgo vecchio. Da qui è possibile ammirare la città con vista panoramica al centro, al Duomo, al Battistero (consigliato se si viene di pome). Lo consiglio!

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